Ecco la mia
seconda LxLight (la prima non l'ho pubblicata -_-''). Avverto che Light
è OOC, infatti farà molta tenerezza, o almeno
l'ha fatta a me! Spero vi piaccia, buona lettura!
Dopo tutte le fatiche, dopo tutto quel nascondersi di ogni giorno, dopo
tutte le finzioni, l'unica cosa che riusciva a far stare bene
Light...era dormire nella stessa stanza di L.
Appena tutti partivano per tornare a casa, spegnevano assieme tutti i
computer e finalmente riuscivano a stare tranquilli. In qualche modo
Light si sentiva come se stesse dando una sorta di aiuto ad L, da
quando doveva controllarlo e convivevano, riusciva a dormire, visto che
il compagno non aveva intenzione di rimanere sveglio notte dopo notte,
com'era solito fare il detective.
-sbaglio o ti stanno sparendo le occhiaie?- disse il castano
sorridente, giusto per fare conversazione.
L lo guardò per un secondo, poi rispose al sorriso -in
effetti si, era da un sacco di tempo che non dormivo più
notti di seguito.- asserì togliendosi la maglia bianca.
Quel semplice, ordinario gesto, attirò l'attenzione
dell'altro, che prese a fissare come incantato il torace scolpito e
l'addome snello di L.
-se in bagno hai finito, possiamo andare...- disse il moro, vedendo
l'altro come in catalessi.
-oh...s...si- balbettò Light.
Nel giro di dieci minuti, il detective fu preda del sonno, addormentato
come al solito con il pollice destro portato al labbro inferiore. Light
sorrise nel vederlo con quell'espressione serena e tranquilla sul volto.
Non aveva alcuna intenzione di distogliere lo sguardo da lui, e neanche
quella di mentire a se stesso. Per quanto potesse ingannare i
componenti della squadra investigativa, suo padre e adirittura Misa,
lui viveva solo per quelle poche ore di ogni giorno, passate ad
osservare L mentre dormiva, beandosi del suo respiro tiepido sulle
mani, quando gli accarezzava il volto.
"Cos'è andato storto?"
Questa era la domanda che si poneva costantemente ogni sera e che
continuava a tormentarlo tutta la notte, cosicchè era lui
che finiva per non dormire più.
Alla fine, essere Kira gli aveva prima salvato la vita...e poi
gliel'aveva rovinata.
I giorni trascorrevano nella monotonia della routine scolastica, a casa
era più o meno lo stesso, studiava e trascorreva il tempo in
famiglia. Non smetteva comunque di vivere nell'ipocrisia, si nascondeva
dietro la maschera del bravo ragazzo che studiava e aveva una vita
felice, mentre il suo vero io, andava pian piano sgretolandosi sotto i
suoi occhi. Non sapeva se fosse depressione o altro, ma comunque
sentiva la reale e pressante mancanza di qualcosa...o qualcuno.
Con l'arrivo di Ryuk, e di tutto quello che ne conseguì,
pensò finalmente di aver trovato il suo scopo, ma quel senso
di terrore e incomprensione dopo aver eliminato la prima vittima, fece
crescere nel suo cuore qualcosa. Sapeva che, qualsiasi cosa fosse, era
sbagliata ma, spaventato di perdere nuovamente il suo motivo di vita,
non vi badò.
Con l'arrivo di L, quell'accumulo di sentimenti inespressi,
cioè la paura e i sensi di colpa dati dall'essere un
assassino, cominciarono ad esercitare ancora più pressione
su di lui.
Era giunto al limite.
Ryuga, Ryuzaki...L, la persona che amava, sospettava che lui fosse
Kira. Se avesse scoperto tutta la verità, di certo tutte le
possibilità di stargli accanto sarebbero sfumate in un
attimo.
Capì che L era la persona di cui si era innamorato davvero,
perchè aveva la capacità di renderlo...umano.
Appena lo conobbe e se ne innamorò, cominciò a
sentire le colpe degli omicidi, la paura di essere scoperto, e quella
sgradevole sensazione che si prova giù, nel profondo del
cuore, quando non si vede arrivare l'affetto di cui si ha bisogno.
Dopo tutto questo, vi era il pensiero che, nel caso si fosse visto
ricambiato, avrebbe costruito un amore basato su un mucchio di menzogne.
Non voleva mentire all'unica persona che aveva davvero amato in tutta
la vita...
Non voleva mentire ad L!
Così, come se fosse in cerca di una qualche specie di
benedizione, un miracolo che lo redimesse dai peccati commessi, molte
notti piangeva calde lacrime su quel morbido cuscino. Al suo fianco, vi
era proprio colui che l'aveva portato a provare disgusto di
se, per il fatto di essere Kira, colui che amava.
Quella persona a cui, se l'avesse visto in quelle condizioni, avrebbe
dovuto dare spiegazioni...o meglio, avrebbe dovuto raccontare altre
menzogne.
Una notte, che sembrava una come tante, riuscì a trattenere
le lacrime mentre lo guardava. Cercando calore, allargò
lentamente le sue braccia, poggiando la fronte al suo petto. Anche se
non lo abbracciava davvero, era quasi come se lo fosse.
-Ryuzaki...- sussurrò dolcemente, come se potesse sentirlo
-perdonami...- finì guardandolo tristemente.
