http://www.youtube.com/watch?v=KhhBFGcxt8w
-And
i watched you, my brother, making a fool of the moon tonight-
“Elena?
Elena!”
Elena
sentì la vocina stridula e fastidiosa di Jeremy farsi largo
nel buio della notte. Credendo che facesse parte del sogno in cui era
piacevolmente sprofondata, la bambina si ritrovò a muovere le
mani per scacciarla, quasi avesse a che fare con una immaginaria e
fastidiosa mosca.
“Lasciami
in pace.” mugugnò.
Jeremy
però parve non voler demordere; con l'ostinazione tipica dei
Gilbert, il bambino si inginocchiò al lato destro del letto di
sua sorella, esercitandovi sopra una pressione tale da muovere il
materasso.
“Elena,
ti prego, svegliati!” la implorò. “È
importante.”
A
quel punto, la piccola Elena si ritrovò costretta ad aprire
gli occhi. La prima cosa che fece fu guardare la sveglia sul comodino
alla sua sinistra, per poi voltarsi incredula verso Jeremy.
“Sono
le tre del mattino, Jer. Perché mi hai svegliata?”
domandò, con voce ancora impastata dal sonno e stropicciandosi
assiduamente gli occhi.
Cercò
di non risultare né in collera né infastidita con il
suo fratellino; il piccolo infatti doveva avere una buona ragione per
averla svegliata nel cuore della notte e i suoi grandi e innocenti
occhi scuri ne erano la prova.
“Ho
appena avuto un incubo, Elena.”
*
* * * * * * * * * * * * *
Mi
avvicino lentamente al tuo corpo privo di vita e quello che provo
dentro di me sembra essere peggio del nulla.
Mi
sembra come di trovarmi in un tunnel infinito e oscuro, ma di cui
riesco a individuarne l'uscita, in una luce dorata e accecante.
Quella luce un po' mi attrae, mi incanta, ma so che è tutto un
inganno.
L'umanità.
Ecco
cosa scorgo alla fine di quel tunnel.
E tu
sei morto.
Il
che vuol dire che quella luce, quell'umanità, nel caso
io provi di nuovo a raggiungerla, mi condurrà verso una strada
a senso unico e senza sbocco, dove l'unica cosa che mi troverò
a fronteggiare è un dolore immane, che potrebbe persino farmi
desiderare di morire nel momento in cui coglierò quella luce.
E
perché dovrei farlo, Jeremy?
Tu
non ci sei più e io mi sono stancata di soffrire.
Fisso
il fiammifero, ancora spento, tra l'indice e il pollice e, quando
finalmente riesco ad arrestare tutti i miei pensieri, lo accendo con
un colpo secco.
* *
* * * * * * * *** **** * *
I
due bambini si nascosero sotto le lenzuola del letto di lei, come
facevano quasi tutte le sere, quando la mamma ordinava loro di andare
a letto, ma Jeremy decideva di non obbedire, dirigendosi dalla
sorella di nascosto per farsi raccontare una favola della buonanotte.
Anche
se quella circostanza era prettamente diversa: Jeremy l'aveva
svegliata nel cuore della notte con un barlume di tristezza nei suoi
grandi occhi innocenti e sembrava fosse lui quello in possesso di una
storia da raccontare.
“Allora,
Jer? Che cosa è successo per costringerti a svegliarmi a
quest'ora della notte?”
Elena
puntò la torcia contro l'esile visino di suo fratello. Il
piccolo aveva i corti capelli castani scompigliati ai lati del viso,
gli occhi solitamente vispi e furbi erano spenti e lucidi, le labbra
distorte in un piccolo broncio.
“Oggi
la maestra ci ha dato un compito da svolgere: scrivere della nostra
paura più grande.”
Elena
non riusciva proprio a collegare cosa quello potesse c'entrare con
l'averla svegliata. “E quindi?”
