Velluto blu

di AndyClax96
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E rimase lì, seduta sul divano di velluto blu che avevano comprato tre mesi prima, poco prima di trasferirsi in quella casa di legno, di fronte al lago. Com'era stata felice quel giorno. Le nuvole avevano voluto schermare la sfolgorante brillantezza del sole, ma lei non ne sentiva la mancanza perché la sua aura di felicità, mescolata, impastata e lavorata per incastonarsi perfettamente a quella di lui superava di gran lunga la lucentezza di qualsiasi stella e non c'era luce migliore di quella. Non avevano badato a spese, erano partiti con l'idea di comprare il più bel divano che avessero trovato, non importava quanto costasse, doveva essere perfetto per una coppia perfetta come la loro. Si erano conosciuti in un modo così strano. Lui, ubriaco marcio, aveva inzuppato una fetta di pane nella salsa di frutti di bosco rimasta sul piattino di ceramica bianca e lucente su cui a lei era stata servita la panna cotta, ma lei non aveva nemmeno scorto di sfuggita il suo volto tanto velocemente uno dei camerieri lo aveva preso e sbattuto fuori dal ristorante in cui lei aveva cenato con il suo precedente ragazzo. Questo il loro primo incontro. Il secondo era avvenuto durante una convention che si era tenuta nell'università di lei. Lui era l'ospite d'onore. Fu lui a riconoscere gli occhi neri di lei e a rimanerne tanto estasiato da ricercarli nei volti di qualunque donna incontrasse. Impiegò settimane, ma alla fine la trovò e la conquistò con la sua voce grave, lo sguardo impenetrabile, l'astuzia e la sua impressionante intelligenza di fronte alla quale molti ammutolivano. Lei no. Gli teneva testa come nessun altro. Erano una coppia alla pari dove nessuno dei due è quasi padrone o guida dell'altro. Avevano la loro indipendenza ma vivevano comunque in sinergia l'uno con l'altro. Erano fratelli, amici, amanti, sposi. Erano una cosa sola pur essendo due esseri distinti ma non diversi. Non dipendevano l'uno dall'altro, si completavano, si aiutavano, si amavano. La decisione di vivere insieme in una casa le cui fondamenta rappresentassero fedelmente la stabilità del loro rapporto fu quasi imminente. Non da meno fu la crisi tra i due. Il terremoto crepò le fondamenta, il buio della lontananza tra i loro cuori oscurò l'aura felice, il disco in vinile su cui era incisa la loro storia iniziò ad alterare qualche nota e alla fine la puntina non riuscì più a percorrere i circuiti a causa della polvere che li aveva invasi. E rimase lì, seduta sul divano di velluto blu che avevano comprato tre mesi prima, poco dopo che lui ebbe sbattuto la porta con violenza, portando via anche l'ultimo barlume di luce che in quella giornata nuvolosa rimaneva.




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