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CAPITOLO 5:
Quando la moretta si svegliò scoprì di avere un gran mal di
testa, per fortuna prima di partire aveva preso delle medicine babbane che
sicuramente le avrebbero fatto calmare il dolore.
Si accorse che la sua testa non poggiava sul suo solito
cuscino, bensì sul petto scolpito di qualcuno, che la stava abbracciando mentre
dormiva, alzò lo sguardo e vide il volto angelico di Blaise e come aveva già
fatto in infermeria si fermò ad osservarlo, dio solo sa quanto avrebbe voluto
unire quelle labbra peccaminose alle sue.
Il ragazzo aprì gli occhi osservandola con sguardo
assonnato e sorridendole, mentre pensava che era stato bellissimo averla al suo
fianco per tutta la notte, anche se quel comportamento non era da lui, tutte le
ragazze con cui aveva dormito erano passate dal suo letto solo per del semplice
sesso.
Hermione ricambiò il sorriso e poi contro la sua volontà,
per uscire da quella situazione imbarazzante, si sciolse dal suo abbraccio e
andò in bagno per prendere un medicinale che le facesse calmare anche solo
lievemente quel dolore alla testa.
La notte precedente non si era cambiata, decise di farsi un
bagno rilassante, cercando di accantonare da qualche parte tutti i pensieri, ma
un volto le si presentava sempre davanti, bellissimo ed irraggiungibile, perché
lei era consapevole del fatto che un ragazzo come lui, con tutte le ragazze
bellissime che gli giravano attorno, non si sarebbe mai accorto di lei come
donna, questi pensieri le procurarono una fitta al cuore dolorante.
Dopo mezz’ora uscì dalla vasca da bagno e si avvolse
attorno al corpo un asciugamano molto corto e così rientrò nella stanza per
vestirsi.
Blaise appena la vide uscire non riuscì a staccarle gli
occhi di dosso, fece scorrere il suo sguardo su tutto il corpo della ragazza e
non sapeva cosa ancora lo stava trattenendo li immobile, vederla con solamente
quel misero pezzo di stoffa addosso gli procurava dei pensieri molto ma molto
strani, così decise di andare a fare una doccia ghiacciata.
Hermione si era accorta del suo sguardo, che la divorava
con gli occhi, ed uno strano calore si sparse per tutto il suo corpo, cercando
di non pensarci, anche se era veramente difficile, cominciò a vestirsi,
indossando un paio di jeans blu, una magliettina nera che le aveva regalato
Ginny lo scorso anno, fin troppo scollata per lei e un paio di all star nere ai
piedi e dopo essersi passata un filo di matita nera attorno agli occhi si
diresse verso l’ufficio della McGranitt, che le aveva chiesto un colloquio la
sera prima.
Pensando alla sera prima non poté trattenere un brivido che
le corse per la schiena, era stata presa dalla disperazione quando inizialmente
credeva che Ginny avesse perso la vita e poi guardare la cicatrice di Harry
sanguinare…non era sicuramente una buona cosa.
Arrivata davanti all’ufficio della preside, pronunciò la
parola d’ordine e poi salì le scale, notando con sorpresa, ma anche con
tristezza che non vi era nessuno all’interno.
Non vedeva l’ora che iniziasse il colloquio, così almeno
subito dopo la fine sarebbe andata a trovare i suoi amici per verificare in che
stato di salute si trovassero.
La preside entrò subito dopo nell’ufficio, sorridendo alla
sua studentessa preferita e si mise a sedere, facendo accomodare anche la
ragazza.
-Sono appena tornata dall’infermeria e le do una buona
notizia, tutti i suoi amici si sono ripresi, anche se per precauzione passeranno
anche la giornata di quest’oggi con Madama Chips-
Hermione tirò un sospiro di sollievo e si immaginò che
Harry a quell’ora stava litigando sicuramente con l’infermiera per uscire da
quel posto, poi la voce della preside la riportò alla realtà.
-Signorina Granger, il suo comportamento e quello degli
altri è stato davvero pessimo, si rende conto che avreste potuto perdere la
vita? Ora però vorrei sapere da lei come sono andate le cose-
Hermione si aspettava che la preside le avrebbe chiesto
sicuramente cosa fosse successo e senza tralasciare nulla le riferì per filo e
per segno tutto ciò che era accaduto il giorno precedente, senza riferire però
anche lo scontro con la serpe bionda.
