Vissero tutti felici e contenti?
Dopo
essersi ripresi dalle avventure vissute dopo la trasmutazione della
madre, Edward
Elric (18 anni) e Alphonse Elric (17 anni), si ritirarono
tranquillamente
in un appartamento a Central City. Tutti i problemi avuti,
costarono ad Al
una lunga riabilitazione del suo nuovo, o meglio vero, corpo.
Con l'aiuto del
fratello però, riuscì a riprendersi
più infretta.
Anche la vita
dei militari coinvolti nella faccenda riprese il suo ritmo dopo un
po'.
Il colonnello
Mustang aveva purtroppo perso l'occhio sinistro a causa di Archer, ma
ciò lo portò ad una lieta constatazione: sentire
Riza piangere affianco a lui e vederla in seguito ogni giorno a
prestargli aiuto all'ospedale, rese una possibile infatuazione per lui,
più che un semplice sospetto.
Il sottotenente
Havok era costantemente alla ricerca di una ragazza, ma questa non era
una novità.
La fine dei tre
homunculus rimasti, era ignota a tutti, ma sia Ed che Al erano
più interessati ad Envy. Continuarono ad essere perplessi e
stupiti dalle verità rivelategli quel giorno e, in qualche
modo capirono le ostilità nei loro confronti, ma alla fine
anche loro erano stati abbandonati.
Da tempo Al
conduceva ricerche sulle chimere il quale, a detta sua, era un modo per
commemorare Martel, Roa, Dolcetto e ovviamente Greed.
Ed non ebbe
nulla in contrario, ma non mancò di dirgli di fare
attenzione.
Ultimamente
però, lo vide abbastanza giù di morale,
probabilmente l'unico momento in cui sorrideva era quando si occupava
di qualche gatto che passava per casa.
-SONO A CASA
AL!- esclamò Ed dopo essere tornato dal quartier generale.
Non udì alcuna risposta dal fratello, così si
diresse nella sua stanza per controllare, ma la trovò vuota.
"mah...sarà
nello studio" pensò aprendo la porta della stanza. Lo vide
chino a terra su un cerchio alchemico con la testa bassa.
L'aria era resa fastidiosa dalla polvere del gesso e dalla poca
ventilazione, essendo finestre e balconi chiusi.
-Al?...-
sussurrò un po' spaventato il maggiore. Ancora nessuna
risposta. Appena Alphonse congiunse le mani, Ed guardò il
cerchio alchemico sgranando gli occhi, era quello della trasmutazione
umana.
"Fratellone...sai, credo che a
quel tempo...io mi fossi innamorato di Martel"
Ricordò
quelle sue parole in un secondo, quello prima che riuscisse a poggiare
le mani sul cerchio, che avesse davvero l'intenzione di riportarla in
vita. Beh, non lo sapeva di certo, ma comunque sentiva l'impulso di
doverlo fermare.
-FERMATI! SEI MATTO?- urlò correndogli incontro.
Lo prese per le braccia da dietro, ma prima le mani del minore
sfiorarono il cerchio, dando il via ad una reazione alchemica molto
potente. Un bagliore rossastro prese il posto delle linee tracciate col
gesso e riempì la stanza, quasi accecandoli.
-FRATELLONE! MA CHE FAI???- domandò allarmato Al cadendo al
dilà del cerchio, mentre Ed vi finì in mezzo,
cancellandone con le braccia varie parti.
Si sentì un urlo del maggiore, mentre Al si sentì
come svenire e, se pur cercando di mantenere i sensi, cadde a terra.
Rinvenne circa un ora dopo, svegliato da un suono simile ad un pianto.
Gli occhi erano impastati e la visuale fioca, ma non riconobbe la forma
di Ed nella stanzetta, bensì una piccola macchia rosa
pallido dall'altra parte della stanza.
Si avvicinò gattonando, per cercare di capire cosa fosse,
sporcandosi mani e ginocchia con il gesso.
Appena le orecchie ripresero a funzionare, udì distintamente
il pianto di un bambino, e quando riuscì a scorgere le
figure più nitidamente, davanti ai suoi occhi sbarrati, si
presentò un piccolo neonato.
