Un
tempo, un giovane ragazzo di campagna di nome Nyal desiderava
ardentemente l'immortalità. "Dev'essere figo poter vivere
per sempre, non avere più paura della morte e quindi fare
tutto ciò che si vuole di conseguenza!" pensava il giovane.
Un giorno, mentre passeggiava spensierato in un campo di grano,
udì una voce "sei tu quello che vuole
l'immortalità?". "Chi sei tu? Dove ti nascondi?" chiese
sorpreso Nyal pensando di essere solo. Dal grano comparve un piccolo
esserino incappucciato che esclamò:"se davvero vuoi
l'immortalità io posso dartela. Sei sicuro di volerla?".
Nyal rispose senza pensarci su:"certo che la voglio, che domande!".
"Bene, avrai la tua immortalità", disse il piccolo essere
che, dopo aver schioccato le dita, scomparve senza lasciare traccia.
Nyal volle subito provare la sua immortalità:
afferrò un masso e se lo diede in testa con estrema
violenza, così forte da farlo cadere in terra. Dopo pochi
secondi si rialzò in piedi, come se nulla fosse successo:
non era ferito, non perdeva sangue... era sano come un pesce.
"...allora funziona!" urlò Nyal al settimo cielo dalla
gioia. Da quel giorno cominciò a fare ogni tipo di idiozia
per puro divertimento. I giorni passavano, così come i mesi,
gli anni.... le persone intorno a lui invecchiavano mentre lui
manteneva sempre lo stesso aspetto. Finché, i suoi cari non
morirono. A poco a poco stava perdendo anche i suoi amici. Stava
rimanendo solo. Allora pensò di fare nuove amicizie, di
crearsi una famiglia. Povero sciocco Nyal che agisce senza pensare...
la felicità durò diversi anni, ma poi
sopraggiunse il momento degli addii: i suoi nuovi amici, la sua nuova
famiglia, anche per loro era giunto il tempo di lasciare quel mondo.
Lui non si arrese e trovò nuovi affetti. Finché
non scoppiò la guerra, una guerra mondiale che rase al suolo
tutto il globo e sterminò la razza umana. Beh, non proprio
tutti, Nyal rimase in vita. Lui solo. Iniziò a disperarsi...
"IO NON VOLEVO TUTTO QUESTO". "E cosa volevi Nyal?". Una voce alle sue
spalle... era il piccolo essere di allora. "TU, LA COLPA È
SOLAMENTE TUA!" urlò Nyal. "Veramente questo è
frutto di una tua scelta, io non ho fatto altro che assecondarti.
Avresti dovuto ponderare meglio questa scelta... ora ne pagherai le
conseguenze". Nyal non sapeva cosa dire... finché non
disse:"hai ragione... toglimi solo una curiosità... chi sei
tu?".
"...Sono
solo la rappresentazione del tuo smisurato ego".
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