Premessa: i pensieri sono
tra le *stelline* la trama è impostata come un copione
teatrale.Buona Lettura Laila.
Sera tarda, in casa Tendo
si avvertono rumori molesti, nel pian terreno, Akane scende dalla sua
stanza per controllare…
Akane: Ranma! Lascia stare
il mio P-chan!
Lui sembra non degnarla e
continua a parlare col porcellino…
Akane: Smettila di
prendertela col mio povero P- chan!. Gridò più
forte.
Il ragazzo continuava a non
curarsi della fidanzata finché Akane gli tira il codino,
facendolo girare verso di lei.
Akane: lascialo in pace,
non sarai geloso?chiese con aria furbesca…
Ranma: geloso, io? Di una
che ha il sex-appeal d’un elefante e i fianchi più
larghi di tutta Nerima? Ranma non amava venire punzecchiato e riusciva
sempre a rispondere a tono alla ragazza! Ma da quella sera, qualcosa
sarebbe cambiato…
A quelle crudeli parole su
Akane, il porcellino si scaraventò con le sue zampette sul
collo di Ranma.
Ranma: Ryoga sei un porco,
vuoi dormire con Akane anche sta sera?
Akane: ma sei cieco forse?
dove lo vedi Ryoga?
Ranma: E’ qui
proprio sotto i tuoi occhi, e dorme con…ahi!(era P-chan che
lo stava graffiando e prima che Ranma potesse afferrarlo uscii di corsa
fuori).
Akane: P-chan!Baka che non
sei altro, sta piovendo si beccherà un malanno! Detto questo
la ragazza uscì di casa con l’ombrello in mano,
correndo a più non posso per raggiungere quel disperso di
Ryoga.
Ranma le urlò
contro: stupida! é tardi, dove vai? La minore dei Tendo
intanto, era già scomparsa all’orizzonte della
strada e Ranma preoccupato le corse dietro, ma non aveva la
più pallida idea di quale strada avesse imboccato la
fidanzata…
Anche Akane cercava P-chan
invano, dato che il “ragazzo” col suo debole senso
orientativo si era spinto fino al ristorante di
Shampoo…Akane invece no, lei aveva imboccato una strada poco
frequentata, un vicolo cieco per l’esattezza! senza
accorgersene era giunta in un sobborgo malfamato di Nerima, Ranma o
meglio Ran-chan perché s’era mollato sotto quel
diluvio, la trovò distesa per terra con il suo ombrello a
pochi passi da lei, la sua pelle d’un rosa pallido era
marchiata da numerosi lividi, la bocca serrata e
violacea…doveva essere svenuta, ma aveva dei mesti occhi
semiaperti, forse aveva pianto?o forse era la pioggia, fatto sta, che
Ranma a quella vista indietreggiò d’un passo e se
non fosse stato che, osservandola meglio notò il torace
respirare faticosamente forse non si sarebbe mosso da tale
posizione…
Ranma: Akaneee, chi ti ha
fatto tutto questo me la pagherà cara!!! Disse deciso,
mentre sollevandola la prese tra le braccia e la portò alla
clinica di Tofu.
Il dottore la
osservò severamente, infine disse a Ran-chan.
Tofu: non sono segni gravi,
sembrerebbero superficiali, ma ho un sospetto…Ranma devi
lasciarmi un attimo da solo con lei.
Ran-chan: Ok dottore, io
intanto chiamo a casa…saranno preoccupati e…e la
ringrazio.
Tofu: Non chiamarli
finché non avrò scoperto cos’ha, rischi
solo d’agitarli di più!
Ma nella casa
s’erano già tutti accorti dell’assenza
dei ragazzi…
Ran-chan annuì
col capo e uscì dalla sala, il tempo che seguì,
sembrava non finire o ripetersi di continuo Ran-chan girovagava nella
sala d’attesa, era quasi possibile rintracciare
l’orma dei sui piccoli piedi lasciare un solco sul
pavimento…
Finalmente Tofu
uscì.
Ran-chan: dottore come sta?
Silenzio…
Tofu: Ora si è
ripresa e si rimetterà presto, ma come temevo lei
é…
Al finire della Frase
Ran-chan sbiancò, com’era potuto succedere?
