Un Giorno Tra I Tanti, Due Morti Tra I Tanti.

di TheFlyingPaper
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Un Giorno Tra I Tanti, Due Morti Tra I Tanti.


Erano nella sua Limousine e stavano andando agli Abbey Road Studios. 
C'era un ingorgo, così Runi e lui erano scesi dall'auto
per fumare un po', fin lì tutto normale fino a quando un gruppo disicari uscì dal nulla. 
Nessuno si era accorto delle rivoltelle nascoste appena ai lembi delle giacche nere.
George non aveva avuto neppure il tempo di capire quello che stesse accadendo, che una pioggia di piombo si abbatté su di Runi.
Il sangue gli aveva macchiato lo zigomo destro, gli occhi pendevano in un orrore senza rifugio.
Lei cadde, esalando il suo nome, le dita che prima si stringevano si sciolsero.
I Sicari si allontanarono tossendo risatine amare.
George si bagnò le mani del sangue della ragazza, abbracciandola un ultima volta, sussurrando parole che erano come il sangue al gusto: dolci in un primo momento, amare in seguito.
Sosteneva di riuscire ancora a sentire il cuore di Runi galoppare.
Sosteneva che fosse bella persino così.
L'autista cercava freneticamente una cabina telefonica, ma George già sapeva che non sarebbe servito a nulla.
Ormai l'anima della fanciulla stava scappando via leggera; Runi stava perdendo i suoi 12 grammi e mezzo che chiamiamo anima.
George le accarezzò le labbra, poi si diresse verso i vetri riversi per l'asfalto, ne raccolse uno, con la sua delicata fermezza negli occhi, nei quali si riusciva ad intravedere una sorta di eccitazione, come se avesse aspettato quel momento da sempre.
Non aveva paura delle lame.
Non l'aveva mai avuta.
Prese a tagliarsi le ciocche brune accanto al corpo esanime di Runi.
Cominciò a graffiarsi il volto, solcato da un sorriso pazzo.
La gente era inorridita, non capiva cosa stesse accadendo all'interno della sua mente.
Eppure era così semplice; aveva perso l'unica persona che riteneva realmente viva.
L'amava.
L'aveva amata.
Le aveva donato fin troppo.
Era diventato sua proprietà e quest'improvvisa libertà era stata così veloce, come quando si strappa via un cerotto e la parte di pelle su cui era la colla si arrossa e brucia.
Affondò il vetro proprio dove si trovava ciò che lei si era portata via.

Era il 29 Novembre 1968 e il sangue fu lavato via dalla pioggia londinese, i passanti quasi non fecero più caso alle due membra bianche.

La raggiunse quasi subito


FINE

Paper's Corner

Ritorno da mesi di assenza quasi ingiustificata, e ritorno in modo macabro e doloroso.
La sento addirittura Shakespeariana.
Beh, spero di farmi tornare la voglia di scrivere al più presto.
Bye,

TheFlyingPaper




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