Questione Di
Gusti
I
grandi occhi marroni del biondo
si spalancarono talmente tanto per lo stupore che per poco non uscirono
dalle
orbite. E non solo i suoi!
L’intera
sala all’improvviso si
ammutolì, tutti gli occhi disponibili e anche quelli non
disponibili si
staccarono da qualunque fosse l’oggetto del loro interesse
negli ultimi ventisette
secondi e si voltarono increduli verso un piccolo tavolino, in cui
sedeva un gruppetto
di amici che tutti quanti a Domino conoscevano di fama, dalle
pettinature a dir
poco improbabili,
così come lo erano i
vestiti e il colore degli occhi.
Il
nuovo oggetto d’interesse era
il ragazzino dalla pettinatura più improbabile di tutta la
banda: una sorta di incrocio
fra un istrice viola e un riccio di mare con l’aggiunta di un
ugualmente
bizzarro ciuffo biondo, tanto per
passare inosservati, in mezzo alla fronte, da cui pendevano lunghe ciocche di capelli.
Cosa
avesse fatto di male nella
vita, Yugi se lo chiedeva spesso, ma ora la domanda aveva ripreso a
martellare
con più forza nella sua piccola, tenera, ingenua mente. Ma
perché non si
tagliava la lingua, o ancora meglio: perché non si era
trasferito nella tomba
del padre del suo Mou hitori no boku? Cosa avrebbe dato in quel momento
per un
bel mono-sarcofago vista piramidi da qualche parte nella Valle dei Re:
la crisi
degli alloggi gli faceva un baffo!
Silenzio.
Il
ragazzo era
già timido di suo e aveva le
guance dall’infiammata facile, tutti quegli occhi fissi su di
lui erano davvero
troppo per il suo povero cuore. Ma cosa aveva detto dopotutto? Era
così strano?
Credeva che i suoi amici avessero la mente aperta.
Dopo
aver impedito in qualche
modo ai propri occhi di lasciare le loro orbite, Jono-uchi si ricompose
un
tantino e avvicinandosi all’amico gli mise una mano sulla
fronte
“Sei…sei
sicuro di stare bene
vero?”
“Nani*?”
“No,
non ha la febbre”
“E
che vuoi saperne tu? Sei mica
un medico?”
“Invece
tu, Honda, sei il Dottor
House in persona, ne?”
“Forse
è solo un po’stanco” cercò
di giustificarlo timidamente Anzu
“Già,
hai ragione: altrimenti perché
direbbe cose così… assurde?”
“Non
più del solito vuoi dire”
“Piantala
Seto, si tratta di una
faccenda seria!”
Il
moro alzò gli occhi al cielo: ma
certo, era sempre tutto serio con
loro, dagli yami no game, al cuore nelle carte, all’antico
Egitto, siii:
decisamente faccende moolto serie…
“Sono
affari suoi comunque, non
mi interessano i gusti di Yugi” e si alzò
“Sì
bravo” lo rimproverò Jono “un
amico ha dei problemi, ha bisogno di aiuto e tu te ne vai? Ma ne
riparliamo, oh
se ne riparliamo…” ma Seto era già
uscito non senza un certo imbarazzo, ben
celato, per il ragazzo dai capelli a punta.
“Ma
io non ho bisogno di aiu…”
tentò di replicare Yugi
“No Yugi, non fare
complimenti, siamo
i tuoi amici, sono sicura che è solo una
fase, vedrai che ti
aiuteremo a
ritrovare te stesso” Anzu gli prese la mano guardandolo come
si guarda un
malato terminale, cercando di fargli disperatamente forza.
Yugi
era impietrito ma tacque per
timore di un interminabile sermone sul senso dell’amicizia.
Non pensava però
che i suoi amici potessero prenderla così seriamente,
scandalizzarsi così tanto
semplicemente per un’affermazione.
Era
convinto che lo avrebbero
supportato sempre, che lo avrebbero accettato così come era,
sì, insomma: non credeva
che le sue preferenze sessuali fossero così importanti!
“Ma
da quanto tempo credi di
essere… insomma… così?”
“Ci-ci
sono nato… credo”
“
E non ce lo hai mai detto…”
Vista
la reazione, se avesse
continuato a tenerlo nascosto sarebbe stato meglio, pensò.
“Comunque
la state facendo troppo
grossa ragazzi, io non ci vedo nulla di male” Otogi prese la
parola
“Anche
se la maggior parte delle
persone ha gusti diversi non bisogna essere scandalizzati per
così poco, anche
io a volte ho certe preferenze: in fondo Yugi resta sempre nostro
amico, a
prescindere da di che sesso siano le persone da cui è
attratto”
Silenzio
di nuovo.
Yugi
non sapeva se ringraziare Otogi
o essere ancora più preoccupato per la seconda reazione che
i suoi amici
avrebbero avuto di lì a poco. Fece bene a optare per la
seconda: come erano
volubili!
“Ma
sì!” una pacca sulla spalla
così forte da fargli sputare anche l’anima lo
investì in pieno. Jono-uchi!
“Ha
ragione, non c’è nulla di
male dopotutto, sei diverso da noi ma non vuol dire che tu sia diverso
dav… no, aspetta… non
così…quello che intendo è che non sei
diverso solo perché hai
gusti diversi ma che diverso vuol dire…
cioè…non diverso in quel
senso…”
“Quello
che il signor Einstein Katsuya
qui presente vuol dire è che per noi sei sempre lo stesso
Yugi”
“E’,
vero ti appoggeremo in
qualunque direzione tu voglia andare, non abbiamo pregiudizi”
altro sguardo
alla malato terminale di Anzu. Anche se a lui era sembrato che di
pregiudizi ne avessero e
come!
