where are you now
「Where are you now? 」
I tried to walk together;
But the night was growing dark;
Thought you were beside me;
But I reached and you were gone;
Sometimes I hear you calling;
From some lost and distant shore;
I hear you crying softly before the way it was before.
Kibum si stava facendo del male da
solo ad ascoltare quella canzone, decisamente, ma nonostante tutto non
poteva farne a meno di ascoltarla a basso volume, nelle sue orecchie,
come se fosse una dolce ninna nanna e potesse aiutarlo a trasportarlo
nel mondo dei sogni. Quei sogni che oramai, da un anno a questa parte,
erano diventati degli incubi mostruosi, facendolo svegliare nel bel
mezzo della notte con le lacrime agli occhi, oppure, svegliarlo di
mattina con delle occhiaie profonde.
E tutto per cosa?
Perché da un anno a questa
parte il suo migliore amico, nonché ex ragazzo, se n'era andato
da Seoul senza dire niente a nessuno. L'unica cosa che sapeva il
biondino, è che Jinki era scappato di fronte alla sua evidente
depressione causata dagli innumerevoli problemi che gli causava il
dolce maknae.
E Kibum non capiva. Non capiva come
poteva non essere riuscito ad essere d'aiuto per il maggiore che stava
così male per quella relazione, perché ogni giorno c'era
sempre un problema che li faceva litigare.
Era diventato inerme per ogni volta
che Jinki parlava a lui dei suoi problemi e Kibum, poteva solo
abbracciarlo e stringerlo forte.
Era diventato inerme per ogni volta
che Jinki versava una lacrima o aggiungeva nel suo braccio un nuovo
sgraffio o livido, per spegnere il dolore che gli causava il cuore.
Era diventato inerme in tutto.
Sapeva solo abbracciarlo, stare
zitto o ricordargli che lui era lì, che lo avrebbe aiutato
sempre standogli accanto e che prima o poi tutto sarebbe finito.
Ma.. non è bastato.
Jinki, alla fine, se n'era andato,
abbandonando tutto e tutti e facendo perdere le tracce di se stesso;
come se non fosse mai esistito.
Nessuna chiamata, nessun messaggio, né biglietto. Nulla. Il vuoto. Jinki era scomparso.
Where are you now;
Are you lost;
Will I find you again;
Are you alone;
Are you afraid;
Are you searching for me;
Why did you go I had to stay;
Now I'm reaching for you;
Will you wait, will you wait;
Will I see you again?
Le domande che gli poneva il ritornello della canzone malinconica gli
trafiggono il cervello ed il cuore. Se le faceva ormai ogni giorno: si
chiedeva dove fosse, se si fosse perso da qualche parte, se lo avrebbe
ritrovato, se avesse trovato una nuova compagnia o fosse sperduto da
solo, se lo stesse cercando.. E tante, tante altre cose.
Domande che purtroppo non avevano
trovato risposta e probabilmente non ce ne sarebbero mai state,
perché adesso Kibum si ritrovava da solo. Solo ad affrontare
quei mostri, che prima era capace di combattere solo perché
Jinki era accanto a lui, e adesso che non c'era più, oltre ad
essersene moltiplicati, ne era diventato incapace.
Il più delle volte lasciava
che il dolore lo soffocasse fino a farlo singhiozzare nel letto,
affogando le lacrime contro il cuscino e sentendo il proprio cuore
spezzarsi in mille pezzi e poi questi pezzi sperdersi chissà
dove, rendendoli quasi invisibili e impossibili da ritrovare. Non
diceva mai che era da solo, anche se sembrava lo fosse; non lo era solo
per il semplice fatto che se Jinki davvero voleva bene a Kibum, non
solo un giorno forse sarebbe ritornato, ma il cuore e la sua anima lo
avrebbero sempre seguito. Come un angelo custode, insomma.
You took it with you when you left;
These scars are just a trace;
Now it wonders lost and wounded;
This heart that I misplaced.
Solo una cosa c'era da dire: Kibum
ancora non aveva dimenticato il maggiore. Non aveva dimenticato il
sentimento che provava per lui, non aveva dimenticato tutti i loro
pomeriggi passati nel divano a farsi le coccole o a fare l'amore, non
aveva dimenticato nemmeno le litigate dove la maggior parte delle volte
Kibum gli sbatteva la porta di camera in faccia, piangendo e dopo ne
usciva per abbracciarlo. E lui era sempre lì. Ad aspettarlo, a
sopportarlo, ad amarlo.
