05
5. Dime
que me quieres
Come
tutti coloro che sparivano alla ricerca del nettare degli
dèi,
anche Tom e Chris parvero latitare per una vita, ma stavolta Jared
sperò davvero che nessuno facesse ritorno. A fanculo
l’alcol, ora che aveva il profumo di Colin ad avvolgerlo,
poteva
tranquillamente diventare astemio.
«E
così si sono baciati...» Annuì con un
ghigno soddisfatto. «Nient’altro?»
«Perché?
Volevi sapere i dettagli sconci?» ridacchiò.
«Tu
no?» Sul viso di Colin un sorriso che rispecchiava il suo.
«Hiddleston
non si
è sbilanciato. Avrei dovuto farlo bere di
più.»
Chissà quali altri segreti avrebbe sputato fuori.
«È
tipico di Tom.»
«Tipico?»
Alzò un sopracciglio con fare divertito. «Non mi
sembra
che lo conoscessi così bene da poter dire cosa sia tipico e
cosa
no.»
Colin si
allentò il
nodo della cravatta lanciandogli uno sguardo con la coda
dell’occhio. «Di solito, quando incontri qualcuno
la prima
volta, non gli chiedi con chi va a letto, o con chi vorrebbe
andarci.»
«Io
lo faccio» affermò ovvio.
«Tu
non fai testo. Tu
sei un’eccezione al genere umano.» Si
ritrovò a
ridere però non gli risparmiò un pugno su una
coscia.
«Ahi! Guarda che stavolta era un complimento!» si
giustificò Colin massaggiandosi la parte indolenzita.
«Mi
perdonerai se faccio ancora
fatica a distinguere gli insulti dai complimenti con quel tuo fottuto
accento, poi! E comunque non suonava proprio come un
complimento.»
«Ah
si?»
«Ah
sì!»
Colin manteneva a stento un sorrisino mentre Jared riusciva a tenere la
sua maschera da offeso senza problemi. Attorno a loro una mandria di
gente che si dimenava in modo scoordinato neanche fosse posseduta.
«Comunque
sei molto sexy stasera.»
Si
trattenne dal non sorridere
come un ebete. «Guarda che non stai recuperando, Farrell. Mi
spiace.» E fu costretto a nascondersi dietro al bicchiere di
una
calda ed imbevibile tequila.
«Non
volevo recuperare,
volevo solo essere sincero - e poi che cazzo dovrei recuperare, me lo
spieghi?» A quel tono isterico quasi sputò
l’alcol
che gli scivolò comunque un po’ sul mento.
Accidenti a
lui!
Si
pulì con il dorso della mano mentre sentiva quegli occhi
scuri su di sé.
«Che
c’è?» chiese finendo di asciugarsi con
le dita.
Colin
scosse la testa. «Oh nulla, solo una piccola sensazione di
dejà vu.» E
poi il pervertito sarei io, giusto?
«Idiota...»
sospirò fingendo un’offesa a cui ovviamente Colin
non credette.
«Alla
fine abbiamo deciso di andarcene.»
«E
abbiamo mollato Zach
davanti al locale che continuava a parlare senza rendersi minimamente
conto che noi eravamo già saliti nel taxi.» Tom
completò il racconto di Chris e rise con lui accompagnato
anche
da Jared e Colin.
«Che
bastardi» sospirò sorridendo
quest’ultimo.
«Oh,
andiamo, è
quello che volevamo fare anche noi con Tom.» Colin
scoppiò
a ridere e Jared gli crollò sulle ginocchia. Chris avvolse
ridacchiando un braccio attorno alle spalle di Tom mentre
l’inglese diventava sempre più porpora.
«Begli
amici...» mugugnò con un sorriso, stretto nel
caldo abbraccio del compagno.
Jared si
asciugò una lacrima con l’indice e si
tirò su ancora sghignazzando.
