Sono passati quasi due mesi
dal coma del Dobe.
Ogni giorno mi sento morire sempre di più, ogni giorno perdo
una
ragione per ritrovare il sorriso, ogni giorno penso che sia tutto
finito.
Ma poi il ricordo dei suoi occhi mi torna in mente e mi sento pronto
per la guerra.
Si, esatto. Un mondo grande chissà quanti milioni di
chilometri, poi ci sono i suoi occhi, piccoli come una fragola, con l'
infinito dentro. E caro mondo, nessuna tua grandezza può
competere con l' infinito.
Guardo fuori dalla finestra poco, anzi, per niente interessato alla
spiegazione del mio professore.
Soprattutto se la lezione tratta di anotomia, guardate, il mio sogno
è diventare medico. Ma non riesco nemmeno a salvare la
persona
che amo.
Sinceramente credo di aver aperto troppe finestre, ma non so da quale
buttarmi.
Vorrei trovarmi altrove, ma ora l' unico posto in cui vorrei essere
è tra le sue braccia.
Ci sono assenze che sono scuse, altre che sono pause.
Ci sono mancanze che restano, presenze che stancano, tenute in vita
artificialmente soltanto dall' abitudine.
Al di là di ogni apparenza, in un mondo in cui quasi tutto
si
cancella in fretta per fare spazio a centomila possibili
novità,
qualcosa la metti a fuoco oltre ogni previsione possibile e per quanto
ci provi, non puoi negarla ai tuoi occhi.
<< Uchiha Sasuke? >>.
Alzo lo sguardo quasi stanco, annoiato dalla solita routine quotidiana
e la solita vita monotona.
La professoressa è in piedi davanti a me, probabilmente
starà per farmi la ramanzina sullo stare attento.
<< C' è una telefonata per lei da parte dell'
ospedale,
per le condizioni di Uzumaki Naruto, il ragazzo di cui si prende cura
>>.
Sgrano gli occhi realizzando il tutto.
Si, naruto essendo minorenne, dopo la morte dei suoi genitori
è
venuto a vivere da me, ovviamente un ragazzo di diciassette anni non
può stare da solo.
Annuisco mentre ringrazio frettolosamente la professoressa, prendo le
poche cose dal mio banco e corro fuori dall' aula magna.
Esco da scuola e salgo in macchina velocemente.
In questo momento penso ad una cosa, di cui ho avuto la conferma.
Le persone più interessanti non sono sedute in prima fila,
le si
vedono nascoste dietro un angolo e ti sorrisono fino all' ultimo attimo.
Arrivo pochissimi minuti dopo in ospedale, ringraziando il poco
traffico mentre mando a fanculo la mia guida del cazzo.
Parcheggio malamente e corro verso le scale.
Non chiedo infaromazioni, l' avranno sicuramente spostato a terapia
intensiva.
Corro per le scale fino a trovare la stanza con due medici fuori.
Vi avvicino e solo ora mi rendo conto di avere il fiatone.
<< Uchiha? >>.
Annuisco mentre mi passo la mano sul naso a vedere il medico sorridere
in modo solare.
Quasi come il tuo Dobe.
<< E' sveglio... Si è svegliato da poco,
faccia presto >>.
Sorrido mentre trattengo le lacrime di sollevazione, è
finito.
E' tutto finito.
Si è svegliato, posso abbracciarlo, posso tenerlo a me,
posso
proteggerlo, posso viverlo. Perchè lui non è
bello da
morire, lui è bello da vivere.
Entro nella stanza velocemente.
Per un momento sento il cuore fermarsi a vedere la sua schiena nuda.
Si starà cambiando. Vedo delle cicatrici, probabilmente per
colpa dell' incidente e vi avvicino lentamente.
Il mio sguardo scende a vedere le coperte che scivolano via e io mi
fisso sulla sua schiena, i muscoli poco definiti e un corpo magro. Le
sue scapole appuntite sembrano trasformarsi in ali, ali di un angelo.
