Titolo: Just
because it burns doesn't mean you're gonna die Nickname forum e
EFP: baka_the_genius_mind Pacchetto scelto: Colosso di
Rodi Fandom: EXO Personaggi: Tao, Kris, Baekhyun,
Chanyeol, Lay, Chen, D.O, Suho, Sehun (citati: Lu Han, Xiu
Min, Kai; cameo: Siwon dei Super Junior)
Rating:
Arancione (per linguaggio e riferimenti sessuali più o meno
espliciti) Genere: Sentimentale, Commedia, Introspettivo,
Angst (leggero) Avvertimenti: college!AU, Slash Riassunto:
Chanyeol vuole farsi un tatuaggio, Zi Tao il
tatuatore. Lunghezza/tipologia: One Shot (17k+) Note
autore: questo accade quando ti ricordi troppo tardi che il sommo
duizhang Kris è totalmente incapace di disegnare. Le mie più umili
scuse.
Il titolo è una
frase della canzone Try di P!nk.
Il prompt scelto è
"macchinetta per fare i tatuaggi".
Le spiegazioni di
alcuni termini e riferimenti sono alla fine, altrimenti avrei
spoilerato mezza shot.
Grazie al mio hyung trasgressivo. Ti adoro.
Baekhyun non sà
cos'ha combinato nella sua vita precedente per aver meritato un
fidanzato e un migliore amico del genere e forse preferisce non
saperlo.
Passi per Chanyeol,
che con quegli occhi da posseduto di certo non poteva che dargli una
pessima prima impressione (pienamente confermata poi dalla prima
volta in cui gli aveva rivolto parola), ma Zi Tao all'inizio gli era
sembrato una persona normale. Baekhyun amava riferirsi al momento in
cui aveva offerto a quel ragazzino sperduto un sorriso rassicurante
come al secondo peggiore sbaglio della sua vita.
«Ho trovato!»
Baekhyun affonda la
testa nella sua copia sgualcita dell'Assommoir e la sua fronte
fa risuonare un tonfo sordo che viene inghiottito dalle risatine di
quei due imbecilli a cui si accompagna. Un paio di ragazzi in
biblioteca si voltano, perché uno Zi Tao entusiasta è uno Zi Tao
rumoroso; Baekhyun non può che trovare estremamente ingiusto che la
gente lo consideri la balia di quei due rintronati e indirizzi a
lui lo stesso sguardo di biasimo con cui si guarda in ristorante
la madre di due bambini indisciplinati.
«Se ti tatui un
lupo sulla spalla farò personalmente in modo che tu non mi riveda
neanche in foto per il resto dei tuoi giorni.» mormora,
intromettendosi nella conversazione dei due idioti e voltando
stizzosamente una pagina.
Non dà segno di
voler vedere la reazione di Chanyeol, ma può benissimo immaginare la
sua espressione da cucciolo bastonato (qualcuno forse dovrebbe
spiegarli che, per quanto spaventoso possa sembrare Baekhyun, non
avrebbe mai il coraggio di mettere in atto le minacce che gli abbaia
contro quotidianamente). Ignora anche il guastafeste
biascicato di Zi Tao e per un attimo si illude di poter studiare per
il prossimo esame senza essere disturbato ulteriormente, anche se sà
perfettamente che sta sperando in un miracolo.
«Allora un
dragone!»
Come volevasi
dimostrare.
-
Zi Tao pensa che
Chanyeol c'entri in uno studio di piercing e tattoo quanto un
cinghiale in una sala da tè, ma non glielo dice perché il fatto che
ogni tanto faccia delle facce aliene e che sia totalmente incapace
di parlare ad un volume normale viene compensato dal fatto che sia
una delle poche persone (se non l'unica oltre a Baekhyun) che abbia
avuto la perseveranza di prendere a calci la sua faccia da schiaffi
per stargli vicino. Zi Tao pensa che non sia cosa da tutti, quindi
tollera volentieri le sue stranezze.
È sul punto di dare
il via ad un esperimento scientifico per vedere se la sua aegyo
funziona anche su Chanyeol (Baekhyun ama riferirsi al momento in cui
gli ha spiegato cosa volesse dire bbuing bbuing come al
peggior sbaglio della sua vita) e così portarsi a casa un paio di
orecchini in argento che sono la fine del mondo, quando un'altra
persona - molto probabilmente attratta dagli schiamazzi entusiastici
di Chanyeol - fa la sua entrata nel piccolo ingresso accompagnata da
un bizzarro ronzio e Zi Tao prova la spiacevolissima sensazione di
sentire il sangue defluirgli dal volto e piombargli a livello piedi.
Si ritrova per terra
prima di poter razionalmente comprendere cosa è successo.
La prima cosa che
pensa appena riprende il filo della sua coscienza è che qualcuno
deve averlo drogato piuttosto pesantemente (Chanyeol, di sicuro; non
gli è mai suonato giusto quel sono nato con gli occhi così, lo
giuro!), perché è certo che neanche nelle sue fantasie più
torbide possa esistere un volto del genere.
«Dove-- Cos-- Mā
ma?» riesce a blaterare le prime parole che gli vengono in mente
senza logica alcuna, mentre tenta di dare un senso al viso più
perfetto che abbia mai visto in tutta la sua vita e alla
presenza dello stesso a pochi centimetri dalla sua faccia.
«Ah!» esclama
Chanyeol nel suo orecchio destro, frantumandogli un timpano e
punzecchiandogli una guancia con l'indice «Non ti preoccupare, parla
in cinese quando è agitato!»
Tao vorrebbe
irritarsi perché Chanyeol non ha ancora capito che il "cinese"
non è una lingua e magari anche alzarsi almeno sui gomiti, perché
si rende conto di essere svenuto come un povero scemo, ma l'unica
cosa che riesce a fare è continuare a fissare di rimando lo
sconosciuto dalle labbra da infarto con quella che pensa essere, a
buon ragione, non una delle sue espressioni migliori.
«Tranquillo-» la
sua voce si irradia in una risatina che gli solletica la fronte e,
mmh, è così caldo, e comodo, e per l'amor di dio, Tao, perché
cazzo gli sei disteso addosso «-anche io sono cinese.»
«Ah? Davvero? Ma
che figata! Mi chiamo Chanyeol!»
Non appena Tao si
rende conto dell'imbarazzante posizione in cui è sistemato, riesce a
raggiungere una sfumatura paonazza in due secondi netti; si sente
bruciare il collo e preferisce non chiedersi se abbia ancora le
orecchie o se gli si siano sciolte dalla vergogna. Il suo corpo
emette un calore insopportabile che gli annoda lo stomaco e gli
arriccia le dita dei piedi, senza contare che ha la testa
appoggiata sulle sue accidenti di cosce, cazzo.
Lo sconosciuto tende
una mano a Chanyeol e lui - terra chiama Zi Tao! - si rende
conto solo in quel momento che l'altra è mollemente appoggiata sulla
sua testa, le dita lunghissime affondate con pigrizia nei suoi
capelli e i polpastrelli sulla fronte bollente. Non vuole neanche
cominciare a pensare a come la scena possa essere vista da fuori e
alla figura da chiodi che deve aver appena fatto con quella specie di
meraviglia ambulante e ai sorrisetti maliziosi che Baekhyun gli
indirizzerà non appena lo verrà a sapere (grazie tante, Chanyeol)
e... e deve praticamente prendersi (mentalmente) a calci per
impedirsi di toccargli le labbra e scoprire se sono reali o se sta
solo sognando.
«Kris.»
Tao pensa,
sorridendo come un ebete nonostante la situazione, di aver scoperto
il nome della sua prossima fantasia erotica. L'imbarazzante silenzio
che si viene a creare viene interrotto solo qualche minuto dopo da
Chanyeol.
«Quello che ti è
disteso addosso è Zi Tao.»
-
«Fammi capire
bene-» mormora Baekhyun massaggiandosi pazientemente una tempia con
i polpastrelli «-è entrato questa specie di dio del sesso-»
e pur non vedendo il movimento repentino ed eloquente del suo
sopracciglio, sprofondato com'è nella nicchia delle sue braccia, Tao
emette una specie di miagolio soffocato perché, purtroppo per la sua
dignità, quella dell'amico è stata una citazione fedele delle sue
stesse parole «-e tu non solo non sei stato in grado di presentarti
come una persona civile, ma gli sei anche svenuto addosso.» Baekhyun
fa una pausa, sistemandosi meglio in grembo a Chanyeol con
l'atteggiamento prezioso e stizzito di una regina sul trono «Ottima
mossa, Tao, davvero. Sono impressionato.»
«Non gli sono
svenuto addosso!» protesta quello animosamente, alzando il viso e
guadagnandosi qualche occhiataccia indignata dagli altri studenti.
«Era davvero così
bello?» ribatte Baekhyun rivolgendosi al fidanzato ed ignorando le
sue proteste. Tao si nasconde nuovamente fra le sue braccia, cercando
di contenere il conato di vomito che il tu sei molto più bello
Bekhyunnie di Chanyeol gli ha procurato.
Baekhyun ha già
cominciato a considerare archiviato l'episodio e si è già girato
verso la sua poltrona umana con l'intenzione di concederle un po' di
coccole, quando lo raggiunge un sussurro strozzato.
«È stata colpa di
quella... cosa che ronza con gli aghi.»
«Che cosa che ronza
con gli aghi?» ribatte, allungando la "i" in una risatina
acuta quando Chanyeol gli poggia un bacio sulla nuca facendogli il
solletico.
«Penso stia
parlando della macchinetta per fare i tatuaggi. Kris ne aveva una in
mano quando è entrato.» biascica Chanyeol fra i suoi capelli,
facendogli scoppiare una scarica di brividi lungo la colonna
vertebrale.
«La cosa che ronza
con gli aghi.» gli fa eco Tao con tono funebre, mentre Baekhyun
sghignazza, prorompendo in un chiassosissimo ah-ha, è così che
si chiama il dio! «Ronza con gli aghi e fa rumore e paura e fa
male.»
Se fosse una
situazione normale Baekhyun prenderebbe in giro Tao, perché lo
diverte un mondo il fatto che quando è agitato o emozionato si
esprime in coreano come un bambino di 5 anni (la cosa lo intenerisce
anche a morte, ma non può mica farlo sapere a qualcuno, ha una
reputazione da difendere), ma al momento c'è qualcosa di più
pressante che esige la sua attenzione.
«Hai paura degli
aghi?»
Tao sente un brivido
gelido scuotergli la spina dorsale al solo ricordo del ronzio
infernale di quella macchinetta e spera che gli basti come risposta.
«Tao, hai qualcosa
come cinque piercing alle orecchie, spiegami come fai ad avere paura
degli aghi.»
«Lu Han mi ha fatto
ubriacare prima di portarmi a farmi fare i buchi.» biascica in un
sussurro mortificato che spera essere inudibile; ricordi amari lo
legano a Lu Han e ancor di più a quel particolare episodio.
«Cos'è un Lu Han,
si mangia?» si intromette Chanyeol, distraendosi momentaneamente
dalla sua precedente occupazione, ossia affondare il naso nei capelli
del fidanzato (usa un balsamo all'arancia che gli fa arricciare le
orecchie, giura), ma viene pressoché ignorato dal duo, così non ha
nessuna remora nel riprendere ad annusare senza pudore alcuno il
ragazzo. Baekhyun lo lascia fare fingendo che non gli faccia né
caldo né freddo (mentre in realtà gli dà ottime idee su come
occupare in modo più costruttivo i rimanenti venti minuti della
pausa pranzo) e riprende parola dopo qualche minuto:
«Guarda il lato
positivo, almeno si ricorderà sicuramente di te.» come il
ragazzino che gli è svenuto addosso rimane inespresso, ma è
davvero semplice leggerglielo nelle sopracciglia aggrottate.
Zi Tao mugola e
sbatte la fronte contro la scrivania.
-
Tao non sà
spiegarsi perché pochi giorni dopo si ritrovi di nuovo all'interno
del malefico studio, ma è sicuro che abbia a che fare con Baekhyun
(tutti i mali del mondo hanno a che fare con Baekhyun).
Kris è ancora più
bello senza l'arma del diavolo in mano; indossa una camicia in jeans
con le maniche arrotolate fino ai gomiti, squadrati occhiali da vista
neri appoggiati sul naso e una sottilissima catenina in argento che
cade esattamente nel solco fra le clavicole (lui non può, vero,
saltargli in braccio e leccargli il collo, vero?, è terribilmente
inappropriato, vero?); sta disegnando furiosamente su un blocco e ha
le sopracciglia spesse aggrottate in un'espressione adorabile che
ricorda a Tao quella di un orsetto lavatore imbronciato e concentrato
sul suo pranzo. Quando li riconosce (molto probabilmente come la
coppia di svitati che ha interrotto il suo lavoro qualche giorno
prima) offre loro un mezzo sorriso, a cui Chanyeol è immune (come
peraltro a qualsiasi essere vivente che non si chiami Byun Baekhyun),
ma che su di lui ha l'effetto di un pugno allo stomaco.
«Ehi, ciao, come
posso aiutarvi?» mormora poi con una voce bassa che gli fa vibrare
le piante dei piedi e, cazzo, Tao riesce ad ingoiare
all'ultimo momento un per esempio togliendoti i pantaloni,
anche se non è sicuro che gli sarebbe uscito mezzo suono, visto che
ha il palato e la lingua di carta vetrata.
«Voglio farmi un
tatuaggio!» annuncia felicemente Chanyeol e con un balzo è appresso
a Kris e gli rovescia una manata sulla schiena; Tao invidia a morte
la sua capacità di essere spontaneo e amichevole con tutti, lui che
è una specie di goffa statua di granito quando si tratta di
relazioni sociali. Poi si ricorda della prima volta che il maggiore
ha tentato - invano - di rivolgere parola alla sua cotta secolare (in
realtà è rimasto a fissarlo senza emettere suono con un sorriso che
dire inquietante è dire poco), beccandosi una fatale occhiata alla
Byun Regina-delle-Nevi Baekhyun e si consola. Ripensare a quella
scena lo diverte sempre un mondo, come anche riportare alla memoria
l'esigua quantità di tempo che è servita a Baekhyun per passare dal
toglietemi-questa-giraffa-scoordinata-di-torno al
toccalo-e-ti-uccido-lui-è-mio; nostalgicamente perso nei suoi
ricordi non si rende conto che il cicaleccio senza sosta di Chanyeol
si è interrotto e che un metro e novanta di bellezza mozzafiato gli
sta rivolgendo la parola.
«Huh?»
Tao si ripromette di
non perdersi mai più nei suoi pensieri se Kris è nelle
vicinanze perché se lo ritrova improvvisamente troppo, troppo
vicino e la cosa è decisamente nociva per la sua sanità mentale.
Quando gli è svenuto addosso (perché è quello che ha fatto, per
quanto continui a negarlo a morte con Baekhyun) non si era accorto
che fosse così alto.