Quando i
due erano tornati con
le mani occupate da una vodka ghiacciata, aveva pensato bene che fosse
meglio chiudere il suo alcol tour, perché mischiare tequila
e
vodka era da sempre una pessima idea. Tom non sembrava dello stesso
parere perché ne aveva buttato giù un paio di
bicchieri
(ah, giusto, era la sua preferita) e Chris sembrava gradirla
particolarmente, nonché reggerla di merda visto che era
quasi
più brillo di loro ed era lì da meno di
un’ora.
Colin aveva declinato ogni invito concedendosi solo un mezzo sorso per
far contento Chris - si,
come no...
«Adoro
questa
canzone!» sbottò d’un tratto
l’australiano. I
capelli umidi sulla fronte che neanche si preoccupava più di
scostare, e la giacca gettata malamente sullo schienale del divano.
«Balliamo?» La domanda era per Tom e Jared si
ritrovò a reprimere una risata solo perché
altrimenti
avrebbe potuto vomitare anche gli occhi per lo sforzo, ma Tom scosse
prontamente la testa con un’espressione terrorizzata neanche
gli
avesse chiesto di mettersi a 90° davanti a tutti. A quel punto
Chris passò a Colin che però non gli fece neanche
aprire
bocca liquidandolo con un’occhiataccia ed uno:
“Stai
lontano dal mio culo, Hemsworth!” a cui non
riuscì a
resistere e per poco davvero non aveva sentito i conati salirgli dallo
stomaco. Dannato Jimmy e la sua tequila da quattro soldi!
«Jared?»
Gli occhi
alticci di Chris erano un invito delizioso ma non ci teneva a dimenarsi
al suono di quella musicaccia con un litro di tequila nello stomaco e
soprattutto quattro occhi pronti ad ucciderlo all’istante,
anche
se sarebbe stato interessante farli morire un po’ di
gelosia...
«Oh,
tesoro, ti
ringrazio dell’invito ma con ogni probabilità mi
vomiterei
addosso al primo giro. Sarà per la prossima.»
Chris
sbuffò
sonoramente e si alzò lo stesso. «Vado a trovare
qualcuno
che voglia divertirsi sul serio e – Ohi, Brian!»
urlò verso la folla sventolando una mano chissà
per
salutare chi.
«È
decisamente
ubriaco» sentenziò Jared mentre Chris si infilava
in
quell’agglomerato di corpi sudati.
Tom sorrise
scuotendo la testa. «No. Io l’ho visto davvero
ubriaco e credimi, questo non è niente.»
«Wow!
Allora quando torna gli facciamo finire tutta la bottiglia»
aveva proposto guardando un divertito Colin.
«Certo,
ma lo carichi tu in macchina quell’armadio, poi.»
«Oh,
se lo caricherà Tom. Giusto?»
Tom aveva
annuito ridacchiando. «Volentieri!»
Neanche
tu sei ubriaco, vero, Hiddleston?
Lui gli
aveva fatto scolare
champagne e tequila per scioglierlo appena e a Chris era bastato un
sorriso ed era diventato un imbarazzante budino brillo.
Trovò
la cosa
divertente e nostalgica allo stesso tempo. Gli tornò in
mente
quel party per la fine delle riprese di Alexander,
dove lui e Colin avevano praticamente bevuto più del resto
del
cast e troupe messi insieme ed erano finiti con il rotolarsi su ogni
superficie della camera da letto. Avevano riso tanto ed avevano fatto
l’amore più volte senza mai sentirsi sazi. Quando
arrivò l’alba, guardando il profilo assopito di
Colin
sotto i raggi di un tiepido sole, aveva creduto che sarebbe sempre
stato così. Sciocco...
La musica
sfumò ancora
in un altro pezzo indecente e Jared guardò verso la
postazione
del DJ per vedere chi fosse quella bestia incapace alla console.
«Ma questa è atroce? Ma che siamo in una
balera?!»
sospirò con un che di disgustato mentre veniva ignobilmente
raggiunto dalle fastidiosissime note di una canzone latino americana.
D’un tratto si sentì colpire forte lo sterno da
una
gomitata. Era stato Colin. «Ma che-» Non
riuscì a
terminare ché l’irlandese gli aveva afferrato il
mento e
gli aveva diretto il viso verso la pista rumorosa. Subito
sgranò
gli occhi e la bocca totalmente shockato. «E quello che cazzo
è?» sbottò alla vista di un metro e
novanta di
australiano che si dimenava ritmicamente con un invidiabile movimento
di bacino insieme ad una procace mora.
