12 Settembre, sigaretta numero 1, ore 7:35
Zayn si accese la sigaretta, aspirò e chiuse a chiave il portone; attraversò il cortile mettendo le chiavi in tasca, si chiuse il cancelletto alle spalle e si ritrovò sul marciapiede del quartiere ancora addormentato; l’unico essere vivente sveglio era il gatto dei vicini che, acciambellato sul muretto del giardino si godeva i primi raggi di sole della giornata.
Primo giorno del penultimo anno di liceo, casa nuova, scuola nuova, compagni nuovi; quattro scatoloni del trasloco svuotati, ancora venti da aprire.
Con passo veloce Zayn si diresse verso la fermata dell’autobus sistemandosi lo zaino nero sulle spalle; missione del giorno: sopravvivere ai compagni nuovi e magari trovarne qualcuno di simpatico, poteva farcela, doveva farcela…
Il cellulare vibrò nella tasca dei jeans troppo sretti, il ragazzo prese tra le labbra la sigaretta e con fatica lo tirò fuori; messaggio della madre: “Buon primo giorno, qui tutto bene, baci, mamma”, certo che andava tutto bene, la risposta adeguata a quel messaggio sarebbe stata: “Buon bagno nel mare dei caraibi, qui tutto male, baci, Zayn”; in fondo come biasimarla, nuovo marito, nuova vita; perché preoccuparsi del figlio solo in una città nuova?
Zayn buttò la sigaretta a terra, la calpestò e salì sull’autobus. |