«Ti ho chiesto se
vuoi farne uno anche tu.»
Scrolla la testa
come un cucciolo bagnato, il ricordo di quel ronzio agghiacciante che
gli trapana le orecchie. Kris ridacchia e gli dà le spalle per
andare incontro ad un sovreccitato Chanyeol, che nel frattempo ha
cominciato a saltellare per lo studio indicando diverse foto appese
alle pareti in una sinfonia di quello lì! Voglio quello! No,
aspetta! Quello là, quello a destra, lo voglio, è splendido!
Kriiiiiis! Non riesco a scegliere!
Tao decide seduta
stante che per una schiena del genere potrebbe morire, larga, magra e
dai muscoli nervosi, definiti. Mentre si gira e cerca di concentrarsi
sulla vetrina di piercing si impone di non pensare a quanto vorrebbe
affondarci le dita mentre quella sottospecie di divinità ossigenata
gli preme contro il suo corpo; ha quasi paura che Kris possa
indovinare i suoi pensieri, che possa scoprire come non vorrebbe far
altro che stringergli le cosce attorno ai fianchi e strusciarglisi
contro come un gatto, perciò gli dà le spalle fingendosi preso da
una vetrina che scopre - solo quando Chanyeol gli rifila una gomitata
fatale nelle costole abbaiando una risata fragorosa - avere una vasta
scelta di orecchini femminili, brillanti rosa, fiocchetti e
caramelline.
«Baekhyun-gē -»
esordisce piano la sera stessa, interrompendo flebilmente il
televisore «-penso di essermi preso una cotta.»
Il quieto russare di
Baekhyun è l'unica risposta che riceve.
-
«Non se ne parla
nemmeno.»
«Per favore!»
«No.»
«Per favoooore!»
«No!»
«Perfavoreperfavoreperfavoreperfavoreperfav-»
«NO.»
Chanyeol abbandona
la strategia della mitraglietta per adottare quella del cucciolo
bastonato; e se è vero che imbronciando leggermente le labbra Tao
riesce a convincere Siwon-gē ge
di Storia Medievale a passargli i suoi sacri appunti (anche se
Baekhyun malignamente sostiene che sia tutto merito del suo sedere e
del fatto che, apparentemente, il maggiore non riesca a staccarci gli
occhi), è purtroppo altrettanto vero che nessuno abbia mai saputo
dire di no a Chanyeol e ai suoi occhioni lucidi - persino Baekhyun in
modalità Imperatrice dei Ghiacci (livello che supera il Regina delle
Nevi di diverse lunghezze) riesce ad essere ammorbidito con un solo
sguardo.
«Non osare!»
«Per favore,
TaoTao, bbuing bbu-»
«NO! Allarme!
Aiuto, gē ge! Salvami, Baekhyun-gē!»
«La volete
piantare, per l'amor di Dio?» sbotta Baekhyun, lanciando con stizza
un evidenziatore rosa, la cui parabola termina ai piedi di Chanyeol
fortunatamente senza colpire nessuno «Starei cercando di studiare,
animali!»
Chanyeol e Tao
rimangono immobili per qualche istante, uno con i pugni ancora chiusi
attorno alle guance, l'altro con le mani sugli occhi, prima di
spostarsi con piccoli passi verso il fondo del salotto, non perdendo
d'occhio Baekhyun neanche per un istante nel caso questi decida di
voler attentare nuovamente alla loro salute con altri oggetti di
cancelleria - e Tao pensa che oggi dev'essere veramente turbato e
stressato dallo studio, perché solitamente ha una mira micidiale.
«Bbuing bbuing.»
riprende Chanyeol con un sussurro piatto quando raggiungono sani e
salvi la nicchia accanto alla libreria e si accucciano dietro il
divano.
«No. Non tornerei
là dentro neanche-» se ci fosse dentro Kris nudo come mamma l'ha
fatto «-ehm, per tutto l'oro del mondo, men che meno a vederti
squarciare vivo da quella bestia infernale.»
«Ma non voglio
andare da solo!»
«E io non voglio
svenire di nuovo!»
Chanyeol fa una
piccola pausa di riflessione, probabilmente alla ricerca di qualcosa
che gli permetta di convincere l'amico e Tao coglie l'attimo per
cercare di svicolarsi abilmente dall'impegno in cui è stato suo
malgrado incastrato.
«Perché non ci vai
con Baekhyun?»
«Perché nel caso
non ve ne foste accorti-» esordisce una voce gelida da sopra le loro
teste e Tao giura che cazzo, neanche The Ring all'una di notte
l'ha mai fatto spaventato tanto e poi, cazzocazzocazzo, quando
cazzo si è mosso Baekhyun, e che cacchio è, un ninja? «-cosa molto
probabile visto che state continuando a fare il casino di una mandria
di bufali in calore, io sto studiando per il maledetto esame
di venerdì.»
Quando Chanyeol si
gira verso di lui con un'espressione da ecco, te l'avevo detto
(il che precede veramente di pochi istanti il momento in cui Baekhyun
fa magistralmente planare una copia di Madame Bovary sulla sua
fronte), ecco, in quel preciso momento Tao si rende conto di essere
fottuto.
-
Tao non sà se dover
maledire o ringraziare Chanyeol. Maledirlo perché appena messo piede
nello studio, Kris l'ha accolto con un sorrisetto sardonico che
sapeva tanto di ah, ecco il ragazzino svenevole; ringraziarlo
perché Kris oggi sembra veramente un dio (jeans strettissimi e
maglietta bianca con scollo a V) e perché dopo aver dirottato un
Chanyeol decisamente entusiasta verso una serie di album da sfogliare
in cerca di ispirazione si è girato e gli ha fatto l'occhiolino,
prima di essere catturato in un vortice di entusiastica euforia.
Tao scopre quel
giorno che il piccolo studio che credeva in realtà si estende in una
serie di stanze più ampie nascoste da una tenda di perline; ad un
certo punto del suo quieto curiosare deve veramente sforzarsi di non
incollare il naso alle vetrine di piercing e mettersi a strillare
come una ragazzina prepubere di fronte ad un gattino, perché
individua una meraviglia in argento composta da una sottilissima
catenina che partendo dal lobo si congiunge alla cartilagine.
Si volta con gli
occhi a cuoricino per chiedere il prezzo e quel momento di pura
estasi estetica viene brutalmente interrotto dalla vista della parete
che ancora non aveva scorto e che, dio lo aiuti, è ricoperta
di foto di aghi di ogni forma e dimensione.
Salta come se gli
avessero dato la scossa, inciampando pateticamente nei suoi stessi
piedi, uno strillo soffocato incastrato in mezzo alla gola e non
pensa neanche per un istante a quanto probabilmente sia ridicolo,
perché l'unica cosa che vuole al momento è scappare e mettere
quanta più distanza possibile fra lui e quelle cose orribili e-
«Ehi, ehi, ehi,
buono! Tranquillo!» scivola dolcemente nel suo orecchio in un tono
caldo e pastoso, allo stesso modo in cui due mani bollenti scivolano
sulle sue braccia, chiudendosi con dolcezza appena sopra ai gomiti.
A Tao non serve
voltarsi lentamente dentro a quel mezzo abbraccio per rendersi conto
che il proprietario di quel calore insopportabile è Kris - ma lo fa
lo stesso, l'adrenalina nel sangue che lo rende audace come mai
avrebbe osato essere. I suoi occhi sono colmi di una sfumatura densa,
e Tao non sà se identificarla con tenerezza o compassione.
Assicuratosi che non
voglia scappare - cosa che Tao prenderebbe sinceramente in
considerazione se non avesse le rotule di marmellata - Kris comincia
ad accarezzargli coi pollici la pelle morbida e bianca
dell'avambraccio, piano, lento, e Tao non può fare altro che
distogliere lo sguardo, perché improvvisamente ha un disperato
bisogno di accartocciarsi nel suo abbraccio e farsi cullare.
«Va tutto ben-»
«Belonefobia.»
sputa con la voce incrinata «Odio gli aghi e le cose appuntite e la
sola idea di averli vicino al mio corpo mi fa sentire male e ti
sembrerò davvero un imbecille, ma in questo momento mi viene da
vomitare o da piangere, o entrambe le cose e-» Nel mezzo del suo
monologo semi-isterico vede Kris abbozzare un sorrisetto e sente la
nuca andargli a fuoco dall'imbarazzo «-dio, scusami.»
«Non hai niente di
cui scusarti, tutti hanno le proprie paure.»
Le piccole carezze
circolari si trasformano lentamente in ampi movimenti e salgono alle
spalle, fino a sfiorare la pelle ardente del collo. Tao si rende
improvvisamente conto che sono estremamente vicini è che lui è
terribilmente prossimo dal fare qualcosa di veramente, ma veramente
stupido.
«Ecco, è meglio
che me ne vada.»
«Hai dei buchi alle
orecchie.» ribatte Kris con la voce incredibilmente bassa e gli posa
una mano giusto sotto al mento per invitarlo a piegare il volto; Tao
ubbidisce senza pensarci due volte e spera solo che l'altro sia
daltonico e non noti il bordeaux acceso di quella zona. «Non hai
avuto paura quando li hai fatti?» il suo tono non contiene la più
debole sfumatura di scherno, ma semplice e genuina curiosità.
«Lu Han... lui... è
stato lui.» Kris gli sorride, senza chiedergli ulteriori spiegazioni
e gira dolcemente il suo viso dall'altra parte, per esaminare gli
altri piercing e gli sfiora il lobo sinistro con il pollice.
Nonostante stia
praticamente luccicando dall'imbarazzo, si sta bene fra le sue
braccia, sono calde e molto lunghe, potrebbero avvolgere senza nessun
problema la sua vita, e pensa che le sue siano piuttosto ridicole
penzolanti così nel vuoto, soprattutto perché sono così vicini che
i loro ventri si sfiorano e pensa che forse potrebbe anche
appoggiargli le mani sui fianchi, ma anche no, o forse sì,
oddioddioddio, e nel momento in cui lo fa i suoi fianchi sono
stretti ma anche terribilmente caldi e il sorrisetto di Kris si
espande e diventa pigro, quasi sornione e-
«Wow.»
Ed è in quel
preciso istante che Tao prega perché il pavimento si apra e lo
ingoi, perché si è dimenticato di Chanyeol, come cacchio fai a
dimenticarti di Chanyeol?
«Non sapevo che il
cinese avesse un suono così sexy!»
«Mandarino.»
borbottano in coro, e solo a quel punto Tao ha la decenza e il buon
senso di scollarsi da Kris, perché, davvero, essere così alti,
sensuali e caldi dovrebbe essere considerato illegale. Kris lo lascia
andare con un sorrisetto, le sue mani rimangono per alcuni istanti in
aria, come se provassero nostalgia della loro precedente posizione.
Chanyeol si
imbroncia pesantemente, deluso e dispiaciuto di aver interrotto il
tenero siparietto e per quanto tenti - invano - di sembrare
indifferente quando incrocia lo sguardo di Tao, vede l'improvvisa
consapevolezza nei suoi occhi sottilissimi e sà che il brillante
piano da cupido di Baekhyun avrà più di qualche bastone fra le
ruote.
«Non ci posso
credere! Mi fidavo di te!»
«Non fare il
drammatico, parli come se ti avessi pugnalato la schiena!»
Zi Tao lo ignora e
prende a calpestare il tappeto del suo salotto a grandi falcate come
la primadonna isterica che Baekhyun sostiene che sia (e che lui non
è, a titolo informativo, e senti da che pulpito, poi!).
«Lo sai benissimo
che queste cose mi mettono in imbarazzo!»
Baekhyun deve
sforzarsi veramente molto per contenere la sua vena sarcastica perché
la tentazione di rispondere mi sembra che tu non abbia bisogno di
aiuto per metterti in imbarazzo da solo è veramente forte.
«Non ho detto a
Chanyeol di chiudervi in uno sgabuzzino assieme, solo di lasciarvi
soli per un po'!» risponde invece, dando un colpetto con le nocche
sulla coscia di un abbattutissimo Chanyeol, perché, davvero, non è
colpa sua se Tao ha una capacità aliena di annusare sotterfugi e
complotti, e neanche se a lui invece si leggono le cose in faccia
come su un cartellone fluorescente a lucine intermittenti. La sua
tenera giraffa imbranata.
«Allora in futuro,
ti pregherei di evitare di chiedere a Chanyeol di aiutarmi, grazie
tante, me la so cavare benissimo da solo!»
Baekhyun decide in
quel momento che entro la fine della giornata dovranno averlo fatto
santo, perché Tao oggi sembra in vena di provocare il suo sarcasmo.
Opta per ignorare il minore, appoggiando il libro di Storia delle
letterature romanze sulla schiena del suo ragazzo (comicamente
afflosciato come un salice piangente) per poterlo adoperare come
leggio.
«Bene!» biascica
con titubanza Tao quando viene ignorato, non troppo sicuro di aver
fatto valere le sue ragioni. Baekhyun lo fissa andarsene con un
sopracciglio eloquentemente inarcato.
«Illuso.»
-
Nelle successive
settimane si ritrova allo studio di Kris molto più spesso di quanto
sarebbe salutare per una persona che ha giurato su una scatola dei
suoi biscotti preferiti che non ci avrebbe mai più messo piede in
vita sua (sono dei biscotti buonissimi che gli ha spedito sua madre
da Qingdao, croccanti e con il ripieno di mela, quindi è un
giuramento piuttosto serio). E se per un po' la scusa di Chanyeol e
del suo tatuaggio ha retto (perché ovviamente ha dovuto cambiare
idea almeno tre volte sul design), sta cominciando ad essere evidente
che la sua presenza è completamente superflua.
Kris non è affatto
infastidito dalle loro incursioni, nonostante Chanyeol contribuisca a
mettere a soqquadro il negozio alla ricerca di ispirazione, ma anzi
li accoglie sempre con un sorriso. Tao vorrebbe dimenticarsi della
prima volta che Baekhyun ha abbandonato la sua torre d'avorio di
studente di Francese apposta per vedere il famigerato dio del
sesso ("Cazzo, sei proprio sexy, Tao aveva ragione."
"Baek-" "Anche se forse svenire è stata una reazione
un po' esagerata." "Baekhyun."), ma purtroppo
sà che quella risata imbarazzata di Kris gli rimarrà scolpita nel
cervello fino alla fine dei suoi giorni.
Non ha mai avuto il
coraggio di mettere piede nello studio da solo e in qualche modo è
grato a Chanyeol di riempire con il suo entusiasmo i silenzi che si
verrebbero altrimenti a creare; perché nonostante Tao abbia passato
ore e ore in biblioteca a pensare ad una possibile conversazione
civile da avere con Kris, al momento di trovarselo di fronte in tutta
la sua stravolgente altezza e struggente bellezza (il piccolo
Baekhyun versione mignon che abita la sua testa gli suggerisce queste
smielate descrizioni da romanzetto rosa) l'unica cosa che gli viene
in mente è qualcosa sullo stile del veramente poco felice posso
morderti la felpa? e riesce appena in tempo a ricacciarsi in
fondo alla gola frasi del genere.
