Prologo
"Hai notato che ormai nessuno lavora più ma tutti fanno qualcosa di artistico?".
Dice cosi il protagonista del film "This must be the place", con aria estremamente ironica.
Ma di certo, non voglio che la mia vita sia cosi. Un futuro basato sull'ironia. Una grande ironia della vita stessa.
No.
Non io.
Non io che desidero lavorare con l'arte.
Non io, che desidero far amare agli altri il teatro.
Non io che desidero diventare un'attrice. Profeta dell'arte.
Ma, si sa, a diciotto anni, nella maggior parte dei casi, tutto ciò che si può avere sono sogni, progetti.
E, per ora, il mio di progetto si ferma qui, davanti ad una insulsa porta di una vecchia scuola, pochi minuti prima di iniziare un banale corso scolastico di teatro.
E pronta ad entrare io, troppo semplice e silenziosa per essere in qualche modo notata, ripenso alle recite scolastiche e ai rullini consumati di una macchina usa e getta che poteva in qualche modo cercare di bloccare e salvare i ricordi.
Quando ho capito che io, Emily, volevo fare l'attrice.
Dove è nata la passione.
E devo riuscirci. Per lui. Per far sì che lui sia orgoglioso di me. |