-Purtroppo sapevamo che i mangiamorte si sarebbero rifatti
vivi, era solo una questione di tempo. Ciò non toglie che verrete puniti per il
vostro comportamento, non appena si rimetteranno anche gli altri tre ragazzi
verrete nel mio ufficio così vi assegnerò una punizione adeguata, ora può
andare-
La McGranitt aveva uno sguardo preoccupato, ora che non era
più presente ad Hogwarts, Silente, sarebbero riusciti a proteggere tutti gli
alunni dall’Oscuro Signore? Lei non ne era pienamente convinta.
Hermione aveva notato lo sguardo della preside e immaginava
cosa stesse pensando, poi però dopo essere uscita dallo studio andò velocemente
verso l’infermeria, dalla cui porta sentiva le voci del suo migliore amico e
dell’infermiera, come aveva previsto, bussò e poi entrò dentro.
-…ma sono guarito! E’ inutile…oh ciao Herm! Dicevo che è
inutile che io resti qui- stava urlando il moretto dagli occhi verdi.
-Signor Potter, lei rimarrà qui e su questo non voglio
sentire altre discussioni-
Hermione sorrise poi salutò tutti, si precipitò da Ginny e
la strinse forte in abbraccio, poi toccò ad Harry e poi a Neville.
-Noto con piacere che state bene! Harry dai, è solo un
giorno, non farla tragica-
Harry però non aveva la minima intenzione di far sparire
dal suo volto l’espressione offesa e arrabbiata.
-Herm, grazie per avermi salvato, se non ci fossi stata
tu…- Hermione la interruppe, non voleva sentire quelle parole pronunciate da
Ginny e poi le rivolse un sorriso.
-Ti vedo raggiante stamattina, cos’è successo?- le chiese
Ginny sospettosa, mentre la mora arrossiva vistosamente.
-No! Non ci credo!- fece la rossa mettendosi una mano
davanti alla bocca e assumendo un’espressione fintamente scandalizzata.
-Ma no, cos’hai capito, Ginny! Non è successo niente di
che- e poi le sussurrò all’orecchio
-Sai…penso che tu avessi ragione, credo proprio di essermi
innamorata di Blaise Zabini e poi ieri sera abbiamo dormito insieme-
Ginny rimase per un attimo immobile poi cominciò ad urlare
di gioia e a saltellare, sotto lo sguardo basito di Harry e Neville che non
capivano cosa le stesse prendendo.
-Tesoro, calmati, non mi sembra il caso di agitarti tanto-
le disse Hermione prendendola per un braccio ed invitandola a calmarsi.
Passarono un paio di ore insieme, poi Madama Chips cacciò
gentilmente Hermione dall’infermeria.
Visto che aveva smesso di nevicare Hermione decise di
passeggiare per il parco di Hogwarts e magari studiare un po’, perché tra le
mura del castello si sentiva oppressa da qualcosa, anche se neanche lei sapeva
da cosa. La sera poi si sarebbe dovuta trovare con Blaise e Draco per decidere
le ultime cose a proposito della festa.
Prese il suo libro di trasfigurazione dalla sua camera e
dopo essersi coperta nel lungo mantello nero si avviò verso il parco.
Quando varcò la soglia del portone della scuola vide molti
studenti tra la neve impegnati in battaglie a palle di neve, lei tirò dritto ed
arrivò fino al parco, dove si mise a passeggiare superando molte coppiette
sedute sulle panchine e sorrise malinconicamente, poi trovò una panchina libera
e si sdraiò su di essa a pancia in sotto per poter studiare.
Intanto tra le mura di Hogwarts Blaise stava aspettando
Daphne, poiché l’aveva avvertita di doverle parlare, quest’ultima arrivò dieci
minuti in ritardo tutta trafelata e con la camicia mezza sbottonata.
-Ciao amore, scusa il ritardo ma…- il moro non la lasciò
parlare ed intervenne
-Ti stavi scopando qualcuno. Senti Daphne, lo sai che non
mi piacciono i giri di parole, così arriverò direttamente al dunque, finiamo qui
questa recita, noi non siamo fatti per stare insieme, è inutile continuare così-
La biondina non aveva parole, poi gli occhi cominciarono ad
inumidirsi fino a quando cominciarono a scendere delle lacrime.
-Ma…ma… perché? Io ti amo, Blaise- a questa uscita Blaise
rise freddamente.
