Bakery - Una storia semplice

di nevaeh
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EPILOGO
“E allora mi ha detto, giuro, mi ha detto: Harry, non crederai davvero che…”
“Papà?”
Harry si interrompe un attimo, Anne sorride indulgente alla bambina che sgambetta intorno agli adulti con le mani sporche di inchiostro e i capelli in disordine. “Dimmi, pulce.”
“Posso andare con Daisy e Phoebe a giocare?”
Harry alza gli occhi al cielo senza nemmeno guardare quella che è a tutti gli effetti sua figlia, troppo impegnato a tracciare con precisione il contorno di un pezzo di cioccolato plastico. “Ne abbiamo già parlato, prima devi finire di fare i compiti.”
“Ma… Nonna!” tenta allora la bambina. Anne ride e scuote la testa.
“Mi dispiace, Ellie, hai sentito papà?”
La bambina non sembra soddisfatta della risposta, solitamente è da lui che riesce ad ottenere sconti di pena. “Non è giusto! Oggi è il mio compleanno!” Il rumore del chiacchiericcio delle venti persone in salotto conferma la precedente affermazione.
“Oh, davvero? Complimenti!” Harry finisce il suo lavoro e lo posiziona sulla tortina di un sinistro colore nero “fila a finire!” aggiunge poi con una risata, mentre Eleanor sbuffa e torna seduta al tavolo della cucina, unico posto relativamente tranquillo della casa.
“Comunque, papà, la torta non sarà un po’ troppo piccola?” la bambina poggia i gomiti sul tavolo e guarda al dolce che Harry continua a curare con mani esperte “voglio dire, sono un sacco di persone e tutti sanno che lo zio Niall mangia un sacco!”
Anne alza gli occhi al cielo e la raggiunge al tavolo, Harry finisce di tagliare due cerchi di pasta di zucchero nera e si pulisce le mani; “allora dovrai rinunciare alla tua fetta in favore degli invitati, non credi?” la prende in giro.
“Ma proprio no!”
Entrambi gli adulti nella stanza ridono, Louis entra nella cucina con una bottiglia di vino rosso vuota. “Che succede? Ellie hai finito di fare i compiti?” chiede con un sorriso mentre apre il frigorifero per prendere una bottiglia di vino nuova e un vassoio di tartine intatto. Da anche un bacio al marito e uno alla figlia, mentre passa.
“Sì!”
“Tutti?”
Eleanor arrossisce, “be’, quasi tutti!”
Louis scuote la testa esasperato, “fai presto, allora. Oggi è anche il tuo compleanno!”
“Appunto!” la bambina alza gli occhi al cielo esasperata, ma quando non ottiene risposta da nessuno dei genitori è costretta a riprendere la penna blu cancellabile e a continuare a scrivere. Anne e Harry ricominciano a chiacchierare piano per non disturbarla e dopo quasi dieci minuti una piccola coccinella di pasta di zucchero è pronta sul tavolo della cucina.
“Che bella!” esclama immediatamente Eleanor “però è vero che è troppo piccola! Guarda, ha gli occhi a forma di cuore!”
“Non distrarti, pulce. Hai finito?” Harry si lava le mani e sospira soddisfatto mentre Eleanor annuisce con un sorriso abbastanza contento.
“Posso andare a giocare, adesso?”
“Prima fai controllare tutto a papà e poi puoi andare.” Di nuovo la bambina sbuffa, ma salta giù dalla sedia e corre in salotto alla ricerca di Louis.
Harry sorride intenerito. Il giorno del compleanno di Eleanor è sempre una festa enorme ma quest’anno è particolarmente speciale: la bambina compie otto anni, lui e Louis sono sposati da due e hanno appena firmato il contratto di acquisto di un appartamento proprio sopra la pasticceria di cui lui è diventato socio al cinquanta per cento. Le cose, si rende conto mentre toglie il grembiule che ha tenuto tutto il giorno, non potrebbero andare meglio. Ci sono sua madre e sua sorella – che a quanto pare aspetta il suo primo bambino – oltre a Niall e Ella con prole, famiglia Payne al completo, genitori e sorelle di Louis e un sacco di amichette della scuola di Eleanor. Harry è felice, ha una famiglia bellissima e una vita tranquilla con le persone che ama. E ha appena finito di preparare la torta più bella del mondo per la sua piccolina.
“Harry? Vieni!” la voce di Louis interrompe i suoi pensieri, il giovane si accorge che anche sua madre non è più in cucina e si affretta a raggiungere il resto degli ospiti in salotto. Eleanor è tutta rossa, stretta tra le braccia di Louis che ride mentre legge il tema che la maestra ha essegnato.
“Che succede?”
“Eleanor adesso ci legge il tema che ha scritto per domani.” risponde semplicemente Louis con un sorriso. Eleanor è sempre più rossa, ma quando Harry si siede vicino a suo marito e le sorride incoraggiante, si schiarisce la voce e comincia a leggere: “Tema del venticinque marzo duemilasedici. La mia famiglia.” la bambina fa una pausa e si guarda intorno, un po’ intimidita da tutti gli occhi puntati addosso; poi fa un respiro profondo e comincia.