Qualsiasi mancanza
di loquacità nei confronti del biondo viene ampiamente compensata
dalla logorrea convulsiva che lo prende una volta lasciato lo studio
e il cui contenuto principale è proprio Kris.
Baekhyun ha ormai
perso il conto delle volte in cui ha dovuto chiudersi a chiave in
camera per poter studiare in pace senza che Tao lo rimbambisca di
chiacchiere su quanto sia bello, gentile e intelligente Kris - e
ciononostante questo non impedisce certo al minore di parlargli
attraverso la porta sbarrata. Da un certo punto di vista pensa che
sia anche tenero il modo in cui Tao scodinzola al solo pensiero della
sua cotta, il modo in cui sorride timidamente torturando il labbro
inferiore fra i denti, il modo in cui, eccitato come un cucciolo a
passeggio, gli racconta di averlo visto al centro commerciale;
Baekhyun troverebbe tutto questo estremamente carino, ma il fatto che
lo stesso Tao che arrossisce furiosamente sorridendo quando Kris gli
fa l'occhiolino (Baekhyun la ritiene una mossa un po' da cazzoni, ma
oh, non è lui quello che deve affascinare) rifiuti completamente di
rispondere dignitosamente alla palese infatuazione che Kris gli
indirizza con ogni sguardo, rifiuti di rendersi conto di quanto Kris
sia preso da lui e di quanto ci rimanga male dal suo atteggiamento,
ecco, questo manda Baekhyun in bestia.
Le ha tentate tutte,
ma non appena Tao si rende conto di essere sospinto un po' troppo
vicino a Kris o di essere in qualche modo vittima di un avvicinamento
coatto, batte in rapida ritirata, senza volgersi indietro e senza
rendersi conto dei sorrisi amari che questi rivolge alla sua schiena.
«Perché ti ostini
tanto?» gli domanda una sera Chanyeol, gli occhi lucidi ed esausti,
ma mai stanchi di guardarlo come se fosse la creatura più preziosa e
affascinante dell'universo. Baekhyun gli tocca piano le labbra gonfie
con un dito, per poi lisciargli un ricciolo umido che gli si è
incollato alla fronte. Preferisce non rispondergli e invece gli bacia
uno zigomo.
-
Circa un mese dopo,
le cose cominciano a
precipitare.
Nonostante Chanyeol
abbia da settimane coronato il suo sogno di avere un tatuaggio (una
fenice stilizzata alla base della nuca cui Baekhyun ha dato la sua
approvazione con un famelico sexy mormorato direttamente
sull'inchiostro fresco), ha continuato a frequentare più o meno
assiduamente lo studio ed è riuscito più volte a trascinare Kris al
campus universitario - quelle sono le volte in cui Tao si trasforma
in un ninja e scompare dalla faccia della Terra.
Vedere quei due
assieme fa uno strano effetto. Sono entrambi spaventosamente alti ed
attraenti, ma in modo molto diverso: se Kris ha un fascino tagliente
(lineamenti marcati ed imperiosi, la linea delle sopracciglia spessa
e modellata, le labbra sottili), Chanyeol ha la bellezza eterea e
morbida di una creatura elfica, dagli occhi grandi e la pelle rosa
chiaro. Kris sembra uscito da una rivista di moda, Chanyeol da un
parco giochi. Dove Kris è discreto e contenuto, Chanyeol è
chiassoso ed entusiasta, ma per essere così antitetici vanno
straordinariamente d'accordo.
Un giorno, dopo che
Chanyeol se n'è andato di tutta fretta con un Baek ha bisogno di
me (Tao si ripromette di maledire Baekhyun appena tornato a casa)
lasciandoli da soli nello studio deserto, Kris gli rivolge parola
mentre lui finge di essere interessato ad una vetrina di bracciali in
cuoio e non a quanto cazzo
gli stia bene quella camicia.
«Ti va di pranzare
assieme dopo?»
Tao si soffoca con
la sua stessa saliva.
«Cos- eh? No.» oh
merda, merdamerdamerdamerd- «Cioè, non posso, ho lezione.»
Kris scrolla le
spalle con un sorriso: «Non importa, sarà per un'altra volta.»
Tao lo saluta pochi
minuti dopo con un cenno del mento, sicuro come di morire che se
tentasse di parlare gli uscirebbe un miagolio strozzato molto simile
a quello che effettivamente gli lascia la gola qualche ora dopo,
quando Baekhyun gli lancia un temperamatite dritto in fronte.
«Ahia!»
«Chanyeol, ti
prego, trattienimi se no lo ammazzo.»
Tao decide di
ignorarlo, perché nelle ultime settimane si è stancato di dover
difendere le sue scelte in campo sentimentale di fronte a questo
sarcasmo feroce. Rivolge così la sua attenzione al libro di Storia
Moderna, tentando in ogni modo di imitare l'atteggiamento stizzito da
principessa disturbata tanto tipica del suo piccolo amico, ma ogni
suo tentativo viene vanificato quando suddetto amico gli strappa il
libro da sotto il naso, costringendolo suo malgrado a dargli corda,
se non altro perché la finestra è aperta e Baekhyun ha già dato
prova in passato di avere una mira fuori dalla norma. Quando alza lo
sguardo trova un irritatissimo Baekhyun stretto fra le braccia
lunghissime di Chanyeol (perché Chanyeol prende sempre ciò che dice
Baekhyun anche troppo seriamente).
«Non ci provare
neanche a fare come me, ora tu mi spieghi perché cazzo hai
detto di no! E tu lasciami andare!» strilla con un tono di voce di
almeno due ottave sopra la norma, schiaffeggiando la spalla di
Chanyeol con una dispensa di appunti su Olympe de Gouges.
«Posso riavere il
mio libro?»
«Quando mi avrai
risposto forse sarò abbastanza caritatevole da non farci un falò in
mezzo al salotto.»
Tao si morsica un
labbro, certo che l'amico non apprezzerà per niente le sue ragioni;
prende un profondo respiro prima di parlare.
«Sarebbe stato
orribilmente imbarazzante, non avrei saputo cosa dire e mi avrebbe
considerato un idiota, quindi ho preferito evitare.» borbotta fra i
denti, cercando di riprendersi il suo libro con uno scatto. Baekhyun
evita facilmente i suoi patetici tentativi - anni di esperienza di
tiranno alle spalle - e sogghigna come la piccola iena che è.
«Sono certo che
Kris sia interessato a qualità diverse dalla tua eloquente
conversazione.» ribatte con sarcasmo e la più saccente fra le sue
espressioni saccenti (ne ha una per ogni situazione, quel demonio in
confezione salva-spazio). Quando Tao lo guarda con lo sguardo più
inconsapevole e confuso dell'universo (brillantemente imitato da
Chanyeol), Baekhyun sospira: non è semplice essere così
spaventosamente spiritosi se nessuno capisce il tuo altissimo senso
dell'umorismo.
«Qualità fisiche.»
Na-ha,
encefalogramma piatto.
Secondo sospiro,
molto più seccato del precedente.
«Mi rifiuto di
credere che tu non ti sia mai accorto che non fa altro che fissarti
il culo.»
Mentre Tao raggiunge
una deliziosa tonalità color prugna e si premura petulantemente di
sottolineare che non è affatto vero, non sono mica tutti
pervertiti come te!, Baekhyun vede con la coda dell'occhio
Chanyeol impegnato in uno dei suoi bronci sciogli-ginocchia, uno di
quelli che sarebbero più tipici di
un marmocchio di cinque anni che di un ventiduenne. Oh beh,
essere un pluri-premiato genio della facoltà di Ingegneria
Biochimica non ti è molto utile per cogliere le insinuazioni, dopo
tutto.
Dopo aver
magistralmente bloccato l'isteria nascente di Zi Tao e dopo aver
spiegato a quello svanito
del suo ragazzo cosa celassero le sue criptiche parole,
Baekhyun si abbandona contro lo schienale del divano.
Fa scivolare il
libro di Storia Moderna sulla scrivania in direzione di Tao.
«Se la prossima
volta lo rifiuti giuro che te lo brucio.»
-
Kris lo invita ad un
film&pizza («Scusa, avevo promesso a Baekhyun di vederlo con
lui.»), alla festa del quartiere («Il giorno dopo ho un esame.»)
ed ad una mostra di foto di un amico («Davvero non posso, mi
spiace.»), e l'iter si ripete pressoché uguale tutte e tre le
volte, preciso in ogni sua fase (invito, rifiuto, incazzatura
mastodontica di Baekhyun con annesse minacce di distruzione integrale
della sua libreria scolastica).
Kris lo spaventa, lo
spaventa a morte il suo sorriso onesto e ancora di più lo spaventa
la fitta sorda allo stomaco quando vede quel suo sorriso intristirsi
appena, l'espressione del suo volto perfetto farsi dispiaciuta, quasi
delusa. Lo spaventa il calore insostenibile delle sue mani e il suo
sguardo, di acciaio lucido, tagliente e soffocante. Vorrebbe avere il
coraggio di tendere una mano e sfiorare il suo volto, ma l'unica cosa
che si concede è toccarsi timidamente sotto alle lenzuola al ricordo
della sua voce.
È triste, patetico
e anche un po' umiliante (non riesce mai a guardarlo in faccia il
giorno successivo), ma gli va bene così, è diventata una cattiva
abitudine incrostata nelle sue settimane ma, davvero, gli va bene
così.
«C'è un concerto
questo sabato.»
Tao si soffoca con
la sua stessa lingua, perché se non è una novità che Kris gli
lanci subdolamente questi inviti senza alcun preavviso, è anche vero
che finora l'ha sempre fatto
quando erano da soli e non quando le orecchie attente di Chanyeol e,
ommerdaccia!, di Baekhyun potessero captare qualcosa.
«Un mio amico suona
la chitarra, sono piuttosto bravi. Ti va di venire con me?»
Tao sente i peli
rizzarsi sulla nuca e dei piccoli passi indifferenti avvicinarsi a
loro.
«Io non- Scusami,
ho un impegno, la mia facoltà organizza un... ritrovo, ecco, tipo
per studiare, una cosa del genere-» prima ancora delle sue parole lo
interrompe il suo sorriso stanco.
«Ehi, tranquillo,
non ti devi giustificare.» e Tao sente la bocca dello stomaco
chiudersi in una morsa gelida quando soffia una risatina amara «Puoi
dirlo chiaramente se non vuoi venire, non mi offendo.»
A Baekhyun bastano
quattro falcate per raggiungerli e le sue dita magre ed esili si
chiudono con sorprendente aggressività sopra al suo gomito,
strattonandolo con una forza che non penseresti mai potesse esserci
in un corpo così minuto.
«Ma lui lo vuole!»
Di certo questa è
l'ultima cosa che si aspetterebbe di sentire; si volta di scatto,
afferrandogli con dita terrorizzate un polso.
«Baekhyun!»
«Oh, per favore!»
sbotta questi, divincolandosi come una pantera braccata in una rete
«Sono mesi che sei cotto di lui e che ti comporti come un coglione!»
Sente le guance
ardere di imbarazzo ancora prima che Baekhyun finisca di parlare.
Quando Kris interviene con un colpo di tosse e un flebile dai,
Baekhyun, non importa abbassa lo sguardo a terra, mortificato ed
umiliato. Non alza il volto, l'orgoglio gli brucia le pareti dello
stomaco come acido; infila velocemente la porta senza fiatare.
«Perché cazzo
l'hai fatto?!» grida non appena mette piede nel suo appartamento, i
capelli fradici che sgocciolano furiosamente sul parquet
dell'ingresso. Quando Tao è scappato, Baekhyun l'ha seguito sotto il
diluvio quanto più
speditamente i suoi dieci centimetri in meno di gambe potessero
permettergli, Chanyeol che lo tallonava tentando invano di coprirlo
con l'ombrello.
Baekhyun non riesce
a rispondere, piegato praticamente a metà, totalmente senza fiato;
si limita a lanciargli un'occhiata gelida, spostandosi i capelli
bagnati dalla fronte. Chanyeol appare sulla soglia pochi istanti dopo
e passa ansiosamente un palmo sulla schiena fradicia del compagno;
Baekhyun si ritrae come un gatto spaventato.
«Hai rovinato
tutto.» sibila pochi minuti dopo Tao.
Baekhyun emette una
risata che è quasi un gemito.
«Rovinato cosa? La
tua sega quotidiana?»
Più il tono delle
parole blocca Tao dal ribattere, ma non dall'arrossire furiosamente.
«Sei patetico.»
sputa Baekhyun, tornando in posizione eretta lentamente, gli occhi
ridotti a due fessure ardenti di rabbia. Tao lascia cadere lungo i
fianchi le braccia che aveva mulinato in aria fino a pochi istanti
prima. «E sei un codardo.»
Chanyeol trattiene
il respiro, colpito da quell'affermazione come se fosse diretta a
lui. Tao sbatte gli occhi e una corona di goccioline di pioggia
aggrappate alla ciglia come lacrime gli cade sugli zigomi.
«Non è vero.»
mormora senza voce.
«Sei un codardo, lo
sei sempre stato. E questo non sarebbe un problema se la tua totale
incapacità di vivere non trascinasse nella merda chi ti sta
intorno.»
«Non è... vero.»
ripete debolmente.
«In dieci mesi che
sei a Seoul non ti ho mai visto uscire di casa se non costretto, non
rivolgi parola a nessuno se non interpellato, te ne stai rinchiuso
nella tua bolla di asocialità e scacci chiunque tenti di
avvicinarsi.»
Baekhyun fa una
pausa, asciugandosi una guancia con la manica fradicia del
maglioncino.
«Mi hai detto di
voler insegnare, ma quando hai avuto l'occasione di diventare
assistente del professor Choi ti sei tirato indietro.» comincia ad
elencare, e ogni punto è come una coltellata in una ferita già
aperta e infetta «Potevi entrare nel club di arti marziali - cazzo,
tu vivi del tuo wushu - Minseok ti ha pregato di presentarti e
l'hai sempre snobbato.»
Tao compie un
involontario passo indietro, l'eco delle parole di Baekhyun si
mescola indelebilmente a quelle già pronunciate meno di un anno fa.
«Vogliamo poi
parlare di Kyungsoo? O del fatto che Sehun ancora non ci rivolga
parola per colpa tua?»
Tao non reagisce, il
volto agghiacciato in un'espressione di puro sgomento; mai avrebbe
creduto Baekhyun capace di tradirlo con così leggerezza e così
dolorosamente. Le sue parole - e i ricordi assopiti che queste
risvegliano - gli azzannano la gola.
«Smettila.»
bisbiglia, la voce strozzata.
«La verità è che
appena ti si presenta un'occasione di fronte al naso fuggi come se ti
trovassi di fronte al demonio e poi fai la vittima tanto bistrattata
dalla vita, e io ti odio quando fai così.»