Jeremy
restò in silenzio per qualche secondo, umettandosi le labbra
mentre Elena teneva tra loro accesa la torcia, creando giochi di luci
e ombre sotto il lenzuolo che copriva i loro corpicini seduti.
“Ho
fatto un sogno brutto al riguardo. Ho sognato che ero nel buio, ed
ero solo; faceva freddo e io chiamavo tanti nomi, nomi di persone che
sapevo non avrebbero potuto rispondermi, perché non erano più
con me.”
Jeremy
parlò con fermezza, ma con una luce di malinconia imprigionata
nelle sue iridi scure. “Mamma, papà, zia Jenna. E chiamo
anche altre persone che però non conosco. Ma nessuno di loro
mi rispondeva. Non c'era più nessuno di loro, Elena.”
*
* * * * * * * * * * * * * * * * * *
Guardo
la fiamma accesa sulla punta del fiammifero, e il bisogno di bruciare
tutto-quella casa, e i ricordi racchiusi al suo interno-si fa
sempre più pressante.
In
fondo perché non farlo, Jer? Elena
se ne sta andando e tu sei morto.
Morto.
Come
mamma e papà, che abbiamo perduto drammaticamente in quel
maledetto incidente stradale.
Come
la tua Vicky, che tu hai perso per colpa della maledetta
trasformazione a cui è stata soggetta.
Come
Jenna, che abbiamo perso per colpa del maledetto rituale di
Klaus.
E
come Alaric, che abbiamo perso per colpa del mio maledettissimo
incidente.
Quello
che mi ha reso una vampira, un essere che tu avresti dovuto uccidere
con le tue stesse mani.
Quindi
perché non farlo, Jer? Perché non bruciare tutto?
Perché
rischiare di ritrovare di nuovo la luce alla fine del tunnel, per poi
stare di nuovo così male, come è stata la
vecchia Elena?
Non
ho più l'umanità, Jeremy.
Non
sento più nulla.
E
quindi non so che farmene del tuo ricordo. Voglio solo vederlo
bruciare insieme a tutti gli altri, voglio solo cancellare ogni
possibile rimembranza che posso possedere di te, di voi, di
quella che è stata la mia famiglia.
Voglio
solo essere libera.
Essere
me stessa.
Essere
la vampira che ti ha distrutto la vita e che tu avresti voluto
distruggere a tua volta.
No
emozioni. No sentimenti. E niente te, fratello.
È
il momento di lasciarti andare.
* *
* * * * * * * * * * * * * * * * * *
“Ma
è solo stato un incubo, Jer!”
Elena
quasi ridacchiò, per il modo in cui il fratellino sembrava
essersi spaventato a morte per via di quel sogno. Era una cosa che
lei aveva superato da un pezzo: quella di svegliarsi nel cuore della
notte e di necessitare di qualcuno per superare il terrore degli
incubi. E Jeremy era abbastanza grande e forte per imparare a sua
volta.
Strinse
la mano del fratellino, accarezzandone il palmo con
delicatezza e regalandogli un dolce sorriso.
“Non
succederà mai una cosa simile, non devi aver paura.”
Detto
ciò, successe qualcosa di insolito: Jeremy guardò la
sorellina dritto negli occhi e uno strano inaspettato sorriso si
delineò sulle sue piccole labbra.
“Ma
questo non è tutto, Elena.” le disse, cogliendola di
sorpresa. “L'incubo poi si è destato.”
“Che
vuoi dire?” domandò Elena, confusa.
Jeremy
ci mise un poco per rispondere, quasi stesse metabolizzando le parole
più giuste con cui esprimere quel concetto. Come se i suoi
giovanissimi sei anni non bastassero per esprimere quanto quel sogno
gli avesse concesso.
“Alla
fine dell'incubo, nel sogno, mi sei apparsa tu.”
Elena
sbatté più volte le ciglia, continuando a non capire.
“Io?” ripeté.
Non
aveva fatto caso che, nell'elenco di persone che Jeremy sosteneva di
aver perduto nel sogno, non fosse comparso il suo nome.
