Fuliggine nera
immersa nel cielo
di questa piazza
campo di battaglia
campo di sterminio
campo magnetico
delle mie introspezioni
Giro anche io in circolo
tornato temporaneamente
da un'emigrazione errata
e mi poso sui mattoni
non ho più peso del fumo
che forse io stesso
rappresento
Guardo le pieghe del cielo
mi chiedo se siano
simili alle mie
guardo dita di nuvole
e so che non sono
come io immagino
siano le mie
Guardo la luce
spandersi dalle finestre
scheggiarsi nel buio
della mia porta chiusa
lava via il sangue
sui miei stipiti
culla il mio sogno
Guardo il sole cadere
contando le ore
guardo mutare la luna
per rincorrere i mesi
forse le settimane
i giorni
mentre cerco solo i secondi
Il suo rossore pallido
il suo petto che si ingrossa
anche lei rincorre la pienezza
di quella notte
in cui suoneranno
venti rintocchi
venti colpi di pistola
Venti sopiti
che non spargeranno
questi semi addormentati
altro sangue
sarà schizzato
sulla mia porta
senza acqua per lavarlo
Mi rassegno
mi illudo
Il cielo ticchetta
mi addormento
mi scopro
più fragile e sincero. |