Le sue parole sono
un eco, ripetute fino allo spasimo dentro alla sua mente assieme alle
gemelle ringhiate mesi prima dal suo allora più grande amico.
«Sei un codardo.»
ripete, la voce più bassa ma forse anche per questo più dolorosa «E
io mi sono stancato di starti dietro e di trascinarti e non mi
stupisce che si sia stancato anche Lu Han.»
Chanyeol non riesce
ad intervenire prima che possa finire la frase; gli poggia
bruscamente una mano sulle labbra scosse dai brividi quando ha già
pronunciato quelle parole velenose, spingendo il suo volto indietro
fino ad incastrarlo sotto al suo mento e chiama piano il suo nome,
basta così, Baekhyun, un sussurro nei suoi capelli pregno di
dolcezza e disperazione. Baekhyun trema fra le sue braccia come una
foglia in una tempesta.
Tao fissa a lungo i
suoi occhi e mai si è sentito più tradito e solo da quando ha
lasciato Qingdao mesi prima. Le parole di Baekhyun, così simili a
quelle di Lu Han da fargli tremare le ginocchia, sono incise a
fuoco nel suo cranio. Si ritrova in strada prima di poter pensare a
qualsiasi altra cosa e i richiami di Chanyeol non hanno altro effetto
che mettergli una fretta dolorosa nelle gambe.
Quando torna a casa
dopo ore di vagabondaggio sotto la pioggia, fa una breve telefonata,
poi si accuccia davanti al divano e piange.
-
Si sono dati
appuntamento alle 9 e Tao è vergognosamente in anticipo; passa venti
minuti a guardarsi le punte dei piedi e a rabbrividire nella brezza
autunnale.
Kris scende da una
claustrofobica utilitaria gialla, occhiali da sole squadrati in
bilico sul naso dritto e una giacca di pelle avvolta attorno al
torace. Gli sorride timidamente prima di tirare fuori le chiavi da
una tasca.
Lo studio è
esattamente come se lo ricordava; ancora si stupisce di aver passato
chiuso in casa solo due giorni, quando a lui sembra di non uscire da
settimane. Gli sembra di essere tornato alla sua città natale dopo
anni e anni e di averla trovata sorprendentemente uguale a come l'ha
lasciata.
Ha ignorato le
lezioni e i tentativi di Chanyeol di sfondargli la porta a cazzotti;
si è commosso dalla perseveranza e dall'affetto che ha dimostrato,
ma non è stato pronto ad affrontare qualsiasi cosa che gli ricordi
lo sguardo di Baekhyun e le sue parole.
Ha cercato di porre
fine all'isolamento con una chiamata internazionale verso Beijing, ma
il cellulare di Lu Han non è stato raggiungibile.
«Mi sono sempre
chiesto cosa portasse uno studente di Qingdao a Seoul.» esordisce
Kris, tenendogli cavallerescamente la porta e sparendo per qualche
secondo nel retro: qualche secondo dopo una cascata di luce fredda e
bianca ricopre il piccolo ingresso. Tao riprende svogliatamente
l'abitudine di guardare distrattamente le vetrine di piercing - le
conosce a memoria, la meraviglia che ha attirato la sua attenzione
quel giorno è ancora lì, brillante e splendida come sempre - e
inghiottisce cumuli di saliva prima di riuscire ad emettere un suono.
«Io ho... vinto una
borsa studio alla Goryeo Daehakgyo.» biascica, dubitando fortemente
che quel pettegolo di Chanyeol non lo abbia già informato di tutti i
particolari della sua vita a sua disposizione.
Ha conosciuto
Kyungsoo pochi giorni dopo la cerimonia d'apertura dell'anno
accademico - lui l'ha passata seduto accanto ad un piccolo ragazzo
coi capelli perfetti che gli ha offerto un sorriso confortante e di
cui non era sicuro di aver afferrato il nome (forse qualcosa di
simile a bacon, forse).
Kyungsoo aveva gli
occhi tondi ed espressivi e riusciva a stringergli la bocca dello
stomaco solo inumidendo con la punta della lingua quelle labbra piene
e carnose; gli dava una mano col coreano, gli insegnava pazientemente
l'hangul e rideva con una risata soffice della sua pronuncia
stentata; Kyungsoo poggiava con dolcezza la fronte contro la sua
spalla quando rimanevano alzati fino a tardi a leggere assieme,
incastrati scomodamente fra il divano e il basso tavolino del
salotto.
Kyungsoo lo ha
baciato una sera afosa, poggiando quella bocca perfetta sul suo
labbro superiore, le dita tremanti aggrappate delicatamente sul suo
avambraccio; Tao ha visto i suoi occhi colmarsi di triste angoscia
quando ha scosso la testa e il cuore gli si è spezzato nel vederlo
così distrutto, ma ha continuato a ripetere no, no, Kyungsoo-gē,
non posso, no fino a che l'ha visto sorridergli tristemente, gli
occhi liquidi, e andarsene senza raccogliere i suoi libri.
«Devi avere degli
ottimi voti se hai vinto una borsa di studio per la Goryeo.» Tao
arrossisce leggermente, lusingato dal complimento.
Ha conosciuto Sehun
qualche settimana dopo, ad un saggio di danza moderna a cui li ha
invitati Chanyeol, da poco entrato nelle grazie di Baekhyun e
diventato suo ragazzo "ufficiale". Sehun era alto e magro
come un filo d'erba e il suo volto conservava una certa immaturità
(aveva lineamenti ancora acerbi ma estremamente fini e morbidi);
Sehun aveva solo 17 anni e un adorabile difetto di pronuncia che
affettava le sue "s".
Hanno fatto l'amore
distesi sul tappeto del suo salotto, Sehun seduto goffamente sul suo
grembo, le cosce strette come una morsa attorno ai suoi fianchi e la
voce arrotolata in sospiri spezzati; Tao ha preso la sua verginità
in silenzio, una mano
affondata nei capelli umidi della nuca e lo sguardo straziato e
incollato alla parete.
Ha ignorato i
messaggi e le chiamate dei giorni successivi e ricorda ancora il tono
deluso, tradito e terribilmente infatuato con cui Sehun ha risposto
alla sua richiesta di non vedersi mai più. Ci sono notti in cui
ancora sogna quel patetico ma io ti amo e quegli occhi di
solito così statici riempirsi di amarezza e di lacrime.
«Sì, mh, in realtà
è stato per via di Lu Han.»
Tao non ha mai
parlato troppo volentieri di ciò che riguarda la sua borsa di studio
e il suo soggiorno all'estero, ma improvvisamente ha voglia di
raccontare tutto a Kris e di cercare di fargli capire tutti i perché
della sua situazione, tutti i perché della sua persona. Quasi abbia
colto la serietà del discorso, questi abbandona immediatamente la
giacca su una sedia per concentrare tutta la sua attenzione su di
lui; Tao arrossisce furiosamente e la lingua comincia ad
arrotolarglisi.
«Lu Han, lui... era
il mio migliore amico, ha fatto tutto lui. Ha compilato i moduli, e
mandato il curriculum, io mi sono all'improvviso trovato davanti ad
un colloquio con il referente e-» emette una risatina nervosa,
fermandosi per qualche istante «-ha perfino falsificato la mia
firma.» conclude con amarezza, quasi sottovoce.
«Hai un buon
amico.»
Tao lo fissa con gli
occhi sbarrati, aspettandosi tutto tranne che un commento del genere.
«Huh?»
«Mi sembri una
persona molto riservata e un po' insicura; probabilmente lui sà che
da solo non l'avresti mai fatto ed avresti perso un'occasione
preziosa... O sbaglio?»
Un'occasione
preziosa. Molto preziosa. Preziosa forse quanto le risate di
Kyungsoo e quel suo modo sincero e pulito di amarlo, preziosa quanto
gli sguardi timidi ed adoranti di Sehun e la sua voce che sapeva di
zucchero filato.
«Sei indiscreto.»
soffia a voce bassissima. Kris lo guarda a lungo, sorpreso dal veleno
del suo tono; poi abbassa lo sguardo, improvvisamente molto
silenzioso. Riprende parola solo qualche minuto dopo.
«Scusami, non avrei
dovuto, non sono affari miei.» mormora con voce bassa, prima di
offrigli un sorriso titubante in segno di scusa e fargli cenno verso
quella porta sul retro che Tao conosce fin troppo bene. Sente le
ginocchia tremargli come gelatina, ma si fa forza, perché deve
dimostrare a Baekhyun che è degno della sua amicizia, perché gli
manca, gli manca da impazzire e perché dopo aver perso Lu Han e
Kyungsoo e Sehun non può assolutamente permettersi di perdere anche
Baekhyun.
È solo una mezz'ora
più tardi che si rende conto della situazione in cui si è
invischiato, e ringrazia di avere una superficie sotto alla schiena,
perché è sicuro che in caso contrario sarebbe finito sul pavimento;
è disteso su un lettino medico, la gomma fredda contro la pelle
della schiena, la maglia arrotolata fino alle costole. Kris gli dà
le spalle, la schiena avvolta voluttuosamente in un maglioncino nero.
Quando gli si
avvicina, Tao nota che la macchinetta - così simile ad una pistola -
è caricata di un solo puntale color argento, l'ago così sottile da
essere invisibile. È più piccola di quel che ricorda, ma forse
anche per questo ancora più terrorizzante.
Kris gli offre un
sorriso rassicurante, prima di premere dolcemente sulle sue ginocchia
per schiuderle; si siede con scioltezza in mezzo alle sue gambe,
appoggiando i gomiti alle sue cosce e Tao si fa istintivamente più
vicino, premendo un polpaccio contro la sua schiena. Non si è quasi
accorto del suo tocco quando prima gli ha disinfettato il fianco, ma
ora lo sente bruciargli la pelle, anche attraverso il guanto di
lattice.
È nel momento in
cui la macchinetta si accende con un ronzio trapanante che Tao
comincia a piangere silenziosamente, le lacrime bollenti che gli
rigano le guance e le tempie; prega con ogni cellula del suo corpo
che Kris non lo noti, ma il frastuono si interrompe solo pochi
istanti dopo.
«Zi Tao...»
Vorrebbe dire di
ignorarlo, di proseguire lo stesso anche se sente di star per
vomitare anche l'anima, ma non gli esce nemmeno un suono e perfino
respirare gli sembra estremamente faticoso. Si copre il volto con le
mani e comincia a tremare così forte che Kris deve chiudergli i
fianchi con le mani e inchiodarlo al lettino per non farlo
sussultare.
«Shhh, Zi Tao,
tranquillo, bao bei, buono, è tutto finito.»
E vorrebbe dirgli
che non è vero, che non è tutto finito, che Lu Han l'ha abbandonato
e che Baekhyun non gli rivolge parola e che lui è ancora
fottutamente terrorizzato dalla sua stessa vita ed è
terribilmente stanco di avere paura di tutto. Un singhiozzo strozzato
gli lascia la gola non appena sente le sue labbra calde poggiarsi sul
suo fianco, nell'esatto punto dove avrebbe dovuto tatuarlo; continua
a baciarlo piano, con delicatezza straziante, timoroso di poterlo
mandare in pezzi con un tocco - ma Kris non sà che Tao desidera
infrangersi e distruggersi fino a trovare la cellula marcia che lo
sta inquinando per annientarla.
La scia di baci
scende piano dal fianco alla conca del ventre, sotto l'ombelico e lì
si fa più umida e intensa, e Tao si lascia scappare un lamento senza
suono, un gemito afono che gli rotola nelle orecchie e gli fa ardere
le guance.
Kris è costretto ad
alzarsi per posare un bacio appena sotto le costole e Tao gli stringe
docilmente le cosce attorno ai fianchi, incrociando le caviglie sulla
sua schiena ad altezza reni. È probabilmente la posizione più
erotica e sottomessa in cui si sia mai trovato e la cosa gli fa
bruciare il sangue di un fuoco quasi insopportabile che gli acceca la
vista, ma che non riesce ad attutire neanche in parte il dolore sordo
di fondo, quel familiare dolore che gli fa implorare di essere rotto,
infranto e ricostruito, un dolore senza senso e senza motivo che gli
azzanna le viscere e gli frusta la schiena di brividi insostenibili.
«Zi Tao...»
Tao non risponde a
quello che è stato un sospiro bollente contro le sue clavicole,
seguito da un morso morbido alla base del collo; gli fa scivolare una
mano sulla nuca, affondando le dita nei suoi capelli e con l'altra si
alza la maglietta fino al mento, esponendosi e arrossendo, audacia ed
imbarazzo dipinti nei suoi occhi con lo stesso pennello. Kris lo
guarda con gli occhi accesi e gli appoggia
un bacio aperto e bollente in mezzo al torace, il bacino incastrato
fra le sue cosce; Tao sente il ventre andargli a fuoco. Kris è caldo
e il suo profumo è denso, corposo; i muscoli asciutti del suo corpo
lo schiacciano contro il lettino e Tao vorrebbe chiedere di rimanere
così per sempre, compresso e protetto, aggrappato alle sue spalle e
con la mente piena del suo respiro.
Non ha ancora avuto
il coraggio di incrociare il suo sguardo quando la porta della
stanzetta si spalanca e Kris si alza sui gomiti con l'espressione più
stranita dell'universo e, cazzo, Tao non è mai stato così
duro in tutta la sua vita e c'è un ragazzo sulla soglia che li fissa
con un sorriso enorme.
«Oh, Wu Fan,
scusa!»
«Che cazz-
Yixing, cosa ci fai qui, cazzo?» ringhia Kris (Wu Fan?), senza dar
segno di volersi staccare da Tao, il quale non può fare altro che
avvampare furiosamente e cercare di nascondersi dietro al suo corpo;
Kris punta i gomiti sul lettino quel tanto che basta per incenerire
il nuovo arrivato e premere ancora di più il suo bacino contro
quello di Tao.
«Volevo venirti a
trovare, solo che c'era il cartello "chiuso", allora stavo
per venire a casa tua, ma poi ho visto la tua macchina e allora sono
entrato con le chiavi che mi avevi dato e-»
«Va bene, va bene!
Adesso vattene, aspettami di là!»
«Non mi presenti il
tuo amic-»
«Yixing, fila.»
Quando Yixing se ne
va borbottando, nella stanza cala un silenzio di ghiaccio. Kris
socchiude gli occhi con un sospiro, prima di voltarsi.
«Scusami, Yixing
è... lascialo perder- ehi, ehi, aspetta, Tao!» esclama quando Tao
lo spinge lontano da sé e si abbassa la maglietta, umiliato come mai
si è sentito in vita sua. Kris lo afferra per un polso appena prima
che spalanchi la porta per scappare, ma Tao si divincola ferocemente,
il cuore che gli batte il torace con un ritmo terrorizzato.
«Tao, aspetta, Zi
Tao, fermo, fermati!»
