You and Me

di _Almach_
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Ranmaru ha dormito per due interi giorni, si è alzato solo per bere e andare in bagno.
Sembra stare meglio, ma non parla e se ne sta rannicchiato a dormire, meglio così.
Si sente al sicuro nella cantina, e di questo sono contento.

Alla fine questo è il mio ultimo giorno, domani è previsto il mio ritorno da Hokkaido, di questo sto parlando al telefono con Midorikawa. Gli ho detto anche che ho incontrato Ranmaru e, invento che stava li per fare delle cose.
Alla fine riattacco dicendo prima di non preoccuparsi di venire perché mi avrebbe accompagnato la madre di Shindou.
Ultima bugia della settimana, poi tornerà tutto come prima.

Ranmaru intanto si è ripreso perfettamente ed è appena uscito dalla doccia con i capelli ancora umidi.
“Come festeggiamo la nostra ultima serata?” Chiede lui
“Vediamo… una cenetta a basa di tonno, carciofini sott’olio e wafer come dessert?”
“Perfetto!” Afferma felice.
“Ah… ho una sorpresa per te!” Apro l’armadio e tiro fuori le birre e a Ranmaru gli si illuminano gli occhi immediatamente.
“Sei un grande Masaki!”
“Si ma sono calde.”
“Non importa! Mi è mancato così tanto bere birra che non mi importa se è calda o fredda.”
Prende un coltellino svizzero e ne stappa due, una la porge anche a me, io di solito non ne bevo ma oggi dai faccio un’eccezione.
A quel punto ceniamo e dopodichè ci sediamo sul divano.
Iniziamo a parlare del più e del meno.
Ranmaru in particolare mi racconta di un episodio della nostra prima vacanza insieme, che io nemmeno mi ricordavo.
Della volta in cui ho imparato a nuotare e a sentire quel discorso per poco non mi piego in due dal ridere.
Alla fine lui tira fuori un vecchio giradischi e mette un 45 giri di una canzone romantica ma al tempo stesso malinconica.
“Vuoi ballare?”
“Non so ballare.”
“Andiamo Masaki, sei troppo rigido, sciogliti un po’.”
Mi prende le mani e devo dire che mi diverto davvero tanto, infatti balliamo per un bel po’.

La cantina è buia, Ranmaru si è fatto fuori cinque bottiglie di birra e adesso sento il suo respiro accanto a me.
“Ranmaru sei sveglio?”
“Si!”
“Che farai da domani?”
“Boh! Forse parto..”
“Parti? Per dove?”
“Non lo so! All'avventura forse.”
Rimaniamo in silenzio e in quel silenzio capisco una cosa importante.
“Sai, ho pensato molto questa settimana a questa bugia.”
“Ah si? E hai capito perché?”
“Si… perché io volevo veramente andare con loro, volevo fargli vedere le piste segrete, fargli vedere che anche io sono bravo a sciare. Insomma per una volta volevo tanto essere come loro.”
A quel punto lui mi abbraccia forte, io gli accarezzo un fianco per poi passare alla schiena.
“Ranmaru… me la fai una promessa?”
“Quale?”
“Che non ti droghi più!”
“Te lo giuro, ho smesso con quella roba. E tu mi prometti che ci rivedremo?”
“Te lo prometto!”
A quel punto sia che lui cadiamo nel mondo dei sogni. Quando mi risveglio di Ranmaru non c’è traccia, sul letto una sua lettera…


Hiroshima – 22 maggio 2013

Bevo l’ultimo sorso di caffè e rileggo la lettera.

Caro Masaki.
Mi sono ricordato di una cosa che odio: gli addii.
Perciò sparisco prima del tuo risveglio. Grazie per avermi aiutato. Sono felice di aver scoperto un fratello nascosto in una cantina.
Ricordati la promessa.
Tuo Ran.


Oggi dopo dieci anni finalmente lo rivedrò.
Ripiego il biglietto e lo rimetto nel portafogli, prendo la valigia ed esco dall’albergo.
Seguo la via fino ad arrivare a un grosso portone di pietra.
Entro dentro e un portiere mi indica la direzione ed entro dentro una saletta.
“Mi dica?”
“Sono Masaki Kariya.”
“Mi segua!”
Entro in una sala e mio fratello è steso su un tavolo.
“Posso rimanere con lui?”
“Cinque minuti!”
Mi avvicino a lui e sollevo il lenzuolo, il viso è giallognolo, è magro come nella cantina ma è sempre bellissimo.
Mi chino su di lui e gli metto il naso sul collo.


Ranmaru Kirino è nato a Tokyo il 2 febraio 1986 ed è morto nel bar della stazione di Hisohima il 21 maggio 2013 per overdose.
Aveva 27 anni




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