La malinconia di Azusa Nakano cap 2
Capitolo
due
Quella mattina, nel club di musica leggera, si
respirava aria di tempesta, non per via del tempo, ma dell’umore di due ragazze
del gruppo, Yui se ne stava in disparte con la testa poggiata sul banco
fantasticando su chissà cosa, Azusa guardava Ton-chan che nuotava senza darle
retta, le altre, fatta eccezione di Mugi, erano preoccupate. Mio aveva cercato
più volte di parlare con Azusa ma la ragazza sembrava restia a confidarsi,
Ritsu neanche a dirlo, non si era neppure sforzata di parlare con Yui, credeva
fosse inutile parlarle, era sempre persa nel suo mondo in quel periodo, e se a
lei stava bene così, chi era Ritsu per dire qualcosa?
Alla fine della scuola, Azusa non aveva trovato il
coraggio di parlare apertamente a Yui, le altre se ne erano andate da diversi
minuti, restavano solo loro, ma sembrava che a Yui non importasse, eppure non
si era mai comportata così.
Sono
qui! Guardami ti prego, ho bisogno di sapere che per te esisto!
“Azusa…”
“S-Sì?”
Doveva controllarsi, non voleva mostrarsi
preoccupata o arrabbiata, doveva mantenere la calma.
“Se ti dicessi che esco con qualcuno come la
prenderesti?”
Voleva morire, voleva scappare da quella stanza
improvvisamente troppo stretta e fuggire lontano, in un posto dove nessuno
potesse trovarla, dove Yui non l’avrebbe raggiunta. Le sue gambe erano
diventate molli come nel suo sogno, si era mantenuta alla sedia per evitare di
cadere cercando di riprendere fiato, non si era accorta che dopo quella
domanda, aveva smesso di respirare.
“Non vedo dove sia il problema, sono contenta che
hai trovato un ragazzo”
“È una ragazza”
È
lei, quella del sogno, sono sicura!
“Continuo a non vedere il problema”
“Sapevo che avresti capito”
Eppure c’era qualcosa che non andava, non era
felice, Yui aveva detto quelle cose in modo fin troppo annoiato, come se non
fosse necessario parlare con lei, solo che Azusa non sapeva che le sue risposte
avevano ferito Yui più di ogni altra cosa.
Senza aggiungere
altro, Azusa aveva lasciato il club non ripresentandosi le settimane successive,
voleva stare da sola a pensare, le altre le avevano mandato diversi messaggi,
ma lei non aveva risposto, persino Ui era preoccupata, sia per lei, sia per sua
sorella, diceva che si rinchiudeva in camera a piangere e quando andava in
classe per parlarle non c’era mai.
“Ui, Yui-senpai ha la
ragazza!”
“Non è possibile!”
“Me l’ha detto, ha
detto che esce con qualcuno”
“Onee-chan che esce
con qualcuno? Non ci credo”
Sembrava sul punto di
svenire.
“Calmati Ui, magari
non è vero niente!”
“Spero per te che sia
così”
Non aveva capito bene
il senso della frase, ma aveva deciso di non chiedere spiegazioni, era troppo
stanca, da quando Yui le aveva parlato, non era più riuscita a dormire per più
di qualche ora a notte, si aggirava per i corridoi della scuola senza vita,
sembrava un fantasma, più volte Mio era andata a trovarla ma lei rifiutava di
parlarle, le piaceva Mio, era una brava persona, anche se s’impicciava troppo.
Mentre usciva dalla
scuola, aveva visto Yui correre incontro a una ragazza, non sapeva chi fosse,
aveva la divisa della loro scuola, ma lei non la conosceva, le sorrideva
radiosa, l’abbracciava e… non osare baciare
Yui-senpai!
Una rabbia
incontrollabile era nata in Azusa, la gelosia era diventata qualcosa
d’insopportabile, senza rendersene conto era corsa da Yui e quella ragazza che
continuava ad amoreggiare con lei.
“Togli le mani da
Yui-senpai!”
“A-Azusa…”
“No, Yui-senpai,
stammi a sentire, ho sopportato per troppo tempo, ho sopportato tutto, e tu
cosa fai? Esci con una che non ti conosce come ti conosco io!”
“Azusa calmati!”
“No! Non voglio, mi
hai profondamente ferita Yui-senpai, ormai ne ho abbastanza!”
Senza aspettare la
reazione delle due ragazze, Azusa era corsa via in lacrime, non le importava
più niente, il suo viso era rosso per la vergogna, non credeva di arrivare a
dire quelle cose, ancora non capiva la gelosia smisurata che provava nel vedere
Yui con quella ragazza.
Entro sera, tutto il
gruppo sapeva cosa fosse successo tra Yui e Azusa, Mio e Ritsu si erano
precipitate a casa della ragazza per convincerla a parlare, Mugi invece, era da
Yui.
“Yui-chan...”
“Mugi-chan, cos’ho
sbagliato?”
Era a pezzi, aveva
pianto da quando aveva lasciato la scuola, Himeko le aveva retto il gioco,
aveva architettato tutto quello solo per dare ad Azusa il coraggio necessario
per dichiararsi eppure non aveva funzionato, si sentiva vuota e si odiava per
aver fatto soffrire la ragazza.
“Dovresti andare a
parlarle”
“Mai, non voglio più
parlare con lei!”
“Azusa, si può sapere
cosa succede?”
“Non lo so, questa,
questa cosa mi spaventa, mi batte forte il cuore quando vedo Yui-senpai, quando
ride, quando mi abbraccia, vorrei che il tempo si fermasse, che mi permettesse
di guardare sempre il suo viso per perdermi nei suoi occhi!”
“Ti sei innamorata”
Per la prima volta
Ritsu aveva parlato, aveva ascoltato e osservato abbastanza per capire cosa
stava succedendo, non voleva intromettersi, sapeva cosa succedeva quando gli
amici provavano a forzare gli eventi, era successo anche tra lei e Mio, solo
che quella volta fu Sawa-chan-sensei ad intromettersi e la cosa non le era
piaciuta per niente.
“Azusa, per il bene
del club di musica leggera, devi chiarirti con Yui!”
“No!”
“Ascolta, so che è
una stupida, ottusa e sciocca ragazza, ma cerca di sentire cos’ha da dire, non
dovremmo nemmeno metterci in mezzo, non dovremmo nemmeno essere qui!”
“Ritsu!”
“No Mio, è così,
ricorda cos’è successo quando Sawako ha forzato le cose tra me e te!”
Mio sapeva a cosa
Ritsu si riferisse, non era nemmeno per lei un bel ricordo, non negava di dover
un favore a Sawako-sensei, da una parte la ringraziava per aver aiutato lei e
Ritsu e stare insieme, ma dall’altra avrebbe preferito avere un po’ più di
tempo per riflettere.
“Questa volta Ritsu ha
ragione Azusa, parlale, vai da lei”
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