“Però
ti rendi conto di cosa
vorrà dire? Milioni di fangirl in tutto il mondo si
dispereranno, potrebbero arrivare a tagliarsi le vene, a correrti
dietro
dicendoti che per colpa tua hanno dovuto buttare al gabinetto migliaia
di
allegre fan fiction, che le hai ingannate e illuse per tutti questi
anni…”
Assurdo,
ora si sentiva pure in
colpa oltre che imbarazzato: era la sua natura, che poteva farci se lui
era
così! Ci aveva provato a cambiare, a essere come tutti gli
altri, ma non ci
riusciva proprio, non ce la faceva a fingere, a comportarsi come tutti
si
aspettavano da lui, soprattutto con il suo Mou hitori no boku.
Già, ovviamente anche
lui era lì, ancora silenzioso, e lo fissava, cosa che
metteva Yugi ancora più
in imbarazzo, credeva di aver deluso le sue aspettative.
“Non
preoccuparti Aibou, non mi
sento offeso” aprì finalmente bocca con un piccolo
sorriso:
“Anche
se magari non in quel
senso sarò comunque al tuo fianco, sempre”
Meno
male che almeno lui lo
capiva.
In
un modo o nell’altro l’allegro
pranzo finì, per strada però Yugi continuava a
sentire le coppiette di
benpensanti che bisbigliavano e spettegolavano: ma che diavolo! I suoi
gusti
sessuali saranno pure stati affari suoi no?!
Affrettò
il passo e lui e Atem
arrivarono finalmente a casa. Sospiro di sollievo.
“Meno
male che tu mi appoggi: non
ti senti a disagio a stare con me ora che sai vero?”
“Non
dirlo neanche per scherzo, basta
che il mio aibou sia felice. Trovati una brava persona con cui
condividere la
tua vita e tanti cari saluti a quale sia il suo sesso!”
“Grazie”
disse sollevato, Atem
non ce l’aveva con lui
“Però
è strano, ammettilo”
“Ehi,
ma ti ci metti anche tu
adesso? Ti ho appena detto che sono contento che mi
appoggi…”
“Si,
si ti appoggio, però è
davvero strano: pensa a tutte le coppie che conosciamo, ti distingui
davvero
dalla massa…” ridacchiò
“Già.
Marik,
Bakura, Seto, Jono-uchi,
Shizuka, Mai, Anzu, Miho, Honda, Otogi… tutti felicemente
fidanzati e
scandalizzati dalle mie parole.
Ma
che diamine!
Che
cavolo c’è di male a essere
etero!?”
E
fu così che centinaia di
chilometri di tubature in tutto il mondo finirono intasate da quintali
di fan
fiction su Puzzleshipping, Mobiumshippig, Heartshipping,
Kleptoshipping,
Blindshipping e compagnia bella, da quel momento a entrare nel mirino
di
quelle pazze sfrenate di fan girl furono i poveri amici di Yugi che ora
dovevano darsi da fare per sopperire anche alla mancanza delle shipping
che
coinvolgevano il ragazzino stella-capelluto. Il povero Atem, ora che
Yugi non
era più disponibile sul mercato, venne accoppiato a ogni
persona possibile e
immaginabile, perché in questo mondo pare che stare da soli
sia inammissibile,
compresi Black Magician, Zork e Kuriboh. Non gradì molto e
da allora i casi di
ricoverate da mind crush è aumentato inspiegabilmente, ma
non ce l’ha con Yugi.
Il piccoletto dal canto suo è ancora single e pensa
seriamente di sposarsi il
puzzle del millennio, ma comunque ringrazia perché non
è più nominato in
nessuna squallida ff fluff in cui non fa che piangere e arrossire
dall’inizio
alla fine, e per la fortuna che ha avuto con il suo Mou hitori no boku,
si,
insomma: se per caso Atem ci avesse provato tutto questo tempo con
Yugi, dopo
aver scoperto che era etero lo avrebbe di sicuro mind crush-ato!
Angolo della (si fa per dire) autrice:
Ecco cosa succede
quando si leggono troppe ff: senti il
bisogno di scriverne una pure tu e sta certa che verrà una
schifezza! E come da
copione…
In
realtà l’idea iniziale mi era sembrata divertente:
fra
shipping e fidanzamenti vari le coppie etero in YGO, a detta delle fan
ovviamente, si contano sulle dita della mano di un monco! Quindi ho
pensato che
non sarebbe la dichiarazione di omosessualità a dare
scandalo ma quella di
eterosessualità, e così la mia mente contorta ha
partorito questa ficcina,
avrei voluto renderla più comica ma è un genere
che ancora non padroneggio, il
drammatico-malinconico-descrittivo mi viene meglio (che tristezza eh?)
ma ci
lavoreremo ^^
Non amo
particolarmente Anzu, non so se si capisce… i nomi
sono quelli del manga e per chi non lo sapesse aibou vuol dire
compagno, partner
(in senso di amico: che avete capito shipping-fan?), mou hitori no boku
vuol
dire altro me stesso e nani* vuol dire che cosa/cosa
Fatemi sapere che
ne pensate, un commentino mi fa sempre
piacere e poi io do sempre un’occhiata alle storie di chi
recensisce :)
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