L'aria serena sul viso di L persisteva e Light si sentiva quasi
rassicurato da questo.
-Light-kun...-
quel sussurro gli fece raggelare il sangue nelle vene, adesso che
avrebbe fatto?
-Light-kun...- lo chiamò una seconda volta, mentre lui si
aspettava un grido schifato -...hai fatto un brutto sogno?-
Con sua grande sorpresa, non vi fu nulla di tutto ciò. Come
una mamma fa con il suo bambino, L si era preoccupato per lui,
vedendolo stretto contro di se.
-i...io...- balbettò il castano allontanandosi piano da lui
-diciamo di si...- finì senza guardarlo, ma mantenendo
sempre un contatto con le sue braccia.
-hai avuto paura Light?... ...Light....Light-kun!- lo chiamò
più volte vedendo i suoi occhi persi nel vuoto.
-...c...c'è qualcosa che non va?- domandò il
detective.
-non mi sento molto bene...- cominciò fissandolo con occhi
vuoti -...L ho paura...- sussurrò stringendogli le mani con
le sue.
-paura di cosa...?- chiese l'altro dolcemente. A differenza di tante
altre persone, che l'avrebbero preso per matto, lui cercò
subito di aiutarlo, dopo aver visto l'espressione dipinta sul suo volto.
-paura di cosa Light? Cos'è successo?-
Si sentì infinitamente patetico, proprio lui che di solito
era il sogno delle ragazze, sempre distaccato e affascinante, era ora
sull'orlo della depressione, tra le braccia di L, senza accorgersene.
-...ho paura...L non andare via...- ormai non si rendeva conto di
nulla, stare tra le braccia della persona che amava era forse la cosa
di cui aveva più bisogno, ma ormai si sentiva prigioniero di
Kira, dell'altro lato del suo essere.
-Light...riprenditi! Cos'hai? Che ti succede?- L era leggermente
allarmato, quegli occhi tondi, tristi e vacui, non erano da Light, ma
allo stesso tempo lo rendevano felice. Voleva vedere da tempo il suo
lato sensibile, il suo lato umano, ma espresso così, gli
faceva una gran tenerezza.
-succede... io...ho...paura che tu...che noi...- balbettava senza
sapere cosa diceva, l'unica cosa che distingueva era L, il resto era
buio.
Così, ad aggiungersi al resto, vi era anche la paura di quel
suo nuovo stato, cosa gli stava succedendo? Era questo che si provava
quando si aveva paura?
L accese la luce e lo aiutò a mettersi seduto, poggiandogli
poi la coperta sulle spalle.
-L...- chiamò il castano, ancora con quegli occhi
inespressivi, ma con l'aria più tranquilla.
-si...dimmi Light...-
-io...non sono Kira...non sono Kira. Non voglio che tu pensi che sono
Kira...non sono Kira...no...- la sua voce sembrava colma di un dolore
muto ed inesprimibile.
-Light...che ti prende, avanti!!- lo incitò a riprendersi,
ma con pochi risultati.
-no...Kira...lui mi...mi ucciderà...- se L avesse saputo i
suoi sentimenti, avrebbe capito quest'ultima affermazione. In effetti,
essere Kira lo stava distruggendo.
-che cosa dici? Kira...? Non ti preoccupare...Light sta tranquillo!-
provò a rassicurarlo come meglio poteva e, come per istinto,
gli sentì la temperatura della fronte con la guancia.
A quel contatto, tutto si fermò, Light socchiuse gli occhi e
strinse a se il ragazzo.
-Light-kun...?- L sgranò gli occhi chiamandolo sottovoce.
Light lo spinse piano lontano da se, quel tanto che bastava per
guardarlo negli occhi, prese il suo viso tra le mani e lo
baciò.
Il moro rimase di sasso, tanto che non si ribellò
minimamente, ma probabilmente neanche lo voleva.
Un bacio casto e dolce, in cui si sentiva tutto il bisogno d'amore di
Light. L rispose inesperto e timido solo durante gli ultimi secondi e,
appena si staccò da Light, questo lo fissò per un
secondo con gli occhi socchiusi, ma nuovamente con quella scintilla di
vita, per poi lasciarsi andare all'indietro e cadere con la testa sul
cuscino.
L fissò stupito e confuso il suo viso arrossato e i capelli
scomposti sparsi sopra.
Lo prese tra le braccia e, sorridendo, lo stese vicino a se.
-L...- sentì un sussurro, così volse lo sguardo
verso Light. Teneva gli occhi chiusi ed il suo respiro era ornato
regolare.
-si?-
-cosa...cosa faresti se...se...scoprissi che io...-
L si avvicinò al viso di lui e gli circondò la
bocca con le labbra.
-non cambierebbe quello che provo...- sussurrò il detective
a fior di labbra.
Un sorriso si dipinse sul volto di Light e una lacrima gli
solcò il volto.
"non cercavo...altro che questo"
Fine.
Spero che questa one-shot vi sia piaciuta. Mi scuso se ci sono degli
errori, ma ho sovuto scrivere tutto con il blocco note^^. Prossimamente
spero di continuare anche "Always Together" che ho finito su carta da
un bel pezzo e che, tra parentesi, è solo all'inizio!
Recensite e ditemi cosa ne pensate! Bye Envy99!
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