The Unknown Nexus Scheda Fanfiction
Scheda
Fanfiction
GENERE
Generale,
Introspettivo, Sentimentale, Romantico, Avventura, Mistero, Drammatico,
Guerra.
RATING
Ho inserito
l'arancione preventivamente; qualora dovessero esserci capitoli
tendenti al rosso la cosa verrà indicata in capo al capitolo.
PERSONAGGI
Annabelle Liz
Meyers (nuovo personaggio), l'Ordine della Fenice al gran completo,
studenti e staff di Hogwarts, Lord Voldemort e i suoi Mangiamorte.
A essi verranno
aggiunti nuovi personaggi i cui nomi verranno inseriti col tempo.
DESCRIZIONE
Annabelle
affronta un nuovo mondo senza sapere di avervi sempre appartenuto.
Scopre la magia e assieme a essa la strada per ricostruire
ciò che si è ritrovata a perdere. Ma la guerra
minaccia sin da subito di minare le poche sicurezza che l'orrore che ha
subito le ha lasciato. Annabelle non ne comprende
l'immensità, ma decide di combattere al fianco degli amici
che Hogwarts le ha permesso di conoscere ed è lì,
al culmine della guerra che sentirà le sue certezze
vacillare una seconda volta.
La storia
è ambientata durante il quinto anno di Harry, in principio
al 12 di Grimmauld Place e in seguito a Hogwarts.
Le vicende
trattate nell'opera originaria faranno da sfondo ed eccezion fatta per
i momenti cruciali (vedi E.S., l'addio dei Weasley e la battaglia al
ministero) non verranno trattate in alcun modo.
Vi
sarà un accenno di storia romantica, ma viste le
età dei protagonisti la cosa non sarà mai
approfondita.
La storia non
vuole essere un What If, bensì una semplice aggiunta a
quella che è stata l'opera originaria. Nessuno dei fatti
principali accaduti nel quinto libro verrà modificato.
NOTE
1. La storia
verrà narrata principalmente in terza persona, in caso di
scelte differenti, indicherò nelle note in testa al capitolo
chi è il narratore.
2. I
personaggi e i luoghi principali che appariranno nella Fanfiction
(eccezion fatta per Annabelle) appartengono a J.K. Rowling.
3. Mi
premurerò di ricavare descrizioni di luoghi, fatti e
personaggi, dalla mia mente, qualora essi non siano stati trattati
nella serie.
4. La
storia NON è scritta ai fini di lucro!
5. Ringrazio
tutti coloro che hanno letto e leggeranno la mia FF, o che la
inseriranno fra le preferite, seguite, ricordate e/o
recensiranno.
6. I commenti son
sempre graditi, anzi vi prego di lasciarne in gran quantità,
provvisti di consigli, critiche e nuove idee.
7. Prego la
signora Ispirazione di passar più volte nelle mie stanze,
così da facilitarmi il gravoso compito di portare a termine
questa storia.
8. Nella mia
mente un seguito è già stato scritto, ma siccome
non so quando né come riuscirò a portare a
termine questo progetto mi riservo dal darvi false speranze.
Prologo
Le
lacrime erano bloccate dal gelo sulle guance pallide di una giovane
ragazza. Una grossa figura a quattro zampe si stava avvicinando a
quella scena raccapricciante. Alla vista di tutto quel dolore,
l'ombra si alzò su due zampe e poco a poco assunse i
connotati di un
essere umano. Lunghi capelli mossi giungevano fino alle sue spalle e
un paio di occhi grigi osservavano con astio quel terribile teatrino.
Il suo volto pallido e stanco riluceva ora di un'antica rabbia. La
ragazza riconobbe qualcosa di familiare in quel volto circondato da
lunghi riccioli scuri, ma distrutta da ciò che le stava
accadendo
non riuscì a ricollegare ad esso un nome.
Aiutami,
riuscì soltanto a pensare.
