Il Drago ha tre teste

di Amarie
(/viewuser.php?uid=47151)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Il drago ha tre teste
- Il drago ha tre teste -

Oh, how I wish to go down with the sun,
Sleeping, weeping, with you
Nightwish - Sleeping sun

Vuota come il suo letto ogni notte, arida come la terra che le aveva dato il nome. Elia di Dorne.
Fredda come l’inverno appena scivolato via, malinconica come la primavera che sapeva ancora di neve.
Rose blu. Erano quelle che il principe suo marito aveva depositato in grembo a Lyanna Stark. In grembo, non riusciva a fare a meno di pensarci. Un grembo giovane, fertile come la terra subito dopo il disgelo. Non come il suo. Nel suo il ghiaccio aveva lasciato il posto al deserto.
Deve essercene un altro. Erano state le parole di Rhaegar, subito dopo la nascita di Aegon. Il Drago ha tre teste. Gli aveva dato Rhaenys, gli aveva dato Aegon, ma non bastava. Il Drago ha tre teste.
Gliene avrebbe dato un altro, aveva pensato Elia. Era il suo compito, il suo ruolo. Sarebbe stata Regina, ma prima ancora avrebbe dovuto dare degli eredi a suo marito. Gliene avrebbe dato un altro. Ma non poteva.
Quando il Gran Maestro glielo disse, aveva sentito qualcosa in lei spezzarsi per sempre.
Non avrebbe dato un altro figlio a Rhaegar.
Il suo era un letto solitario da settimane. Dopo la nascita di Aegon, non aveva quasi più visto suo marito. Passava, prendeva il braccio il bambino, accarezzava Rhaenys sui capelli, sorrideva debolmente alla moglie e scompariva di nuovo. Dove andasse tutto il tempo, Elia non lo sapeva.
Fino a quel giorno, aveva pensato che dipendesse dalla natura di suo marito, quella che lo faceva essere sempre cortese, ma mai appassionato. Questo fino a quando aveva visto il suo sguardo mentre incoronava Lyanna Stark. Una stilettata dritta al cuore sarebbe stata meno dolorosa.
Il Drago ha tre teste.
Elia si alzò, sentendosi stranamente leggera, come se l’asportazione del suo cuore dal petto l’avesse resa una creatura fatta di fumo e ricordi.
Voleva tornare ad Approdo del Re dai suoi bambini, dalle uniche creature che ormai rendevano la sua esistenza degna di essere vissuta. Non le piaceva saperli in mano altrui.
Forse avrebbe potuto trovare il modo di convincere Re Aerys a lasciarglieli portare con sé a Dorne, per un periodo. Avrebbe tanto voluto guardare giocare Rhaenys nei Giardini dell’Acqua, assieme agli altri bambini, alle figlie di suo fratello. Avrebbe voluto rivedere la sua famiglia, soprattutto. Ma sapeva che era solo una fantasia irrealizzabile.
Non le sarebbe mai stato permesso di portare gli eredi al trono lontano dalla capitale, non si faceva illusioni su questo. Tutto ciò che avrebbe reso la sua vita migliore le era sistematicamente negato.
Come un altro bambino. Una Visenya, magari dalla pelle bruna e i capelli d’argento, con gli occhi indaco profondo di Rhaegar.
Ma non era possibile.
Dei colpi alla porta, Elia sobbalzò. Probabilmente era la sua cameriera, arrivata per aiutarla a vestire in vista della partenza. Dei, se voleva partire. Via da quel posto in cui ogni cosa le ricordava le maledette rose blu e il suo cuore spezzato.
«Lady Elia».
Lei si strinse nella vestaglia, mentre il messaggero appena entrato sembrava imbarazzato, ma non fece cenno di andarsene.
«Mi dispiace importunarvi, ma è una questione di massima importanza».
Dei, no. Credeva che il suo cuore fosse già perduto, ma evidentemente non c’era limite alle ferite che poteva ancora subire.
Riuscì a cogliere solo le parole Principe Rhaegar, e Lady Lyanna Stark, e poi anche da nessuna parte.
Elia di Dorne non aveva bisogno di sentire altro, lasciò che il messaggero uscisse prima che delle lacrime bollenti sul suo volto le facessero capire che sì, il suo cuore poteva farle ancora più male.
Suo sarà il Canto del Ghiaccio e del Fuoco.
Il Drago ha tre teste.
Non avrebbe dato un altro figlio a Rhaegar. Ma sapeva che lui l’avrebbe avuto lo stesso.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1996134