Tofu: Non te ne fare una
colpa Ranma, è successo, tu non puoi sorvegliarla sempre,
tieni. (Gli porse una teiera calda.)
Ran-chan: ma
io…dovevo.
La sua voce si
strozzò sulla gola…Ranma si sentiva in un misto
fra indignazione e dolore.
Vado a parlare con Akane,
è un momento difficile per lei è ad un soffio tra
la realtà che deve fronteggiare e rischia
d’impazzire è in bilico in un filo sottile, tu
devi essere forte e aiutarla come puoi, ora puoi avvertire i
familiari…commentò Tofu, tornando nella stanzina.
Un Ranma inconsolabile,
levò il coperchio alla teiera e mirandosi nello specchio
d’acqua del contenitore, non poté fare a meno di
distruggere disgustato la sua immagine con un pugno…
Soun: pronto?
Un sospiro.
Soun: Ranma? Akane? Siete
voi? La sua voce si faceva sempre più ansiosa…
Ranma
(tornato“lui”): Sono Ranma.
Soun: Ranma! O grazie al
cielo. Urlò e in breve le figlie, Genma e persino Happosay,
si accostarono alla cornetta con Soun.
Soun:dove…(Venne
interrotto)
Ranma: dal Dottor Tofu,
Akane è, lei é…stata violentata. Disse
in un soffio il ragazzo.
Intanto nella camera
dov’era situata Akane.
Akane: * Dove
sono…ah dal dottore…*
Tofu: ti sei svegliata
finalmente piccola Akane…sorrise comprensivo lui.
Akane: *
c’è poco da ridere, stanotte,
io…maledizione!che ribrezzo, mi fanno ancora male le gambe! *
Tofu tornò
serio: Akane quello che è accaduto…
Akane: non voglio
parlarne…
Tofu: devi farlo prima o
poi. Tossì il dottore.
Akane: *ah, ah, mi sembra
di averlo già fatto, si ieri sera! Akane calma, sta cercando
di aiutarti*
Tofu riprese: ora stai
male, è normale sono cose che succedono e non sai neanche
quanto spesso…
Akane: non mi consola
saperlo (si rigirò su un fianco lei).
Al telefono, Nabiki: Cosa?
Ranma:
dov’è finito Soun?
Nabiki: è
svenuto, che credevi restasse lì?conosci mio
padre…Kasumi le è andata a prendere
dell’acqua, aspettaci arriviamo subito, o quasi,
papà?. Tu-Tu-Tu aveva chiuso il telefono.
Ranma: posso entrare?
Tofu: entra pure, io vi
lascio soli.(poi verso il ragazzo) dopo ti devo parlare, è
importante.
Ranma annuì, poi
seguì con lo sguardo il dottore mentre lasciava la sala.
Ranma: come ti senti?
Akane: male * Baka, come
dovrei sentirmi? queste domande me le ripeteranno ancora…?*
Ranma: già, che
stupido che sono…Akane, scusami io avrei dovuto
proteggerti…
Akane: Cosa ne
sapevi…sono cose (sospirò)che succedono.
Ranma divenne rosso in
viso: * già ma non vorresti mai accadessero a te, tutte
sognano il momento giusto, il tipo giusto…tu…* ti
ho portato questa. Le mostrò una margherita gigante
Ranma: Beh, veramente
l’ho tolta da un vaso del dottore…
Gra..zi..e, la voce
d’Akane era interrotta, qualcosa la soffocava nel petto e
cominciò a piangere girandosi dall’altra parte per
non farsi vedere, poggiò il fiore sul comodino.
* vattene ora voglio star
sola…su Akane diglielo, perché non glielo dici?*
In quel mentre nella sala
entrarono tutti gli altri…
Ranma: devo andare un
attimo dal dottor Tofu, ci vediamo dopo. Ranma si trattenne
dall’accarezzarle la guancia, non voleva ricordarle
null’altro e uscì tacitamente.
Soun: Akane bimba mia come
ti senti? Stava per metterle una mano in spalla Soun, ma quella lo
scansò di riflesso *Papa, non voglio che nessuno mi tocchi
non ora…scusa*
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