Ho ancora la forza.

di Salice_
(/viewuser.php?uid=251154)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Ho ancora la forza.


Eppure una volta esisteva qualcosa di buono in me, lo giuro. Ricordo i tempi in cui riuscivo ad essere felice, quei giorni in cui non avrei mai pensato che i demoni potessero vivere anche dietro il volto di un angelo.
Credo che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in me, qualcosa con il quale devo convivere, essendo impossibilitata ad annientarlo; se eliminassi quella parte di me, rischierei di distruggere completamente me stessa.
Rinchiusa in una prigionia costituita da nient’altro se non dalle mie stesse barriere mentali, mi circondo di solitudine, ed in questa affogo e respiro fino allo stremo, trovando in essa il mio cappio al collo e la mia ancora di salvezza.
Probabilmente è per via del tempo e di tutti i colpi incassati, le ferite subite, degli scherni della vita se sono così dura, cinica e fredda. Non mi sento assolutamente di dire “Per colpa di…”, oh no: per me questa mia corazza, questa maschera di sarcasmo misto a gelo, è il mio punto di forza. Mi permette di dimenticare le mie debolezze e il mio essere umana; posso inserire questi difetti naturali in una parte della mia mente dalla quale so che non potranno riaffiorare.
Solo le cicatrici più profonde segnano davvero il cuore; il resto, sono solo graffi.
Affronto ogni giorno con rabbia, e questo è ciò che mi salva. Reagendo alle difficoltà con rabbia acquisto nuova energia e, con essa, la consapevolezza di poter fare qualsiasi cosa per raggiungere il mio obiettivo. Già, una volta ero ambiziosa, e questo non è cambiato durante il corso degli eventi; lo sono ancora, nessuno è riuscito a privarmi della mia caparbietà. L’unico problema, l’unica falla, è che c’è qualcosa che non riesco ad ottenere, uno scopo che mi è impossibile raggiungere: stare bene.
Questo è tutto ciò che voglio, ed è anche tutto ciò che non riesco ad avere.
Immagino ci voglia ancora tempo, immagino serva l’impiego di altre, numerose forze, ed immagino che sarò da sola durante questa ricerca. Ma non mi arrendo.
La più grande lezione che l’uomo dovrebbe apprendere è quella di riuscire a sfruttare i difetti a proprio vantaggio. Siamo creature dominate da luce e ombra: se la luce serve ad indicarci la via più giusta, le tenebre possono essere usate per nascondere i nostri passi. Mi nascondo nella mia oscurità, nel mio dolore fatto di urla celate, denti digrignati, pugni chiusi, lividi e occhi asciutti.
Il vero dolore non è fatto di lacrime e singhiozzi, ma di silenzi e immobilità.
Le persone più calme hanno il mondo al loro interno, hanno un vulcano in piena eruzione, una spada nel torace, una forza disumana, ma nessuno lo vede.
Mi passo stancamente una mano fra i capelli e ringhio. Sì, ringhio, per spaventare la vita stessa; ringhio come farebbe un lupo solitario e terribilmente affamato, prima di attaccare la preda.
Io non ho più paura. Se ho imparato a non temere me stessa, perché la rimanente realtà che mi circonda dovrebbe spaventarmi? Sto morendo lentamente, ma quella che il mondo combatte contro di me è una battaglia persa.
Ho ancora la forza per vincere.

 
 







Angolo Autrice:
Ciao a tutti! Oggi mi sono dedicata a questa piccola One-Shot che vuole essere uno sfogo momentaneo di ciò che provo in questo periodo.
Spero che, se siate giunti fino qua, a fine capitolo, abbiate apprezzato ciò che ho scritto. Magari qualcuno si è anche riconosciuto nelle mie parole, e spero di essere riuscita a spronarlo a rialzarsi e combattere, sempre.
Salice_





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1939407