Don't let me go.

di iwonthewar
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Le 7.00 di lunedì mattina, come sempre la sveglia inizia a suonare e a dirmi che devo alzarmi per andare a scuola, ma non voglio lasciare il mio dolce letto. Purtroppo sono costretta, anche se la mia voglia di entrare in quell'edificio tetro e inquietante è pari a zero, visti i vari problemi che riscontro ogni giorno con quei bulli che continuano a rovinarmi le giornate. Lentamente mi alzo, con mia madre al piano di sotto che urla come una matta, e mi avvio in bagno per fare pipì, del resto sono umana anche io. Scendo a fare colazione e torno in bagno a lavarmi, non mi metto un filo di trucco, bensì un fondotinta, fard, matita nera, rimmel e gloss. Adoro truccarmi, anche se non copre la mia faccia da cesso ambulante. Mi chiamo Lucia Asdenghi, sono italiana, vivo in un paesino di merda della Toscana e ho 17 anni appena compiuti. Sono bassa, non ho seno, ho solo un culo che parla, porto gli occhiali da vista e l'apparecchio. Ho gli occhi color cacca, capelli castani che lego sempre con una coda e qualche baffetto che presto leverò, perchè sembro un uomo. Uscita dal bagno, torno in camera e apro l'armadio, prendo le prime cose che mi capitano: un jeans da schifo, una maglia da vecchia, converse ridotte male e un cappello alla Carmen, mamma di Patty del mondo di Patty, orribile. Uscita di casa mi avvio verso la fermata del bus, per incontrare la mia best forever and ever Carla, anche lei cesso ambulante, ma le voglio molto bene. Arrivate a scuola, neanche il tempo di scendere dal bus, vedo quei bulli che ce l'hanno con me, avvicinandosi urlano cose altamente sconcie e vergognose sul mio conto. "Lasciali perdere, sono dei rincoglioniti, non hanno una vita", disse Carla, e continuammo per la nostra strada verso la nostra classe per sistemarci ai nostri banchi preferiti, i primi. La mattinata passò molto velocemente, tra interrogazioni e verifiche, visto che la scuola ormai stava per finire, ma io non avevo problemi, dato che i miei voti erano i più alti della classe, insieme a quelli di Carla. Tornando a casa, proposi alla mia amica di rimanere a pranzo per studiare il pomeriggio e accettò. Mia madre ci preparò un pranzo stupendo e lo finimmo in poco tempo, ma la vedevo abbastanza felice. "Cos'hai, mamma' Mi sembri piuttosto felice oggi.", le chiesi. "Amore, ho una notizia flash che riguarda questa estate", rispose, "ANDREMO A LONDRA!", concluse. Non credendoci iniziai a ridere, fino a quando non mi mostrò i biglietti per l'aereo, così rimasi abbastanza sconvolta, visto che a Londra c'erano i miei cantanti preferiti, o meglio, i miei "idoli", gli One Direction!!




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