Peach

Luigi strinse le mani intorno al bordo del tubo verde e allungò le gambe, le sollevò e abbassò a tempo e alzò lo sguardo.

“Tub, funghì e tartarughè. Nient''àltr ca' semp e sul tub, funghì e tartarughè. Pure e' pianèt carnivòr ormaì m'stanchn[1]”. Si voltò verso il fratello, teneva la bocca socchiusa e i baffi neri gli tremavano, gli occhi azzurri erano vitrei e le guance arrossate. Il più alto si abbassò, socchiuse gli occhi e si grattò la guancia.

“Parola he 'draulic, ha fatt a facc ro rincitrullit[2]”. Si voltò seguendo lo sguardo del fratello e sorrise. Guardò Peach[3]affacciata dal balcone del palazzo, la corona dorata brillava riflettendo la luce del sole, i capelli biondi le aleggiavano intorno al viso e i suoi occhi azzurri rilucevano di riflessi più chiari.

“Tu nun li vir' e' tub, tu vir' na' pescà rosà e azzurrà, furbonè[4]” mormorò Luigi.

[1]"Tubi, funghi e tartarughe. Nient'altro che sempre e solo tubi, funghi e tartarughe. Anche le piante carnivore ormai mi annoiano".

[2] "Parola di idraulico, hai la faccia da rincitrullito".

[3] Vuol dire pesca, il frutto, in inglese.

[4] “Tu non li vedi i tubi, tu vedi una pesca rosa e azzurra, furbone”.