Per questo si era chiesto - e
tutt'ora se lo chiedeva - perché fosse finita tra di loro. Erano
perfetti insieme, erano i pezzi mancanti del puzzle e che si
combaciavano. Si erano ritrovati. Di certo non mancavano le litigate,
le incomprensioni, la voglia di abbandonare tutto, ma ogni volta
trovavano sempre il modo di fare pace e di rendere sempre più
forte ed unito il loro amore. Evidentemente fu solo per Kibum,
perché Jinki lo lasciò.
E Dio solo sa, quanto Kibum ce
l'abbia con Taemin. Un po' per gelosia perché vorrebbe essere al
suo posto e un po' per rancore e rabbia, perché il più
piccolo non riusciva ad amare davvero come avrebbe dovuto amare il
maggiore. Lo trattava come se fosse un cagnolino. Solo perché
Jinki sapeva che ogni volta sarebbe corso da Taemin, non vuol dire che
lo dovesse trattare come gli pareva.
Ma ovviamente questi erano inutili
pensieri, che anche se glieli diceva a Jinki - essendo senza peli sulla
lingua -, non cambiava mai le cose.
"Hai ragione Kibum, ma io lo amo e non ci posso fare nulla.."
Le parole che ogni volta l'altro gli diceva, facendo chiudere la discussione non potendo trovare altre soluzioni, dopotutto.
Where are you now;
Are you lost;
Will I find you again;
Are you alone;
Are you afraid;
Are you searching for me;
Why did you go I had to stay;
Now I'm reaching for you;
Will you wait, will you wait;
Will I see you again?
Canta con voce spezzata e lacrimosa
l'ultima strofa del ritornello della canzone sapendo che di lì a
breve avrebbe iniziato a piangere per l'ennesima volta, quando
all'improvviso sentì bussare alla porta facendolo sedere sul
letto spaventato.
Prende il proprio cellulare che
stava oltretutto usando come mp3 e guarda l'ora. Erano le due di notte.
Chi diamine poteva volerlo a quell'ora?
Va nella cartella messaggi, in caso
si fosse dimenticato di qualcuno che gli avesse scritto o nel caso
,avesse ricevuto un messaggio all'improvviso.
✕ zero messaggi ricevuti
Il panico crebbe nel petto del
minore facendogli battere furiosamente il cuore, che sentiva perfino in
gola, mentre le mani e la fronte vengono da subito imperlate da un
sottile strato di sudore freddo.
Va nella cartella delle chiamate,
controllando se anche lì magari ci fosse stata una chiamata
improvvisa che gli poteva far capire di quella visita inaspettata e
improvvisa.
✕ zero chiamate ricevute
Niente di niente. Si morse di
violenza il labbro inferiore, trattendolo poi un po' tra i propri denti
arrossandolo e gonfiandolo, mentre inizia a respirare velocemente. Non
sapeva nemmeno se scendere per aprire la porta e vedere chi fosse, o se
rimanere nel letto facendo pensare che magari stava dormendo e non
avesse sentito.
Sperava quasi che il visitatore si
fosse sbagliato e arreso, ma ovviamente non fu così. Nuovamente
delle nocche, bussarono alla porta e Kibum tremante decise di alzarsi;
dopotutto, nonostante avesse paura, era anche curioso di capire chi lo
cercava con questa insistenza a quest'ora di notte. Sapeva di per certo
che non era un ladro perché avrebbe spaccato le finestre per
poter entrare a rubare, quindi chi mai lo poteva cercare?
Jonghyun? Minho? Taemin, magari? Non lo sapeva proprio.
Si infilò ai piedi le
ciabatte pelose rosa, e ignorando il proprio vestiario molto stile
barbone accompagnato dai capelli scompigliati, scese giù le
scale lentamente accendendo le luci del salone arrivando poi alla porta
d'ingresso che lo separava dall'altra persona che stava attendendo
fuori.
Poggia la mano sulla maniglia e per
un momento si ferma totalmente impaurito, ma deglutendo lentamente,
l'abbassa per per poi aprire e ritrovarsi davanti un ragazzo.
