This is the story of a girl who cried a river and drowned the whole world

di _dreamingoutloud
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Non ho mai saputo bene di che scrivere.
Mi fa strano persino leggere i caratteri che compaiono mentre pigio i tasti.
Mi vergogno quasi, come se avessi paura di far vedere ai miei occhi ciò che gli è sempre stato impossibile vedere, le parole barricate nella mia testa.
 
Spesso ho pensato di dover iniziare a scrivere, ma non l’ho mai fatto o quasi.
Credo che ognuno di noi ritenga le proprie storie insensate, inutili da scrivere e  tantomeno da far leggere. Forse la pensavo così anche io, chissà.
 
Ho letto in un libro che ogni storia vale la pena di essere narrata e che nessuna storia è utile solo a se stessa, ma può ispirare molta gente.
Giustifico la mia mancanza di scritti (o meglio, di cretinate su carta bianca) con la mia pigrizia, o la noia, lo studio, me ne invento sempre una nuova.
 
Ma sapete una cosa? Il tempo per scrivere, come quello per leggere, c’è sempre. È inutile che ci fingiamo tutti super impegnati, la realtà è che impieghiamo il tempo in maniera sbagliata.
Siamo tutti così convenzionali, scontati.. e dato che leggere e scrivere non è cosa da tutti nessuno lo fa.
 
Ecco, già non so più cosa dire. Tanti pensieri mi frullano in testa ma nessuno esce fuori, è sempre così ormai.
Mi sarà difficile classificare tutto ciò, questo ammasso di lettere di cui nemmeno io capisco davvero il senso.
Sarà che avevo voglia di liberarmi, di cacciare fuori tutta questa roba e si, per una volta, di parlare di me stessa.
 
La cosa più strana è che non scrivo mai in prima persona, a costo di inventarmi mille personaggi fittizi che vivono la mia vita, che fanno sentire la mia voce, illudendomi che non si capisca che sono io a parlare.
 
E a voi che perdete tempo a leggere queste sciocchezze: non importa il genere, la vicenda, i personaggi quanto strambi siano, dietro a ogni storia prima di tutto c’è il suo autore. 




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