Kimberly's
P.O.V.
Alzarsi la la mattina alle 3:04 perché ci si è
resi conto di aver dimenticato la propria sorellina all'asilo,
è la cosa più entusiasmante che possa succedere
all'alba a casa Holmes.
Mi alzo tremendamente veloce e assonnata.
Come cazzo si fa a dimenticare la propria sorella a scuola?
Non che avessi avuto una giornata impegnativa, il giorno prima, ma se
la avessi avuta mi sarei detta "Dai
Kim, sei giustificata, hai avuto una giornata stressante"
e invece NO!
Avevo passato tutta la giornata (letteralmente tutta) a letto! A
leggere un cazzo di libro per la scuola che nemmeno mi è
piaciuto!
Bene, di bene in meglio: la macchina non parte.
Ma porca di quella padella che ho rotto Domenica cucinando una frittata!
Bicicletta, dove minchia sta la bicicletta?
Le domande della vita.
Preferirei farmi altre domande, ma in questo momento necessito di
quella fottuta bicicletta a fiori, tanto quanto i cammelli hanno
bisogno di riserve d'acqua nelle gobbe!
Bicicletta bicicletta bicicletta ho realmente bisogno di te quindi
salta fuori!
Dietro lo scatolone non c'è.
Dietro l'armadio neanche.
Dove sta la bicicletta? Eccola qui! No, scherzavo.
Oh minchia, non c'è la bicicletta!
Me la devo fare a piedi.
In questo momento l'unica cosa che vorrei è sapere tutte le
lingue di questo splendido pianeta, per poter bestemmiare in ognuna di
queste.
No, non bestemmio, mi limito alle parolacce.
Io e la finezza siamo letteralmente sorelle ma si sa, in famiglia non
può tutto venire a me.
E no, non è mia sorella la finezza.
Mi sa che in casa nostra è proprio l'unica cosa che manca.
Comunque, ritornando a questa fottuta bicicletta, non c'è.
L'abbiamo regalata ai bambini poveri un mese fa.
Gesto nobile, lo so e sto rimpiangendo di averlo fatto, dato che ora ne
avrei urgente bisogno.
Mi incammino velocemente per le strade di questo paese in culo alla
balena che ha mangiato Pinocchio, contando il fatto che ho
già perso moltissimo tempo.
Ok, ho circa un ora di tempo per raccontare qualcosa di me, dato che la
strada è lunga e non sapete nemmeno il mio nome.
Mi chiamo Kimberly Holmes e vivo a Holmes Chapel (stupenderrima
coincidenza).
Sono una Barbie che veste tutto di rosa: borsette ROSA, tacchi ROSA, gonne ROSA,
pantaloncini effetto mutanda ROSA,
top tremendamente scollati ROSA,
calzini ROSA,
reggiseno ROSA...
no, scherzavo, quello è trasparente.
Ok è tutta una presa per il culo, non sono la classica capo
cheerleader rifatta di tette, culo, naso e bocca, che sta col capo
della squadra di football e se la fa con tutti i fighi possibili e
immaginabili.
Sono una normalissima adolescente diciottenne che frequenta l'ultimo
anno di liceo... o meglio, deve ancora iniziarlo, dato che è
estate.
Ho i capelli castani lunghi appena sotto al seno, lisci, tremendamente
lisci e a me, in tutta onestà, piacciono cosi.
E' da tre anni che li tingo, andando a finire che ho i capelli mezzi
biondi alle punte.
Sono quel tipo di ragazza da 'felpa larga e pantaloni attillati', non
mi piace mettere in mostra il mio corpo.
Sono alta 1.70 centimetri e si può dire che non mi
lamento... circa, a volte mi sento parecchio nana con un fisico
assolutamente schifoso: ne magra, ne grassa ma con quella pancetta che
fa venire voglia di tagliare e metterla nella griglia insieme al pollo!
Le mie scarpe preferite sono le Nike, principalmente bianche.
