Attimi di vita di una neo-coppia di vampiri

di Soqquadro04
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Cane

«Ho come l'impressione che tu ti senta solo.» Elena lo osserva, corrucciata, la sacca per il week-end incurantemente appoggiata a terra.
Inarca le sopracciglia, stranito, avvicinandosi a lei e baciandole le labbra. Chiude gli occhi, sospirando di beatitudine.

Del resto, non la vede da due settimane – tutti dettagli che lo portano a imprecare costantemente contro lezioni, esami, spreco di tempo inutile per fare cose come mangiare, quando ce ne sono tante altre – decisamente più importanti – da fare. Come, ad esempio e pescando totalmente a caso, portarla di peso al piano superiore e rinchiuderla in camera per quei due stupendi, cortissimi giorni di visita.

Eppure le risponde, comprendendo che non si tranquillizzerà finché non avrà una rassicurazione.

«Sto bene, Elena. In questo momento, poi, meravigliosamente.» sorride con metà volto, piegandosi per raccogliere la borsa e iniziando ad avviarsi verso le scale. Lei non lo segue, poco convinta. Sembra titubante, come se gli stesse nascondendo qualcosa che sa benissimo prima o poi verrà fuori. E quando succederà, lui non sarà affatto contento.

«Sicuro?» il sospetto si fa strada nelle iridi chiare di Damon, che si volta verso di lei con espressione interrogativa.

«Certo che sono sicuro, Elena. Se proprio non avrò niente da fare, per disperazione potrei arrivare a cercare la compagnia di Katherine e della sua nuova isteria da rediviva, non credi?» il ghigno con cui accompagna quelle parole è talmente da lui che, in condizioni normali, basterebbe a calmare Elena per i dieci anni a seguire. Ma è ormai evidente che le condizioni non sono normali.

Lei si torce le mani, evitando il suo sguardo. Damon sospira pesantemente. La proposta che sta per fargli dev'essere strana davvero.

«Perché... ecco... io pensavo che, magari...» Elena alza appena gli occhi, lanciandogli un'occhiata fugace.

«Dimmi, forza. Se è proprio così brutta, ti inseguirò per tutta la casa minacciandoti di lenta e dolorosa morte per astinenza, Elena, ma nulla di più. Credimi.» sdrammatizza, ansioso.

Forse deve dirgli che ha intenzione di adottare un bambino. Non è pronto ad essere...

«Ho pensato che magari potremmo prendere un cane.» non registra subito ciò che lei ha appena avuto il coraggio di proporgli. Per i primi cinque secondi, rimane talmente spiazzato da non riuscire a elaborare la frase né, tanto meno, una risposta di senso compiuto.

La sua prima reazione è un secco rifiuto interiore. A cosa servirebbe, un cane? E poi rischierebbe quasi sicuramente di venire ammazzato da qualcuno in preda a un raptus vendicativo oppure, rimanendo più sul normale, di essere investito da un'automobile in corsa.
Viste le opzioni e valutato velocemente che non esistono vantaggi nell'avere qualcuno con un alito pestilenziale che ti lecca la faccia tutte le mattine, anche la seconda reazione è un secco rifiuto. Esternato anche a lei, stavolta.

«Magari un bel labrador, che ne dici? Comincia a correre, Elena.»

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N/A - Note dell'Autrice

Buonsalve, lettori ^^
Benvenuti, miei complici, alla fine di questa piccola pazzia che può nascere solamente alle due di notte, sfogliando annoiati prompt vecchi di secoli e con una voglia matta di scrivere del Delena. Ho anche sconfitto un blocco momentaneo *_*
Spero che la prima Flash vi sia piaciuta, veramente ^_*
Avverto subito che l'aggiornamento sarà settimanale: precisamente, aggiornerò il Sabato (oggi è stata una piccola eccezione, visto che avevo una gran voglia di pubblicare XD) e cercherò di essere il più regolare possibile! <3

A presto,
Soqquadro

 





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