«Una
patchanka o una
bachata, non ne sono sicuro.» Si voltò quasi con
comica
lentezza verso il viso di Hiddleston che osservava con anormale
interesse la scena.
«Per
quale dannato
motivo Chris sa ballare la bachata?» chiese ancora attonito.
No,
questo decisamente non se lo aspettava.
«Lunga
storia...» rispose con un sorriso Tom mentre entrambi
tornavano a guardare l’imbarazzante spettacolo.
«Andiamo
Tom, portalo
via da quella fottuta pista!» sospirò Colin
passandosi le
dita sugli occhi come a voler cancellare quell’ignobile vista.
«Io?
E perché?»
«Certo,
tu. È tuo
fratello, no?» Tom sbatté le palpebre arrossate e
Jared
continuò. «Domani sarà sul tubo sotto
il link: Hemsworth
balla ubriaco una polka.»
«È
una bachata.» Lo corresse Colin.
«È
uguale.»
Tom
continuava a passare con
lo sguardo dalla pista, dove Chris si stava sbottonando la camicia
strusciandosi insieme a quella mora, al viso di Jared sempre
più
deciso a non lasciarsi crollare dalle risate.
«È
per la sua
reputazione, Tom.» Alle sue spalle, Colin gli diede man
forte, di
certo divertito come lui per la bizzarra svolta che aveva preso la
serata.
«Già!»
assentì con vigore. Tom esitò qualche altro
istante
torturandosi il labbro inferiore con i denti, ma quando partirono
fischi ed applausi all’ennesimo colpo di fianchi di Chris, si
decise ad alzarsi. «Bravo! Vai e riportalo qui!»
L’inglese annuì sistemandosi la giaccia e si
infilò
nella folla. Quei due erano meglio di qualsiasi coppia di comici che
avesse mai solcato i palchi dei cabaret di tutta NY. «Guarda!
Guarda!» Jared scosse il polso di Colin mentre Hiddleston
cercava
di avvicinarsi a Chris sussurrandogli qualcosa all’orecchio,
ma
di tutta risposta il biondo abbandonò la mora iniziando a
ballare verso di lui e cingendogli addirittura la vita con un braccio
mentre Tom sembrava stesse per avere un infarto da un momento
all’altro.
«Santoddio!»
Colin
crollò sul divano sghignazzando e Jared gli si
accasciò
addosso con le risate che avrebbero potuto bloccargli la mascella.
«Ora la moglie li castra tutti e due!»
Tentò
di guadare
attraverso le iridi sfocate dalle lacrime. «Cazzo, li stanno
riprendendo!» Notò mentre partivano diversi flash
dai vari
smartphone.
«Sono
sputtanati a vita!»
«Non
riusciranno a
racimolare più uno straccio di contratto.» Forse
non era
corretto ridere delle disgrazie altrui, ma al diavolo! Quella era una
scena che meritava di essere incorniciata. «Ohi, Colin che
dici,
stasera lo fanno?»
«Ma
perché non lo stanno già facendo? Guarda il culo
di Chris! Ma dove l’ha imparato?»
Jared gli
schiaffeggiò
una coscia più volte mentre si asciugava le ennesime
lacrime.
«Sto male... Ora vomito di certo»
balbettò
alternando le parole a colpi di risate.
«Allora
levati di dosso,
Leto!» Colin lo scostò in modo brusco
sghignazzando e lui
gli tirò un pugnò su un fianco ancora ridendo.
«Almeno
la canzone
è finita.» Le note spagnole, o colombiane o
portoricane
– chi ne capiva la differenza? E soprattutto a chi importava?
– terminarono con uno scroscio di applausi mentre Chris in
camicia ormai mezza sbottonata, elargiva inchini a destra e a manca e
Tom sembrava cercare il balcone aperto più vicino da cui
gettarsi senza rimpianti.
