La lista dei desideri

di ChiaraLilianWinter
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A mezzogiorno, quando il sole fa bella mostra di sè al centro del cielo, via della Rondine è sempre deserta. Come se qualcuno avesse imposto un coprifuoco, tutti svaniscono dalla strada, inghiottiti nelle loro case. Anche io, un tempo, facevo così. Appena uscivo da scuola, cercavo di stare sotto il sole il minor tempo possibile, anche a costo di correre e arrivare a casa tutta sudata. Se ci penso adesso, mi sembra una cosa talmente strana. C'è stato un tempo in cui alle due e dieci, massimo e un quarto, stavo davanti alla porta del mio appartamento, ad attendere impaziente che mia madre mi aprisse per potermi fiondare al fresco del ventilatore? Mah. Non riesco proprio a ricordarlo. Non nettamente, almeno. Negli ultimi tempi, al minimo, ritornavo a casa alle tre. Certo, questo causava qualche incomprensione tra me e la signora di casa, ma niente di tragico e irrisolvibile. Si doveva solo abituare al fatto che io ero cambiata.
Ma forse questa era la cosa più difficile.
Soprattutto perchè a cambiare ero stata io. Io, proprio io.
Vedete, se c'è una cosa che non sopporto al mondo, sono le persone superficiali. Davvero, le detesto. Fanno sempre mille progetti, uno più enorme dell'altro, ne parlano a tutti, ne vanno fiere e poi.... Puff! Il progetto numero uno scompare sostituito dal progetto numero due, più bello, più grande. E poi anche il secondo sparisce e ne compare un terzo. E un quarto, e un quinto. E va avanti così, all'infinito.
Ma la cosa che più odio, che più mi fa rabbia, è che anche io sono una persona superficiale. Oh, no, aspettate. Riformulo la frase. ERO una persona superficiale. Ora sono cambiata, appunto. Beh, diciamo che un pochino lo sono ancora, ma solo un pochino. Insomma, non lo sono nelle cose importanti, ed è questo che conta. Ne sono certa. So di essere superficiale al punto giusto, perché altrimenti non sarei qui. Non mi troverei a camminare nella mia via, nel mio quartiere, ad osservare tutto in modo così attento, giusto per divertirmi cercando di notare le cose che sono cambiate e quelle che invece sono sempre le stesse. Il muretto della villetta della signora Chocolate è uguale a prima. Grigio, con qualche striscia rossa e blu sbiadita, con un sacco di crepe. Cerco di guardare verso l'interno e vedo la cara signora mentre prepara le sue famose crêpe. Dopo ci farò un salto, giusto per stamparle un bel bacio sulla guancia e assaggiare le sue squisitezze. Ma prima devo fare una cosa più importante, con tutto rispetto per Mrs. Chocolate e per le crêpe.
Sorrido mentre mi avvio verso la baia, imboccando il vialetto della Mezzanotte: quanti segreti nasconde questa piccola stradina, infossata tra due edifici. Segreti che appartengono solo a due persone - una delle quali sono io, ovviamente. Cammino lentamente, gustando l'atmosfera di tranquillità che c'è qui. E sospiro forte, quando vedo la baia.
Chissà, mi dico, forse un giorno racconterò a qualcuno quei segreti. Gli dirò tutto, di come sono cambiata, di come sono iniziata a cambiare. Mi ricordo...
C'era una ragazza.
E un ragazzo.
E una lista. Tipo quelle della spesa, avete presente? Ecco, più o meno... Solo che su quella lista non c'era scritto nulla riguardante pomodori, formaggio o mozzarelle...
No no, affatto.
Era la lista dei miei desideri.




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