Tanto
looove, Pepperony friendship, Natasha/Pepper
The boss
and secretary
La città
vista dall’alto era uno spettacolo e le luci fremevano
donandole più vitalità.
Su un tetto, fra tanti di quegli edifici alti, c’erano Tony e
Pepper, ancora
ansimanti per essere scappati all’ultimo minuto da una
gigantesca esplosione.
La parlantina
nervosa di Pepper sovrastava le parole di Tony, che continuava a
guardarla con
uno strano bagliore negli occhi. E infine lo aveva fatto,
l’aveva baciata,
preso dall’impulso e dall’euforia del momento. Si
sentiva leggero e
invincibile. Una mano di Pepper, piccola e minuta, si posò
sul suo collo e
l’altra sulla lucina azzurra del reattore. Le labbra
screpolate dell’uomo si
erano posate su quelle delicate di lei ed erano intenzionate a gustarne
il
sapore dolce e fresco.
Poco dopo
Pepper si tirò indietro e lo guardò negli occhi,
abbozzando un sorriso fra il
disagio e il sollievo. Continuava a tenersi a lui, accertandosi che
fosse tutto
reale. Che Tony fosse sano e salvo, al suo fianco come sempre.
«Stai
bene?» domandò la donna e il sorriso divertito di
lui
le fece comprendere che il peggio era passato.
«L’ho
fatta preoccupare, signorina Potts?» domandò
ironicamente, ma Pepper sospirò dal sollievo. Tony si
accostò nuovamente alle
sue labbra ma le dita esili di Virginia lo fermarono, prima che fosse
troppo
tardi.
«Ho
fatto qualcosa di sbagliato?» domandò lui confuso.
Pepper
scosse la testa e lasciò la presa dalle sue spalle e
compì qualche passo
indietro, accompagnata dal ticchettio dei suoi tacchi.
«Non
credo che sia una buona idea. La ringrazio, Tony, per
avermi salvato, come sempre,» disse la donna sfiorandosi un
braccio con una
mano e distogliendo lo sguardo dal suo capo. Le sue guance, rosse per
l’adrenalina ancora in circolo, divennero ancora
più rosse per l’imbarazzo che
provava.
«Ultimamente
essere la sua segretaria richiede dei nervi
d’acciaio, essere in forma per le eventuali fughe e una
conoscenza delle arti
marziali,» ridacchiò divertita la donna. Tony si
avvicinò e le prese una mano.
«Pepper
io…»
«No,
Tony, non è una faccenda di relazione fra capo e
segretaria,» lo tranquillizzò lei, con un sorriso
e stringendogli con
delicatezza le loro mani intrecciate. Il guanto freddo
dell’armatura era
rovinato e faceva risaltare il pallore della donna.
«Diciamo
che i miei gusti non sono esattamente convenzionali.»
Tony
aprì e chiuse la bocca, un paio di volte, confuso e
sorpreso da quella dichiarazione. Aggrottò la fronte,
scrutandola con
attenzione e cercando di elaborare qualche parola brillante, come suo
solito.
«…
Davvero?» domandò, non riuscendo a trovare di
meglio.
Pepper scoppiò a ridere, divertita dalla sua reazione, e
annuì.
«Wow,»
fu tutto quello che riuscì a dire. «Non lo avrei
mai
detto; insomma non ha mai dato segnali di quel tipo.»
«Beh,
lei non ha mai chiesto niente sulla mia vita privata ed
io pensavo che non fosse rilevante,» rispose la donna,
guardandolo seriamente. «Pensa
che il mio orientamento sessuale sia un intralcio per il mio lavoro? In
dieci
anni non mi sembra che lei si-»
«Non
l’ho mai detto, né pensato. In dieci anni lei ha
fatto
un ottimo lavoro e continuo a pensare che continuerà a
farlo, Pepper,» le
rispose prima che lei si agitasse. Pepper, per quanto fantastica, era
dedita al
suo lavoro in una maniera vergognosa, ma Tony la ammirava e ringraziava
ogni
entità superiore per essere riuscito a convincerla a
diventare la sua
assistente.
«Potrei
chiederle di mantenere il segreto con l’agente
Romanoff?» domandò lei. Quella richiesta
sbalordì ulteriormente Tony, che
spalancò la bocca e nessun suono ne uscì fuori.
«Andiamo
Tony, non sono così stupida! Ha fatto davvero di
tutto per tenerti d’occhio,» lo
rimbrottò la donna con uno sbuffo.
«E
poi Phil è molto accondiscendente con me,»
continuò
divertita.
«E’
stato Agente?
Quello non mi dice mai niente!» protestò
profondamente offeso da quella
rivelazione.
«La
smetta Tony,»
protestò le non potendo nascondere un risolino divertito da
quel nomignolo.
«Con
la spia russa!» esclamò incredulo l’uomo
scuotendo la
testa. «Mi sorprende che il mio fascino mi abbia
abbandonato,» mugugnò
tristemente. Pepper ridacchiò ancora.
«Se
la può consolare, ho quasi ceduto alle sue
lusinghe.»
«Agente
Romanoff le ordino di lasciare in pace la mia
segretaria!» esclama Tony, contrariato. Natasha sorride,
assottigliando gli
occhi e continuando a stringere la presa. Lo sfida, apertamente, a fare
il
contrario. Pepper sbuffa, ma non può di certo non sorridere
per quella scenetta
molto ridicola e infantile.
«Pepper!»
esclama allora l’uomo e la segretaria si stringe
maggiormente in quell’abbraccio. Il sorriso di Natasha si
allarga ancora di
più, mentre Tony sbuffa.
«Da
quando hai tutta questa confidenza con lei, Stark?»
domanda la spia.
E
l’espressione di Virginia gli fa comprendere di non aprire
la bocca e sparlare come il solito.
«Donne!»
borbotta voltando loro le spalle e s’incamminò,
sparendo dietro l’angolo.
[784
words]
Note:
Buon pomeriggio a
tutti =) Non c'è molto da dire su questa picca one-shot.
L'idea mi è venuta in mente un sabato, in viaggio per le
terme, ed è stato come un'illuminazione. Senza contare che
ho sempre desiderato scrivere una storia su Pepper e Natasha, anche se
una ha un piccolo ruolo solo alla fine. Senz'altro avrete capito ch la
storia si colloca alla fine di Iron Man 2, sul tetto. Quel
fantastico tetto che ha dato inizio ad una stupenda relazione
*_________*
Ma comunque ritornando
alla storia, verso la fine ho voluto descrivere un poco la
complicità che unisce le due donne, la gelosia di Tony nei
confronti di Pepper (un po' perché dopo 10 anni si
è affezionato, un po' perché si
è setito offeso dal fatto di esser stato rifiutato e un po'
perché ha un lato infantile che io adoro e mi contribuisco
anche il merito di aver voluto renderlo geloso), e la solita
determinazione di Pepper. Il fatto che Tony chiami Coulson (<3)
"Agente" naturalmente è un'anticipazione del film The Avengers.
Spero che la storia vi sia piaciuta. Vi auguro un buon proseguimento di
vacanze.
Bacioni
MissysP
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