«BIS!»
urlò
dal divanetto Colin amplificando la voce con l’aiuto delle
mani.
Qualcuno lo sentì e gli fece eco.
Jared
guardò il DJ … No, non poteva davvero-
Immediatamente
partì
un’altra musica simile alla precedente con gioia estrema
della
folla, e di Hemsworth soprattutto, nonché per la
disperazione
palpabile di Tom, e lui e Colin pregarono intensamente di non soffocare
per davvero dalle risate.
«Bella
esibizione!» Jared si accosto di più a Colin per
permettere a Chris e Tom di sedersi.
«Oh,
grazie»
ridacchiò un alticcio e sudato Hemsworth mentre Tom si
tamponava
le tempie con un fazzoletto, e Jared era certo fosse più per
l’imbarazzo che per quella specie di ballo coattivo. Santo
dio,
aveva ingurgitato da solo i tre quarti dell’alcol di tutta la
sala e ancora si preoccupava di mantenere un decoro! Era quasi tenero
da guardare.
«Sei
un gran ballerino,
biondone.» Colin si distese con il busto per assestare uno
schiaffo sulla coscia del suddetto biondone che tornò a
ringraziare, e poi lanciò un sguardo complice a Jared. Sì, è
stato dannatamente divertente.
«Però
anche Tom
balla bene, anzi più che bene!» affermò
ancora
Chris stringendogli un braccio attorno al collo.
«Magnificamente!»
Jared si sforzò di non ridere loro in piena faccia, non
tanto
per delicatezza, quanto per il fatto che rischiava sul serio di
vomitare anche l’anima su quel divanetto.
«Coraggio! Un
brindisi ai nostri insospettati ballerini.» Riempì
ogni
bicchiere presente sul tavolo e stavolta anche Colin si
accodò.
«Io
penso che forse è meglio che io non bevo... no
più...»
Guardò
silente il viso
di Tom che si grattava un sopracciglio continuando a farfugliare altre
frasi sgrammaticate e poi fu Chris a dare inizio ad una risata
collettiva riuscendo a tirarsi dietro quel poveraccio di Hiddleston che
nel mentre si ritrovò con un bicchiere fra le dita. Magia Leto!
«Io
brindo a questa
serata che si è rivelata inaspettatamente
divertente»
affermò Jared alzando la sua vodka e poi invitò
con lo
sguardo Colin a fare lo stesso.
«Concordo.»
Non era
partita nel migliore
dei modi, ma come tutti gli spettacoli della vita,
l’importante
era regalare una degna chiusura che facesse dimenticare qualche battuta
stonata di troppo.
«Tom,
tocca a te»
incitò l’inglese che Chris aveva deciso di
liberare dal
suo abbraccio stritola collo.
«Oh,
ecco...»
Cercò le parole guardando un punto indefinito del tavolo e
poi
riportò gli occhi lucidi su quelli degli altri.
«Brindo ai
nuovi incontri e a tutto ciò che possono
insegnarti.»
Jared si lasciò sfuggire un sorriso compiaciuto ed
annuì.
Sì, ma se
stasera non te lo porti a letto, avrò parlato al vento...
«Vai
Chris!» Colin
esortò l’ultimo di loro e Chris gli
regalò un
sorriso esagerato alzando il suo bicchiere.
«Io
brindo a Colin che
c’ha provato spudoratamente con mia moglie ma che alla fine
è andato in bianco.» Risata collettiva,
occhiataccia di
Jared. «Brindo a Jared, che è dannatamente
simpatico e ha dei capelli fantastici.» Risata mista a fischi
osceni di
Colin. «Ed infine, brindo
a Tom, il mio migliore amico, mio fratello…» Il
sorriso
sul suo viso sfumò appena. «Una persona
meravigliosa senza
la quale mi sentirei perso. I
love you, mate.»
Silenzio.
Jared vide
gli occhi di Tom farsi ancora più lucidi mentre abbracciava
Chris con calore. «I
love you too.»
