Per la regina della
mia scacchiera
La pioggia scrosciante
gli aveva tamburellato nelle orecchie per diverso tempo prima che si
rendesse conto che quel giorno non ci sarebbe stata nessuna lezione da
parte del suo maestro.
Le sue disastrose
condizioni di salute degeneravano ogni giorno di più,
costringendolo a letto anche in mattinata inoltrata; e non era raro che
durante quelle soste forzate dai suoi studi alchemici, Roy si sentisse
del tutto inutile in quella casa. A peggiorare il suo umore contribuiva
quel senso di colpa spuntato da chissà dove che gli
rimbombava nel cervello imponendogli di cambiare la situazione in cui
erano sprofondate quelle persone, le uniche che aveva oltre alla sua
madre adottiva.
Certo, non era il
classico tipo lascivo che fa di tutto pur di rimanere lontano dai libri
sui quali si sta preparando per l'esame per diventare Alchimista di
Stato. Ma dopo ore passate in completa solitudine a riordinare le idee
e a rimurginare sul metodo per non avere sempre quello stato d'animo
per niente allegro, immerso in un capitolo estremamente difficile,
anche uno come lui aveva bisogno di staccare la spina per un po',
cercando di dedicarsi ad altro. E per dimenticare, anche solo per un
secondo, tutti i suoi problemi, quelli del suo insegnante e di sua
figlia.
Con una lettura
diversa da quelle che normalmente intraprendeva, ad esempio.
Perchè
oltre ad aspettare pazientemente la senilità con il naso
letteralmente ficcato nei suoi grossi tomi scientifici, non c'era nulla
lì dentro con cui il ragazzo poteva trascorrere del tempo
senza incappare in qualche libro di storia o di alchimia.
Così,
optò per il passatempo preferito della sua infanzia. Era
consapevole che era un atteggiamento infantile quello di esplorare la
villetta degli Hawkeye senza chiedere un qualsivoglia permesso, ma il
suo istinto in quell'attimo gli domandava espressamente di eseguire
quell'assurda idea da tredicenne.
Ora che ci pensava,
fino a quel momento non ebbe mai l'occasione di inoltrarsi in quella
vecchia abitazione che sconfinava nel genere di una di quelle nei film
dell'orrore. Era sempre rimasto all'interno delle stanze abitabili;
anzi, a dire il vero, non aveva mai nemmeno messo piede nello
scantinato.
Una consapevolezza che
lo spinse a perlustrare quel piccolo angolo ancora inesplorato da lui.
Perchè sapeva che Riza, nei noiosi pomeriggi in cui era
impossibilitata ad uscire, usava rinatanarsi in quella cameretta
sotterranea anche per pochi minuti. Cosa ci andasse a fare, Roy non ne
aveva la minima idea. Vedeva solo che vi sgattaiolava furtivamente con
un quadernetto od un notes, a seconda, per poi ritornare con lo stesso
materiale con cui era scesa.
Non le aveva mai
chiesto cosa ci fosse lì dentro di così
interessante, per non intaccare la sua privacy, ma aveva una di quelle
curiosità matte che riemergono quando meno se lo aspettava,
cogliendolo il più delle volte durante la manipolazione
dell'alchimia.
Gli scalini
eccessivamente stretti quasi lo fecero cadere, cosa che lo costrinse ad
appoggiarsi alla parete con il palmo della mano per tutta la discesa.
C'erano un mucchio di cose vecchie tenute però con un ordine
quasi minuzioso: mobili rotti, vestiti racchiusi in scatoloni di
cartone, cianfrusaglie di ogni sorta...
Un deposito in piena
regola se non fosse stato per uno scaffale stracolmo di libri. Molti
erano scolastici, altri invece erano dei vecchi romanzi di guerra o di
avventura. Fatto sta che erano tutti provvisti di copertine dai colori
spenti, e forse fu questo dettaglio a dedicare la sua attenzione ad uno
provvisto di un vistoso segnalibro rosso, infilato fra le pagine verso
la fine.
Prendendolo fra le
mani, Roy vide che era un libro di poesie. Oltre a Riza, lì
dentro nessuno si sarebbe mai sognato di leggerlo. Ma per ovvie
ragioni, l'allievo non riusciva a capacitarsi che la lettrice di quella roba fosse
proprio Riza Hawkeye.
Non era da lei perdere
il suo tempo a correre dietro a dei romanticoni vissuti secoli
addietro, ma forse non la conosceva così a fondo da
affermarlo con certezza.