Riesce all'ultimo
momento ad afferrargli i gomiti da dietro, bloccandogli le braccia
lungo i fianchi; gli respira nell'orecchio e Tao sussulta, cercando
di liberarsi. Si immobilizza quando sente un bacio bollente sotto
l'orecchio e comincia a tremare flebilmente.
«Lasciami...»
sussurra, esausto.
«Ci troviamo qui,
domani alle 9.»
«Ti prego,
lasciami.»
«No, Tao-»
«Lasciami!»
«Domani alle 9,
promettilo.»
«Kris, lasciami, ti
prego!»
«Promettilo.»
«Va bene, lasciami,
lo prometto, lasciami andare.»
Quando Kris allenta
la sua presa Tao sente l'ombra ardente delle sue dita sugli
avambracci.
«Ricordati che hai
promesso...» riesce a sentire solo questo sussurro prima che riesca
ad afferrare la giacca, ignorare il sorriso di Yixing e infilare la
porta. Si sforza di trattenere le lacrime fino a casa.
Al sicuro fra le
mura spoglie del suo appartamento, chiusa a chiave la porta, cade in
ginocchio sulle piastrelle dell'ingresso, infilando con rabbia la
mano nei jeans e toccandosi furiosamente. Quando viene, si rannicchia
in un angolo e serra gli occhi fino a sentire le palpebre bruciare.
-
Le settimane
successive sono un triste e patetico ritorno a quel passato che aveva
sperato di interrompere con uno stupido tatuaggio, quel passato che
aveva accolto dopo aver mandato a puttane il rapporto con Kyungsoo e
con Sehun, quel passato che Baekhyun aveva preso ferocemente a calci
entrambe le volte. Quel passato che ora prende indisturbato possesso
di lui e del suo appartamento vuoto e silenzioso.
Non esce di casa se
non per riempire il frigo (e si preoccupa di farlo la sera tardi,
quando non rischia di
incappare in qualche conoscente), non risponde ai messaggi o alle
e-mail e non frequenta le lezioni: si rende conto che di questo passo
perderà la borsa di studio, ma arriva ben presto alla conclusione
che non gli importa. Se perde la borsa di studio dovrà tornare a
Qingdao, a casa sua, alle sue abitudini e alla sua vecchia vita che
gli manca quanto l'aria. Tornerà finalmente alla sua piccola camera
nel sottotetto, ai sorrisi avvolgenti di sua madre e agli sguardi
severi di suo padre; potrà tornare al suo posto nascosto nella
biblioteca universitaria e ai pomeriggi passati in sola compagnia del
suo wushu. Potrà finalmente tornare alla sua vecchia vita, quella
vita monotona e sicura che non ha mai voluto abbandonare. Gli manca
la sua vecchia vita, gli mancano sua madre e Lu Han, ma gli manca
anche Baekhyun, gli manca Baekhyun da impazzire.
Una volta ha provato
a chiamare Lu Han, ma ha riattaccato non appena ha sentito il flebile
Taozi? dall'altro capo della linea.
Baekhyun non ha
chiamato.
Chanyeol è passato
ogni giorno, prendendogli a pugni la porta d'ingresso e pregandolo di
aprire; gli è quasi preso un colpo quando un giorno l'ha sentito
bussare alla finestra del salotto e preferisce non chiedersi come
abbia fatto ad arrivarci dal momento che abita al secondo piano.
Kris è stato molto
più civile. Ha bussato gentilmente e quando non ha ricevuto risposta
gli ha parlato con dolcezza dal pianerottolo (e Tao ha incollato
l'orecchio alla porta per potersi bere ogni sua singola parola di
conforto); gli ha lasciato del basi digua sullo zerbino che
aveva quasi lo stesso sapore di casa di quello di sua madre. Il
contenitore aveva un post-it azzurro sopra, coperto da una
calligrafia pressoché illeggibile, adorabile e tremolante sugli
ideogrammi cinesi come quella di un bambino: prenditi cura di te,
xiao Tao.
Sono passati
diciassette giorni da quella disastrosa mattina allo studio quando
sente le chiavi girare lentamente nella serratura seguite da due voci
spesse che riempiono l'ingresso.
«-e se si fosse
sentito male? Magari non è riuscito a chiamare nessuno e-» la prima
è così profonda e bassa che sembra essere partorita dalle viscere
della Terra.
«Ieri ha dato
l'affitto alla signora Kim ed era indiscutibilmente vivo, dubito che
le cose siano cambiate in meno di 24 ore.» l'altra è molto grave
anch'essa, ma in qualche modo più morbida e accarezzante.
Tao è accovacciato
sul tappeto della sua camera, con la schiena contro il letto e per un
attimo si chiede se potrebbe riuscire a chiudere a chiave la porta
senza fare rumore; si è già quasi alzato quando sente dei passi
riempire il corridoio e mettergli un'ansia frettolosa addosso. Si
nasconde nella nicchia dietro la testiera del letto, le ginocchia
contro il torace e la testa incassata nelle spalle e prega con tutte
le sue forze che nessuno entri in camera; si trattiene a stento da
emettere un gemito nel momento in cui la porta socchiusa si apre con
un lieve cigolio.
«Tao?»
Tenta di
raggomitolarsi maggiormente, piegando le gambe lunghe e
accidentalmente urta il comodino: come se il tonfo sordo non fosse
abbastanza, il colpo fa cadere una biro, che rotola rumorosamente
fino ai piedi di quello che Tao spera solo non essere Chanyeol. Il
cuore gli finisce praticamente in mezzo all'esofago quando un volto
fa capolino da dietro la testiera e nonostante la misantropia
crescente delle ultime settimane, vedere Kris gli riempie
il torace di un calore denso e di un sollievo bruciante.
Rimangono a
guardarsi per qualche istante prima che una serie di passi pesanti e
un l'hai trovato Kris? interrompono il momento di stasi; Tao
sente le pupille dilatarsi e si annoda su se stesso con un flebile
gemito. Nel momento in cui Chanyeol spalanca di malagrazia la porta,
Kris gli si mette di fronte, bloccandogli la vista.
«È qui?» mormora
concitatamente, cercando di sbirciare dietro le sue spalle. Tao
trattiene il respiro.
«No, probabilmente
è uscito.»
«Oh.»
Tao riesce quasi a
sentire la delusione sgocciolare dalla sua voce.
«Che si fa, lo
aspettiamo?»
«Torna pure a casa,
rimango io.»
«Ma-»
«Chanyeol, non ti
preoccupare, ci penso io.»
Quando gli risponde
solo un silenzio titubante, Kris aggiunge: «Vorrei parlargli da
solo.»
Più delle parole,
il tono pastoso e denso di affetto convince Chanyeol, che dopo
essersi fatto promettere notizie («Mi raccomando, scrivimi.» «Sì.»
«No, dico, sul serio, scrivimi quando torna.» «Chan-» «E
assicurati che stia bene e non abbia bisogno di qualcosa. Comunque tu
scrivimi.» «Sembri Yixing.» «E digli di mangiare.» «Sì,
mamma.»), si chiude delicatamente la porta di ingresso alle
spalle, quasi timoroso di spezzare quel silenzio di tetra sacralità.
Kris rimane in piedi fino al momento in cui sente i passi pesanti di
Chanyeol rimbombare per il vano scale, lo sguardo rivolto al
corridoio e le spalle in tensione, come una lupa che si assicura
dell'effettivo allontanarsi del pericolo dal suo cucciolo.
Tao gli è
estremamente grato, ma nello stesso tempo si rende conto che
fronteggiare Kris sarà anche peggio, soprattutto quando gli si siede
accanto con un sorriso stanco sulle labbra, incastrandosi malamente
nella nicchia e soffocandolo col suo calore.
«Non sei venuto.»
mormora piano.
«Scusa.» sussurra
Tao di risposta.
Rimangono in
silenzio, mentre lui prega con tutte le sue forze di poter ritornare
al suo silenzio freddo e alla sua solitudine.
«Mi piaci, sai?»
Tao smette di
respirare per qualche istante, prima di riprendere con molta più
difficoltà, la gola che gli si chiude e che fa uscire l'aria in
respiri strozzati e tremanti.
«Mi piaci veramente
molto, e mi piaci così come sei.»
Tao fissa il
pavimento e prega, prega con tutta l'anima che basta, basta,
basta, non voglio più sentire niente, ma nello stesso tempo
vuole continuare ad ascoltare la sua voce in eterno.
«Vuoi uscire con
me?»
Tao affonda il viso
nelle ginocchia, perché tutto quello che vuole fare è gridare sì,
voglio uscire con te, sì, e voglio baciarti e toccarti e sentirti,
ma non può.
«Non posso.»
«Non è quello che
ti ho chiesto.»
Prima che se ne
accorga Kris è accovacciato di fronte a lui, le mani bollenti gli
coprono le guance; ha lo sguardo più onesto e languido che abbia mai
visto.
«Zi Tao, vuoi
uscire con me?»
«Non posso...»
ripete, la voce ridotta ad un sussurro.
Quando Kris si
avvicina, Tao abbassa lo sguardo, perché «Tao-» perché non vuole,
non può «-Tao, guardami, tu puoi fare qualsiasi cosa.» e chiude
gli occhi perché non è vero, non è vero, e le sue mani sono
così calde che non vorrebbe fare altro che chiudersi dentro al loro
abbraccio e smettere di pensare.
«Guardami.» e lui
ubbidisce alla sua voce, docile al suo richiamo, e i suoi occhi sono
solidi, forti e morbidi, e i suoi occhi sono tutto quello di cui ha
bisogno «Puoi fare qualsiasi cosa, Zi Tao.»
Ha già cominciato a
scuotere la testa quando Kris si fa troppo, troppo vicino per
poter rifiutare un bacio morbido, per poter scappare dalle sue
braccia che lo inchiodano contro il muro o dal suo respiro bollente
che gli brucia le guance. Kris gli blocca le mani sopra la testa e lo
aggredisce col suo corpo, aderendo completamente al suo torace e
incastrando i fianchi fra le sue ginocchia. È un bacio asciutto, che
lentamente lo costringe ad aprirsi, a schiudersi con un piccolo
sospiro; gli morde piano il labbro inferiore e a Tao basta per
abbandonarsi completamente contro di lui, per lasciare che Kris e il
suo calore e le sue mani gli straccino lo sterno per prendersi cura
del suo cuore tremante.
«Puoi fare
qualsiasi cosa.» gli ripete, le labbra sul suo collo, le sue mani
chiuse in una morsa attorno alla sua vita. Kris gli mormora contro la
fronte che è finito, bao bei, è tutto finito, e quando Tao
decide che vuole provare a crederci non riesce ad impedirsi di
piangere lacrime bollenti di sollievo contro il suo collo.
-
Stare assieme a Kris
non è niente cui Tao sia mai stato preparato in vita sua.
Per la prima volta,
Tao sente l'irrefrenabile bisogno di essere migliore, di alzare lo
sguardo ed afferrare la mano che Kris gli ha teso con uno di quei
suoi sorrisi mozzafiato; sente il bisogno di avere quel coraggio che
gli è mancato per vent'anni e che ora gli morsica le pareti dello
stomaco, sente il bisogno di perdonare e di perdonarsi.
Kris lo guarda come
se non potesse farne a meno e lo tocca come se volesse incidergli la
sua presenza nelle ossa. Kris lo trascina, ma lo fa in modo diverso
dalle brusche incitazioni di Lu Han o dall'impeto quasi aggressivo di
Baekhyun; gli sorride e gli prende un polso, gli bacia una tempia e
gli mormora in un orecchio roche parole di conforto ed
incoraggiamento, e lo guarda come se avesse di fronte a sé la più
preziosa e perfetta delle creature, in un modo che gli fa venire
voglia di diventare quell'uomo che Kris vede al suo posto e di
liberarsi del lati più imbarazzanti e deboli di sé per accogliere
un amore che non sente di meritare.
Il pomeriggio dopo
quel primo bacio Kris si presenta alla sua porta con un'altra
porzione di basi digua e un sorriso irresistibile sulle
labbra.
Tao lo guarda a
lungo e per un attimo è tentato di chiudere la porta su un futuro
che lo terrorizza; quando compie un passo indietro per farlo entrare,
si dice che è solo perché è quasi un anno che non mangia un piatto
dal così intenso sapore di casa. Quando Kris gli preme le labbra
sulla fronte, però, chiude gli occhi e deve trattenere un sorriso
sarcastico, perché può tentare di ingannarsi finché vuole, ma il
basi digua resterà sempre all'ultimo posto della lista dei
motivi per cui richiude la porta con un sospiro sereno, per nulla
allarmato di aver lasciato entrare Kris nel suo fortino di
solitudine.
Mangiano in
salotto e Kris lo riempie di chiacchiere; Tao vorrebbe poggiare il
piatto per terra e chiudergli le guance fra le mani, baciare i
balbettii via dalla sua bocca e ringraziarlo di riempire i silenzi
freddi del suo appartamento con la sua parlantina imbarazzata. Si
limita a sorridere timidamente quando Kris gli racconta della sua
famiglia e del corso di laurea cui è iscritto (detesta con tutta
l'anima Storia dell'arte coreana, Spazio e Olografia invece lo
appassiona tantissimo) e dello studio che gli rende poco, ma che è
il suo piccolo regno; gli parla di amici che ha lasciato in Canada e
di due specie di sanguisughe di compagni di università - ne parla
ridacchiando, intessendo nelle sue parole un affetto palpabile che si
spreca assieme ai sorrisi. Quando rimane a corto di argomenti, Tao
lecca il sapore caramellato via dalle labbra e gli si avvicina,
poggiandogli una mano sul ginocchio.
Passano il resto del
pomeriggio a baciarsi sul suo divano come due adolescenti alle prime
armi, le dita tremanti e gli sguardi timidi. Non vanno oltre leggeri
tocchi sotto le rispettive magliette (Kris ha il ventre piatto e
bollente e le mani altrettanto calde), ma Tao non si è mai sentito
così pieno in tutta la sua vita. Quando si incastrano scomodamente
sul divano è costretto ad affondare il volto nel torace di Kris per
evitare di mettersi a ridere, a piangere o un imbarazzante mix di
entrambe le cose.
-
La prima volta
che Kris lo invita a casa sua, Tao rimane senza fiato.
Dal
momento che gli studenti di arte sono squattrinati per definizione
(come gli confida con una risata imbarazzata quando lo fa entrare),
si è dovuto arrangiare nel solaio della madre di un suo amico (lo
stesso amico che li ha interrotti quel giorno nello studio e che l'ha
aiutato a preparare il basi
digua); è un monolocale
dal soffitto basso, un lucernario getta luce su un tavolo
mezzo-apparecchiato, un claustrofobico ed incasinatissimo angolo
cottura ed un letto sfatto pieno di cuscini. Le pareti sono
coperte da disegni, idee per nuovi tatuaggi, fotografie (nella
maggior parte è assieme a Yixing e ad un ragazzo con gli zigomi alti
e un sorriso felino), schizzi e bozzetti; blocchi da disegno e strane
costruzioni in quello che sembra vetro stanno in equilibrio sopra una
pila di piatti impilati (Tao si chiede perché dei piatti puliti non
possano stare al loro posto nella credenza, ma decide che forse
preferisce non saperlo).
