Un attimo.
Una sera di luna piena, durante la soffocante
prigionia di Sirius
dentro Grimmauld Place, quest'ultimo riuscì a convincere
Remus ad uscire con lui.
«È pericoloso» gli aveva detto Remus,
ripetendo per l'ennesima volta
le parole di Silente. «Qualcuno potrebbe riconoscerti. Potrei
perdere
il controllo».
«Felpato te lo impedirà» Questo era
tutto ciò che Sirius aveva riposto. E Remus aveva annuito.
Avevano aspettato che la luna fosse alta, che Lunastorta prendesse
vita.
Corsero accanto, il lupo e il cane. Ulularono, imitando il verso di una
risata umana.
Si morsero, giocarono, si riposarono sull'erba, ognuno con la testa sul
corpo dell'altro.
Sentirono il cuore pompare con furia il sangue nelle loro vene.
Ci fu un attimo, durante tutto questo, durante quella notte, in cui
dimenticarono di essere rimasti in due.
Per un attimo non notarono l'assenza delle possenti corna del cervo e
dell'insistente squittio del topo.
Per un attimo - un solo fugace attimo - furono di nuovo Sirius e Remus.
Quelli veri. Quelli col cuore scuro, ma intatto.
In quell'attimo non ricordarono la morte, il dolore. Erano loro, sotto
la luna, a ridere.
Erano loro. Liberi. Ancora per un attimo.
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