Now we are free

di Eneri_Mess
(/viewuser.php?uid=120)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Disclaimer: i personaggi di Star Wars non mi appartengono.


Nota: credo sia indispensabile ascoltare “Now we are free” di Lisa Gerrard per poter sentire veramente questa breve one-shot. Buona lettura!









Now we are free













Era suoni.

Tanti, bellissimi suoni. Tamburi, ma soffusi. Erano corde, vivaci, ma gentili come ali di farfalla. Ed erano voci, tante voci, delicate, sfioravano la sua pelle, il timpano, come fiato tiepido.
Erano parole senza senso che scivolavano in basso, avvolgevano il cuore in impalpabile seta.

Era immagini.

Sapeva dov’era. Ora vedeva la vallata e le cascate, così vive e colorate, spumeggianti, così senza tempo e infinite.

Respirò, e in parte credette di non riuscirci. Non lo faceva veramente da tanto, tantissimo tempo. Eppure l’aria scivolò insieme alle voci dentro di lui, riempiendolo.

Si sentì vivo, e questo era un enorme paradosso, pensò con serenità.

Serenità.

Mosse un passo, e fu un passo leggero.
L’erba scricchiolò, gli insetti volarono via, e tutto era di nuovo talmente reale che volle credere a ciò che scorgeva e udiva. Avrebbe quasi desiderato piangere. E senza rendersene conto, i suoi occhi color pioggia divennero tiepidi, e il sorriso si aprì sulle sue labbra.
L’aveva più sperato?

Speranza.

Se tutto ciò era il realizzarsi dei suoi desideri più profondi, di ciò che per anni aveva sigillato, credendo di aver rinnegato e distrutto quel che più gli era caro…
Allora, forse… poteva…?

Le voci si fecero più alte, tonanti. Lui celò lo sguardo, arretrando.
Un antico sentimento si schiuse in lui. Il più pericoloso che avesse mai provato.
Quel che era stato la sua rovina.

Paura.

La musica, il concerto di suoni, si addolcì improvvisamente. Lo carezzarono, soavi note fatte d’aria e respiri impalpabili, irreali. Le sue gambe trovarono stabilità ancora una volta, ma il suo cuore cominciò a battere forte. Lontano ora dalla paura. Senza angoscia.

Per un attimo, che divenne eterno, cancellò il passato.

Pace.

Solo un frammento conservò. La stessa scheggia rimastagli nel cuore in quei lunghi anni bui.
Piccola, lucente. Sorridente. Com’era sempre stata.
Come l’aveva voluta ricordare.

Levò le mani, tremando appena d’emozione. Gli occhi rimasero chiusi, fiduciosi.

Aveva aspettato, segretamente.

Il nome lasciò le sue labbra come aveva fatto un tempo.
Un sospiro di dolcezza.

Amore.

« Padmé ».
« Sono qui, Annie ».






Autrice:
Quello che si può etichettare come un “flusso di pensieri post visione Episodio II”, conoscendo la fine effettiva della storia. Mi considero una ‘vecchia fan’ di Star Wars, essendo cresciuta con le avventure di Luke, Han e Leia e del malvagio Darth Fener (o Vader), e confesso che sto guardando per intero e per la prima volta solo adesso gli Episodi I, II e III, e con essi la storia di Anakin e Padmé.
Mi sono rimasti impressi, forse perché in fondo sono una romanticona (♥), o perché la loro storia e la loro fine si è intrecciata splendidamente con la canzone che sto ascoltando adesso, Now we are free, colonna sonora del Gladiatore, e una delle mie preferite.
Ho voluto vedere un piccolo paradiso, dopo la loro morte. Questo è quello che ne è venuto fuori: un’accozzaglia di parole e astrazioni difficili da seguire e che non so quanto rispecchino ed evochino suoni e immagini. La vallata che Anakin vede, insieme alle cascate, è quella di Naboo, stupenda nel film.
Per il resto, avrei solo voluto vederli felici, come vorrei vedere tutti i personaggi tragici. Ma il loro fascino sta proprio nel loro destino inevitabile, no? Ed è anche per questo che esistono le fanfiction, per fortuna :P
Commentate, mi raccomando!
Un bacio,
~Ene.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=192799