Kris continua a
ridacchiare con le guance leggermente arrossate mentre toglie alcuni
pennelli da una tazza di caffè ormai freddo e cerca di creare sul
pavimento una specie di corridoio agibile fra la miriade di
cianfrusaglie (si limita a calciare sotto al letto qualche libro di
fotografie o una scatola di pastelli); si potrebbe pensare che una
stanzetta così angusta stia stretta ai suoi quasi due metri, ma
vederlo destreggiarsi fra il soffitto spiovente e la mobilia
arrabattata dà l'impressione di vedere un animale nel suo habitat
naturale.
Tao pensa di non
aver mai visto una casa
migliore. L'appartamento che si è potuto permettere con la borsa di
studio è enorme, vuoto e gelido; il solaio di Kris è luminoso,
caotico in un modo che ti apre la mente, caldo, caldissimo, e
il profumo del suo proprietario ne impregna le pareti.
Kris lo trascina
sull'enorme letto matrimoniale (che sembra ancora caldo del corpo che
ci ha dormito dentro quella notte) con una risata e la promessa di
poterlo utilizzare come rifugio: in meno di due settimane Tao non
riuscirà a ricordare una sola notte passata nuovamente solo nella
sua camera, ma darà la colpa di questa improvvisa cattiva memoria al
senso di ubriachezza che gli provoca essere così vivo e pieno.
Una mattina si
sveglia lentamente, riportato a galla da un vivace bussare e degli
improperi masticati accanto al suo orecchio; ci mette poco a capire
che si trova nel letto di Kris (e ancora meno a ricordarsi di come vi
sia stato lanciato sopra la sera prima), il quale serra per qualche
istante la stretta attorno ai suoi fianchi, schiacciando il torace
nudo contro la sua schiena e masticando un impietoso rompicoglioni
fra i denti. Tao finge di dormire, ma non può trattenersi
dall'arrossire quando sente un bacio lieve appoggiarglisi sulla nuca.
Ha la piacevolissima sensazione di avere la vita che scorre
furiosamente nelle sue vene pizzicandogli la pelle e sente il curioso
bisogno di mettersi a gridare dall'entusiasmo. Hanno passato tutta la
sera ad esplorarsi lentamente: Kris gli ha toccato a lungo il volto,
lavando via l'imbarazzo ed insegnandoli ad abbandonare la fretta
nervosa delle mani.
Tao lo segue con lo
sguardo e un sorriso sornione gli
stira le labbra quando si alza; nel momento in cui si infila i jeans
del giorno prima senza i boxer avvampa dal piacere, sentendo le
guance ardere contro il cuscino. Kris non si preoccupa di
abbottonarli quando va ad aprire, mosso da quell'incredibile
sfacciataggine da artista che lo affascina a morte e che si mischia
in modo bizzarro ma perfetto con l'accuratezza quasi maniacale con
cui lo vede ogni mattina passare venti minuti a decidere quale fra
tre uguali camice bianche stia meglio con la giacca blu scuro.
«Buongiorno!»
Tao soffoca una
risatina nel cuscino quando sente Kris appellare il visitatore con un
Yixing! che solo dal tono potrebbe valere come un insulto e
ancor di più quando l'altro lo ignora bellamente per blaterargli
animosamente nelle orecchie.
«Xing, ti prego,
chiudi il becco.»
«Perché sei sempre
così scorbutico?»
«È mattina. È mio
diritto essere scorbutico.»
«Sono le 15
passate.»
Momento di silenzio.
«...cosa vuoi?»
«Mia madre ti manda
del riso, dice che sei troppo magro e che dovresti mangiare di più.»
Tao spalanca gli
occhi, improvvisamente scaraventato fuori dalla sua bolla di languido
risveglio, perché se Yixing lo vede lì sicuramente si ricorderà
dell'ultima volta che li ha interrotti, e si verrà a creare una
situazione totalmente imbarazzante, e, dannazione!, è nudo.
«E perché non è
salita?»
«Lo sai che odia
disturbare-»
«Mi chiedo perché
tu non abbia preso da lei.»
«-soprattutto se
hai qualcuno ospite.» riprende Yixing, per nulla turbato
dall'interruzione, con un tono di voce malizioso. «Da ieri sera.»
Kris non risponde, creando una bolla di silenzio dentro la quale Tao
può quasi sentire il rumore del sorriso eccitato di Yixing.
«Oh, dai,
presentamelo!»
«Yixing! Fermati,
cazz-»
Tao serra gli occhi,
sperando che fingere di dormire gli eviti un disastroso confronto con
l'amico invadente di Kris; sente dei passi vivaci scapicollarsi fino
in prossimità del letto, seguiti dai secchi fruscii di una
colluttazione e un gorgoglio strozzato (pensa che Kris abbia tentato
di tappare la bocca al suo amico...) seguito da un roco grugnito di
dolore (...finendo per essere morsicato dal suddetto amico).
«Se lo svegli,
giuro che ti ammazzo.» sibila Kris, improvvisamente vicino a lui,
facendogli scivolare un lenzuolo sulla parte bassa della schiena e
Tao pensa che, cazzo, avrebbe dovuto almeno coprirsi prima e
avvampa col volto affondato nel cuscino.
«È veramente alto
e ha una bella schiena. Pensi che si lascerebbe ritrarre?»
Kris gli lascia una
carezza bollente sulla spina dorsale che gli arrotola le punte di
piedi.
«Con i vestiti,
certo.»
Yixing emette uno
sbuffo che lo fa arrossire.
«Che senso ha
ritrarre dei muscoli del genere se sono coperti?»
«Con i vestiti,
Yixing.»
«Guastafeste.»
-
«Wu fan-gē!»
Kris non ha mai
detto a Tao di trovarlo spesso simile ad un cucciolo scodinzolante,
principalmente perché sà che il minore si imbarazzerebbe a morte.
Alza lo sguardo dalla sua rivista con un sorriso pigro quando lo vede
scapicollarsi verso il bancone con un sorriso micidiale; si
ripromette sempre di strappargli una tregua anche a costo di pregarlo
perché il suo sorriso gli resetta completamente il cervello, ma non
lo fa mai. Forse è segretamente masochista, chi lo sà.
«Wu fan-gē!»
esala Tao senza fiato una volta arrivatogli di fronte e arrossisce
senza alcun motivo; Kris gli prende un polso e lo tira con
delicatezza fino ad incontrarlo sopra il bancone in un bacio
impalpabile; Tao arrossisce ancora, ma non smette di sorridere. «Mi
sono presentato al club di arti marziali, e c'era Minseok-gē, lui fa
taekwondo, è straordinario, dovresti vederlo-» gli prende le mani,
entusiasta come un cucciolo e beatamente inconsapevole del lampo di
gelosia che gli ha attraversato lo sguardo «-ed è gentilissimo,
dice che posso cominciare subito e che gli devo insegnare il wushu,
ci credi?, e sono tutti cos-» si interrompe quando Kris emette una
risatina e avvampa furiosamente, ritraendosi un poco; «Cosa c'è?»
mormora intimidito e Kris non ci mette nessuno sforzo nel
riacciuffarlo per un polso; glielo accarezza piano con pollice,
consapevole di dover trattare con i guanti le sue insicurezze e la
sua timidezza.
«Salta su.»
mormora, poggiando una mano sul bancone. Non smetterà mai di
meravigliarlo la grazia titubante con cui Tao si siede sul bordo
esterno, lanciando poi le gambe al di là e ritrovandosi di fronte a
lui; Kris gli afferra gli incavi delle ginocchia e lo tira verso di
sé, finché non trova comoda sistemazione fra le sue cosce, in una
posizione che è diventata l'abitudine di quei pomeriggi passati allo
studio e che colora le guance di Tao di una sfumatura deliziosa di
porpora.
«Sono fiero di te,
xiao Tao.» mormora contro le sue labbra e Tao sorride di quel
suo sorriso enorme che gli apre il viso e gli illumina gli occhi. Gli
circonda il collo con le braccia
e affonda le dita nei capelli sulla nuca per tirarlo in un bacio
pieno ed intenso.
Solo dopo che Kris
ha infilato le mani sotto alla sua felpa, piegando i polpastrelli
sulla sua schiena, sente una voce sconosciuta rigare il quieto
silenzio dello studio; sobbalza così forte che per un attimo è
sicuro finirà a terra.
«Siete così carini
che mi date il voltastomaco.»
Kris ridacchia e Tao
nasconde il volto nel suo collo, il rossore che gli invade anche la
nuca. Il divanetto nell'angolo (e Tao avvampa ancora più
furiosamente, perché non sono passati che pochi giorni da quando
Kris l'ha steso sullo stesso divanetto affondando il volto fra le sue
cosce), è occupato dall'ormai tristemente Yixing "the
cockblock" - così come l'ha soprannominato Wu Fan stesso -
seduto sullo schienale, alle spalle di un ragazzo dagli occhi accesi
e penetranti e il viso dagli angoli secchi e taglienti, un ragazzo
che riconosce come il terzo protagonista delle foto appese a casa di
Kris.
«Non ci presenti il
tuo fidanzato, Wu Fan?» domanda quest'ultimo, con un tono tagliente
che fa decisamente a pugni col fatto che Yixing stia cercando di
arrotolare i suoi corti capelli corvini in una serie di treccine
sconclusionate - e che ne abbia già chiuse un paio con delle
ridicole mollette rosa.
«Lui è Zi Tao.»
mormora Kris in una sorta di fusa sommesse e gli cinge
possessivamente la vita con un braccio; come se non bastasse questo
gesto universale, aggiunge piano: «Tieni le tue manacce a posto,
toccarlo potrebbe essere l'ultima cosa che faresti in vita tua.»
Il ragazzo dagli
zigomi aguzzi, che non sembra eccessivamente impressionato dalla
minaccia, emette un psh indifferente, mentre Yixing è
decisamente deliziato, quasi commosso, come una madre al matrimonio
del figlio. L'unica cosa che rimane da fare a Tao è arrossire
nuovamente, timidamente e segretamente compiaciuto di queste piccole
espressioni di gelosia.
«Credo che Yixing
tu lo conosca.» sbuffa Kris rivolto a lui, mentre il diretto
interessato gli fa ciaociao con la mano «Lui invece è
Jongdae, il tuo peggiore incubo.» Tao e Yixing ridacchiano, ma Kris
si fa decisamente serio: «Credimi, al suo confronto Baekhyun è un
innocuo micetto da appartamento.»
A Kris c'è voluta
più di qualche settimana per convincere Tao ad affrontare il
problema-Baekhyun ed è solo in virtù di questa sua perseveranza che
il solo nome dell'(ex)amico non provoca nel minore il tracollo
psicologico dei primi giorni. Sorride piano alla battuta, e si
avvicina inconsciamente al torace dell'altro; Kris gli passa una mano
fra i capelli in una carezza confortante. Jongdae gli indirizza un
sorrisetto malizioso, prima di poggiare sfacciatamente una mano sulla
coscia di Yixing, mentre questi continua a trafficare con i suoi
capelli. Tao li guarda con curiosità, domandandosi quale
sia la natura del loro rapporto e per quale motivo Yixing paia
inconsapevole del modo quasi intimo con cui Jongdae lo guarda e lo
tocca (Kris più tardi gli spiegherà che questo è il modo con cui
Jongdae si relaziona con chiunque e che il giorno in cui rispetterà
gli spazi vitali di una persona sarà il giorno in cui si sarà
innamorato follemente di lei).
Rischia per la
seconda volta di volare giù dal bancone quando, qualche minuto (e
qualche sospiro malamente trattenuto) dopo, una seconda voce
interrompe il silenzio, una voce molto bassa e cavernosa, una voce
che è solita accompagnarsi ed intrecciarsi ad un trillo stizzoso e
saccente e che da sola sembra ancora più rimbombante e roca.
«Ad aver saputo che
organizzavate un'orgia mi sarei preparato meglio.»
Chanyeol ha scurito
i capelli, e il taglio corto lo fa sembrare ancora di più un elfo,
ma gli dona incredibilmente; l'acconciatura sofisticata grida
Baekhyun da ogni angolazione.
«È un po' che non
ci si vede, panda.» mormora una volta vicino a loro, dopo aver
salutato calorosamente Yixing e Jongdae come se fossero amici di
vecchia data; la sua voce non tradisce nessuna accusa e il suo
sguardo onesto mostra solamente gioia di rivedere un vecchio amico.
Improvvisamente Tao prova vergogna, cocente vergogna per il
comportamento delle ultime settimane; ha sempre considerato Chanyeol
come una sorta di comica appendice di Baekhyun, ma solo in questo
momento si rende conto che è uno dei migliori amici che potrebbe mai
desiderare.
Gli sorride
timidamente, ancora aggrappato al torso di Kris come un koala, ma
Chanyeol capisce e gli sorride di rimando in modo quasi fragoroso,
scompigliandogli la frangia. Quando poi si gira a chiacchierare con
gli altri due, Tao affonda il naso nei capelli di Kris (profumano del
suo shampoo al muschio bianco, un odore cui sta cominciando
lentamente ad abituarsi, ma che non smette mai di frustarlo con una
scarica di brividi ogni santa volta), il quale gli passa una carezza
sulla colonna vertebrale.
«Mi devi aiutare a
fare una cosa.» mormora piano e Kris piega appena il volto
all'indietro per poterlo guardare negli occhi.
«Tutto quello che
vuoi, xiao Tao.»
-
«Potrebbe non
esserci, forse è meglio se telef-»
«Chanyeol mi ha
appena scritto, sono entrambi in casa.»
Tao manda giù un
groppo di saliva, fa un respiro profondo e si volta risolutamente
verso la porta; tempo pochi istanti e si gira di nuovo verso il suo
ragazzo, tendendo le mani e affondando nel suo abbraccio; Kris lo
accoglie con un sorriso paziente e gli bacia una tempia.
«Potrebbe non
volermi vedere.»
«Tao.»
«No, davvero, non
credo che-»
«Tao.»
«E se-»
«Tao.»
Lo guarda con gli
occhioni spalancati ancora per qualche istante e per un attimo pensa
di addolcirlo con un po' di sano bbuing bbuing (Kris è
ridicolamente sensibile al bbuing bbuing), ma
lui sembra indovinare la sua strategia e gli ruba un bacio veloce
prima che possa attrezzarsi.
«Non ci provare
neanche.» gli mormora piano sulle labbra, prima di voltarlo,
incollarsi alla sua schiena e trascinarlo verso la porta; ancora
prima che possa fermarlo per l'ennesima volta, Tao vede un dito
affusolato premere sul campanello e sente il cuore piombargli in
mezzo allo stomaco con un tonfo sordo.