Ne era sicuro, considerando dalla
sua corporatura; ma non capiva chi fosse dato che i capelli leggermente
lunghini ricoprivano il volto e il cappuccio della felpa oscurava il
tutto.
« ... Chi sei? »
Chiese con voce abbastanza ferma e
decisa. Anche se sotto sotto aveva ancora paura, si era tranquillizzato
nel vedere che era un semplice ragazzo, magari sperduto, e non un
serial killer. La sorpresa che però si rivelò nel momento
che quel ragazzo alzò il viso, scostandosi i capelli e
abbassandosi il cappuccio, fece barcollare Kibum e mozzare il respiro
in due.
Era Jinki.
Era lui. Era tornato. Un sorriso
dolce, proviene dalle labbra carnose dell'altro, facendo palpitare e
mancare di qualche battito il cuore del biondino che ancora stava
guardando la figura chiedendosi se stesse sognando o se fosse tutto
vero.
« Kibum, sono io. Sono tornato, non è un sogno, davvero. »
La voce calda di Jinki entrò
nelle orecchie di Kibum, riscaldandolo come non mai e facendolo
tranquillizzare. Però era ancora.. scioccato. Lo invitò
ad entrare, considerando che non lo avrebbe lasciato fuori tutta la
notte e non appena mise piede in casa, chiuse la porta alle sue spalle
osservandolo. Era stordito, ancora non riusciva a credere se quello che
gli stava capitando fosse un sogno; gli sembrava irreale che dopo un
anno, Jinki fosse tornato. Lo aveva così sperato e così
tanto atteso questo momento, che adesso che finalmente era capitato,
non ci voleva credere.
« Perché Jinki? »
Sparò senza rendersene conto
prima ancora di riuscire ad elaborare un'altra frase, magari più
carina da dire. Guardò il maggiore che dapprima gli dava le
spalle, girarsi per poter fissare il biondino che aveva preso a
tremare. La tensione che aveva provato prima nel sentire bussare alla
porta e le emozioni negative/positve che stava provando nel ritorno del
maggiore, stavano avendo la meglio su Kibum, e il suo essere
irrazionale, stava andando a farsi benedire.
Infatti con voce tremendamente triste e leggermente acuta iniziò a sparare una parola dietro l'altra.
« Perché te ne sei
andato? Perché mi hai abbandonato? Perché hai preferito
che il dolore avesse la meglio su di te? Perché?
Adesso che sei tornato tornerai
ancora da lui? Ti farai ancora calpestare e ti farai calpestare i tuoi
sentimenti assieme al tuo cuore? Così di nuovo da farti fuggire
e scappare da me? O magari di nuovo correndo tra le mie braccia,
piangendo come un bambino, perché Taemin non ti ama, come l'ho
fatto invece io e continuo a farlo? »
Jinki rimase in silenzio mentre
Kibum continuava a parlare con rabbia, le lacrime che presero a
scorrere sul suo volto rigandogli le guance. Era contento che fosse
tornato, anche se magari era solo per un saluto. Era contento di
poterlo vedere, ma aveva paura. Paura che potesse rifare tutti gli
errori precedenti e tornassero di nuovo al punto di partenza. Kibum in
fondo centrava poco, ma amava così tanto il maggiore che
indipentemente da che emozione provasse, anche Kibum la provava. In
simbiosi, in sostanza.
Si trattiene dal continuare a
parlare solo perché il magone che provava e che aveva in gola
era talmente fastidioso e doloroso, da azzittirlo e farlo singhiozzare
come un bambino di cinque anni a cui non gli era stata concessa la
caramella. Si porta la mano sulla bocca a cuoricino, nel tentativo di
soffocare i singhiozzi rumorosi e china la testa, chiudendo gli occhi
non riuscendo più ad affrontare lo sguardo dell'altro che
sembrava non avere una minima reazione; ma Kibum sapeva, che in
realtà stava solo riflettendo su ciò che aveva detto
l'altro.
Poco dopo, il minore sente la mano
dell'altro che gli rialza il viso in modo che nuovamente i loro occhi
potessero incrociarsi e nota che gli occhi del maggiore erano
leggermente tristi, forse ferito per le parole, ma l'ombra di un
sorriso era apparsa sul volto. Jinki nemmeno nelle situazioni
più difficili, non smetteva di sorridere. Che fosse forzato, che
fosse finto, che fosse vero, sorrideva sempre.