La mia famiglia è davvero grande, rumorosa e divertente. Il mio papà si chiama Louis Tomlinson e si prende cura di me da quando sono nata. La mia mamma si chiama Margaret ma tutti la chiamano Maggie, lei vive a Doncaster con nonna Nina e non la vedo molto spesso, ma quando siamo insieme mi porta sempre al cinema e poi a mangiare un gelato. Mi piace molto passare del tempo con lei, anche se non tornerei mai a Doncaster. Il mio papà non è molto alto, ha gli occhi più azzurri del mondo e per lavoro insegna la poesia agli studenti. Non credo che mi piacerebbe studiare la poesia latina, un giorno, ma a lui piace tanto e quindi non mi lamento se lui la legge ad alta voce in salotto, di tanto in tanto. Gli piace anche fare fotografie, ed è così che ha conosciuto il mio secondo papà. Lui si chiama Harry, è più piccolo di papà Lou ma un sacco più alto e muscoloso. Le sue braccia sono piene di tatuaggi e ha le mani sempre calde come se le avesse appena tirate fuori dal forno. Forse è perché ha una pasticceria che fa i dolci più buoni della città! Quando lo abbraccio mi accorgo che profuma sempre di cioccolata e cannella; spesso torna a casa dal lavoro persino con i capelli sporchi di zucchero a velo e papà Lou ride sempre e gli da un bacio. Voglio molto bene a papà Harry, lui si prende cura di me e anche di papà Lou e dice che sono la su pulce anche se non è il mio papà vero. Non vedo molto nemmeno nonna Anne e nonna Jay, ma quando vengono a trovarci qui a Lassox mi portano un sacco di regali bellissimi, quindi forse è meglio così.
Visto che ho tre famiglie ho un sacco di zii e zie, anche. In realtà molti di questi non sono davvero davvero miei parenti, ma papà Lou dice che è buona educazione chiamare zia o zio le persone più grandi. Ci sono zia Gemma, che è la sorella di papà Harry, suo marito e i gemellini Theo e Gary; tutte le sorelle di papà Lou (che sono troppe, quindi non le elencherò e i loro amici. Parlerò di loro perché fanno davvero parte della mia famiglia: zia Ella e zio Niall sono fortissimi (anche se lo zio Niall mangia tantissimo e a volte non ha un buon odore) e quando vado a dormire da loro posso sempre guardare le cose che mi piacciono in TV e stare sveglia fino a tardi mentre zia lavora (lei è un avvocato bravissimo!) e zio dorme. Lo zio Zayn non parla tanto, ma per lui sono una principessa e ha promesso che quando diventerò grande lascerà zia Perrie e sposerà me. Mi piacerebbe, ma penso che la zia Perrie non sarebbe molto d’accordo. Al massimo cambierà di nuovo colore di capelli. La più importante di tutti è la zia Lily, però, anche se lei non posso vederla spessi visto che vive a Londra dove lavora come biologa. Ha un marito strano e due figli con i capelli arancioni, ma le voglio bene nonostante questo!
Non mi ricordo come fosse la mia vita prima di trasferirmi a Lassox, ma qui sono molto felice con le persone che amo, perché qui abbiamo incontrato tante persone splendide che colorano sempre le nostre giornate.
Un lavoro di Eleanor Lily Tomlinson-Styles.