E in quel momento si voltò a guadare Colin che osservava la
scena con una certa malinconia nascosta negli occhi che, per quanto
profondamente scuri fossero, riuscivano a far trapelare sempre qualcosa
nel momento in cui le difese erano basse. Quando si accorse che lo
stava osservando si disegnò un sorriso e le
rialzò. Jared
si sentì malinconico e triste a sua volta. Lui non gli aveva
mai
detto qualcosa di così carino e intimo, neanche Colin lo
aveva
mai fatto, chissà perché...
Si erano
detti altre cose, altre bugie, forse, a cui avevano voluto credere
entrambi.
Colin gli
aveva promesso che
sarebbe cambiato, che non si sarebbero dovuti nascondere per sempre.
Poi sei mesi dopo era andato all’altare con
un’altra e lui
aveva udito il suo cuore sbriciolarsi su quelle foto.
Jared gli
aveva detto che
andava bene così, che quella situazione la poteva
sopportare,
che non avrebbe voluto che la cosa si facesse davvero seria.
Forse
sarebbe solo bastato essere semplicemente sinceri, almeno un
po’, almeno una sola volta.
Spostò
gli occhi al
tavolo in disordine pensando che stava per arrivare il contraccolpo
dell’euforia alcolica: una laconica depressione.
Merda.
Santissima merda.
«Ehilà,
gentaccia!» Non fu mai così grato come in quel
momento di
vedere il sorriso da schiaffi di Billie Joe.
«Armstrong!»
Lo salutò un sorridente Chris e Billie lo guardò
interdetto sbattendo le palpebre.
«Sei
bello ubriaco, eh?» Chris gli rispose con un sorrisino che fu
condiviso da Tom.
«Che
ci fai qui, tappo?
Non dovresti stare lontano da certa roba? Cos’è,
vuoi
tornare già in rehab?» sputò velenoso
Jared.
Nonostante tutto, ancora non gli aveva perdonato il tiro mancino a quel
maledetto gala. Ma Billie la prese sul ridere e si accomodò
accanto a Colin.
«Sto
testando la mia resistenza alle tentazioni.»
«E
come sta andando?» gli chiese l’irlandese.
«Di
merda, direi, mi sono
già fatto un paio di shots.» Sul viso di Billie un
sorriso
triste a cui Colin rispose con una pacca sulla spalla.
«All’inizio
non è facile. Io ci sono ricaduto decine di volte.»
«È
una vera
merda» sospirò ancora il cantante passandosi una
mano
sulla fronte per scostare i capelli, poi tornò di nuovo a
sorridere come niente fosse successo. Allora anche tu indossi qualche
maschera... Siamo tutti uguali alla fin fine, si
trovò a pensare Jared. «Come va? Vi ho visto
ballare e volevo farvi i complimenti.» Chris
ghignò e Tom arrossì appena. «Non tutti
avrebbero
il coraggio di rendersi così ridicoli. Vi stimo.»
Un risata
unanime si alzò dal divanetto e stavolta anche le guance di
Chris si tinsero di rosso.
«Anche
tu sai renderti
ridicolo molto bene, Armstrong» tentò di colpirlo
ma
quest’ultimo gli sorrise sornione strizzandogli un occhio.
«Detto
da te è un
complimento, piccola diva.» Se non ci fosse stato Colin a
dividerli, il pugno di Jared avrebbe beccato in pieno lo sterno del
cantante.
«Ahia!»
lamentò l’irlandese a cui fu destinato per
errore(?) il destro.
«Stasera
ti rompo il culo per davvero, Armstrong!» lo
minacciò con poca convinzione.
«Uh,
è una
promessa?» rise Billie facendo ridere anche un redivivo Colin
alias “cuscino di protezione non autorizzato”.
«Sì,
ti piacerebbe... ma per tua sfortuna non sei il mio tipo.»
«Che
peccato» sospirò falsamente deluso
l’altro.
«E
qual è il tuo
tipo?» si intromise un divertito Chris beccandosi
un’occhiata da parte di Tom a cui ovviamente non
poté dare
la giusta importanza. Poi gli occhi chiari dell’inglese si
posarono su quelli di Jared che però sorrise sghembo. Tranquillo Hiddleston, non mi
sputtano così facilmente come qualcun altro...
