Detective Conan- Mine
Disclaimer: Non possiedo Detective Conan, se lo avessi Haibara
comparirebbe in tutte le puntate con un ruolo centrale.
Mine
Stare
con Haibara Ai non era facile.
Stare
con Haibara Ai voleva dire essere costantemente allerta, i suoi sensi
da detective erano piuttosto abituati a questo ma avrebbe voluto darsi
pace, almeno fuori dalle indagini.
Dopo
aver sconfitto l'Organizzazione e ritrovato i dati dell'APTX4869, Ai
era riuscita a trovare un'antidoto che li avrebbe riportati alla loro
forma originale ma lei aveva subito deciso di non prenderlo.
Ricordava
ancora ciò che gli aveva detto:
"Shinichi
ho trovato finalmente la felicità nella vita di Ai, Shiho
Myano
invece non la conosce, io non prenderò quell'antidoto
resterò qui, crescerò con Ayumi,Genta e Mitsuhiko
e
avrò finalmente una vita normale"
Era
rimasto spiazzato da quelle parole ed era corso a casa senza neanche
guardarla, aveva sempre immaginato che sarebbero tornati adulti
insieme, magari avrebbero collaborato ancora nella indagini, infondo
erano davvero una coppia infallibile.
Era
assurdo.
Dopo
aver chiuso violentemente la porta del bagno si appoggiò al
lavabo e fissò l'immagine di Conan Edogawa nello specchio
per
molto tempo, in silenzio, e lì prese la sua decisione.
Poi
erano passati gli anni, aveva detto addio a Ran sotto forma di
Schinichi, era stata dura ma sapeva che era la cosa giusta da fare.
Ma
tornando al presente stava riflettendo su come fosse complicato avere
una relazione con Ai Haibara, ormai erano in quarta liceo e Ai era
cresciuta, era diventata sempre più bella e lui si sentiva
particolarmente fortunato.
Purtoppo
lei non amava le effusioni in pubblico, e neanche lui ad essere
sinceri, ma questo comportava il fatto che a occhi esterni sembrassero
solo molto amici, e così unendo la bellezza della sua
ragazza al
suo attegiamento da regina di ghiaccio, che aveva in parte conservato,
si creavano piccoli gruppi di ammiratori che cercavano di attirare la
sua attenzione.
Quella
mattina non fu diverso.
Stava
parlando con Genta, Mitsuhiko e Hakai, il ragazzo di Ayumi, stavano
appoggiati ad un albero vicino al cancello della scuola, sentendo
l'aria della primavera lambire i loro visi e far svolazzare le cravatte
della divisa, quando le due ragazze entrarono dalle pesanti lastre in
metallo battuto.
Conan
si illuminò vedendo Ai entrare insieme ad Ayumi e fece per
scostarsi dal'albero e andare ad accoglierla, ma prima che potesse
muovere un solo passo vide tre ragazzi accerchiarle e cominciare a
parlare.
Notò
Ai squadrarli mentre Ayumi tratteneva qualche risatina e si allontanava
dalla piccola folla di gente per dirigersi verso di loro, tra le
braccia di Hakai che la strinse.
-Buongiorno
ragazzi- salutò ancora ridacchiando.
-Come
vedete Ai è stata trattenuta- continuò poi,
mentre baciava sulla guancia Genta e Mitsuhiko.
Quest'ultimo
diede una pacca sulla spalla a Conan.
-Mi
dispiace amico, ma comprendili è Ai- sorrise.
Edogawa
lo guardò, quella non gli sembrava una motivazione. Era Ai
certo, ma non voleva dire che quei manichini potessero provarci.
-Sai
noi ti ammiriamo tanto- sentì dire ai ragazzi.
-Già,
vorremo molto poterti conoscere meglio, abbiamo fatto qualche
"indagine" in realta- Conan sbuffò, figuriamoci se quelli
sapevano condurre un'indagine.
-E
abbiamo scoperto che non esci con nessuno, quindi volevamo chiederti se
eri interessata a conoscere meglio uno di noi- continuò
un'altro
ragazzo guardandosi i piedi.
Haibara
non usciva con nessuno? E lui chi era?
-Queste
sono per te- allungarono poi tre rose di colore rosso spento ma lei non
sembrava voler prenderle.
-Siete
molto gentili- rispose con indifferenza -ma non sono interessata,
ora scusate, devo raggiungere i miei amici- disse poi evitando i tre
ragazzi e dirigendosi verso il gruppetto ancora vicino all'albero.
Conan
le sorrise e quando fu abbastanza vicina la strinse a se.
-Che
stai facendo?- chiese Ai scontrosa, poteva sembrare offesa ma Conan la
conosceva, sapeva che in realtà era solo molto imbarazzata e
a
confermare la sua teoria c'erano quelle due macchie rosate che si
espandevano graziose slle sue guance.
-Hmm,
penso che nel mondo animale si descriva come marchiare il territorio,
se però vogliamo essere più galanti, sto
dimostrando a
tutti la mia posizione verso di te- le sorrise e lei lo
fulminò.
-Non
sono di tua proprietà, Edogawa- lui sbuffò
-Haibara
stare con te è una sfida- le comunicò, appena
prima di chinarsi per baciarla.
Quando
si allontanò fissò i propri occhi in quelli di
lei, sorridendole.
-Penso
di aver chiarito piuttosto bene il concetto- sussurrò
Lei
stirò un po' gli angoli della bocca, in uno dei suoi rari, e
qasi impercettibili, sorissi.
-Un
po' mi dispiace per loro- disse lei, riferendosi ai tre ragazzi che li
guardavano afflitti.
Conan
li squadrò , decidendo se provare un po' di pena per loro,
certo ci avevano provato con la sua ragazza, ma avevano comunque
ricevuto un rifiuto, non era mai bello.
-Si
si, certo- optò per chiudere velocemente la faccenda, in
tono
svogliato, e poi si riabbassò sulle labbra della ragazza.
Poi
abbracciandola raggiunse con il viso il suo orecchio.
-Ma tu
sei mia- sussurrò.
Angolo
Autrice:
Buongiorno
miei prodi lettori, sono contenta che voi siate riusciti a resistere
fino a qui, spero che questo piccolo stralcio della vita dei nostri
detective preferiti vi sia piaciuto.
Airachan
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