<< Dobe... >>.
Lo sento sussultare dopo che si è staso sul letto senza
forse.
Lo guardo e il mio sguardo si punta subito in quei due pozzi d' acqua.
Ho le lacrime che scendono lo so, ormai sono notti che piango per la
sua mancanza.
Mi avvicino addolcendo lo sguardo, piangendo questa volta sfogando,
piango di sollevazione, piango di gioia, piagno per amore.
<< Dobe sei sveglio... Sei qui... >>.
Improvvisamente vedo i suoi occhi lucidi ma non fa in tempo a
parlare che mi fiondo su di lui, abracciandolo.
Gli blocco le braccia, stando attento a non fargli male, per reggerlo.
Non voglio sforzarlo, è ancora troppo debole.
Io, penso che si veda, sono la persona meno sociale che ci sia. Non so
tenere i rapporti, non so telefonare,invitare, ricambiare gli inviti,
curare le amicizie e gli amori.
Mi accendo di di curiosità e innamoramenti
improvvisi, e allora divento amabile.
Mi chiudo spesso nei miei pensieri ma te, a te ho sempre permesso di
entrarci dentro. E quando non volevi, lo facevi lo stesso; facendovi
involontariamente innamorare di te giorno dopo giorno.
<< Non lasciarmi più! Come ti è
saltato in mente
eh?! Come potevi pensare che senza di te avrei vissuto?!
>>.
Mi stringe senza incertezza, trattenendomi a sè come se
fossi un
pacchetto dei suoi ricordi più belli, poi pianta gli occhi
sul
mio viso.
Fa un giro panoramico, le labbra, il mento, la fronte.
non se ne va via dagli occhi. Resta come s' infila dentro.
Come un onda che ha viaggiato e violentemente ma dolcemente si
ricongiunge alla riva.
Siamo cicatrici io e te Dobe: Prima ci feriamo e poi ci guariamo a
vicenda, solamente con la presenza dell' altro. Le cicatrici sono parte
di noi si, ma non volonariamente, non le abbiamo scelte noi. Ci sono
venute spontanee.
Come il nostro amore, Naruto.
<< Mi sei mancato >>.
Percepisco il suo imbarazzo, le sue gote diventano di un rosso acceso,
e il desiderio di prenderlo e portarlo via, si fa spazio nei meandri
più oscuri e dolci della mia mente.
Questo non è il mio posto adatto. Il mio posto adatto per me
sono le sue braccia, i suoi sorrisi, è tra i suoi occhi.
<< Dobe... Ascoltami perchè lo dirò
solo una volta >>.
Annuisce debolmente mentre passo le mani sul viso scoperto dalle bende,
mi fermo principalmente sulla cicatrice tra il labbro inferiore e
quello superiore.
La traccio con i polpastrelli dolcemente, mentre arriccio le labbra in
un sorriso tremendamente tenero, odio delle volte il mio scudo.
Lo vedo farsi attento e decido che sia il momento giusto per dirglielo.
<< Voglio guardarti mentre dormi, mentre respiri piano...
Voglio
sentire il tuo battito adagiandomi su di te, voglio seguire i tuoi
lineamenti uno per uno, con le dita che ti sfiorano le guance e le mani
calde, quasi bollenti... Voglio andare al mare, ricoprirti di quella
crema che odi tanto sul corpo, voglio giocare con te, ridere con te,
stare con te... Voglio vederti sorridere a causa mia, voglio immergermi
nei tuoi occhi che mi curano da ogni male e tristezza... Voglio che tu
sappia tenermi testa, che sia premuroso, antipatico e testardo quanto
basta, persino un pò lunatico... Voglio prepararti la
colazione,
bere il caffè insieme a te e riempirti d' amore... Quell'
amore
che mi hai donato in tutti questi anni >>.
Arrossisce come non mai mentre noto i suoi occhi colmi di lacrime.
Sorrido per l' ennesima volta, ormai questo è troppo anche
per me, teneramente mentre mi chino verso di lui.
