After 07

di afterlight
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01Mani






La sfiorava come se volesse lisciarle, modellarle i fianchi.

Le mani di lui, cui le dita parevano lingue morbide e umide che la leccavano.
Ma se la lingua bagna con una riga di saliva, le dita no.
Innocentemente e senza lasciare tracce, la leccavano.

L'espressione sul viso del verginello non se la sarebbe più scordata, e con questo pensiero Pervinca sfilò il pene liscio e zuppo per crollare esausta accanto a lui

« Come.. come sono andato? » la voce del verginello uscì come lo sfiato di una cornamusa sgonfia.
« Beh »  disse lei, allungando un braccio verso il pacchetto di Ringo sul comodino « i corsi online per i vergini spaventati fanno miracoli. »



Quando ti poni una domanda, qualsiasi essa sia, significa che hai più di una via da scegliere.
Le domande spaventano, da sempre.

Girò il cucchiaino nel caffèlatte schiumoso con cerchi antiorari e irregolari.
« Mi dispiace un fottio, Vì » 
Oh, ti prego. La consueta amica dispiaciuta, con consuete frasi dispiaciute, con consueto finto interesse.

Pretendeva che il ricordo di lui e di quella sera rimanesse intatto e perfetto, ma i ricordi non si possono chiudere in una di quelle bocce di vetro con la neve e i brillantini che volteggiano.
Immaginò di scorrere con gli occhi tutte le bocce-ricordi sulla mensola di camera sua, sceglierne una e scuoterla per vedere quel ricordo illuminato da una cascata di brillantini dorati.
Forse, in altri tempi sarebbe stato più semplice proteggere i propri averi emotivi.
In altri anni, dove i mezzi per comunicarli erano solo la propria bocca. O i propri occhi.
Non voleva altro. Non pretendeva di certo che lui mantenesse quel bagliore e quel profumo perfetto, non voleva altro che tenersi quel ricordo. Custodirlo così. Perfetto.
Lei sentì che era nudo e in pericolo, sarebbe stato graffiato presto, e se nemmeno possiamo tenerci un ricordo che altro avrem
o?

« Fammi capire, perché gli hai chiesto di chiamarti al cellulare? »

« Per mettere fine a questa falsa stronzata. »





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