Titolo: The
perfect World
Fandom: La Bella
Addormentata
Personaggi: Re Stefano,
Regina, Aurora, Serena, Fauna, Flora, Filippo
Pairing: Aurora/Filippo
(accennato)
Betareading: si
Genere: Introspettivo,
Slice of Life
Rating: Giallo
Avvertimenti: Nessuna
Note: Au
NdA: non c’è
molto da dire. In
effetti speravo che mi uscisse qualcosa di meglio, ma proprio zero. Fra
scuola
e impegni vari non riesco più a fare niente, o quasi.
Comunque volevo
partecipare a tutti i costi ^^ Scegliere il personaggio è
stato facile: Aurora
è da sempre stata la mia principessa preferita.
The
perfect world
Guardò
le sue mani, sporche
di sangue. Sangue fresco, rosso e così simile al suo. Le
rigirò più e più volte
più e più volte, stando attenta a non macchiarsi
il maglioncino rosa perlato.
Sotto la lunga camicetta color crema era rappresa di qualche goccia di
sangue.
Era un peccato aver sporcato un così bel vestito, il suo
preferito, quello che
le aveva regalato Filippo.
Perché?
I
suoi occhi color zaffiro
erano vacui, mentre spostava l’attenzione sui due cadaveri
sdraiati in
posizioni innaturali dei suoi genitori. Genitori che si erano
presentati dopo
ben 16 anni di assenza e che minacciavano di mandare in frantumi il suo
mondo
perfetto, costruito con fatica.
Aveva
una famiglia che le
voleva bene, un fidanzato perfetto che l’amava e tanti amici.
Perché erano
venuti a cercarla? Perché dopo così tanto tempo?
Perché volevano minacciare
l’equilibrio che aveva trovato con immensa fatica?
Strinse
le dita,
conficcandosi le unghie nei palmi delle mani. Sentì un
dolore minimo a quello
che stava provando emotivamente. Poi rilassò nuovamente le
mani e vide le mezze
lune lasciate dai segni delle unghie sui palmi. Risaltavano sulla sua
carnagione nivea. Assottigliò gli occhi e si
guardò in giro per la stanza. Sul
tavolino, in sala, c’erano tre tazze da tè con un
piattino di biscotti. Aurora
poteva sentire il peso della boccetta che le gravava nella tasca del
maglioncino. Aveva avvelenato il tè e non se ne pentiva.
La
vocina che la incitava a
farlo, a compiere quell’omicidio, finalmente si era assopita
e le permetteva di
respirare, senza provare quel fastidioso mal di testa. Sentiva che il
peso che
portava sulle proprie spalle era svanito e le sembrava di ritornare a
respirare.
Perché?
Le
sue labbra si stesero in
un sorriso pieno di soddisfazione e si diresse verso il bagno, dove si
lavò e
si cambiò d’abito. Si diresse verso la cucina e
accese un fornello, lasciando
un pentolino con sopra uno strofinaccio. Non ci sarebbe voluto molto e
presto
in quella casa avrebbe fatto molto caldo. Sistemò gli altri
strofinacci in modo
che il fuoco si propagasse per tutta la casa.
Ritornò
in salotto e si
sedette su una sedia di fronte ai cadaveri dei suoi genitori.
Poggiò il mento
sui palmi delle mani e li osservò. Non provava niente per
quelle sue azioni
appena compiute, nessun rimpianto o rimorso. La soluzione che aveva
escogitato
si era rivelata perfetta: non c’era nessun altro modo. Non
avrebbe permesso a
nessuno di portarla lontano dalla realtà in cui viveva e men
che meno due
sconosciuti che l’avevano abbandonata per poi pretendere di
rientrare nella sua
vita e portarla in un mondo fatto di apparenza ed egoismo.
Annusò
l’aria e percepì un
lieve odore di bruciato; resistette all’impulso di
precipitarsi fuori dalla
casa, ma era meglio aspettare l’ultimo momento.
“Era
meglio se non vi foste
fatti vivi,” disse la ragazza senza nessuna sfumatura nella
voce. “Era meglio
per tutti quanti.”
“Mi
dispiace tanto, cara,”
le sussurrò Flora, mentre le accarezzava i lunghi capelli
biondi leggermente
anneriti dalla fuliggine. Aurora aveva lo sguardo basso, fisso su un
punto
indefinito del pavimento. Fauna e Serena erano intente a parlare con il
medico,
mentre la ragazza e l’altra donna erano nella stanza.
I
vicini avevano allertato
le autorità ed erano intervenuti all’istante,
trovando la ragazza riversa a
terra vicino alla porta d’entrata. Era stata una corsa in
ospedale, dove le sue
madri erano accorse immediatamente, preoccupate. Appena fu certo che
Aurora non
corresse nessun pericolo, i medici e gli agenti l’avevano
tartassata di domande
sull’incendio. Non fu difficile convincere che si fosse
trattato di un
incidente domestico, dove i suoi genitori non c’è
l’avevano fatta. E Aurora
ritornò nel suo silenzio, aspettando con impazienza di
ritornarsene a casa,
alla sua vera casa.
“Mi
dispiace tanto, davvero
tanto. Erano delle così brave persone…”
mormorò ancora Flora. Aurora strinse le
labbra e assottigliò lo sguardo, irritandosi per il modo
amorevole in cui sua
madre parlava di quelle persone. Prese un respiro profondo e si
costrinse a non
urlare la sua gioia di essersi liberata di loro.
I
passi di Fauna e Serenella
rimbalzarono fra i muri del corridoio e, sia Aurora che Flora, alzarono
lo
sguardo verso la porta. Questa si aprì poco dopo, mostrando
la figura
corpulenta di Flora e quella basa di Serena.
“Il
medico ha detto che non
ci sono problemi. E’ tutto a posto e la nostra cara e piccola
bambina può
tornare a casa,” disse con un’enorme sorriso Fauna.
Aurora la guardò, sollevata
da quella notizia, e le sorrise per ringraziarla. Continuando a restare
avvolta
nella sua coperta, si alzò dal lettino e si diresse verso
l’uscita dell’ospedale.
“Aurora!”
la voce agitata di
Filippo le arrivò chiaramente alle orecchie attirando la sua
attenzione. Lo
vide correrle incontro e abbracciarla di slancio. La ragazza
ricambiò
l’abbraccio, facendo scivolare la coperta ai suoi piedi, e
affondò il volto nell’incavo
del suo collo. Stinse con quanta più forza potesse le
braccia al collo del
ragazzo, rifiutandosi di lasciare la presa.
“Dio,
stai bene?” domandò il
ragazzo stringendola di più a sé. La sua voce era
affannata, era accorso
immediatamente appena sentita la notizia, ed era sollevato di
stringerla fra le
proprie braccia sana e incolume, anche se un po’ annerita
dalla fuliggine.
Aurora
guardò oltre la sua
schiena e sorrise, annuendo.
“Sì,
adesso sì” sussurrò
abbandonandosi al suo petto.
Non
avrebbe permesso a
niente e nessuno di rovinarle quell’angolo di vita che si era
costruita da
sola.
A niente e nessuno.
Non ho altro da aggiungere =)
La storia si è classificata al settimo posto del concorso
Killer!Goodsgirls di .Trick ed Eterea
Mi è piaciuto tantissimo scrivere questa storia e spero di
scriverne altre ;)
Un bacione immenso!
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