Le nuove maid(parte 1)
~Benvenuti al Maid Café~
#01 - Le nuove maid (parte 1)
Tsubaki aprì
la porta del locale ed entrò, accendendo le luci. Anche se era
domenica, era dovuta andare al bar perché il giorno sarebbero
arrivate le nuove maid, che si sarebbero occupate assieme a lei e
Crystal del negozio. Non si cambiò, e rimase seduta nella sedia
di uno dei tavoli, aspettando l'arrivo della rossa. Iniziò ad
accarezzare una ciocca di capelli bianchi, fissando un punto impreciso
davanti a sè, ripensando alle discussioni quaotidiane col padre.
Anche se l'unico che parlava durante i litigi era lui, lei stava zitta,
sicura di peggiorare la situazione anche con una sola sillaba. E per
sua fortuna il padre tornava raramente a casa dal lavoro, ed era ovvio
che lo facesse solo per non incontrare la figlia. Non gli aveva mai
detto del fatto che da ormai un anno lavorasse in un Maid Café,
ma forse era meglio così. A dire il vero, neanche lei ricordava
il vero motivo per il quale lavorasse lì, sapeva solo che non le
piaceva molto, ma ormai aveva preso un impegno, quindi doveva
rispettarlo. Il cigolio della porta la risvegliò dai propri
pensieri, e poco dopo una testolina rossa fece capolino nella stanza.
Crystal le sorrise e si avvicinò, poggiando la borsetta sul
tavolino bianco.
- Sei in anticipo, Tsubaki- notò, fissando l'albina con le sue
iridi verdi. Tsubaki posò lo sguardo all'orologio che aveva sul
polso, non si era proprio accorta d'essere arrivata prima.
Evidentemente il desiderio di non vedere più il padre era
più forte di quanto pensasse.
- A dire il vero, non me n'ero accorta. Comunque, tra un paio d'ore
dovrebbero arrivare le nuove ragazze- disse, indicando la sedia vicino
alla sua, invitandola a sedersi. La rossa annuì, sedendosi anche
lei.
- Già, però ci sono anche due maschi- rispose, prendendo
le fotocopie dei curriculum dalla borsetta. Tolse due fogli e li porse
all'amica. Lei lesse qualche riga, per poi poggiarli sul tavolino.
- Lynwood Kirkland e Lunick Lux, eh? Sembrano due ragazzi interessanti,
non pensi Crystal?- chiese, fissandola con le sue iridi violacee.
- Sì, anche
perché è strano che dei ragazzi vogliano lavorare in un
Maid Café- rispose pensierosa, ricambiando lo sguardo.
Non parlarono più, aspettando l'arrivo delle nuove arrivate.
Ayame si guardò intorno, indecisa sul da farsi. La domenica non
c'era mai niente con cui tenersi occupati, e prima del suo colloquio di
lavoro aveva a disposizione ancora parecchie ore. Continuò a
camminare per
la città, finché non vide una testa bianca di sua conoscenza. Gli si
avvicinò furtiva, ghignando, e gli pizzicò i fianchi, facendolo
sobbalzare. Subito i suoi occhi azzurri incontrarono quelli glaciali di
Suzuno.
-
Esistono altri modi per attirare l'attenzione di qualcuno, come
salutare- le disse, ormai stanco di ritrovarsela sempre intorno. La
bionda sorrise.
- Ma è così divertente farti spaventare! Non ho potuto
resistere.- rispose, ricevendosi un'occhiataccia dal ragazzo.
-
Perché non vai ad infastidire qualcun'altro, magari assieme a Nagumo-
propose Fuusuke ironico, sperando che si allontanasse. Non che la
odiasse, sia chiaro. Era semplicemente stanco di essere inseguito da
quel demone travestito da angelo. Perché sì, se c'era una cosa che
non si potesse dire sul suo conto era che fosse brutta. I lunghi
capelli biondi le ricadevano fino alla vita, mossi, gli occhi erano
azzurri contornati da lunghe ciglia chiare e la
pelle diafana in contrasto con le guance rosee. Sembrava una bambola di
porcellana, e lui doveva stare attento, non sia mai che si sarebbe
innamorato di quella ragazzina.
- Envy, hai da fare stasera?- chiese Solana al fratello, in quel
momento occupato a cucinare il pranzo. Dopo aver girato la pasta, si
girò verso la ragazza.
