Storie dalla A alla Z (Challenge dell'alfabeto)

di sofcwrites
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Biciclette & Gelati

L’adrenalina che scorre nelle vene, il vento che accarezza il viso, le mani forti che danno sicurezza e tengono la traiettoria. L’ebrezza che si sente mentre il tempo scorre ritmico sembra produrre una melodia veloce, crescente, che fa salire il sangue al cervello. Il terreno ghiaioso che fa sobbalzare il veicolo, a volte anche tropo. Proprio per una buca nel terreno Nicola cadde e il suo viso ebbe un incontro frontale col suolo. Il padre, che da appena pochi secondi aveva lasciato andare la bicicletta del bambino, quando quest’ultimo gli aveva gridato tutta la sua confidenza, dicendogli che poteva cavarsela; lo seguì a ruota lungo il percorso fino a raggiungere il figlio di quattro anni, che piangeva rumorosamente, sdraiato per terra, con una mano sulla guancia destra. Le urla si estendevano per tutto il quartiere, fino a alla casa della loro famiglia in fondo alla strada. La madre del piccolo Nicola si affacciò alla finestra, stringendosi il pancione, incinta di otto mesi,  in procinto di partorire. La sua faccia preoccupata ricadde sul bambino, che ancora gridava, senza fermarsi. Marco, il padre, rassicurò sua moglie con uno sguardo e si posò sul bambino.
-Nicola, tutto a posto?-
Un’occhiata omicida si pitturò sul faccino del piccolo, che somigliava un po’ a una tartaruga quando faceva i capricci. Il padre si affrettò a prenderlo in braccio, accarezzargli la schiena e sussurrargli che andava tutto bene.  In realtà Nicola non sentiva già più il dolore, rassicurato dalle grandi braccia del padre, ma se c’era qualcosa che aveva ereditato da sua madre era la furbizia.
-Potrei dire alla mamma che è tutta colpa tua…-
Marco smise improvvisamente di accarezzare la schiena al bambino. Era proprio uguale a sua moglie.
-Cosa vuoi in cambio?-
Il bambino assunse la faccia di quando faceva finta di pensare su a qualcosa, quando in realtà aveva già in mente cosa chiedere.
-Una coppa di gelato!-
-E una coppa di gelato sia!-
Il padre fece scendere il bambino dalle sue braccia e insieme si incamminarono, per mano, verso la gelateria, mentre il sole scendeva e lasciava il posto ad una notte stellata.




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