«Perché?
Vuoi
sapere se hai qualche speranza, Chris?» Era bravo a sviare il
discorso, in fondo aveva fatto fin troppe interviste per non sapere
come scivolare via da una domanda pericolosa. Era perfino riuscito a
scivolare via dai sentimenti. Era quello che credeva nei giorni buoni,
nei giorni belli come una bugia.
Chris rise
alzando le mani. «Io sono già sistemato, ma grazie
per il pensiero.»
«Jared
è convinto che tutti vogliano scoparselo»
sospirò Billie Dannato
Joe accavallando le gambe e guardandolo con occhi di sfida. La serata
stava per sviare ancora e quella chiusura poteva essere meno piacevole
di quello che aveva sperato e creduto cinque minuti prima.
«Ah
sì?»
chiese Colin con l’espressione di chi si sta divertendo
sfacciatamente troppo in tutta quella situazione. Gran bastardo anche
lui.
Billie Joe
annuì.
«Pensa che tutti vogliano farsi il suo culo da
diva-»
Stavolta neanche Colin riuscì ad impedire a Leto di
assestare un
pugno sulla coscia del californiano che iniziò a ridacchiare
dolorante.
«Quante
stronzate riesce
a sparare quella bocca da succhiacazzi!?» ringhiò
acido
scavalcando letteralmente Colin per gettarsi addosso a Billie e
riempirlo di pugni neanche fosse un punchball. Colin si
ritrovò
messo in mezzo e cercò di scivolare verso Chris per sfuggire
a
quella raffica che di certo avrebbe finito col beccare anche lui - di
nuovo. Chris intanto se la rideva in compagnia dell’inglese
che
Jared udì intimargli di non fargli male. Cazzo, ma era
quello il
suo obiettivo!
Poi un urlo
acuto gli si
ficcò nelle orecchie quando riuscì a tirare una
ginocchiata dritta fra le gambe di quel bastardo di Armstrong il quale
aveva iniziato a rantolare con una mano fra le cosce cadendo malamente
steso sul divanetto. Lui si era ritenuto abbastanza soddisfatto per
alzarsi e versarsi della vodka che buttò giù
velocemente.
«Cristo,
Jared!» ansimò ancora Billie mentre Colin gli
chiedeva come stesse.
«Sempre
sia
lodato» alitò lui freddamente mentre si sistemava
i
capelli leggermente, anzi decisamente scompigliati. Sciolse
l’elastico e rifece la coda. Troppo alcol, troppo caldo,
troppi
coglioni girati.
Non gliene
fregava una mazza
se quel nano finocchio non avesse più potuto avere figli, in
fondo era stato lui a cominciare. Non si dica che Jared Leto lasci le
cose a metà.
Sorry, BJ.
«Tieni.»
«Grazie,
amico.» Chris era andato a recuperare una tonica per
ristabilizzare Billie Eunuco
Joe, e Jared aveva pensato che fosse arrivato il momento di alzare i
tacchi e tornarsene in albergo. Erano quasi le 4 e Colin aveva il volo
alle 10. Si voltò a guardarlo mentre ascoltava altre cazzate
sparate da quel tappo canterino. Chissà se lui ci stava
pensando, chissà se almeno un po’ gli importava
del fatto
che non si sarebbero rivisti per chissà quanto tempo.
«Tutto
bene?» La
voce era quella di Tom che gli si era seduto accanto, visto che il suo
posto era stato occupato dal nuovo arrivato.
Jared gli
sorrise. «Sei
preoccupato per me, Hiddleston? Non ti sarai affezionato,
vero?!»
Buttò giù un bicchiere che neanche si
domandò cosa
contenesse. «Io non amo avere animaletti da compagnia,
sappilo.» Era stato decisamente sgarbato, ma non aveva poi
molto
controllo di ciò che diceva e di ciò che pensava
soprattutto.
Tom
annuì con un velo
di sorriso e non disse più nulla. Jared gli
lanciò
un’altra occhiata e buttò giù un nuovo
bicchiere.