Il salotto esplode in un applauso e Eleanor si rifugia nuovamente tra le braccia di Louis, che le accarezza la schiena. “Sei stata bravissima, pulce!” le sussurra invece all’orecchio Harry, un secondo prima di prenderla per i fianchi per farla sedere sul suo grembo; ormai è da un sacco che nessuno la prende più in braccio, ma ad Eleanor piace sempre tantissimo nascondere la testa nell’incavo del collo del papà ed aspirarne il profumo.
“Bene, chi vuole la torta?” Harry non si alza e continua ad accarezzarle la schiena, è Eleanor alla fine che batte le mani eccitata e salta in piedi. L’uomo torna in cucina, Louis lo raggiunge immediatamente e lo aiuta con piatti e bottiglie di spumante.
“Io non sono basso!” borbotta col broncio mentre si solleva sulle punte per prendere i bicchieri di cristallo dalla credenza. Harry ridacchia e gli si avvicina, posa le mani sui suoi fianchi coperti dalla camicia azzurra.
“Certo che no, amore!” lo prende in giro prima di lasciare un bacio sul suo collo e uno tra le scapole. Sul tavolo della cucina è ancora poggiata la piccola coccinella, Harry prende dal frigorifero altre due torte e le sovrappone in modo da formare un’unica, gigantesca delizia due tre piani. “Wow, Haz!”
Lui sorride soddisfatto, vuole che Eleanor sia contenta e che tutto sia perfetto. Quando tornando in salotto Eleanor è dietro la tavola allestita a feste, le amichette chiocciano intorno e gli adulti chiacchierano tenendole d’occhio.
“Buon compleanno, amore!” esclama Louis mentre suo marito posa la torta sul tavolo e accende un’unica candelina a forma di otto. La bambina rimane senza parole per dieci secondi buoni, gli occhi fissi sul dolce: è a tre piani, quello più in basso è tutto rosso a pallini neri con un cordoncino nero nel mezzo, il secondo è bianco, c’è scritto “Tanti auguri Eleanor” in rosso ed è costellato da piccole coccinelle che sembrano vere, tanto sono curate nei particolare, e da fiorellini colorati; il terzo piano è formato dalla coccinella che Harry ha appena finito di preparare, con gli occhi a cuore e le antenne vere.
“Dici che basterà a placare la fame dello zio Niall?” sussurra Harry nell’orecchio di sua figlia. Lei annuisce soltanto, la bocca aperta in pura ed estasiata ammirazione.
“Penso le piaccia.” ride Louis mentre tutti attaccano col solito “Tanti auguri piccola Ellie!” stonato. Harry lo imita, abbraccia suo marito e con l’altro braccio la bambina e non protesta quando Louis continua a scattare centinaia di fotografie della giornata. Sorride anch all’obiettivo quando Eleanor gli bacia una guancia e prende il coltello per affettare la torta.