Colori preferiti... verde, blu e nero.
Di carattere si può dire che io sia un angioletto sceso in
terra, per certi versi.
Sono dolce, simpatica, gentile, altruista, e tante altre cose ma si sa:
i difetti superano ogni cosa!
Posso essere tutto ciò che di buono c'è nel
mondo, ma l'essere stronza, pignola, antipatica (con chi mi gira),
testarda e vendicativa... beh lo sono tre volte tanto.
Oh, ecco l'asilo.
Bene, alle 3 di notte a cercare la propria sorella, sempre sperando che
Dio esista e abbia lasciato qualcuno a prendersi cura della mia
piccolina.
Ed eccola la, da sola ad un tavolino rosso, che dorme come un ghiro.
Mi dirigo alla porta principale, trovandola stranamente aperta.
Con quale mentalità si lascia una bambina di quattro anni a
dormire in un asilo con la porta aperta, soggetta a rapimento o rapina?
Uh, non sono in posizione di poter parlare, almeno oggi.
Entro piano, cercando di non svegliarla ma un rumore di passi
interrompe i miei movimenti furtivi.
"Chi è lei?" manco avessi un passamontagna in testa.
"Jade, sono Kimberly."
"Chi?"
"Kimberly."
"Che ci fai qui?"
"Io ho... ho dimenticato mia sorella qui sta mattina e... me ne sono
ricordata un'ora fa così mi sono alzata di corsa e mi sono
fatta la strada a piedi perché non trovavo la bic..."
"Zitta, ti sembra maturo abbandonare la propria sorella all'asilo fino
a quest'ora? Un'ora indecente, per di più!"
"Calma, non l'ho abbandonata! L'ho... scordata..."
"E' la stessa cosa, ragazzina. Io ho rinunciato a tornare a casa questo
pomeriggio per tenere la tua mocciosetta."
"Si lo so, scusa non succederà più."
"Infatti, non succederà più."
La nostra accesa conversazione finisce lì, non appena un
leggero mugolio fa voltare entrambe verso la mia sinistra e la sua
destra.
"Kim...?" domanda una testolina rossa a me familiare, strofinandosi gli
occhi leggermente inumiditi dal sonno.
"Si piccola sono io"
"Perché sei arrivata così tardi?" chiede
assonnata, lasciandosi sfuggire un leggero sbadiglio e allungando le
braccia nella mia direzione per farsi prendere in braccio.
"Perché mi
ero scordata di avere una sorella di quattro anni" "Perché
ho avuto dei contrattempi."
"Cosa è un contrattempi?"
"Contrattempo, Cà, contrattempo! Sarebbe un impegno...
all'ultimo minuto!"
"E che contrattempo hai avuto?" minchia Cà, non complicarmi
la vita mentre quella donna facocero ci guarda!
"Te lo spiego domani, andiamo a casa per favore?"
"Mmh... si"
"Grazie, aspettami un attimo lì sulla panchina, devo parlare
con la donna facoc... la signora Jade" cazzo, c'è mancato
poco.
"Si" ma che sorellina ubbidiente che ho, fortunatamente.
Aspetto che faccia qualche passettino verso la panchina a 3 o 4 metri
da noi e mi giro con uno scatto velocissimo verso il rinoceronte,
congiungendo le mani in segno di preghiera.
"Ti prego ti prego ti prego ti prego, possiamo sorvolare questa volta?"
"Kim, è la quarta volta in un mese che ti succede, non posso
lasciare i miei figli a casa da soli di notte... sono piccoli!"
"Lo so e mi dispiace ma capiscimi, la scuola mi distrugge."
"Kim... è Luglio."
"E allora?"
"E' estate..."
"E allora?"
"Non hai scuola."
"Quindi?"
"Mi stai prendendo in giro?"
"Jade, non sono brava a trovare scuse. Fai finta che abbia detto una
cosa intelligente, ok?