«Oh merda, no,
torniamo a casa, ti prego, Wu Fan-gē, non credo di p-»
«Buongiorno
Baekhyun.»
Non sà esattamente
quale spettacolare cambiamento si aspettasse (è passato solo un
mese, in fondo), ma Tao si meraviglia incredibilmente di trovare
Baekhyun uguale a come se lo ricordava; ha lo stesso volto
perfettamente ovale, la mania di vestire i maglioni del fidanzato
nonostante questi siano di almeno due taglie maggiori della sua e
quegli occhi leggermente inclinati verso il basso che solitamente
portano un'ombra di involontario disprezzo (e di cui nessuno, nessuno
riesce mai ad indovinare la fragilità nascosta) e che ora lo
guardano sbalorditi.
«Chanyeol.»
biascica Kris a mo' di saluto, con fare disteso e salottiero; con una
mossa scaltra degna del migliore acrobata, poi, spinge leggermente
avanti Tao e acchiappa Chanyeol per il gomito. Tao non riesce ad
emettere un suono, perché Baekhyun è lì, davanti a lui, e l'unica
cosa che vuole e stringerlo fino a sentire le spalle ossute
perforargli il torace; lo fissa per qualche istante, completamente
stralunato, prima di incollare lo sguardo al pavimento.
I fantasmi di accuse
velenose aleggiano fra i loro corpi impacciati.
Si ritrova sul
divano del suo salottino, immerso nel più scomodo dei silenzi, dopo
che Chanyeol ha praticamente sequestrato Kris per andare a fare la
spesa; Baekhyun gli ha allungato una tazza di tè (nero e tiepido,
senza zucchero, si ricorda ancora come lo preferisce) e si è seduto
accanto a lui. Se fino al mese scorso di sarebbe comodamente
spaparanzato per tutta la lunghezza, usando il suo grembo come
poggiapiedi, ora si è auto-relegato in un angolo, le gambe
aristocraticamente incrociate, lo sguardo fisso sulla sua soda senza
zuccheri. Dopo qualche minuto di un silenzio feroce, fa scivolare
sulla seduta del divano un plico di fogli riempiti fittamente della
sua calligrafia elegante e nervosa.
«Gli appunti
dell'ultimo mese.» sono le prime parole che dice, la voce
leggermente arrochita «Certi giorni non sono riuscito ad andare, li
ho chiesti a Siwon hyung.» Tao fissa i fogli per un minuto intero
prima che si renda effettivamente conto di cosa quel gesto possa aver
significato, in termine di sforzo, di tempo e di affetto. Baekhyun
arrossisce, forse equivocando il suo sguardo, e comincia a balbettare
(e Tao si vanta di conoscerlo bene, ma mai l'avrebbe creduto capace
di arrossire): «A volte è stato Chanyeol, lo sai che scrive come
una gallina e che non si trova a suo agio se deve seguire un discorso
per più di venti minuti, ho provato a tradurre i suoi... Ma poi,
cazzo, mi spieghi perché non sei andato a lezione?» sbotta infine,
e Tao lo riconosce, perché è tipico di Baekhyun stizzirsi a morte
quando imbarazzato «E se perdi la borsa di studio? Ci hai mai
pensato? Id-»
Tao non aspetta che
finisca, tende un braccio e lo afferra per la nuca, chiudendogli il
torace minuto in un abbraccio e affondando il naso nei suoi capelli
(il solito balsamo all'arancia che profuma di casa, un profumo
diverso da quello di pane dolce di sua madre o di quello di Lu Han,
Baekhyun profuma di una casa diversa ma non meno accogliente e calda
nei suoi abbracci); gli viene da ridere e non si trattiene quando
sente Baekhyun terminare il suo insulto contro il suo collo, prima di
afferrargli la felpa ad altezza fianchi e stringerselo contro.
Quando Kris e
Chanyeol tornano, li trovano scomodamente incastrati sul divanetto,
le fronti incollate e dei sorrisi stanchi sulle labbra.
-
«BAEKHYUNNIE!»
Baekhyun prende un
respiro profondo.
Allora, durante il
viaggio verso lo studio (compiuto allo starnazzante grido di
all'arrembaggio! di Chanyeol) Tao è riuscito a, nell'ordine,
far cadere a terra la bozza della sua tesi di laurea (77 fogli di
lucida analisi de Les fleurs du mal sparsi
per tutto il suo salotto), a chiedere scusa ad un palo per averlo
urtato e a strillargli nell'orecchio per attirare la sua attenzione
come se lui non stesse già preoccupandosi di farlo camminare dritto
- questo, ovviamente, dopo averlo centrato in pieno naso col gomito
(sì, il suo naso gli arriva al gomito, qualche problema?).
Quando mettono piede
nello studio (un piede piuttosto instabile e traballante), Kris li
accoglie con una risata fragorosa. Tao si illumina come una lampadina
quando lo vede.
«WU FAN-GĒ GE!»
«Tutto tuo.»
mastica Baekhyun, togliendosi stizzosamente i capelli dagli occhi
solo per vedere Tao lasciarsi entusiasticamente cadere fra le braccia
del suo principe.
Se condurlo dal suo
appartamento allo studio è stato complicato (anche perché Chanyeol
si è molto cavallerescamente rifiutato di dargli una mano,
limitandosi a camminare due passi dietro di loro, ridendo come una
iena isterica), farlo distendere ha richiesto un sforzo titanico:
Baekhyun è costretto a tenergli le mani sopra la testa (dopo averlo
aggressivamente minacciato di mangiare tutti i suoi biscotti, al che
effettivamente Tao si è quasi messo a piangere), mentre Kris gli
disinfetta il fianco (più in alto rispetto all'ultima, disastrosa
volta, vicino al costato). Tao emette un miagolio, ma continua a
sorridere beatamente al soffitto e a biascicare frasi senza senso.
Baekhyun gli passa
una carezza stizzita fra i capelli in uno dei rari momenti di brusco
affetto che si concede. Le cose fra lui e Tao non sono tornate
com'erano prima, ma in qualche modo è meglio così. Non hanno ancora
parlato, ma nessuno dei due ha dimenticato, nessuno dei due ha voluto
tornare al rapporto che avevano prima fingendo che nulla sia mai
stato marcio nelle fondamenta; sono in una fragile fase di
assestamento e Baekhyun è totalmente intenzionato a far sì che
questa possa portare ad una nuova amicizia, più matura e avvolgente,
un'amicizia che possa far sentire Tao di nuovo sereno e al sicuro al
suo fianco.
Preferirebbe morire
che vedere di nuovo il suo sguardo tradito.
Ritira la mano non
appena Chanyeol lo vede e gli rivolge un sorriso da Stregatto,
nascosto dalla penombra dello studio. Si impone di non arrossire
(perché non puoi permetterti di arrossire se ti chiami Byun
Baekhyun) e rivolge nuovamente la sua attenzione a Tao, il quale
sembra essere precipitosamente passato dalla fase di entusiasmo
bambinesco a quella di languida sonnolenza; l'unica sua speranza è
che non si accorga di avere il fidanzato in mezzo alle gambe, può
benissimo fare a meno di un porno live in questo momento, grazie
tante. Tira un sospiro di sollievo quando all'accendersi della
famigerata macchinetta Tao reagisce solo con un debole mugolio, gli
occhi socchiusi e le braccia pesantemente abbandonate sopra la testa;
se deve essere sincero, nonostante Tao gliel'avesse
assicurato, non avrebbe mai pensato che quel rimedio barbaro potesse
funzionare. Lo accarezza con lo sguardo un'ultima volta, prima di
lasciarlo fra le mani di Kris, che lo modellano come creta.
Tao emette un breve
sospiro quando l'ago penetra la sua pelle, si lamenta per qualche
istante, ma ogni suo mormorio finisce in un sorriso caldo quando Kris
gli bacia dolcemente lo sterno mormorandogli in mandarino parole che
non riesce a comprendere, ma che lo tranquillizzano all'istante.
Kris ha protestato
veementemente di fronte a quell'espediente fai-da-te (niente che un
accenno di broncio e un po' di bbuing bbuing non potesse
contrastare, comunque), ma in fondo l'idea di tatuarlo l'ha sempre
intrigato.
«Ne ho bisogno.»
ha mormorato Tao solo qualche giorno fa, avvolto in uno dei maglioni
di Kris; il suo profilo statuario si intravedeva appena, riflesso
contro la piccola finestra che ha rivendicato come sua e che dà sul
fazzoletto microbico di terra che la madre di Yixing tiene come il
giardinetto di una fiaba.
«Non devi
dimostrare niente a nessuno.»
«A qualcun altro
forse no, ma a me sì.»
Kris ha cercato di
appoggiarli una mano sulla spalla, ma Tao si è allontanato dal suo
tocco. Sono rimasti immobili per qualche secondo, Tao gli rivolgeva
la schiena e continuava a fissare le aiuole del giardino.
«Ne ho bisogno, Wu
Fan. Devo dimostrare a me stesso che ce la posso fare, che posso fare
qualcosa che voglio anche se mi terrorizza.»
Si è voltato con un
sorriso e solo a quel punto ha permesso che Kris lo raggiungesse e
che sciogliesse la morsa in cui aveva stretto il suo stesso corpo. Ha
affondato il volto nel suo torace e ha accennato una risatina.
«Devo dimostrare a
me stesso che non sono un codardo.»
È difficile pensare
che la stessa persona che ha pronunciato queste parole con il proprio
cuore in mano sia la stessa che ora ridacchia scompostamente nel
sonno; sono due lati di Tao che lo affascinano a morte, due facce di
una medaglia estremamente contorta che non manca mai di meravigliare
Kris fino allo sconcerto e non gli fa desiderare altro che potergli
rimanere accanto abbastanza per scoprire ogni suo lato, ogni angolo e
ogni frammento.
Spera che gli
sguardi adoranti che gli rivolge siano abbastanza per fare
comprendere questo al suo compagno, perché non avrebbe mai la sua
stessa forza per mettersi a nudo e farglielo sapere.
Tao passa tutto il
pomeriggio successivo (la mattina l'ha occupata a vomitare anche
l'anima) a sbirciare sotto alla garza, al punto che Kris gli deve
rifare la medicazione due volte; gli è stato categoricamente
proibito toccarlo (e questa volta non ha retto nessuno bbuing
bbuing), ma basta lo sguardo di euforica meraviglia che gli
illumina gli occhi e che accarezza piano i contorni corvini del
tatuaggio.
«Ti piace?» gli
mormora Kris in un orecchio, dopo averlo sorpreso con la maglietta
alzata davanti allo specchio; gli ha cinto la vita con cautela,
appoggiando il mento sulla sua spalla. Tao ha guardato il riflesso
dei suoi occhi con un sorriso mozzafiato.
Vorrebbe dirgli
tante cose, ringraziarlo per tutto ciò che ha fatto e che continua a
fare ogni giorno, ringraziarlo per non averlo lasciato perdere, per
aver perseverato dove anche i migliori amici hanno
gettato la spugna, ma non gli esce nemmeno una delle parole che
vorrebbe pronunciare e allora prega che Kris riesca ad interpretare
il flebile sì, grazie, gē ge come interpreta sempre i suoi
sguardi e i suoi silenzi.
-
È dicembre
inoltrato quando Zi Tao scopre di odiare le feste universitarie.
È stato trascinato
da Baekhyun, il quale è stato a sua volta incastrato da Chanyeol,
che è stato invitato da non si sà
bene chi. Tao è stato animosamente entusiasta all'inizio, perché
non ha mai partecipato ad una festa del genere, perché non si sà
bene come Chanyeol è riuscito ad imbucare Kris, Yixing e Jongdae (e
ha scoperto da poco che avere Kris al suo fianco lo rende più vivo e
coraggioso) e perché dopo giorni e giorni di procrastinazione è
riuscito ad invitare Minseok e non vedeva l'ora di presentarlo ai
suoi amici, ma, no, decisamente non si aspettava nulla di
tutto questo.
Si stringe al fianco
di Kris come un cucciolo spaurito quando gli passa accanto un branco
caotico di ubriachi a torso nudo e (...quello era Chanyeol?!) il
maggiore gli cinge le spalle con un braccio e un sorriso.
Ha perso di vista
Baekhyun dopo una mezz'ora
(probabilmente fagocitato da quella specie di labrador iperattivo che
è diventato Chanyeol dopo solo un bicchiere) e avrebbe preferito non
vedere Jongdae tentare l'abbordaggio di un Minseok decisamente brillo
(«Wu Fan-gē ge, dobbiamo assolutamente fermarlo!» «Tao...» «Ma
gli sta toccando il sedere!» «Mi pare che non ne sia troppo
dispiaciuto»). L'ambiente di ubriaca festosità lo mette a disagio:
nonostante Kris gli stia facendo scoprire i lati più audaci del suo
carattere (non vuole neanche pensare a cosa direbbe suo padre se
sapesse che solo un paio di giorni prima ha passato la mattina intera
a rotolarsi con un uomo fra le lenzuola sfatte del suo letto), non è
mai stato una persona socialmente dignitosa. Sua madre gli diceva che
è nato vecchio e che il suo bambino è serio e studioso, Lu
Han che ha i freni inibitori di una vecchia suora frigida e bigotta,
Baekhyun ha sempre preferito la definizione di "sociopatico
patentato". Tao si sente solamente un po' (tanto) a disagio ad
avere a che fare con il genere umano, tutto qui, questo non lo rende
(forse) un asociale.
Quando sta
cominciando a rilassarsi (e forse può avere a che vedere col fatto
che un Baekhyun di passaggio gli abbia mollato in mano una bibita dal
liquido colorato), una mano leggera gli si posa nell'incavo del
gomito.
«Zi Tao?»
È piccolo e minuto
come se lo ricordava, gli occhi rotondi e le labbra perfette; ha i
capelli più lunghi, un taglio sbarazzino che stacca
dall'abbigliamento da bravo ragazzo che non ha abbandonato nemmeno
per una festa del genere. La sua mano è morbida e materna, il suo
tocco risveglia uno strano desiderio assopito di farsi accudire dal
suo sguardo.
Kyungsoo sorride
timidamente.
«Ciao.» mormora
con una quieta meraviglia che viene quasi soffocata dal ritmato
vibrare della musica «Come stai?»
Quando non riceve
risposta arrossisce leggermente, abbassando per qualche istante lo
sguardo al pavimento. Non lo lascia, ad ogni modo, e anzi le sue dita
si serrano sull'avambraccio con risolutezza.
«Volevo parlarti da
tanto-» comincia ricominciando a guardarlo negli occhi «-ma non ho
mai avuto il coraggio e ti ho trovato adesso e... sono scappato, quel
giorno, non mi sono fatto sentire, e ti chiedo scusa, Zi Ta-»
Sentire le sue scuse
è ciò che lo sblocca dalla sua paresi; prima che possa anche solo
finire la sua frase l'ha già stretto in uno di quegli abbracci con
cui ha sempre temuto di spezzarlo. Lo assale una malinconia dal
sapore dolceamaro quando ricorda quanto a suo tempo avrebbe voluto
stringerlo così, e sentire quel corpo estremamente minuto modellarsi
contro il suo torace e affondargli il volto nel collo anche a costo
di doversi piegare per raggiungerlo; ricorda notti intere passate a
struggersi sopra il suo sorriso e la sua voce e sulle curve morbide
dei suoi zigomi.