Lo aprì
proprio dove il segnalibro suggeriva; e fra le magnifiche
illustrazioni, opere di un disegnatore sicuramente poco conosciuto,
c'erano versi che lo colpirono in maniera tale da fargli mancare un
battito, da fargli spalancare gli occhi e da rimanere immobile a
leggere tutta la pagina come calamitato.
Ce n'erano pochi in
particolare che l'avevano davvero attirato quasi fossero dei fiori e
lui un'ape stordita più dalla varietà dei colori
che per il dolce sapore del polline.
Erano parole forti,
dirette ed ardenti come il fuoco.
E, cosa più
importante, erano quegli stessi pensieri che Roy covava dentro senza
avere la faccia tosta di concretizzare.
Gli lesse di continuo,
a ripetizione, per tentare di memorizzarli nel modo più
preciso possibile, finchè non udì alcuni passi.
Rimise il libro al suo posto frettolosamente, nascondendosi dietro due
pile di scatole larghe almeno quanto le sue spalle.
La ragazza aveva
appena finito di fare la rampa, dirigendosi a passo svelto alla vecchia
libreria. Prese delicatamente alcuni libri, fra i quali quello a cui
lui aveva dato una sbirciata, poggiandoli sul braccio in modo tale da
sostenerne il peso senza sforzo.
La stessa immagine che
ora gli si parava davanto in tutta la sua magnificenza e
semplicità. La sola differenza erano quei capelli biondi e
lunghi raccolti nel suo solito fermaglio scuro.
Il tenente Hawkeye
aveva giustappunto varcato la soglia dell'ufficio del colonnello
Mustang per ritirare alcuni suoi volumi dal mobile adibito a libreria.
La soldatessa era
appena diventata l'assistente personale del Comandante Supremo.
Una grande,
insopportabile frustrazione davanti alla quale nessuno dei due poteva
controbattere. Quella separazione forzata li aveva resi minuscoli,
incapaci di esprimere anche il più insignificante
disappunto, persino di
fingere di sorridere. Potevano solo abbassare il capo ed
accettare quella situazione scomoda continuando a combattere e sperare
che prima o poi quella storia finisse.
Mentre Riza era
affaccendata a raccogliere ciò che aveva lasciato,
notò un biglietto che si affacciava timidamente tra le
pagine.
Senza dubbio doveva
essere un messaggio cifrato del colonnello, di quelli che solevano
scrivere per scambiare informazioni che sarebbe stato meglio tenere
segrete. Nel mezzo di quella misera conversazione che ebbe luogo fra di
loro, ella non disse nulla riguardo al foglietto, né lo
tirò fuori durante le ore di servizio.
L'occasione di
svelarne il contenuto si presentò solamente quando fu al
sicuro, lontano da occhi indiscreti. Non voleva correre il rischio di
mandare a monte tutto ciò che Roy aveva faticosamente
passato sottobanco alla sua fidata guardia del corpo, mettendola al
corrente di ciò che pian piano stava scoprendo.
Soprattutto ora che
King Bradley aveva disperso per il paese tutta la squadra di
Mustang, pensando con orgoglio di averli divisi definitivamente.
E lì, nel
buio del suo appartamento, seduta su quella sedia che sembrava di pietra che alla
lunga le provocava dei terribili mal di schiena, Riza sfilò
il pezzetto di carta via dal libro prendendolone l'angolino con due
dita.
Quel che vi lesse non
aveva nulla a che fare con il delicato equilibrio vacillante di
Amestris, né aveva niente di oscuro o di terribile.
Semplicemente, erano
le parole di un'amante.
"Sospirami
qualche parola di fuoco
sorridimi come se
quelle parole mi bruciassero
stringiti a me come
una che ama
o baciami e nel tuo
cuore seppelliscimi."
(John Keats)
Per
la regina della mia scacchiera.
NDA
Piena di evidenti
rimandi a "Binario 11" da cui questa cretinata è stata
ispirata, oltre che dai versi. Ora, però,
Roy ha già tutto pronto! X'D Bella mossa, direi io...
Non so
perchè, ma quando scrivo delle Royai preferisco soffermarmi
sul periodo della loro giovinezza, prima della guerra di Ishval.
Sarà perchè ci sono poche informazioni su di loro
e sulla loro vita all'interno di casa Hawkeye, cosa che scatena la mia
fantasia molto di più rispetto agli eventi post manga,
trattati di continuo ma non per questo non bellissimi, anzi!
Sono sempre pronta ad
ipotizzare tutti i gineprai che costituiscono il passato dei
personaggi, soprattutto di questi due ^3^ e di Ling e Lan Fan. Spero
sia piaciuta. :)
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