« Kibum... Hai ragione. Hai
ragione in tutto quello che hai detto adesso. Non me ne sarei mai
dovuto andare, non avrei dovuto che il dolore prendesse parte di me
fino al punto di farmi fuggire. Non avrei dovuto abbandonarti,
perché tu sei la persona più bella, più fantastica
che ci possa essere. E nonostante io continuassi a ferirti, elencandoti
e raccontandoti cosa mi facesse Taemin, tu hai continuato a starmi
vicino. »
Kibum deglutì nuovamente sentendo quelle parole che erano come una cura, ma anche come un veleno per il suo cuore.
« Jinki, sai benissimo che
non ti avrei mai abbandonato. E' stata la promessa che ti feci quando
stavamo ancora assieme, te la ricordi? Qualsiasi cosa fosse accaduta
tra di noi, se tu avessi avuto bisogno di qualcuno, me mi avresti
sempre trovato. E quindi eccomi qui; anche se te ne sei andato per un
anno, la mia porta l'hai trovata aperta. Adesso, però, cosa hai
intenzione di fare? Sei venuto per fare una visita di cortesia e te ne
vai di nuovo? Oppure te ne torni da lui e tenti di riprenderlo, come
hai sempre fatto? »
Le ultime due frasi che
pronunciò, le pronunciò con un tono amaro quasi.
Più che altro perché non voleva che quella fosse una
visita e di cortesia e non voleva che lui tornasse da Taemin. Non tanto
perché era geloso - oltre quello -, perché lui accettava
ogni cosa di Jinki se fosse stato felice così, ma perché
sapeva benissimo che non gli avrebbe fatto bene andare un'altra volta
dietro a lui.
Una risatina da parte del maggiore,
echeggiò nella stanza risvegliando i pensieri oscuri di Kibum e
lo guardò sorpreso. Sapeva che non gli stesse particolarmente
simpatico l'altro, ma non capiva il perché di quella risata.
« Proprio non ti va giù lui eh Bummìì?
Comunque non farò niente di tutto ciò. Sono tornato, per restare. Ma per restare con te. »
"Sono tornato, per restare. Ma per restare con te."
Quelle frasi fecero arrossire le
guance di Kibum, mentre ancora lo guardava stralunato come se gli
avesse chiesto chissà cosa. Non capiva... oppure aveva capito
fin troppo benissimo e come suo solito, non ci voleva credere.
Gli stava quindi dicendo che era
tornato per lui? Per restargli a suo fianco? E che quindi non se ne
sarebbe tornato dal maknae e non se sarebbe più andato?
Con un fil di voce, sapendo che lo avrebbe sentito, chiede per avere la conferma sicura di quelle parole.
« C-cosa vuoi arrivare ad intendere così, Jinki? »
« Che sono tornato per te.
Perché ho capito che ho fatto tutto uno sbaglio. Partendo dal
lasciarti, a stare con Taemin e poi andarmene.
Ero fuggito da una parte
perché mi vergognavo di farmi vedere ai tuoi occhi dopo tutto il
dolore che ti avevo causato. Con che faccia mi presentavo, di nuovo,
nel dirti che ti amavo ancora? Mi sarei preso uno schiaffo in faccia e
me lo sarei pure meritato.
Così, sono fuggito. Dal
dolore che provavo, sia per quello che ho affrontato con Taemin, sia
per provare a dimenticarti. Forse, sarei riuscito un giorno a
ripresentarmi davanti casa tua, come un semplice amico.
Non è stato così
però. Il sentimento che provo per te è troppo forte e in
questo lungo anno, sono riuscito a capirlo. Ogni notte, ogni giorno,
ogni secondo ed ogni minuto, i ricordi avuti con te mi accompagnavano,
facendomi reggere in piedi fino poi riportarmi qui. Non posso vivere
senza di te. E no, non mi mancano i ricordi. Mi manchi tu. Voglio
ricominciare da capo con te, iniziare nuovamente la nostra storia
d'amore, perché è solo con te che riesco ad essere
veramente me stesso e sono capace di affrontare il tutto.
Sei una persona troppo bella, troppo stupenda, da lasciar andare e io questa volta voglio tenerti stretto a me. »
Per quanto non aveva respirato
Kibum nel mentre che Jinki parlava? Forse probabilmente fino a quando
non aveva finito il discorso.
