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First look and a book. The beginning.
Tu… non so nemmeno come chiamarti, non più, ormai!
Persona importante nel decorso della mia vita, persona che
speravo sapesse insegnarmi a vivere e non sopravvivere in un mondo che ti segna
dai primi momenti della vita.
Tutto quello che volevo da te era che tu mi stessi vicino.
Non chiedevo troppo, ma si vede che la tua vita era molto più importante di me,
delle mille promesse che ci siamo fatti. Di quell’unica che speravo tu avresti
mantenuta. Ma non l’hai fatto! Non hai fatto nulla per proteggermi, per
esserci. Di vevute e serate fuori ne ho viste anche troppo.E ogni volta stavo
male per te, in silenzio, in modo che tu fossi all’oscuro di questa mia
preoccupazione. So che vivi come vuoi e che nessuno ti può dire nulla, quindi
nemmeno io l’ho mai fatto.
La tua vita è sempre stata al di sopra di ogni altra cosa,
ma avevo sperato che per un solo istante tu avresti fatto salire me su quel
piedistallo, almeno il giorno in cui entrai in quel posto così grande ed
immenso. Davanti ai tuoi parenti, ai tuoi amici, alla tua famiglia e a tutti
quelli che contavano per te. Di mio non c’era nessuno là dentro.
La mia vita era stata messa in pausa dal primo momento in
cui tu entrasti da quella porta.
Due anni prima
Un tintinnio, delicato e dolce arrivò alle mie orecchie,
facendomi alzare lo sguardo dal libro che tenevo sul bancone davanti a me,
poggiato contro lo schermo del nuovissimo computer che era stato istallato pochi
giorni prima.
Un ragazzo stava dando un’occhiata tra i vari scaffali
che popolavano quella piccola libreria in cui mi avevano appena assunta. Una
ragazzina di diciannove anni, con alcuna esperienza in campo di vendite e
solamente con la voglia di trovare un lavoretto che le permettesse di continuare
a vivere nell’appartamentino che aveva appena preso in affitto in una nuova
città, con nuove vie e nuovi luoghi. Il proprietario mi aveva definita piccolo
gattino infreddolito, perché quando ero passata a dare il mio curriculum vitae
fuori aveva appena cominciato a piovere, io ero senza ombrello e soltanto con
una leggera maglia addosso. Si, sembravo davvero un piccolo gattino
infreddolito.
Ma stavo dicendo che il ragazzo era appena entrato e stava
già ficcanasando tra i nuovi arrivi, in cerca di un libro che nemmeno lui
conosceva ancora, ma che aspettava solamente di essere trovato. Il compito di
ogni brava libraia è proprio questo: far incontrare il libro adatto alla
persona adatta.
Mi avvicinai verso di lui, però prima prendendomi un paio
di secondi per chiudere il libro e poggiarlo con cura accanto alla mia tracolla,
perché non si rovinasse.
-“Mi scusi, posso esserle utile?” – usai un tono
delicato, non invasivo, se voleva solamente dare un’occhiata probabilmente il
suo sguardo avrebbe parlato per sé ed io mi sarei ritirata per non distubarlo.
Tutto quello che so sul mestiere me l’aveva insegnato il mio capo, già dai
primi giorni, quando ancora mi addestrava. Marko Tielemi.
Il giovane ragazzo (avrà avuto sui 29, forse 30 anni, al
massimo) voltò lo sguardo verso di me, quasi sorpreso della mia presenza, come
se non mi avesse vista, entrando. Si schiarì la voce e pronunciò:
-“Stavo cercando un libro. Qualcosa di particolare.”
Questo fu ciò che mi sorprese. Solitamente le persone che
entrano nella nostra piccola libreria si limitano a mormorare il titolo
dell’oggetto che tanto bramano e l’autore, se ci va bene. Poi rimangono a
guardare per il locale, qualche copertina che prendeva la loro attenzione e
catturasse la loro voglia di prendere in mano quel pacchetto di fogli bianchi
pieni di scritte nere. Molti li sollevavano da dove erano stati adagiati con
cura, li aprivano, davano un’occhiata sfogliandolo distrattamente eppoi li
mettevano giù con un sospiro, quasi rudi. Pochi apprezzano davvero tutta la
creatività che era stata trasmessa in uno di quei oggettini di varie
dimensioni, tutto l’amore che una persona vi aveva messo, qualche piccolo e
privato segreto abilmente rinchiuso tra le righe, quasi non ci fosse.
Lui chiedeva qualcosa di particolare, che interpretai come
speciale. Molti meriterebbero di essere considerati speciali, specialmente tra i
più vecchi volumi che aspettavano una possibilità di stupire. Sorrisi con
gentilezza e chiesi più dettagli, cose come argomenti preferiti, ultimi libri
letti, cose semplici. Lui rispose con molto distacco, quasi non fossero
particolari di vita sua, ma di qualcun altro appena incontrato in un caffè.
Arrivai alla mia domanda preferita, quella a cui tutti
rispondevano con molta difficoltà, senza, però, mai chiedere per quale motivo
la facessi:
-“Genere di musica preferita e gruppi?”
L’uomo mi guardò negli occhi e fece un sorrisino.
-“Come mai questa domanda?” – i suoi occhi
sorridevano con le labbra, sembrava davvero divertito dal mio terzo grado.
-“Perché io possa trovare ad una persona il libro
adatto, devo sapere qualcosa su di lui o lei che sia. Mi dica, comunque, non ha
ancora risposto alla domanda ed ho centinaia di libri qui dentro che scalpitano
per una sua parola. Potrebbe cambiare loro la vita, lo sa questo?” – lo
dissi in modo assolutamente scherzoso, quasi confidenziale, che lo fece
sorridere ancor di più.
-“Ascolto principalmente musica metal e rock, se questo
può esserle d’aiuto.”
Il mio sguardo s’illuminò, mentre nella mia mente
apparve limpida come il cielo di una perfetta giornata di primavera la copertina
del libro. Mi era capitato in mano molte volte e sapevo che sarebbe stato
adatto. Quel volume ed il signore erano destinati l’uno all’altro.
Anche se avrei dovuto accorgermene prima del legame tra
loro… E forse a tutto ciò che sarebbe successo dopo.
Quei tatuaggi li avevo già visti, quegli occhi anche, ma
con in cappuccio tirato sul volto e la felpa chiusa e tirata fin sopra al naso
non ci pensai. Strano.
***
Ok, questa è il primo capitolo effettivo di questa nuova
storia… Qualcuno l’ha letta in anteprima e mi ha dato un consiglio molto,
molto utile… Grazie Ginny =)
Commentate per favore? Vorrei sapere se ne vale la pena
continuare oppure no. E’ un tantino drammatica, ma credo che ci saranno parti
anche leggere… Please read
and write =) Danke =)
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