-Non prendermi in giro, tu non sai cosa sia l’amore e se
veramente mi amassi non andresti in giro a scoparti le persone mentre stai con
me-
-Ma anche tu mi hai tradita molte volte! Cosa credi? Che io
sia cieca?-
-C’è una differenza, Daphne, io non ho mai detto di amarti.
Noi due siamo sempre stati insieme perché ce lo hanno imposto i nostri genitori,
non perché lo vogliamo veramente-
-E invece io lo voglio, tu non riesci a capire-
-Oh si che capisco, tu mi vuoi come un trofeo da mostrare
alla gente che ti circonda e quando non trovi nessuno con cui fare “esercizio
fisico” vieni da me-
-Mi sembra che non ti sia mai dispiaciuto- sibilò la bionda
continuando a piangere.
-No, infatti, non mi è dispiaciuto ma per me è noi è mai
stato amore, sempre e solo sesso e anche per te, te ne renderai conto-
-E’ per quella… quella stupida mezzosangue, vero? Ho visto
come la guardi!-
Blaise assottigliò lo sguardo e poi le disse gelidamente
-Non provare più a chiamarla in quel modo e lasciala fuori
da questa storia, non c’entra niente Hermione-
-Ah così siamo arrivati a chiamarla addirittura per nome?
Ma perché non apri gli occhi, Blaise? Perché non la guardi per quello che è?-
-E come sarebbe? Credi veramente di sapere come sia fatta?-
Daphne rimase in silenzio e poi voltandosi verso la porta
uscì correndo, in preda alla furia e alla disperazione, mentre Blaise si sentì
molto più leggero, finalmente si era tolto un peso che portava sulle spalle da
molto tempo.
Aveva bisogno di un po’ d’aria pensò lui dirigendosi verso
l’uscita del castello.
Ginny intanto era riuscita a sgattaiolare via
dall’infermeria e stava correndo per i corridoi del castello quando si scontrò
con qualcuno, o meglio, con il torace di qualcuno, alzò lo sguardo e vide lo
sguardo di Draco ed il suo ghigno sprezzanti rivolti a lei.
-Weasley, non dovresti essere in infermeria in questo
momento?-
La rossa cercò una scusa adatta per non farsi scoprire e
poi rispose
-Mi hanno appena dimessa e poi non ti devo alcuna
spiegazione. Ma tu come facevi a sapere dove fossi?-
-Non ci vuole un genio per fare due più due, non sei
tornata questa notte-
Ginny arrossì e poi distolse lo sguardo, cominciava ad
agitarsi.
-Cosa c’è Weasley? La mia nobile presenza ti rende
nervosa?- chiese lui sempre con quel ghigno strafottente e avvicinandosi sempre
di più come un predatore alla sua preda.
-Cosa dici Malfoy, io non sono nervosa-
-Ah no? E perché ti ostini a cercare con lo sguardo una via
di fuga?-
I loro volti erano a due centimetri di distanza e Ginny
diventava sempre più rossa, assumendo un colorito simile a quello dei suoi
capelli.
-Allora non ti sono proprio indifferente, a giudicare dal
colore del tuo volto.
Il cuore di Ginny batteva all’impazzata, non ne comprendeva
il motivo ma avrebbe voluto che Draco annullasse la distanza che li separava.
Draco come se le leggesse nella mente si avvicinava sempre
di più, così Ginny chiuse gli occhi aspettando di assaporare le sue labbra,
però non sentiva niente, quando riaprì gli occhi lui era distante e la guardava
ridendo malignamente, poi si voltò e sparì.
Quando il cervello della rossa ricominciò a funzionare,
ella si rese conto di ciò che era successo e della figuraccia che aveva fatto.
Ora Malfoy avrebbe raccontato a tutti quello che era
successo e lei non avrebbe più avuto il coraggio di farsi vedere in giro, dentro
di lei però era rimasta delusa, avrebbe voluto che lui la baciasse.
Qualche lacrima fece capolino sulle sua guance e scappò
via, in camera di Hermione, e mentre l’aspettava continuò a piangere.
Hermione però non sarebbe rientrata preso in camera sua,
era così presa dallo studio che non si accorse di qualcuno che le si avvicinava
silenziosamente, finché non sentì qualcosa di gelato arrivarle sulla chioma e si
accorse che era neve.