«No.» mormora nel
suo orecchio «Kyungsoo-gē ge, no, no. Non è colpa tua.», gli
stringe la vita fino a quando lo sente trattenere il fiato, e anche a
quel punto non lo lascia andare «Sono io. Sono io, è colpa mia,
sono stato un coglione.» vorrebbe aggiungere altro, e spiegargli che
era perfetto, che è perfetto, e che lui ha avuto paura di
innamorarsi ed essere felice, ma il coreano gli si arruffa nella
mente, si aggroviglia in un gomitolo confusionario di parole.
«Chi ti ha
insegnato questo parole, mh?» e Zi Tao lo sente sorridere contro il
suo collo e lacrime che aspettano di scorrere da quasi un anno
cominciando a bruciargli negli occhi, perché non merita un perdono
così rapido.
«Baekhyun.»
biascica e Kyungsoo ridacchia.
«Non ne avevo alcun
dubbio.» sussurra, accarezzandogli la schiena con lenti movimenti
circolari. Kyungsoo finge di non sentire il singhiozzo che gli spezza
il respiro, fa semplicemente scivolare una mano sulla sua nuca e
affonda le dita nei capelli.
Shh, buono, Zi
Tao, è tutto finito.
«Tao.»
Kris ha
un'espressione grave sul volto, diviso fra il bisogno impellente di
riavere il proprio ragazzo al suo fianco e il desiderio di non
sembrare il pazzo psicopatico che è quando minaccia Jongdae di morte
(lenta e dolorosa) dopo che questi ha mollato una
pacca ben poco innocente sul sedere del suo fidanzato. Opta per uno
sguardo leggermente bellicoso rivolto al piccoletto incollato a Tao,
il quale scioglie lentamente l'abbraccio con un sorriso.
«Mi chiamo Do
Kyungsoo, molto piacere.»
Tao gli dà ancora
le spalle, il volto chino e le spalle abbassate; lo raggiunge con un
passo, cingendogli le spalle con un braccio. Tao si appoggia a lui,
pur continuando a nascondere il viso.
«Kris.» risponde
con freddezza, continuando a torreggiare su quella piccola personcina
sorridente, nello stesso momento in cui un ragazzo dai lineamenti
straordinariamente fini e regolari si affianca a Kyungsoo, facendogli
scivolare un braccio attorno alla vita in un gesto a metà fra la
possessività e la protezione.
«Kim Joonmyun.» si
presenta con voce sicura e un sorriso educato ma acceso; Kyungsoo gli
posa una mano sul torace e gli sorride, smorzando la tensione corposa
ben nascosta dai sorrisi.
«Zhang Yixing,
molto piacere!» il moro spunta come un fungo da dietro le spalle di
Kris «Siete veramente molto belli, avete mai pensato di fare i
modelli?»
L'espressione di
cordiale freddezza di Joonmyun si pietrifica, mentre Kyungsoo
spalanca gli occhi oltre l'umana concezione; si sforza di sorridere
ugualmente, perché è quello che fa in ogni situazione, anche quelle
più spiacevoli o bizzarre.
«I... modelli?»
ripete cortesemente.
«Yixing.» sibila
Kris, e a Tao nonostante la situazione viene da ridere, perché ha il
tono di chi sta sgridando il proprio cane per aver combinato danni -
anche se Yixing sembra quel tipo di cane un po' tonto che non impara
dai propri errori e scodinzola quando viene rimproverato.
Infatti indirizza a
Kris un vivace oh ciao, Wu Fan! per poi tornare a rivolgere la
propria attenzione alla coppia frastornata (Kyungsoo ha gli occhi
delle dimensioni di piattini da tè).
«Sono un artista e
vorrei ritrarvi, pensate si possa fare?»
Kyungsoo si riprende
quel poco che basta ad accennare un sorriso, voltarsi verso Joonmyun
per baciargli una guancia e «Ci pensi tu, amore? Io devo parlare un
attimo con Zi Tao.»
Tao questa volta
ride, perché l'espressione di Joonmyun è quella di un cucciolo
terrorizzato e abbandonato a se
stesso. Lui e Kyungsoo si allontanano di qualche passo dal gruppo,
mentre Yixing aggredisce Joonmyun con la sua esuberanza e Kris si
premura di lanciare loro un'occhiataccia che farebbe impallidire una
tigre - ma non Kyungsoo, pensa Tao, ci vuol ben altro per intimidire
la sua umma acquisita.
«Ti trovo bene.»
esordisce quando raggiungono un angolo non ancora colonizzato da
coppiette o ubriachi molesti «Sembri molto felice.»
«Sì, io-»
balbetta Tao «Kris, lui è-- sì, sono felice. Lui è molto
gentile.»
«Sono contento.»
e Kyungsoo gli prende una mano e gli rivolge un sorriso che gli fa
tornare alla memoria le notti infinite passate sui libri, gli sguardi
affettuosi, gli abbracci e quel calore che gli aveva impedito di
autodistruggersi nella disperazione della perdita di Lu Han.
«Grazie
per... tutto, gē ge. Non me lo merito, ma grazie.»
«Non
devi neanche dirlo.»
In
quello Joonmyun li raggiunge, gli occhi sbarrati ed un'espressione
leggermente stralunata in volto (dopo Tao scoprirà che Yixing ha
praticamente incastrato lui e il suo compagno per un progetto
universitario); Kris lo segue a pochi passi e sembrano aver stipulato
una sorta di tregua, visto che Tao lo vede rivolgere al moro uno
sguardo di pura solidarietà.
«Ci
dobbiamo assolutamente trovare per un caffè, mh?»
Tao
annuisce timidamente quando Kyungsoo gli bacia una guancia e gli
sorride un'ultima volta «Stammi bene, Zi Tao.», prima di prendere
Joonmyun per mano ed allontanarsi.
Tao
ritrova il suo posto al fianco di Kris, che gli cinge le spalle in un
moto di pseudo-possessione cui ha fatto volentieri abitudine. Si gira
nel suo abbraccio finché non riesce a guardarlo negli occhi e gli
sorride, consapevole che basterà per lavare via quella specie
di broncio offeso che gli increspa le sopracciglia. Kris sospira
(come volevasi dimostrare) e gli bacia la fronte; la fronte corrugata
si distende quando gli rivolge un sorriso. Tao gli bacia il mento,
l'angolo della bocca e respira contro le sue labbra.
«Avrei bisogno di
un ultimo favore.» mormora piano.
-
Tao compie un
involontario passo avanti quando lo inquadra in mezzo alla massa di
spensierati studenti in divisa, abbandonando il fianco di Kris, il
quale sorride inforcando gli occhiali da sole.
Sehun è cresciuto
spaventosamente in poco più di sei mesi, Tao è certo che l'abbia
raggiunto in altezza e, oddio, si è tinto i capelli di rosa!;
gli viene da ridere per scaricare un po' di tensione (e anche perché,
contrariamente a tutte le aspettative, il colore gli dona
incredibilmente, anche se fa decisamente a pugni col giallo acceso
della giacca).
Comincia a camminare
lentamente in sua direzione quasi senza rendersene conto e lo vede
fermarsi ai piedi della scalinata per voltarsi verso l'edificio
scolastico; viene raggiunto dopo pochi istanti da un ragazzo con una
massa scarmigliata di capelli scuri e la pelle color biscotto che si
lancia giù dalla scalinata con la camicia mezza sbottonata e gli
getta un braccio attorno alle spalle. Tao sorride quando Sehun gli
cinge timidamente la vita e riceve in riposta un bacio sulla tempia.
Allunga il passo,
tirando fuori il cellulare dalla tasca; accelera fino al punto di
correre, mentre fa partire una chiamata che aspetta di essere fatta
da quasi un anno. Il cellulare squilla a vuoto per tre volte e nel
frattempo Tao sente la voce di Sehun appellare il ragazzo con la
pelle color biscotto con i peggiori improperi dopo essere
stato spinto in un cespuglio senza troppe cerimonie.
Risponde la
segreteria, la voce di Lu Han gli fa esplodere un sorriso sul volto,
assieme ad una scarica di adrenalina che gli frusta la colonna
vertebrale; c'è qualcosa nel giocoso lascia un messaggio dopo il
beep e ti richiamerò! che gli accende il torace della speranza
di poterlo ancora considerare amico nonostante tutto questo tempo.
«Ciao, Luhan-gē.»
mormora nella cornetta senza perdere d'occhio la coppia, che nel
frattempo ha già smesso di bisticciare; Tao vede Sehun afferrare
l'amico per la camicia sbottonata della divisa e spingerlo dietro un
muro con una foga malcelata.
Sehun sorride come
Tao non l'ha mai visto sorridere nelle poche ore che hanno
complessivamente passato assieme: i suoi diventano due mezzelune e
quando il ragazzo con la pelle color biscotto gli scompiglia il
caschetto rosa e perfetto gli si arrossano gli zigomi. Sehun si
vendica schiacciando le
guance del compagno e ridendo della sua espressione; è un lato
fresco e sereno di lui che Tao fa fatica a conciliare con l'immagine
della sua memoria, l'immagine di un adolescente con lo sguardo cupo e
l'abitudine nervosa di leccarsi le labbra.
«Avevi ragione,
sai?» continua con un sorriso, rallentando mentre si avvicina alla
coppia inconsapevole; si sente un po' in imbarazzo ad interrompere un
momento del genere (si vede dal modo in cui le loro mani si serrano
sui rispettivi fianchi che non hanno molte occasioni di stare così
vicini) «Avevi ragione su tutto, e mi dispiace.»
Ha un attimo di
esitazione, un attimo in cui non è poi così tanto sicuro che Sehun
gli rivolgerà un sorriso simile, un attimo in cui i suoi occhi colmi
di rancore gli tornano alla memoria, mozzandogli il respiro nei
polmoni. Si volta con il cellulare ancora incollato all'orecchio e il
suo pilastro di marmo è là, appoggiato pigramente alla sua
macchina, solido e solenne come un angelo guardiano, un sorriso
leggero che gli basta per rassicurarlo, basta per fargli rispondere
con un timido gesto della mano. «Io sto bene-» riprende a parlare
velocemente «-sto cercando di mettere le cose a posto.»
Quando gli dà
nuovamente le spalle, Sehun lo sta fissando con uno sguardo che non
riesce ad interpretare. «Però non so se sono in tempo.» sussurra
col cuore in gola, mentre Sehun gli si avvicina di qualche passo.
Abbassa il cellulare
lentamente, timoroso che un movimento brusco possa far scappare Sehun
come un cerbiatto davanti ai fari di un'automobile; scopre di averlo
sottovalutato, perché si avvicina con risolutezza fino a stargli a
mezzo metro di distanza (e sì, l'ha decisamente raggiunto), il
compagno prontamente alle sue spalle, un'espressione corrucciata e
attenta da bodyguard che Tao ha già visto molto volte sul viso di
Kris.
«Ciao.» sussurra,
leggermente senza fiato. Ha quasi paura che l'espressione leggermente
confusa di Sehun si tramuti presto in uno sguardo rancoroso e amaro
come le lacrime che aveva versato quel giorno di fronte
all'università.
Poi Sehun sorride,
un sorriso diverso da quello che ha indirizzato al compagno, un
sorriso timido, quasi impalpabile, ma che comunque comincia a premere
i suoi occhi in due mezzelune dolcissime.
«Ciao, hyung.»
A/N:
- L'Assommoir,
in italiano l'Ammazzatoio, è un libro dello scrittore
francese Èmile Zola;
- Gē ge
significa “fratello maggiore” in mandarino, è l'equivalente
dello hyung coreano, ma da quant'ho capito viene usato anche
dalle ragazze, quindi comprende anche il termine oppa;
- Mā ma
significa “mamma” in mandarino;
- Madame Bovary
è un famosissimo libro dello scrittore francese Gustave Flaubert;
- La belonefobia
è la fobia di aghi ed oggetti appuntiti (fonte:
fobia.org/belonefobia.html);
- Olympe de Gouges
fu una drammaturga francese che visse durante la Rivoluzione;
- Bao bei può
essere tradotto come "tesoro prezioso", può essere usato
come nomignolo affettuoso;
- La Goryeo
Daehakgyo, conosciuta anche come Korea University (KU), è una delle
università più prestigiose di Seoul;
non ha nessun club di arti marziali (anche se ne ha uno di sport
estremi ._.), quello è una mia personale licenza poetica; penso di
aver capito (ma prendete questa notizia con le molle) che il sistema
universitario coreano ricalchi quello anglosassone (quindi come il
nostro, ovvero la divisione in laurea triennale di 3 anni più
eventuale laurea magistrale); la tesi di cui parla Baekhyun, quindi,
è quella triennale; ho tratto le poche informazioni inserite da qui
(http://www.korea.edu/);
- Il basi digua
è un piatto tipico dello Shandong, la provincia in cui è nato Tao;
- Quanto mi sarebbe
piaciuto dare dettagli più precisi sulla carriera accademica di Kris
(ogni tanto mi riscopro puntigliosa), ma non sono riuscita a capire
come accidenti funzioni quella maledetta università; ad ogni modo ho
immaginato che frequentasse la K-Arts (Korea National University of
Arts), se volete ulteriori informazioni, da qui
(http://eng.karts.ac.kr:81/karts/main/indexEnglish.jsp?c_no=003)
ho tirato fuori i dettagli inseriti, come ad esempio i nomi dei
corsi;
- Xiao
letteralmente significa "piccolo", se messo prima di un
nome proprio è un diminutivo affettuoso;
- Les fleurs du
mal è un libro di poesie di Charles Baudelaire.
Ad ogni modo,
piccolo riassuntino dei vari percorsi scolastici:
Alla KU:
- Zi Tao: 2° anno
di Storia
- Baekhyun: 3° anno
di Lingua e Letteratura Francese
- Chanyeol: 3° anno
di Ingegneria Biochimica
- Kyungsoo: 2° anno
di Lingua e Letteratura Coreana
- Joonmyun: 4° anno
di Lingua e Letteratura Coreana
- Minseok: 5° anno
di Scienze Politiche
[Siwon: 5° anno di
Storia, ringiovanendolo un po' LOL]
Alla K-Arts:
- Kris: 5° anno di
"Fine Arts" (non saprei come tradurlo)
- Yixing: 4° anno
di Arte Tradizionale
- Jongdae: 3° anno
di Fotografia
E poi ci sono i miei
piccini, Jongin e Sehun, che frequentano la Seoul Arts High School
(loro e quelle ORRIBILI divise gialle, anche se hanno una tenerissima
cravatta a stelline <3").
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