- Sì, Solana. Forse sono riuscito a trovare lavoro.- rispose,
sorridendo radioso. Lei fissò gli occhi ametista del fratello,
e, anche se ormai lo conosceva bene, riuscivano sempre ad incantarla.
Ricambiò il sorriso.
- Davvero? E che tipo di lavoro è?- chiese, curiosa di sapere di
più. Envy si portò una mano ad accarezzare i lunghi
capelli verdi.
- Devo fare un colloquio per lavorare in un Maid Café!-
esclamò, entusiasta. La ragazza lo fissò, sconvolta.
- Ma è un lavoro principalmente per donne!- sottolineò, al che il ragazzo sbuffò, annoiato.
- Ma se mi hanno detto di fare un colloquio significa che accettano
anche ragazzi, e poi così potrò finalmente aiutare
papà, non possono di certo bastare i soldi che prendi, lavorando
come baby-sitter.- obbiettò, categorico. Aveva finalmente la
possibilità di aiutare economicamente la sua famiglia, non
avrebbe rinunciato tanto facilmente.
Si rigirò, continuando a preparare il pranzo.
Lynwood girò a lungo per la bibblioteca, cercando qualche libro
interessante da leggere. Andò nella sezione dei libri per
l'università, e prese un libro di astrologia. Si sedette in uno
dei tanti tavoli dell'immensa sala, e iniziò a sfogliare le
pagine. Se c'era una cosa che amava, era lo studio delle scienze,
qualsiasi essa poteva essere, dalla chimica all'anatomia. Fissò
le pagine scritte in giapponese, e improvvisamente sentì una
grande nostalgia della sua madrepatria: l'Inghilterra. Gli mancava
tanto la sua lingua, le sue tradizioni, la capitale Londra, dove aveva
vissuto per tutta l'infanzia. Amava l'inghilterra, con tutto il cuore.
Ma era scappato assieme al fratello minore, per non dover sopportare
più i genitori. Rimpensare ai propri genitori lo irritò.
Guardò l'orologio, e notò che era ormai ora di pranzo. Si
alzò e ripose il libro nello scaffale, ed uscì dalla
sala, avviandosi verso casa. Non voleva far preoccupare il fratello.
Yuuka passeggiava tranquillamente per la città, aspettando l'ora
del colloquio al Maid Café. Sarebbe stato un modo per distrarsi
e avere anche qualche soldo in più, che non facevano mai male.
Una folata di vento mosse leggermente i lunghi capelli rossi, che
si posarono sugli occhi verdi. Con un gesto secco della mano gli rimise
a posto, e continuò a camminare. Ad un certo punto, si
ritrovò vicino alla casa di una sua compagna di classe, Kinuko.
Da quel che sapeva, era una ragazza dolce, gentile e disponibile con
tutti. Ci aveva parlato qualche giorno prima, e a quanto pare anche lei
sarebbe dovuta andare allo stesso colloquio di lavoro. Decise, quindi,
di andarla a trovare e di chiederle se andavano assieme. Si
avvicinò alla porta e suonò il campanello, passarono
diversi minuti, quindi pensò che fosse uscita, ma dei rumori
provenienti dall'interno le fecero cambiare idea. La porta si
aprì, rivelando il dolce viso da bambina di Kinuko. La
pelle nivea era priva di imperfezioni, le labbra, incuvate in un
sorriso dolce, era rosee così come le guance. Gli occhi azzurri
erano grandi e bambinesci, e i capelli rosa confetto incorniciavano
quel viso perfetto.
- Ciao Yuuka-chan! Che ci fai qui?- chiese dolcemente, continuando a sorriderle. La rossa ricambiò.
- Sono venuta a chiederti se andavano assieme, al colloquio per il Maid
Café.- rispose, prendendo una ciocca di capelli tra le
dita, aspettando una risposta.
- Certo! Aspetta solo un po', così mi cambio.- disse, rientrando
in casa. Yuuka non dovette attendere tanto, difatti cinque minuti dopo
la rosa era già pronta, col suo inseparabile sorriso sulle
labbra, che le camminava affianco. Era proprio una ragazza adorabile,
Kinuko, pensò felice la rossa.
Peccato che nulla è mai come sembra.
Yukira qualche minuto davanti al foglio, non sapendo cosa fare. Allora
guardò l'orologio appeso alla parete opposta, segnava le cinque
in punto. Rimaneva solo un'ora al colloquio. Aveva deciso di lavorare
per aiutare la propria famiglia. Era stato difficile trovare
lavoro.Forse l'avrebbero accettata al Maid Café del quartiere,
anche se come lavoro non la entusiasmava tanto. Rimase altri dieci
minuti ferma davanti al foglio, e alla fine decise di prepararsi.
