Houses of the Holy

di VociPerdute
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“Sempre la solita storia…” si lamentò Jimmy soffiando attorno una nuvola di fumo. “Che succede, amico?” chiese Bonzo, appena entrato in sala prove con quattro nuove bacchette nelle mani. “La stampa…guarda qua!” rispose Jimmy colpendo con la mano il giornale che stava leggendo “abbiamo quasi un altro disco d’oro, i concerti esauriti per mesi, e loro ci stroncano… o, nel migliore dei casi, ci ignorano…” “Lascia perdere, amico… Noi abbiamo la musica! Ce l’abbiamo in testa, nel cuore e nelle vene…dimmi cosa vuoi, e io te lo faccio: blues, reggae,funk, raga …un valzer, tho! Tutto quello che vuoi! Noi possiamo prendere una piccola nota, coccolarla, crescerla e farla diventare una canzone, e poi lanciare questa canzone nell’universo! Che dicano cosa vogliono, quegli scribacchini non potranno mai provare un’emozione simile…” e cominciò a ritmare piano con le bacchette nuove: suonava come gocce di pioggia su una distesa d’acqua. Jimmy stava a sentire, gli occhi socchiusi, sul viso un sorriso sognante.




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