"No. Non posso passarci sopra ogni volta come se nulla fosse."
"Ti prego, per favore, ti scongiuro, ti supplico! Farò
qualsiasi cosa!"
"Qualsiasi?"
***
Ok, non era decisamente
quello che intendevo con "qualsiasi" ma ormai il danno è
fatto.
Mi trovo nell'asilo della mia sorellina a badare ai lattanti, dalle 6
della mattina alle 19 di sera e avrei dovuto continuare questo "lavoro"
per un mese.
Un mese!
Ma dico, siamo pazzi?
Ho una vita sociale io!
Ho bisogno di vedere il mondo!
Devo vedere un pulcino che esce dal guscio, un serpente che caga, un
arcobaleno bianco, come si crea un cuscino, mungere una mucca, mettere
la sella a un cavallo, fare la cacca rosa, dipingere un quadro,
diventare famosa, conoscere Johnny Depp, sposarmi con Brad Pitt, fare
la lap dance in una discoteca per gay, avere un amico omosessuale,
sposarmi in una fattoria, baciare un maialino,...
SONO TROPPO GIOVANE PER MORIRE TRA PANNOLINI E LATTE OMOGENEIZZATO!
E no, non sono esagerata.
"Bambini su, cosa volete fare?" mi sembro tanto la nonna che cerca di
tenere a bada i nipotini.
Aspetta un minuto... la nonna!
"Bambini, chi vuole mangiare?" così vi strozzate con le
briciole del biscotto!
Dei gridolini di approvazione si levano in aria "Io, io, io" continuano.
Si vede che odio i bambini?
La mia piccola testa rossa è l'unica che amo, adoro, sopporto.
A proposito,... dov'è Cà?
"Vedi che è stata buona la mia idea di farti lavorare qua?
Così non puoi perdere di vista Candice."
Si, peccato che esattamente ora io non sappia dove sia!
Harry's
P.O.V.
Ero sbarcato dall'aereo da meno di dieci minuti e già una
folla di gente era accalcata all'uscita degli arrivi.
Non che mi dessero fastidio tutte quelle attenzioni, anzi mi facevano
sentire desiderato, apprezzato, ma certe volte avevo bisogno del mio
spazio, tipo ora.
Vorrei fermarmi da ognuna di queste ragazze, a fare foto e autografi
facendo realizzare i loro sogni e rendendole felici, ma la
verità è che sono troppo stanco anche per parlare.
Io e l'ammasso di guardie del corpo e il personale della sicurezza
dell'aeroporto ci dirigiamo il più velocemente possibile
verso l'uscita principale che dà sul parcheggio, dove mi
aspetta la mia amata Range Rover.
Quanto mi era mancata!
Tra un volo e l'altro per interviste e concerti in vari paesi, ho
dovuto abbandonare la mia piccolina in uno dei pochi parcheggi della
mia cittadina.
Nonostante la visibile stanchezza che mi spinge a chiudere gli occhi,
entro velocemente in macchina e mi muovo lentamente e con attenzione
sperando di non investire nessuno sotto alle ruote.
Una volta fuori, imbocco una delle strade meno affollate e inizio ad
aumentare la velocità, avvertendo quel senso di
libertà e spensieratezza che mi mancava da un po'.
Ultimamente la vita da superstar si fa sempre più pesante.
Oggi è il 19 Luglio 2013 e sono le 00:36, tra 4 giorni
sarà il terzo anniversario della band e ultimamente abbiamo
avuto una miriade di crisi.
Best Song Ever è stata rubata e messa su Tumblr, quando
invece sarebbe dovuta uscire il 22 a mezzanotte, per festeggiare
contemporaneamente i nostri anni insieme.
Il mio profilo Twitter è intasato dai troppi tweet delle
fans ma non gliene faccio una colpa, vorrebbero solo essere seguite da
me e gli altri componenti per farci sapere che esistono anche loro.
