Lentamente riprese
coscienza del mondo circostante. Aprì gli occhi e si
guardò attorno.
La tenue luce dell’alba traspariva dai tendaggi color
ruggine, creando un effetto quasi onirico sulla stanza.
L’atmosfera che vi regnava era rilassante, distensiva, unica.
Si sistemò più comodamente sul letto, le pregiate
lenzuola in raso candido come la neve che lo avviluppavano
piacevolmente. Infine abbassò lo sguardo sulla donna che
dormiva appoggiata al suo torace.
Il cardinale Caterina Sforza aveva un’espressione tranquilla,
come se niente al mondo avesse il potere di turbarla. I lunghi capelli
biondi le ricadevano dolcemente sulla delicata pelle
d’alabastro, un braccio lo abbracciava e sembrava
possessivamente attirarlo a sé. Il giovane rimase a
fissarla, non riuscendo in alcun modo a distogliere gli occhi da lei.
Avvertiva il suo calore: lo avvolgeva, colmava ogni parte del suo
essere. Un sospiro gli sfuggì dalle labbra. Come aveva
potuto quella splendida creatura cercare calore proprio in lui, che in
prima persona non ne possedeva?
“Abbracciami”
Le parole che gli aveva rivolto la sera precedente gli tornarono in
mente, irruenti…
“Sua
Eminenza…”
Il suo debole tentativo di sottrarsi a lei…
“Voglio
soltanto… sentirti più vicino a me”
Gli aveva preso le braccia e se le era portate ai lati della vita, poi
aveva alzato lo sguardo per fissarlo dritto negli occhi. Lui, che in
ogni situazione sfoggiava indifferenza, si era sentito sopraffare
dall’intensità che quel gesto racchiudeva in
sé e per la prima volta si era sentito indifeso. Nessuno,
neanche il più spietato dei vampiri incontrati fino ad
allora lo aveva mai fatto sentire in quel modo.
“Solo per
stasera… restami accanto”
Gli aveva passato una mano dietro la nuca, tirandolo perentoriamente a
sé. Non era riuscito a contrastarla, un’inibizione
sconosciuta che non glielo permetteva.
“Ti prego, non
lasciarmi”
Le loro labbra si erano incontrate, lievemente, dolcemente, e poi
sempre più ardentemente. Per la prima volta il ragazzo aveva
provato emozioni cui non era riuscito a dare un nome, che non avrebbe
mai creduto di poter avvertire nel corso della sua esistenza.
Il suo corpo era sempre stato freddo come il marmo. Eppure, quella
notte, lo aveva sentito bruciare. Si era sentito umano.
Per un breve istante, accarezzandole il volto con tremante reverenza,
gli era sembrato di sentire il proprio cuore battergli in petto.
Proprio come se ne avesse avuto uno.
Per la prima volta la nascosta, minima parte umana del suo animo era
venuta fuori, trascinandolo in un vortice di sensazioni indescrivibili
da cui si meravigliava di essere uscito indenne.
“Sua
Eminenza…”
Lei aveva alzato il viso sul suo. Aveva sorriso, incitandolo a
continuare.
“Perché?”
“Perché
lo desideravo. Da troppo tempo”
“Perché…
proprio io?”
Si era sentito incredibilmente fragile mentre le faceva quella domanda.
Un’altra sensazione a lui completamente ignota.
“Noi due siamo
uguali, Tres”
Caterina aveva sorriso mestamente mentre gli diceva quelle parole, e
nella sua mente il giovane aveva capito che aveva ragione.
Due esseri costretti ad una freddezza innaturale, l’uno per
sue specifiche meccaniche, l’altra per il ruolo che
ricopriva, all’eterna ricerca di un qualunque calore, di qualcosa
che riuscisse a renderli finalmente umani.
L’aveva attirata a sé e stretta in un abbraccio,
che a lui era sembrato più intimo della loro precedente
unione. E poco più tardi, in preda ad un’appagata
stanchezza, si erano addormentati.
Non aveva mai dormito, la sua costituzione non lo richiedeva. Le rare
volte che aveva chiuso gli occhi era stato per auto-rigenerarsi dopo
degli scontri particolarmente violenti. La quiete di un sonno
ristoratore non gli era mai appartenuta. Ma quella notte la sua natura
di macchina sembrava essere completamente scomparsa.
E mentre tornava alla realtà, ad osservare la donna tra le
sue braccia, pensò che l’avrebbe sempre protetta
da qualunque pericolo.
Dopotutto, era il massimo che una macchina potesse fare.
…
Rinnovo la mia personale
tradizione: prima di buttarmi su delle longfic, mi cimento con le
oneshot per prendere un po’ di confidenza coi personaggi. Il
risultato di questo primo tentativo sono un Tres e una Caterina
piuttosto OOC ^^’’’ Siate clementi: sono
sempre in tempo a migliorare!
Ho deciso di provare con
una Tres X Caterina perché trovo che questi due personaggi
siano particolarmente simili, concetto che ho riportato anche nella fic
stessa. Al contrario di ciò che molti pensano io non vedo
molto bene Caterina insieme ad Abel, per il semplice fatto che il
povero Krsnik sarebbe giusto un po’ pedofilo (vero Chiara?)^^
Cosa dire…
Beh, spero che non mi arrivino pacchi bomba per posta. Questo mi sembra
abbastanza XD
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