King and Lionheart
And in the
winter night sky ships are sailing,
Looking
down on these bright blue city lights.
Erano molti gli aspetti
piacevoli di quel soggiorno a Tashbaan,
città di pietra e sabbia e capitale del ricco impero di
Calormen, ma il migliore senza dubbio erano le sere che Lucy
trascorreva con il fauno Tumnus, passeggiando tra gli aranci profumati
e lanciando sassi rosa nella vasca di marmo bianco.
Talvolta si
affacciavano dalle arcate a sesto acuto che davano sul porto e
guardavano le imbarcazioni salpare finché non raggiungevano
l’orizzonte: era allora che parevano unirsi alle brillanti
stelle del firmamento, e Lucy immaginava velieri e caravelle solcare le
scie delle comete, le vele spiegate verso la costellazione del Leone.
« Ti
piacciono le luci della città, signor
Tumnus? »
«
Sì » le rispose cortesemente il fauno.
« L’azzurro delle lanterne mi ricorda
l’acqua gelida con cui mi lavavo il viso la mattina, nel
ruscello limpido poco sotto la mia caverna. »
« E la
cupola argentea del tempio? Questo pomeriggio i raggi
del sole la facevano brillare come un gioiello prezioso» gli
raccontò Lucy entusiasta.
« Ogni
volta che il mio sguardo si posa su di lei mi sembra di
risentire i pendagli al collo delle driadi, durante le lunghe feste
d’estate nella foresta. E il suono dei tamburelli, e il
fruscio delle foglie. »
Lucy lo
osservò con sguardo apprensivo, poi gli prese una mano.
« Tumnus
caro, sei infelice » disse, e prima che lui
potesse ribattere proseguì. « Lo so che
è così, non cercare di negarlo. Ti manca Narnia,
ti manca da morire. Lo so perchè manca anche a me.
»
Il fauno la
guardò negli occhi, un’espressione stupita dipinta
nelle iridi marrone.
« Anche tu?
Credevo ti piacesse, qui. »
« Certo,
Tashbaan è una città
bellissima, con i suoi giardini pensili, i colonnati e tutto il
resto » elencò Lucy; poi sorrise. « Ma
non
è Narnia. Non staremo qui per sempre, te lo prometto; a
costo di tornare a casa noi due soli e lasciare qui Edmund e Susan a
sbrigare i loro affari di stato. »
« Non credo
che le loro maestà ti lascerebbero
partire senza di loro » osservò Tumnus - ma
sorrideva.
«
Saprò convincerli » affermò
Lucy, un’espressione decisa sul volto.
«
Dovrebbero chiamarti Cuor di Leone, Lucy Pevensie. Nessuno
ti tiene testa quando desideri una cosa. »
« E tu
dovresti essere re » disse Lucy con
espressione gioiosa - ma dalla luce nei suoi occhi Tumnus
capì che diceva sul serio. « Saresti un buon re,
Tumnus il fauno. Non c’è nessuno che ami Narnia
più di te. »
« Sei
troppo gentile, ma Narnia ha già i suoi re e
le sue regine » le sorrise lui. « Però
saremmo una bella coppia, noi due: il re e il Cuor di Leone. »
« Fino alla
fine dei tempi » confermò
Lucy, stringendo più forte le loro mani intrecciate.
And as the world comes to an
end
I'll be here to hold
your hand
Cause you're my king
and I'm your lionheart.
Frida's
corner
Missing Moment
Tumnus/Lucy sulle note dell'ennesima canzone degli Of Monsters and Men;
questa volta si tratta di King and
Lionheart, la preferita delle mie adorate Marti e Cat. A Cat,
in particolare va un po' la dedica di questa storia e l'immenso
ringraziamento per avermi spinta a scrivere di nuovo su questa coppia.
Che è LA coppia perché il rapporto che esiste tra
Lucy e Tumnus è qualcosa di così tenero e puro
che non può non commuovere. E tanto */////*
L'ambientazione
potrebbe essere sconosciuta a chi non ha letto
integralmente Le
Cronache di Narnia: la storia è infatti da
collocarsi nel volume Il
Cavallo e il Ragazzo. Molto brevemente, i Narniani si
trovano
temporaneamente a Tashbaan perché ci sono delle trattative
di matrimonio in corso tra Susan e il principe di Calormen; mi sono
presa la libertà di un minuscolo what if? dal
momento che nel romanzo Lucy è rimasta a Cair Paravel.
Tumnus invece fa parte della spedizione e Narnia gli manca davvero. Per
ulteriori dettagli vi rimando al libro, che è tanto bello
quanto gli altri, non snobbatelo.
Questa storia
partecipa inoltre alla Settimana Tematica #1 indetta dal
forum Pseudopolis
Yard.
Grazie di cuore a chi
ha letto!
Frida
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