Angel to fly

di La Da Dee
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Era un inverno freddo, nevicava e una leggera foschia si innalzava in cielo segno che la notte si stava avvicinando, Annie guardava in lontananza un bambino che teneva per mano i suoi genitori, ormai non aveva più nostalgia, si era semplicemente abituata. Una leggera musica risuonava in un locale e Annie con i suoi piccoli occhi color nocciola scrutava in ogni minimo particolare, c'era gente che gridava, si spingeva, piangeva e sveniva. La ragazzina, incuriosita, decise di andare a vedere cos'erano tutte quelle grida e si accorse subito che un uomo alto, magro, con i capelli ricciolini neri, si stava esibendo in un piccolo palchetto, nel centro della citta'. Annie si mise addosso un cappottino e si avventò, giu' per le scale. Comincio' a correre fino a che, arrivo in quella massa di FORMICHE tutte attorniate da agenti di sicurezza. Stava per soffocare, la gente la spingeva e lei cadde a terra, un uomo della sicurezza la vide e la portò nel backstage dove Annie si risvegliò. Vide un uomo dalle larghe spalle, più tosto robusto, con grandi occhi che la guardavano incuriosita, subito dopo dei minuti di silenzio e totale imbarazzo, nella stanza entrò un uomo snello, dai capelli ricci, Annie l'aveva già visto ma non ricordava dove, era difficile che Annie dimenticaste le cose, ma d'improvviso gli venne come un lampo ed esclamò senza esitazione: tu sei quell'uomo sul palco, una normale persona avrebbe pensato 'quell'uomo sul palco?! Davvero non conosci Michael Jackson?!' Ma Annie non ha mai avuto tempo per la musica, ha sempre lottato per la 'sopravvivenza'. All'età di 8 anni i suoi genitori morirono in un incidente stradale e lei è sempre scappata da orfanotrofi, ora lei non si trova da anni e perciò hanno archiviato il caso da tempo, ora aveva 12 anni e ne dimostrava 20, con il suo coraggio, il sangue freddo e quel pizzico di responsabilità che non guasta mai. Era pietrificata, atterrita, quasi come se avesse davanti a se un angelo. Non capiva quanto Michael fosse famoso, ma ella si alzo', si scotolo il giubetto e disse: Piacere, io sono Annie. L'altro uomo, si sistemo' il cappello nero con una striscia bianca e disse: Ciao Annie, io sono Michael. Michael per la prima volta si sentì normale, senza riflettori puntati su di lui, urla di persone scatenate, paparazzi pronti per individuare un suo errore, lui in quel momento per la prima volta nella sua vita trovò quella libertà che aveva voluto da quando era il piccolo Michael dei Jackson 5, quella bambina con il suo sguardo ingenuo e affettuoso aveva dato delle ali a Michael per volare e trovare la vera libertà. Michael aveva capito che non voleva perdere la piccola Annie.




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