Jeremy
annuì, sorridente. “Solo che eri diversa, eri più
grande e più bella.” Il bambino le indicò i
capelli. “Avevi i capelli lunghi e lisci.”
Elena
si portò le mani tra i corti capelli castani, spalancando la
bocca come sorpresa. “Io odio i capelli lunghi! Sono troppo da
femminuccia!” esclamò, facendo scoppiare il fratellino
in una sincera risata.
Jeremy
si riprese poi subito, troppo desideroso di portare a termine il suo
racconto.
“Mi
hai detto di non avere paura, che saresti rimasta con me per sempre e
che non mi avresti mai abbandonato. Mai.”
Jeremy
concluse il riepilogo del suo sogno, abbozzando un sorrisetto gioioso
nei confronti della sorellina.
Elena,
però, continuava a non capire. Forse per il sonno, forse per
l'ora tarda, ma non riusciva proprio a focalizzare la ragione per cui
Jeremy l'avesse svegliata, se alla fine riteneva che quel sogno non
fosse stato un vero e proprio incubo.
“E
quindi...non ti ha spaventato fortunatamente?” gli domandò,
scuotendo lievemente la testa.
Jeremy
scosse la testa. “No.” rispose, abbassando gli occhietti
sul cuscino di Elena che egli teneva stretto al petto.
“E
alla fine della fiera, volevi solo raccontarmi il tuo sogno? Non
potevi aspettarmi domani?” Elena ridacchiò, divertita da
tutta quella situazione.
Vedeva
in Jeremy un fratellino alquanto strano, e si chiese se con il tempo
non sarebbe diventato ancora più strano. Delle volte sembrava
proprio che seguisse una logica chiara solo a se stesso.
Non
ebbe il tempo di pensare altro, perché, improvvisamente,
Jeremy le gettò le braccia al collo e la strinse in un caldo
abbraccio. Era così piccolo, che le sue ginocchia arrivarono a
cingere i fianchi della sorellina, mentre le sue braccia le
stringevano attorno al collo. Jeremy affondava il viso tra i suoi
capelli color cioccolato, inebriandola con il suo dolcissimo profumo
di cannella e cioccolata.
“Volevo
solo dirti che anche io non ti abbandonerò mai, sorellina. Ti
voglio bene.”
*
* * * * * * * * * * * * * * * * *
Oh,
ma quanto siamo stati bugiardi da piccoli, vero Jer?
Ci
siamo promessi di proteggerci a vicenda, e poi siamo giunti a questo
punto.
Io
non ti ho salvato come avrei dovuto, né dai tanti dolori che
ti sono stati arrecati e nemmeno dalla morte che è
sopraggiunta a prenderti.
E tu
non sei stato da meno. Hai abbandonato me, o meglio la vecchia Elena,
spingendola in quel vortice oscuro e madido di dolore lasciandoti
uccidere.
È
ora che il fiammifero cada e il
fuoco divampi.
Stefan
e Damon pensano che lo faccia solo per assicurarci una copertura nei
confronti di quell'ennesima morte avvenuta in città, ma
probabilmente sanno entrambi che non è solo per questo.
Loro
lo sanno, sono fratelli. Come lo
siamo stati io e te.
Io
voglio liberarmi di ogni possibile appiglio a cui la vecchia Elena
possa aggrapparsi, ferendosi nella carne con talmente tanta forza da
scuoiarsi quasi le mani pur di rimanere aggrappata a quei ricordi che
la portano a te.
Voglio
impedire di arrecarmi qualsiasi tipo di dolore.
Voglio
impedire che la vecchia Elena possa trovare un motivo per cui
tornare.
“E
se un giorno, quando tutto questo sarà finito, tu vorrai
tornare a casa?”
Guardo
Stefan rivolgermi quella domanda, e leggo nelle sue iridi scure la
speranza che quelle parole mi facciano tentennare.