Tra le
lacrime vide un singolare e lungo bastoncino scivolare fra le dita
dell'uomo di fronte a lei. Passò un solo attimo ancora prima
che,
con un movimento della mano, l'uomo scaraventasse lontano quelle due
figure che fino a pochi attimi prima erano chine su di lei. La
ragazza, ancor prima di domandarsi come ciò fosse stato
possibile,
andò a rannicchiarsi contro la parete, cercando, forse, di
coprirsi
il più possibile con le braccia. Non aveva idea di dove
fossero
finiti i suoi vestiti, strappati senza troppe cerimonie dal ragazzo
che in quello stesso istante era stato schiantato contro una parete.
Alzando
lo sguardo verso l'uomo, finalmente lo riconobbe. Egli era apparso su
tutti i giornali, si diceva fosse il responsabile di una strage
avvenuta quindici anni prima e che fosse riuscito ad evadere da un
carcere di massima sicurezza del paese. Realizzò allora che
avrebbe
dovuto aver paura di quei maligni occhi grigi, avrebbe dovuto essere
terrorizzata da lui, ma le aveva salvato la vita e questo le
provocò
un moto di gratitudine nei confronti di quell'oscuro sconosciuto.
Tuttavia non si mosse, rimanendo rannicchiata nel suo angolo, forse
nella speranza di scomparire, di svanire nell'aria, o forse soltanto
di risvegliarsi nel suo letto e di scoprire che ciò che
aveva appena
vissuto non era altro che un bruttissimo sogno.
L'uomo
si tolse il mantello e glielo porse, aiutandola in seguito ad
avvolgerselo sulle spalle. Annabelle, così si chiamava la
ragazza,
guardò a lungo quegli occhi grigi, non sapendo se seguire la
logica
e la paura che le suggerivano di scappare, o se restare e assecondare
quel moto di gratitudine che provava nei l'uomo che l'aveva soccorsa.
«Riesci
ad alzarti?» domandò lui dopo aver osservato a sua
volta la
ragazza.
«S-si...
credo di si.» balbettò lei alzandosi a fatica.
La voce
rauca, spezzata dalle lacrime versate fino a pochi attimi prima. Non
lo temeva, non fin quando manteneva le distanze. Le aveva salvato la
vita, che senso avrebbe avuto farle del male adesso? Sentiva di
dovergli la vita, o almeno quello che credeva le fosse rimasto, che
egli fosse un assassino o meno.
Cercò
di tirarsi su, poggiandosi con le braccia al muro; le gambe ancora
tremavano per lo spavento ed il dolore. Inciampò, nonostante
si
stesse tenendo, dopo aver inavvertitamente pestato un pezzo di vetro
appuntito. Non aveva nemmeno idea di dove fossero finite le sue
scarpe...
Vide
l'uomo avvicinarsi a lei e istintivamente, si ritrovò a
indietreggiare, urtando con la schiena la parete dietro di se. Per
pochi lunghi attimi, si ritrovò a rivivere con la mente gli
attimi
di terrore vissuti dopo l'arrivo dei due uomini. Inaspettatamente,
egli si fermò, alzando le mani e rivolgendole un'occhiata
colma di
comprensione e dolore.
«Non
sono qui per farti del male... Ti puoi fidare» le disse.
Annabelle
non poté ignorare la sincerità e la compassione
che colmarono il
suo tono lievemente afflitto e, nonostante l'esperienza di quella
notte le imponesse di scappare, si lasciò sollevare
dall'uomo.
Non le
era chiaro il perché, aveva sempre pensato che in una
situazione
come quella avrebbe avuto il terrore di essere abbracciata anche da
sua madre; eppure, la stanchezza e la fiducia che i suoi gesti
l'avevano portata a provare nei suoi confronti, le diedero la
tranquillità di poggiare il capo sulla spalla dell'uomo
dagli occhi
grigi.
«Grazie...» sussurrò un attimo
prima di cadere in un sonno profondo, provata
dai fatti accaduti in quell'orribile giornata. Egli sorrise
lievemente, osservando il giovane volto della ragazza prima di
svanire in una nuvola candida.
Prologo aggiornato e
corretto il 03 Aprile 2018
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