Al si allontanò terrorizzato, senza capire nulla. Cos'era
successo? E la chimera che tentava di creare dov'era? Ma soprattutto,
DOV'ERA ED??
Sentendo il pianto persistere, si avvicinò intimorito a
quella piccola creaturina ignuda e tremante, distesa sul freddo
pavimento.
La prese tra le braccia e notò dei piccoli e morbidi capelli
biondi sulla sua testolina.
-ssh...st...sta tranquillo...- balbettò carezzandogli il
capo. Il bimbo si calmò subito dopo, sentendo il profumo di
Al e attaccandosi con le manine paffute alla sua maglia.
Alphonse si alzò dirigendosi verso il bagno per lavarlo dal
gesso, in quel momento gli sembrò la cosa più
normale da fare. Gli balenò in testa un'idea, che quello
fosse Ed??
No, dai, era una cosa impossibile, sia a livello fisico che alchemico.
Prima di lavarlo, si fermò al telefono, senza riuscire a
rendersi conto che il suo corpo aveva la consistenza di un budino e
faticava a rimanere in piedi.
-Pronto?- rispose il colonnello Mustang dall'altro capo.
-salve colonnello...- salutò con voce flebile e gli occhi
persi nel vuoto.
-Al? Alphonse sei tu? Che ti prende??-
-ho...un piccolo problema...non mi sento bene e mi serve aiuto...un
aiuto femminile- disse come se avesse visto un fantasma.
-...se devi trovarti la ragazza e ti serve aiuto io...-
-no...non è questo...davvero, mi mandi qualcuno
perchè ho davvero bisogno d'aiuto. Mandi il tenente
Hawkeye.....subito, la prego.- chiese scandendo bene ogni parola mentre
arrancava a chiamare quel che era successo semplicemente "problema".
-o...ok, sarà lì prima possibile.- disse il moro
un po' sbigottito dal tono assente del ragazzo.
Poco prima che arrivasse il tenente, Al si trovava seduto sul divano
mentre fissava il vuoto, ma con un po' più di coscienza.
Alzò il bimbo davanti a se -tu non puoi essere mio
fratello!- esclamò guardandolo.
In tutta risposta, il piccolo si esibì in una serie di
gorgoglii simili a risate agitando le manine in direzione di Al.
Vedendo che le risate su di lui non avevano effetto in quel momento,
decise che le bolle che aveva imparato a fare con la bocca erano molto
più interessanti, così prese a sbrodolarsi e
ridere.
Quando arrivò, il tenente trovò la porta aperta.
La donna entrò in abitì informali e si diresse
verso il salotto -Alphonse, sono arrivata. Dovresti tenere chiusa la
porta. Come mai mi hai...chia...ma..ta?- belbettò in fine
vedendo il bimbo in braccio ad Al.
-Alphonse?- domandò sconcertata avvicinandosi a lui, che
intanto aveva ripreso a ragionare, più o meno razionalmente.
-Tenente....ho ragione di credere...- iniziò lui.
"che questo bimbo è mio" pensò lei sconcertata,
ma non furono queste le parole del biondo.
-c...che cosa?- domandò lei.
-che...che questo neonato....sia Ed.- disse con un espressione fi
troppo controllata.
La donna lo guardò stupefatta, restando lì cinque
minuti buoni, mentre il presunto Ed era curiosamente assorto dalla
nuova arrivata e, vedendola in trans, cercò di attirare la
sua attenzione battendo le mani e balbettando frasi e piccole parole
senza senso.
Eccolo qui! Il primo capitolo di questa storia assurdamente strana! XD
Spero che almeno questo, per ora, abbia attirato la vostra attenzione e
che vi sia piaciuto! Nei prossimi capitoli entrerà in scena
anche Envy e i conseguenti casini che verrà a creare, ma
questo è l'unico spoiler che posso fare!^^ Fatemi sapere che
ne pensate e soprattutto se volete che la continui! Bacioni e
ringraziamenti a tutti quelli che sono arrivati fin qui e ancora di
più a quelli che recensiranno! Bye Bye!!!!!
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