Fuga.

di Lady Atena
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Fuga.

Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 60; Fuga.
NdA necessarie: Questo è un esercizio per la complicatissima long che ho iniziato a pubblicare. Considerando che la voglio far proseguire al meglio, dovrete sopportare questi esperimenti fino al termine della citata long.

Tony si sedette sulla poltrona, intrecciò le mani e guardò Thor. Strinse gli occhi e le labbra, si piegò in avanti poggiando le mani sui jeans macchiati d'olio.
“Quando dici Loki è fuggito, intendi che stava per uscire da Azkaban ma l'avete recuperato prima, vero?”.
Thor sospirò, scosse il capo.
“Anch'io sono restio a crederci, Uomo di metallo, ma non c'è traccia di Loki in tutta Asgard. Ha evidentemente effettuato una fuga dalla sua pena”.
Tony si massaggiò le tempie, chiuse gli occhi, li strinse e li riaprì.
“Point Break, non me ne frega niente se per voi dèi shakespeariani in calzamaglia la Terra conta meno di un dannato dollaro”.
Thor batté il pugno sul tavolinetto di vetro facendolo tremare.
“Ferma le tue accuse, Uomo di metallo. Midgard è sotto la mia protezione”.
Tony si alzò in piedi.
“E la proteggi talmente bene che tuo fratello Loki può fuggire dalla sua prigione quando più gli piace!”.
Thor si rizzò, strinse i pugni.
“Non ho facilitato la fuga di mio fratello, se è questo che insinui!”.
Tony allungò il braccio puntandogli il dito contro.
“Insinuo, Point Break, che nessuno può fuggire da una prigione da solo”.
Thor scosse il capo.
“Loki è il mago più potente di tutti i regni, Uomo di metallo. Per quanto Odino possa ridurre la sua magia, non può cancellarla”.
Tony roteò gli occhi, sbuffò.
“Potevate anche solo legarlo meglio, Conan!”.
“La fuga di mio fratello è un grave pericolo per tutti! Sono venuto qui per chiedere aiuto, non per cercare recriminazioni!”.
Tony si passò una mano tra i capelli castani, annuì e sospirò.
“Ok. Ok, recrimineremo dopo. Siediti e prenditi un drink, io vado di là e chiamo Cap”.
Raggiunse la porta, l'aprì e se la chiuse alle spalle. Guardò Loki seduto sul letto, sbuffò e incrociò le braccia.
“Mi hai messo in un bel casino, sai, piccolo cervo?”.
Loki sorrise, strinse le gambe accavallate e piegò il capo di lato.
“Sono in fuga da Asgard. Quel tuo reattore gigante al piano inferiore è un ottimo deterrente per tenere occupati Odino e gli altri dèi”.
Tony si passò una mano tra i capelli, sbuffò.
“Vedo già le prime pagine dei giornali scandalistici. Iron Man ospita cattivo psicopatico in fuga dal suo regno di vichingi acculturati. Non è molto nel mio stile”.
Loki ridacchiò.
“Oh, al contrario, Stark. Trovo ti si adatti molto”.





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