“Wow, papà, è il più bel compleanno di sempre!”
Louis scuote la testa divertito, “hai detto la stessa cosa l’anno scorso, amore!”
“Che c’entra, quest’anno sono serissima!”
Harry si siede sul divano accanto a Louis, “fino all’anno prossimo, almeno” la prende in giro bonariamente. Tutti sono andati via da poco, la casa è un disastro ma a loro non importa. Harry si stende sul divano, la testa sulle gambe di Louis e Eleanor gli salta immediatamente sul petto.
“Quanti regali hai ricevuto, pulce?”
“Tantissimi!” esclama con un sorriso malizioso la bambina “una bicicletta senza rotelle, un vestitino bellissimo, il teatrino delle marionette, la nuova…”
“Ok, va bene!” Harry ride e le tappa la bocca per interromperla “ne hai abbastanza di regali quindi…” finge di presupporre, con tanto di sguardo addolorato.
“No, no, no! Posso riceverne un altro!”
Entrambi gli adulti ridono, “hai sentito Lou? Può riceverne un altro.”
“Non vogliamo soffocarti, amore! Puoi anche dirci che non lo vuoi, non ci offendiamo!” continua a prenderla in giro suo padre.
“No, davvero! E dai!” piagnucola Eleanor, incuriosita. Harry ride e si sistema meglio sul suo cuscino improvvisato mentre Louis tira fuori un astuccio di velluto. C’è un bracciale molto sottile, al suo interno, con quattro ciondolini.
“Che bello!” Eleanor allunga il braccio e lascia che Louis glielo sistemi sul polso, poi lo guarda ammirata per qualche secondo. “Mi piace tantissimo!” decide alla fine, abbassandosi per abbracciare Harry e poi lanciandosi praticamente addosso a Louis. “Perché ci sono i ciondolini?”
“Guarda, amore, rappresentano noi” Louis le prende gentilmente il polso e indica la piccola L “questo sono io,” poi la H “questo qui è papà Harry,” e la E “mentre questa sei tu.”
Eleanor annuisce per un secondo, poi si morde un labbro proprio come farebbe Harry. “E questa?” indica l’ultimo dei ciondoli, una piccola identica alle altre lettere. Harry si alza, allora, e passa un braccio intorno alle spalle di Louis. Si sorridono un secondo, prima che il più piccolo le sussurri “sta per David, è il tuo fratellino.”
“Davvero?” Eleanor grana gli occhi emozionata “e quando arriva?”
Louis sorride, le sposta una ciocca di capelli dal viso, “prestissimo.”
“E potrò prenderla in braccio?”
“Certo!” esclama immediatamente Harry.
“E prendermi cura di lui?”
Louis si morde un labbro, “certo che sì, amore. Lo faremo insieme.”
Eleanor sembra soddisfatta della risposta, perché abbraccia suo padre e si accoccola al suo petto. “Ovvio! Perché siamo una famiglia!”

***

RINGRAZIAMENTI
Tutto questo non sarebbe esistito senza Aria, che mi ha supportata in ogni momento dall'idea campata della "storia semplice" fino all'ultima frase dell'epilogo, per tutti i cuoricini e i muffin promessi. Grazie anche a Francesca, sempre dolce e paziente, che si è sorbita ogni genere di lamentela senza battere ciglio, che mi ha tenuto compagnia in tutti i viaggi in autobus e che ha supportato la stramba idea dal momento in cui gliene ho parlato. Grazie al mio migliore amico Matteo, che c'è sempre a prescindere, che si arrabbia perché sono una nerd venuta male e, soprattutto, perché non si lamenta se lo chiamo e gli chiedo "com'è che funzionano i divorzi in Inghilterra, secondo te?". E poi grazie a Giorgia, che ha corretto la maggior parte dei capitoli, a Donatella che e fantastica sempre (soprattutto quando prende 27 agli esami!) e a tutte le persone che hanno letto e sono arrivate alla fine. Non credo che avrei mai concluso la pubblicazione della storia se non fosse stato per voi, quindi grazie grazie grazie, per le belle parole, per i messaggini un po' su tutto il web, per le chiacchierate e per aver avuto la forza di arrivare fino a questo punto.
Gli One Direction non mi appartengono, la storia non è stata scritta con fino lucrativi ma per il divertimento mio e - spero - vostro.




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