Sfioro le labbra con le sue, mi avvcino sempre di più, senza
mai
toccarle del tutto. Sento il suo respiro contro il mio, li unisco,
creando un unione unica.
Con le mani scendo ad accarezzargli il collo e percepisco il tremore
delle sue labbra per colpa dell' emozione.
Che testa bakata...
<< Ti amo >>.
Lo bacio, un contatto casto, goffo, tenero.
Un contatto capace di parlae al posto mio, parlare di tutte le notti
passate in bianco, sempre ad aspettare una telefonata che non arrivava.
Notte passate nel tentativo di sognarlo, mattine immaginate a
svegliarmi e vederlo dormire tra le mie braccia, come un tempo.
Notti passate davanti ad un gelato alla panna ricoperto di nutella, nel
tentativo di addolcire la mia cidità per quando si sarebbe
risvegliato.
Notti in bianco per pensarlo.
E nel momento stesso in cui ho premuto le mie labbra alle sue ho capito
che mi avrebbe reso felice, felice da far schifo.
Altro che il gelato andato a male.
Trasformiamo poco dopo quel contatto in un rubarsi il respiro a
vicenda, in una danza in cui l' unica guidatrice è la
passione.
Quando mi stacco mi rendo conto di avere il fiato in gola, bloccato,
lì fermo a cuccia.
Lo guardo per un momento e quasi piango ad una visione così
pura.
Lo bacio e lo bacio ancora. Prendo aria e già mi manca il
sapore delle sue labbra.
Così lo bacio di nuovo, fino ad esserne sazio. Ma non lo
sono mai, e allora continuo a baciarti.
Lui è solo un sogno, un bellissimo sogno che a volte mi
sembra
di sentire davvero. Come adesso, che le sue braccia mi stringono le
spalle, e la sua guancia premenre sul mio collo. E' solo un sogno,
così vero che quando mi ha stretto, sapete, ho sospirato un
pò.
<< 'Suke? >>.
Gli accarezzo ancora per una vlta la cicatrice che spezza in due le sue
labbra, le divide tra la perfezione e attrazione, rendendolo ancora
più dolce.
<< Dimmi >>.
Noto il suo sguardo stanco, sta provando con tutto se stesso a rimanere
sveglio.
<< Dormi abbracciato a me? >>.
Sbuffo cercando di non ridere al pensiero che quel Baka si preoccupi di
questo.
Mi fingo stanco mentre mi stendo accanto a lui e lo stringo a me,
stando attento a non toccare o sfiorare l' aflebo.
Eccola, la nostra favola Dobe.
Io dico che le favole non iniziano con "c' era una volta", ma con "c'
adesso" .
Ma soprattutto, le favole non sono scritte sui libri, ma nei miei occhi
ogni volta che ti guardo.
Sapete cos' è per me l' amore?
L' amore è quando lui è stato in coma per
ventinove
giorni e io non ce la facevo più, lo sognavo ogni notte.
Sognavo
che non ce l' avrebbe fatta e che non ce l' avrei fatta neanche io.
L' amore è quando mi hanno chiamato mentre stavo a scuola.
L' amore è quando parlava con la voce stanca, rotta dal
dolore come ero io in quel momento.
L' amore è quando mi ha detto "Io ho lottato per te" .
L' amore è quando io non potevo baciarlo su quel letto d'
ospedale ma con forza mi ha tirato a lui e mi ha baciato, piangendo.
Mi sento stringere da dietro, lascio cuocere il caffè sul
fornello e mi giro trovandomi la zazzera bionda del Dobe che mi
solletica i capelli.
Rido tirandoglieli dolcemente ricevendomi un ringhio in cambio.
<< Già sveglio Dobe? >>.
Lo ritiro a me quando prova a lasciarmi stringendolo mentre gli
accarezzo i fianchi nudi.
<< Ci stavi mettendo tanto per la colazione
>>.
Borbotto iniziando l' ennesima discussione sul cuoco di casa mentre
prendo il latte macchiato dell' altro e lo seguo, fino a tornare in
camera da letto.
