Conta fino a dieci e esprimi un desiderio

di Lynn Lawliet
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MEPHISTO
In quel momento Keiko non era che una cosetta piccola e rosea fra le sue braccia, ma Mephisto sapeva che crescendo avrebbe ereditato i suoi poteri.
Glielo dicevano le orecchie a punta.
Glielo diceva la coda viola, una sorta di versione microscopica della sua.
Glielo diceva la manina della piccola, stretta attorno al suo mignolo con una forza impensabile per un qualsiasi altro neonato.
E Mephisto era certo anche che, appena le fossero spuntati, anche i canini di Keiko, proprio come quelli di tutti i demoni, sarebbero stati affilati e puntuti.
Beh, dopotutto la bambina era umana solo per metà. E per quanto riguardava la metà non umana … non si poteva dire che lui non ne avesse colpa. D'altronde Keiko gli somigliava in modo incredibile: oltre alle varie caratteristiche demoniache sopraccitate, aveva i suoi stessi occhi verdi, e i capelli, sebbene fossero di qualche tonalità più scuri, erano inequivocabilmente viola.
Però, e Mephisto lo aveva notato fin da subito, Keiko aveva preso molto anche da sua madre. Nonostante fosse solo una neonata di poche ore sul suo viso già si intravedevano i lineamenti belli ed eleganti di Misa.
Misa.
Povera, dolce Misa. Si era presentata a casa sua qualche mese prima dicendogli che era incinta, e cha da qualche tempo aveva curiose visioni su demoni e mostri.
Così Mephisto le aveva spiegato tutto. Chi era lui, che cos’erano Assiah e Gehenna, che cosa sarebbe stato il loro bambino. E soprattutto le aveva spiegato che il piccolo dentro di lei era più forte di quanto immaginasse, e che, venendo al mondo, avrebbe potuto anche ucciderla. Dicendo così, Mephisto sperava di dissuaderla a tenere il bambino, ma Misa era stata irremovibile. Non avrebbe ucciso il suo stesso figlio, ne per sopravvivere, ne per nessun’altro motivo al mondo.
E infatti Keiko era sana salva, dormiva tranquilla fra le braccia di Mephisto; Misa, invece, avrebbe dormito per sempre.
Il bene che aveva voluto a Keiko, ancora prima che lei nascesse, però, sembrava essersi salvato. Sopravviveva nello sguardo dolce che il demone posava sul visetto addormentato di sua figlia.
Dunque anche se ormai Misa non c’era più, in qualche modo era merito suo se si sarebbe preso cura di quella frugoletta dalle orecchie a punta.
Probabilmente, si era detto Mephisto pensando a pappine e pannolini, Misa, lassù da qualche parte, se la stava ridendo della grossa.
 
Angolo dell’autrice:
salve! La mia prima storia su Blue exorcist!
In caso dall’introduzione non si fosse capito troppo, riformulo la mia idea: questa è (o meglio sarà, perché per ora c’è un solo capitolo XD) una raccolta di one-shot su Keiko (personaggio non realmente presente nel manga, ma inventato dalla sottoscritta), mezzodemone figlia di Mephisto, a proposito del suo primo incontro con i vari personaggi. La prossima volta Amaimon!
Spero che vi piaccia, gente! (e vi prego, lasciatemi una recensione: ho un bisogno di critiche costruttive che mi urge dal didentro!)
Baci,
Lynn





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