Silence

di Sherlock Holmes
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Entrambi ansanti.
Entrambi madidi.
Entrambi felici.
                   
Irene fissa i suoi occhi nei miei, sorridendomi.
La sua mano carezza la mia gota…
Scivolo al suo fianco, ricambiando il suo amabile sorriso...
Scivolo sulle lenzuola stropicciate del mio letto… del nostro letto sfatto.
Mi abbraccia, chiudendo le sue palpebre e sospirando, lieta.
- Senti, gioia?- le chiedo, d’un tratto…
Lei aggrotta appena le sue sopracciglia, non capendo.
- Che cosa, Sherlock?- mormora.
Sorrido, lievemente.
- Il silenzio.- le rispondo.
La stringo a mia volta.
- E’ come se fossimo soli al mondo, ora…- le sussurro…
Lei riapre le palpebre.
Ed abbassa lo sguardo.
- Sarebbe magnifico, mh?- esala.
Un suo mesto sorriso.
- Senza criminali che tentano di ucciderti…-
- …e senza consulenti investigativi che ti danno la caccia…- concludo per lei, scherzosamente, fissandola.
Lei ride, cristallina.
- Se tutte le tue cacce si concludono in questo modo… Non mi dispiace affatto…- mi sussurra, suadente, disegnando con le sue esili dita piccoli cerchietti sul mio petto nudo.
Le sorrido, in modo dolce ed enigmatico.
- Mh… Amo quel tuo sorriso… - mi confessa, baciandomi, poco prima di accoccolarsi su di me.
Richiude i suoi occhi, esausta.
- Fai bei sogni, amore mio…- mi augura.
- Sogni? Oh, Irene…- esalo, serrando le palpebre a mia volta – Nessun sogno può essere più bello della mia realtà… Di te.-
La abbraccio nuovamente.
Sento il cuore di Irene palpitare…
E sorride.
Felice come non mai.




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