Lui si butta letteralmente sul letto, fregandosene della finestra che
c' è poco più su.
Sorrido istintivmente vedendolo bere mentre cerca di mettere su un
discorso con un filo logico; uno di quei discorsi per cominciare le
nostre solite giornate dopo aver passato una notte intera a fare l'
amore.
Più lo guardo e più mi innamoro, sprattutto
adesso che si è impicciato nelle sue stesse parole.
Scoppia a ridere e io non posso fare a meno di accarezzargli i capelli
e ridere per la sua bakatagine.
Mi nasce sempre un sorriso quando vedo quegli occhi che mi guardano e
si abbassano improvvisamente.
Li riconosco ormai, sono gli occhi di chi non vuole perdere la sua
favola.
Di chi ha paura di svegliarsi una mattina senza più un
"noi", quel noi tanto sognato.
forse è uno dei momenti dove sei il più bello, e
vorei
aciarti fino allo stremo quando fai così. Lo so; fa tremare
l'
idea di perdere la ragione per la quale si sorride, ma io ho scelto lui
perchè è lui la causa dei miei.
E' questo che rende un amore indivisibile, la reciproca
felicità.
Non c è nulla di più forte di questo.
Ma non vi illudete, domani dimenticherete quello che vi sto dicendo,
perchè è così che funziona la paura,
va tolta ogni
giorno.
E ogni giorno sarà stupendo ricordare che un mondo senza il
mio
Dobe non esisterà mai, tu però non smettere mai
di essere
così bello, Naruto.
Bello coma la tua paura, bello come quel ti amo scritto negli occhi.
Gli schiocco un bacio sulle labbra mentre le sue mani si intrecciano
alle mie.
Le sue labbra sono sulle mie.
Mi tiene stretto, come se avesse paura che posso scappare via da un
momento all' altro.
Mi tiene come nessuno ha mai fatto.
Mi tocca come se fossi veramente l' unico, l' unico che valesse davvero.
Mi guarda con quegli occhi luccicanti, sono lì perso nei
suoi
occhi, divento sempre più dipendente, più dolce.
E' strano perchè io non sono mai stato uno cos', ma con lui,
con
lui è inevitabile, non è perfetto, ma lui
è mio,
io sono suo, siamo solo io e lui, esistiamo solo noi.
Non siamo una coppia che si deve baciare in continuazione, a noi basta
solo tenerci la mano, basta un bacio sul naso, sulla fronte se uno dei
due si allontana un attimo.
Scherziamo, ridiamo, ci tiriamo qualche schiaffo; siamo quell' amore
che a me fa impazzire.
Torno a casa dall' università e respiro il suo profumo
sorridendo, senza non aver preoccupazioni, sapendo che lui c'
è
anche domani, sapendo che lui mi vuole davvero.
I suoi abbracci, i suoi baci, i suoi morsi, i suoi modi, è
proprio lui.
Con lui mi sto ricordando com' è essere felici.
Con lui ho capito che l' amore esiste, magari si deve patire un
pò, ma alla fine quando non hai più la speranza,
eccolo.
Lui non è la colazione, non è i libri romantici,
non
è la musica bella, non è il sole al tramonto, lui
è molto di più.
E lui adesso è mio, solamente mio.
ANGOLO
AUTRICE:
Ok, questo è stato troppo anche per me Q_______Q
Chiedo scusa in anticipo, è una merda totale ma avevo in
mente già da un pò un bellissimo Sasuke in
lacrime *w*
Credo di odiare Nacchan"""""" Con me soffre sempre ma, questa volta,
era il turno di Sas' ke :3 Anche se l' ho fatto TROPPO OOC.
Ma chi, lui compreso, non avrebbe reagito così? *w* lui
DOVEVA piangere per la mancanza del suo dobe e.e
Con me si piange sempre e.e
Bene minna, ci sentiamo nei prossimi giorni!!!^^
SAYONARAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!