Sentì una risata provenire dalle sue spalle e vide Blaise
piegato in due dalle risate, probabilmente per la faccia che aveva assunto, poi
con un sorriso malefico chiuse il libro e si preparò alla lotta con le palle di
neve con il ragazzo.
Preparò una palla, ma il ragazzo la schivò e prese Hermione
in piena faccia, i due risero insieme e continuarono così finché la ragazza
scivolò ed aggrappandosi al mantello del ragazzo lo portò con sé a terra.
I due continuavano a ridere, poi si resero conto di essere
molto vicini, Blaise era sopra la ragazza e i loro visi erano vicinissimi, ad un
tratto divennero seri e si fissarono, azzurro e oro, si stavano avvicinando
sempre di più, le loro labbra oramai si sfioravano, ma arrivò Draco che li
interruppe.
Hermione avrebbe avuto un motivo in più per odiarlo, ci
mancava veramente poco che non gli lanciasse un’Avada Kedavra all’istante,
mentre Blaise per la prima volta si ritrovò ad odiarlo.
Immediatamente Blaise si alzò in piedi e porse una mano ad
Hermione per aiutarla ad alzarsi, quest’ultima la prese tremante e poi la
lasciò.
Draco aveva visto tutto, ma fece finta di niente e si
avvicinò a Blaise.
-Bla, ti devo parlare immediatamente, non immagini cos’è
successo-
Blaise rivolse uno sguardo dispiaciuto ad Hermione e poi
fulminando Draco lo seguì, mentre Hermione osservava con odio il biondo.
Draco portò il serpeverde nel castello e gli raccontò tutto
quello che era successo con Ginny.
-Tu mi ha disturbato per questa cazzata? Non avresti potuto
aspettare un po’? Neanche cinque minuti?!-
Draco fece finta di pensarci su e poi rispose
-No, mi spiace, arrivo sempre nei momenti giusti e poi mi
spieghi che stavi facendo con la mezzosangue?-
Blaise lo mandò gentilmente a quel paese e poi si diresse
seccato verso la sua stanza, quando entrò trovò l’amica rossa di Hermione sul
suo letto.
-Lo so che sono irresistibile, ma non avresti potuto
chiedermi un appuntamento questa notte?- scherzò lui, facendo sorridere Ginny.
-Oh mi spiace, lo so che è irresistibile, ma questa volta
non sono qui per lei, bensì per la sua compagna-
-Non sapevo che voi aveste queste tendenze, non che mi
dispiaccia, potrei chiedervi una performance privata-
-A parte gli scherzi, sai dov’è Hermione, Zabini?-
-Okay che sei una grifondoro e in teoria dovresti essere
una mia nemica, però sai bene che non sono come gli altri serpeverde, chiamami
per nome. Comunque l’ultima volta che l’ho vista stava studiando nel parco-
-Oh grazie, Blaise…-
Ginny si alzò e fece per andarsene quando la voce di Blaise
le disse
-Non ti preoccupare per quello che è successo con Draco, è
vero che è uno stronzo, però non penso proprio che lo dirà in giro, quindi stai
tranquilla-
-Ah, grazie Blaise, ci vediamo- detto questo la rossa uscì
e chiuse la porta alle sue spalle, andando a cercare Hermione.
In infermeria Harry stava per cadere tra le braccia di
Morfeo quando sentì qualcuno che lo scuoteva e quando aprì gli occhi rimase
veramente sorpreso nel trovarsi davanti quella persona, Pansy Parkinson.
-Potter…-
-Parkinson, che ci fai…- non ebbe il tempo di finire la
frase che si trovò le labbra di Pansy sulle sue.
Fine capitolo.
Spazio dell’autrice:
criandola: grazie per le recensioni! Sono sempre
apprezzate, il tuo sorriso minaccioso ha fatto effetto devo dire XD non vedevo
l’ora di farla mollare con Blaise anche io, nessuno può toccare il mio Blaise
U_U e comunque figurati, anche i deliri sono ben accetti!
Bao: Grazie! Eh anche io cerco continuamente le
Herm/Blaise ma ce ne sono pochissime in giro T_T quindi ho deciso di contribuire
e scrivere anche io a proposito di questa coppia. Anche io non resistevo più nel
vedere Blaise con quella cosa li, finalmente li ho fatti mollare! XD spero che
anche questo capitolo sia all’altezza degli altri, kiss.
E per finire ringrazio anche tutti/e i/le lettori/lettrici
che hanno letto la mia fanfic.
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