LesMiz - L'epilogo mai scritto
A/N: Solo una piccola
raccolta di supposizioni su come potrebbero essere andate le cose per i
vari personaggi dopo la fine del musical.
Les Misérables - L'epilogo mai scritto
Cosette rimase bella, casta
e pura nei secoli dei secoli, gorgheggiando senza sosta sulla bellezza
dell'amore e sull'infinita misericordia di Dio pur vivendo in un'epoca
dominata dalla Restaurazione, dal vaiolo e da persone che cantavano
quando avrebbero potuto tranquillamente esprimersi a parole. Sull'orlo
della disperazione per via di un talamo nuziale decisamente gelido,
Marius pregò l'anima di Éponine di perdonarlo per essere
stato così cieco. Dall'alto dei cieli, la ragazza gli rivolse un
accorato gesto dell'ombrello. Comprendendo finalmente di essere stato
un allocco, Marius scoprì che i candelabri d'argento erano
ottimi per prendersi a vergate sull'inguine.
Con somma gioia e massimo tripudio, Enjolras e Grantaire scoprirono che il Paradiso è precluso alle slasher.
La Prefettura di Parigi svolse un'indagine interna per scoprire
chi avesse mandato in incognito fra i rivoltosi un ispettore noto per
l'abitudine di sbraitare il proprio nome in qualsiasi situazione e di
cantare in piena notte camminando in bilico sulle balconate più
alte della città. Si scoprì che in realtà Javert
aveva solo inscenato la propria morte buttando nella Senna un sacco di
fagioli da venticinque chili vestito con un'uniforme della polizia, e
che nessuno aveva notato la differenza. Non avendo altri talenti,
Javert divenne un detective dei bassifondi di Parigi. Visse fino alla
fine dei suoi giorni tormentato dal fantasma di Gavroche, che non aveva
preso affatto bene la faccenda della medaglia.
Prima di accedere al Paradiso, Jean Valjean dovette trascorrere
diciannove anni in Purgatorio: cinque per aver mentito alla propria
figliastra, il resto per avere un vibrato così stridente.
Dopo essere stati cacciati dal matrimonio, i Thénardier si
trovarono nei guai perché finalmente qualcuno si rese conto che,
per oltre un decennio, la Francia era stata segnata da una serie di
furti, frodi e spacci di vino adulterato. Madame Thénardier
fu cacciata dal paese e trovò rifugio a Londra, dove
avviò un negozio di pasticci di carne. Thénardier,
invece, fuggì in America e divenne un negriero. Gli affari andarono a gonfie vele, finché un giorno non ebbe la malaugurata idea di borseggiare un certo Django. La sua eredità, accumulata in
anni di cleptomania e consistente in scatole piene di montature per
occhiali rotte, cimeli napoleonici di scarso valore e barattoli di
urina, fu distribuita fra la mezza dozzina di figli che lui e la moglie
avevano smarrito per Parigi.
Lucidando con soddisfazione il proprio Oscar e
vedendolo brillare dell'eterna gloria di Dio, Fantine ebbe finalmente
la conferma che non tutto il male viene per nuocere.
Quanto ai prigionieri nel bagno penale, stanno ancora cercando di recuperare la stessa nave dal 1815.
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