I: intonaco
Ranma era il tipo di ragazzo profondo quanto una pozzanghera.
Insomma, per lui le cose erano come le si vedeva, né più né meno, non capiva come alcune persone potessero usare tante parole per descrivere qualcosa che a lui sembrava così semplice.
Per capirci, lui e Kuno erano il nord e il sud.
Per questo era rimasto molto stupito quando gli era venuto in mente di paragonarsi all’intonaco.
L’idea gli era venuta guardando i muratori tirare su per la milionesima volta la parete del dojo, distrutta dalle lotte continue che si svolgevano in casa Tendo.
Lui era l’intonaco, era lo strato di rivestimento che proteggeva la muratura.
A volte non lo si notava, a volte si rompeva perché posto davanti ai suoi limiti, ma si aggiustava facilmente perché doveva sempre essere pronto a proteggere la sua muratura, che nella sua mente era gialla.
Come il sole.
Come la luce.
Come le stelle.
Come Akane.
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