A me non la si fa!

di Sherlock Holmes
(/viewuser.php?uid=150592)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Holmes, con la sua solita irruenza, fece il suo ingresso nel salottino del secondo piano del 221B di Baker Street.
Abbassai appena il giornale, fissandolo far cadere a terra un pastrano colmo di cenere ed un berretto logoro e sformato. Lanciò poi il suo revolver sul tavolinetto persiano, abbandonandosi infine con un tonfo sulla poltrona.
Mi osservò in tralice per un secondo, concentrando poi la sua attenzione sulla sua pipa, che afferrò.
- Lei legge troppi giornali, Watson. Se continua così, finirà col credere alle fandonie che ogni giorno gli articolisti propinano ai londinesi affamati di notizie inutili.- decretò.
- E lei esagera, Holmes.- ribattei, girando la pagina – Io, in fondo, mi informo anche per lei…-
Storse il naso in una smorfia.
- I casi interessanti vengono a me; non viceversa.- fece.
Ridacchiai.
- E chi è lei, Maometto?-
Mi fissò, interrogativo.
- “Se Maometto non va alla montagna, allora la montagna andrà da Maometto.”- citai.
Era un detto molto comune, in Afghanistan.
- Ridicolo. Le montagne non si spostano.- osservò Holmes.
- Ovviamente.- risposi.
Inclinò la nuca.
- E allora perché dice cose illogiche?
Ecco l’influenza delle stupidaggini che popolano i suoi amati quotidiani!-
Alzai gli occhi al cielo, sospirando.
Non era giornata, per Holmes.
Era più acido del solito…!
Forse, qualcosa era andato storto, nel suo sopralluogo…
In casi del genere, era meglio non contraddirlo.
Così, sospirando, posai il Daily Teleghaph.
- Oh, sì, certo. Ha ragione, Holmes.- mi arresi, posando il giornale.
- Io ho sempre ragione.- ribatté.
- Ha ragione.- risposi, automaticamente.
Non notai il sorrisetto che si era dipinto sul viso del mio coinquilino…
- E lei è uno stolto, Watson.-
- Ha ragion…-
Ecco.
Mi aveva preso in contropiede.
Lui ridacchiò sommessamente.
- Watson, Watson, Watson…- fece, scrollando la nuca – Dovrebbe saperlo, ormai: a me non la si fa…!-
Lieto di avergli strappato una risata con la mia lieve goffaggine nel non averlo ascoltato, volli ritentare l’impresa apparentemente impossibile, replicando con un: - Ha ragione, Holmes.-
Gli sorrisi.
E lui, forse comprendendo il mio tentativo… fece altrettanto.
“Impresa riuscita…”
 
 
 
 
 
 
N.d.A.: Fanfic nata da una role (da me riadattata) con Claudia, che ringrazio.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1981451