Ma
la risposta arriva chiara, netta, coincisa.
“Non
lo farò.”
E
dopo aver detto queste parole, tutto brucia.
Le
fiamme iniziano a prendere vita, circondando tutto quello che noi
abbiamo vissuto.
E
di te, Jeremy, non rimarrà che cenere.
* *
* * * * * * * * * * * *
“Oddio
Jer, ma tu sei pazzo!”
Elena
esclama allibita quella parole, senza però impedirsi di
ridacchiare di fronte alla manifestazione d'affetto del fratellino,
mentre dolcemente lo culla tra le sue braccia, come fosse un peluche
di pezza.
Jeremy
continua a restarle incollato, accarezzandole i capelli con una mano
e soffiando sull'incavo del suo collo, dove aveva nascosto il suo
viso.
Elena
continuò a sorridere, cingendo i fianchi del fratello.
Sì,
in fondo lo avrebbe sempre protetto perché era il suo piccolo
fratellino combina guai.
Perché
era sangue del suo sangue.
Perché
era parte di lei.
E
si promise che quel sogno, almeno in parte, sarebbe rimasto realtà:
lei non lo avrebbe mai davvero abbandonato.
Mai.
*
* * * * * * * * * * * * * * * *
Mi
dirigo fuori dalla nostra vecchia casa ormai data alle fiamme,
affiancata da Damon e da Stefan.
Sento
che tutti e due, di tanto in tanto, si voltano a guardare quello
spettacolo di fuoco, come se stessero rivivendo anche loro i ricordi
che ci hanno legato
Io,
d'altro canto, non mi volto mai a guardarla.
Questo
è il primo passo per buttarsi tutto alle spalle.
Mi
sembra di vedere le vecchie foto di famiglia bruciare, insieme al
ricordo che ad esse sono legate.
Mi
sembra di vedere bruciare ogni singolo oggetto che ci è
appartenuto.
Mi
sembra di vedere te, Jeremy, bruciare insieme a tutto questo.
E mi
sembra di vedere insieme a te bruciare anche una parte della vecchia
Elena, la parte debole e umana che troppo spesso si è lasciata
abbattere e che molto facilmente si è fatta portare via tutto.
Ma
c'è una cosa che so non brucerà mai, Jer, ed è
il fatto che tu sei parte di me.
E,
mentre cammino lungo quel marciapiede, so di aver abbandonato il tuo
corpo ma che mai abbandonerò mai il tuo ricordo, qualsiasi
cosa provi a fare.
Perché
tu sei parte non solo della mia umanità ma anche del mio
cuore.
E
malgrado questo sia spento da tempo, esso risiede ancora nel mio
petto.
E tu
con lui.
Ciao
a tout le monde! :D
Spero
che questa mia piccola, folle, insensata OS sia stata di vostro
gradimento.
In
questa OS ho provato a introdurre un piccolo momento tra Elena e
Jeremy in versione bambini, collegandolo alla morte di Jeremy
avvenuta nella 4x15. Non so se per voi è lo stesso, ma io ho
sofferto per la sua morte, malgrado il suo personaggio non mi facesse
impazzire. Però ho trovato come una presa in giro l'espediente
per farlo tornare in vita. La sua morte ha arrecato tante emozioni
negli spettatori, che sono poi andate perdute con la “resurrezione”
avvenuta successivamente.
Sinceramente,
un personaggio preferisco piangerlo e non buttare lacrime al vento in
questo modo che vederlo poi tornare a questa maniera.
Ovviamente
è un mio punto di vista che può essere condiviso o
meno.
Ringrazio
chiunque leggerà questa storia, e mi farebbe molto piacere
ricevere commenti al riguardo, positivi o negativi che siano.
Anche
due paroline per dire se la storia vi ha fatto piacere oppure
vomitare! XD
Alla
prossima, e vi auguro buona giornata!
Ciaoooooo
:*
Lelahel
|