Uscì dalla camera per andare al bagno per farsi una doccia, e
nel corridoio incontrò il fratello Shirou, che le sorrise
dolcemente.
- Devi uscire tra un po', giusto?- le chiese, lei annuì.
- Ho un colloquio di lavoro- rispose, e l'altro la fissò curioso.
- Davvero? E che lavoro è?- chiese, fissandola negli occhi
azzurri. Lei diventò rossa, pensando che sarebbe stato meglio
che non lo sapesse.
- Te lo dirò se vengo assunta- disse, fiondandosi nel bagno. Il fratello fissò la porta del bagno stupito.
Certe volte era proprio strana, sua sorella.
- Non vedo l'ora di inziare a lavorare! Tu, Alex?- chiese Arianne
all'amica, che si trattenne dallo sospirare, rassegnata. Quindi
mostrò un sorriso dolce, ed annuì con la testolina.
- Sì, anche io Arianne- rispose, e l'altra ricominciò a
parlare. Alex iniziò a chiedersi come era finita in quella
situazione. Era uscita per fare un giro, prima di avviarsi al bar dove
avrebbe lavorato, e d'un tratto si era ritrovato quello scricciolo
-considerata l'altezza e il corpo minuto- davanti, nonchè sua
compagna di classe. Non le stava antipatica, anzi, era una persona
simpaticissima e molto socievole, poi era davvero una ragazza adorabile
d'aspetto: la pelle scura in netto contasto con gli occhi blu da
bambina, i capelli arancioni, sempre raccolti in una coda, eccezzion
fatta per la frangetta, le davano un'aria davvero buffa.
Era solo troppo chiaccherona, per i suoi gusti, che al contrario era
una ragazza timida e taciturna, che stava sempre per le sue, con un
carattere davvero molto dolce e sempre pronto ad aiutare qualcuno. In
più, l'aspetto era completamente diverso da quello di Arianne:
lei era una ragazza alta e slanciata, la pelle era più chiara di
quella dell'amica e i capelli erano biondo platino, in contrasto con
gli occhi color cioccolato. Insomma, erano l'una l'opposto dell'altra.
E vederle assieme era proprio un divertimento. Ma con l'aspetto
così grazioso, avrebbero avuto molta popolarità nel Maid
Café.
Haruka si guardava le mani, annoiata. Era arrivata al locale con largo
anticipo, e infatti non aveva trovato nessuno se non le due
responsabili, Tsubaki Hana e Crystal Whinter. Dopo essere rimasta una
buona mezzora a rimirare il negozio -perché era decisamente
carino- incantata, aveva posato lo sguardo sulle due ragazze,
studiandole. Erano entrambe carine, ma doveva essere logico, d'altronde
non si può lavorare al Maid Café se non si ha un buon
aspetto, i clienti guardano solo quello, non andavano di certo
lì per i dolci. Anche lei era molto soddisfatta del proprio
aspetto: i capelli castani ricadevano morbidi per tutta la schiena, gli
occhi azzurri e la pelle nivea le davano l'aria di una bambola. E
doveva per forza riuscire ad avere il posto, altrimenti non sarebbe
riuscita a vivere da sola. Quando era scappata di casa, non immaginava
che trovare alloggio e soldi sarebbe stato così difficile. Persa
nelle proprie riflessioni, non si rese conto che delle persone erano
entrate dalla porta. La ragazza albina si alzò, e guardò
tutti con gli occhi ametista.
- Bene, adesso che ci siete tutti, possiamo iniziare il colloquio- disse.
Tutti guardarono lei e Crystal - che stava sorridendo incoraggiante- e sperarono di avere il posto di lavoro.
NdA:
allora, non so se vi ricordate questa storia, sono Fede, e questo è l'account che condivido con Lola.
io sono Kurumi e lei è Roripoppu ~
questo primo capitolo era per introdurre gli OC che ci avete mandato.
la storia prima l'avevo pubblicato con il mio account Baka_, ma adesso che abbiamo questo condiviso, l'ho ripubblicata qui.
beh, spero di aver reso al meglio i vostri OC, e scusate se sono
apparsi tutti poco, nel terzo capitolo vedrò di farli comparire
meglio, promesso.
lascio intanto il secondo capitolo nelle mani della mia Lola ~
spero vi sia piaciuto,
K u r u m i
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