«Vado
in bagno» affermò alzandosi e barcollando appena.
«Tutto
ok?»
Ridacchiò
in direzione di Chris e gli strizzò l’occhio.
«Siete
fatti l’uno
per l’altro. Dico davvero! Siete... fottutamente perfetti
insieme.» Rise ancora e non aspettò nessuna
replica.
Trovò
il bagno,
trovò la porta aperta, trovò il cesso occupato ed
allora
vomitò nel lavandino accanto ad una che si stava incipriando
il
naso.
Si
poggiò con i palmi sulla ceramica mentre la ragazza si
allontanava con una faccia alquanto disgustata.
«Stronza...»
brontolò fra sé mentre sentiva un'altra spinta
allo stomaco.
«Lo
sapevo che andava a
finire così.» Voltò la testa di lato e
incrociò gli occhi di Colin. Diede un’altra
boccata.
«Chi doveva tenere la testa a chi mentre vomitava? Non me lo
ricordo.» La mano di Colin gli scostò qualche
ciocca
dietro alle orecchie.
«Fottit-»
Ma il suo stomaco aveva deciso di uscire fuori dalla bocca senza
permesso.
Colin
aprì l’acqua e gli bagnò il viso.
«Avanti
sciacquati la
bocca, diva.» Gli lanciò un’occhiataccia
livida ma
sul suo viso trovò solo un’espressione
dolorosamente
dolce. Mandò giù dell’acqua e chiuse il
getto.
«Armstrong voleva venire a vedere come stavi.»
«Poteva
farlo, avrei
usato lui invece del lavandino.» Si asciugò le
mani con
una salvietta e si appoggiò spalle alle mattonelle azzurre.
Colin ridacchiò ed annuii.
«Credo
che avergli distrutto le palle - letteralmente - possa bastare, che
dici?»
«Dico
che si può sempre fare di meglio.» Si può sempre andare
più giù del fondo.
«Come
ti senti?» Le dita di Colin gli accarezzarono una guancia
stanca.
Perché
doveva sentirsi
così ogni volta che lo faceva? Perché non
riusciva a
farne a meno? Era più la sofferenza che il piacere, erano
più le lacrime che i sorrisi, e allora perché non
riusciva a fare a meno di lui?
«Voglio
tornare in albergo.»
«Ok.»
Il braccio
di Colin gli si avvolse attorno alle spalle e lui poggiò la
testa sul suo petto lasciando che anche l’altro lo stringesse.
«Ti
amo, Farrell.» La risposta che ricevette fu una muta carezza
sui capelli.
>>>
NdA.
La serata giunge al termine e fra balli alquanto imbarazzanti e gente
che mena e gente che si fa menare, stiamo per salutarci.
Vi ringrazio per il calore e l’entusiasmo con cui avete
seguito
questa storia, nata come un gioco e continuata con un po’
più di cuore.
Spero che anche questo capitolo non vi abbia deluso e che il finale
possa essere altrettanto gradito.
Vi abbraccio tutte e ringrazio anche i nostri baldi protagonisti ignari
di cotale obbrobrio scritto ai loro danni. Un bacio particolare a BJ,
maltrattato anche troppo, ma solo perché fra tutti
è
colui che amo di più u.u
Come Jared mi confesso anche io.
Il titolo, per chi se lo stesse chiedendo, ha una doppia lettura: Dime que me
quieres
in spagnolo vuol dire “Dimmi che mi ami”,
abbastanza
intuibile, ma è anche il titolo della canzone che balla
Chris.
Sì, ho fatto le cose per bene e quindi ho trovato anche una
canzone come soundtrack (sono senza vergogna, lo so u///u).
Io non ne capisco nulla di questo genere, per cui mi sono affidata ad
un esperto mio
fratello.
La trovate QUI
se
aveste voglia di farvi male o di farvi due risate, perché
è ciò che ho fatto io mentre scrivevo quella
scena. [Chris,
Tom, forgive me]
Vi bacio tutte e vi appuntamento
al prossimo ed ultimo capitolo.
LES QUIERO A TODOS <3
Kiss kiss Chiara
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