Ancora non capiva se stesse
sognando. Ma considerando la frequenza cardiaca del suo cuore che era
notevolmente aumentata fino quasi trasformarsi in tachicardia, direi
proprio di no. Jinki era lì. Era tornato per lui, lo amava
ancora. Come aveva sempre sognato in tutto questo tempo finalmente. Il
primo vero sorriso di Kibum, che in tutto questo anno non c'era stato,
spunta dalle labbra a cuoricino facendo poi sorridere anche il
maggiore.
« I-io.. Non so cosa dire,
davvero. Mi hai totalmente spiazzato con questo tuo discorso. Tutti
avevano abbandonato la speranza di rivederti e anch'io la stavo
finendo, ma il mio cuore no. Sapeva che prima o poi saresti tornato.. e
non mi aspettavo però con questa piacevole sorpresa. Mi ero
arreso ormai all'idea che saresti rimasto con lui, ma almeno ti avevo
accanto come amico migliore, soltanto che quando te ne sei andato mi
sono sentito perso e mi hai fatto sentire incapace, incapace di poterti
aiutare e poterti riprendere.
Ma sono felice. Sono felice di aver
aspettato. Perché sì, anch'io ti rivoglio con me, ti
rivoglio tra le mie braccia, rivoglio che i nostri cuori possano
battere nuovamente insieme e voglio tornare a sognare con te.
Non lasciarmi mai più. Ti amo. »
Detto questo, gli allaccia le
braccia al collo abbracciandolo e potendo finalmente toccare il corpo
del maggiore e assaporarne il calore che gli era mancato così
tanto. E finalmente, capì, che quello non era sogno, ma un sogno
divenuto realtà. Una realtà che ti faceva sognare.
Lo stringe forte, sorridendo di nascosto nella sua spalla sentendo le braccia del maggiore cingergli forte i fianchi.
« Ti amo pure io, Kibum. »
Sussurrò il maggiore in maniera dolce all'orecchio di Kibum, facendolo rabbrividire come ai primi tempi.
Rimasero lì, stretti e persi
tra le braccia di ognuno per un lungo tempo indeterminato. Poi Kibum
prese la mano di Jinki e lo guidò verso camera sua.
Probabilmente non avrebbero
dormito; probabilmente si sarebbero baciati; probabilmente avrebbero
fatto l'amore o non lo sapeva nemmeno lui.
Sapeva che adesso, poteva di nuovo
sorridere ed essere felice perché la sua unica ragione di
felicità era tornata. E non se ne sarebbe andata mai più.
I crediti, vanno anche alla canzone: Red - Hymn For The Missing
Ok, non chiedetemi come mi è uscita questa cosa.
Non
lo so nemmeno io, forse semplicemente avevo voglia di scrivere qualcosa
di malinconico, ma che avesse comunque il suo lieto fine.
Come
potete benissimo vedere i pg sono abbastanza OOC, io purtroppo ho
questo problema di non saperli mantenere con il carattere che hanno
realmente, ma mi piace come li ho descritti qui.
Un Kibum triste, solo, ma speranzoso che il suo ex fidanzato, Jinki, tornasse da lui.
Shippo
la OnKey ( come la MinKey e la JongKey < 33 ), ma non voglio
discriminare le persone che magari shippano la OnTae e hanno come bias
Taemin che qui ho descritto come il 'cattivo' di turno. Quindi, non mi
aggredite nel dirmi "Ma Taemin è bellissimodfnvedojg e non
farebbe cose del generefnrisd" e così via. Preferisco
sentirmi dire che la storia fa schifo, a questo punto.
Per il resto niente. Sono le cinque di notte e dovrei dormire, invece ho scritto questa song-fic/one-shot.
Mi fareste un'enorme piacere se mi diceste cosa ne pensate visto che ci tengo personalmente.
Questa
storia, la dedico alla mia migliore amica Maddy, che praticamente
è grazie a lei se sono andata in paranoia per la OnKey e
perché mi supporta in ogni momento della mia vita.
Non voglio rendere plagio a nessuno, quindi spero vivamente di non aver copiato nessuno con questa storia.
Grazie per l'attenzione e la sopportazione di aver letto tutto. < 3
GiuHyun.
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