Il profilo Twitter di Niall è stato hackerato.
Qualche settimana fa c'è stato l'ormai famoso rumor che
diceva che eravamo riusciti a liberarci della Modest, cosa
assolutamente falsa.
Le Larry Shippers, dopo questa voce messa in circolo da
chissà chi, aspettano ansiosamente il coming out da parte
mia e di Louis, per poter sicuramente rinfacciare alle altre
Directioners di aver avuto ragione sul nostro rapporto.
E se ve lo state chiedendo no, non siamo omosessuali.
Abbiamo un'amicizia talmente profonda che può sembrare
amore, ma è amore fraterno, non amore amore.
Insomma, troppi problemi si susseguono l'un l'altro e noi non
riuscivamo più a reggerli, tanto che abbiamo deciso di
comune accordo di prenderci una pausa per andare a trovare le nostre
famiglie e a rilassarci davanti a una tazza di cioccolata calda.
L'unico pensiero fisso nella mia mente è uno, anzi due:
Gemma e mia madre.
Mi mancano infinitamente e pensare che tra qualche minuto le
potrò riavere tra le mie braccia mi riempie di una gioia
immensa.
Sono già arrivato al centro di Holmes Chapel, dove le poche
luci dei lampioni illuminano la strada deserta.
Decido di fare una breve sosta ed incamminarmi per qualche minuto sui
marciapiedi bui.
Non faccio nemmeno in tempo a fare più di tre passi, che
sento dei singhiozzi.
Spalanco gli occhi preoccupato e, guardandomi intorno cerco di capire
da dove provengono.
Noto ai piedi di un albero una bambina piccola dai capelli rossi che si
asciuga insistentemente le lacrime che non riesce a frenare.
"Hey..." sussurro appena, sicuro che lei mi senta.
Infatti è così, alza di scatto la testa
spaventata e mi guarda con gli occhioni neri come la pece e lucidi.
Mi siedo lentamente affianco a lei, non certo che non si possa
spaventare.
"Ciao..." mi risponde timidamente.
"Ti ho sentita piangere... stai bene?"
"No... mia sorella preferisce gli altri bambini a me. Non trova
più il tempo per giocare un pochino con me."
"Sono sicuro che non è così, magari è
solo un po' più impegnata del solito."
Prosegue un lungo silenzio durante la quale la bambina, che
evidentemente ha deciso di fidarsi di me, si accoccola al mio petto.
Poi mi sorge un dubbio.
"Ma tua sorella sa che sei qui tutta sola?"
Lei scuote la testa in segno di dissenso, continuando a piangere sulla
mia maglietta e provocandomi una tenerezza assurda.
"E dov'è lei ora?" che sorella irresponsabile.
Sento farugliare qualcosa di simile a "l'asilo" e capisco
subito che si riferisce all'asilo comunale di Holmes Chapel.
"E va bene, andiamo da lei."
La tiro in braccio senza fare fatica e inizio a camminare verso la
giusta direzione con la bambina in braccio.
"Tu! Metti immediatamente giù quella bambina."
Ed
eccomi qua con una nuova fanfiction!
Vi
piace il primo capitolo?
E'
il più lungo che io abbia mai scritto (non che sia un poema
ma ci ho messo un giorno e mezzo a scriverlo!).
Ho
in mente una storia bellissima (o almeno ispira a me) per questa
fanfiction.
Spero
vivamente che vi piaccia così tanto da avere il buon cuore
di lasciarmi una stramaledettissima recensione.
Positive,
neutre o negative, ma me le lasciate? Vi supplico!
Detto
questo vado al mare e mi auguro di trovare almeno una
recensione al mio ritorno (anche di più).
NON
PUBBLICO IL PROSSIMO CAPITOLO FINO A CHE QUESTO NON ARRIVA ALMENO A 5
RECENSIONI.
Grazie,
vi adoro (sia lettrici silenzione che non, anche se preferisco quelle
che si fanno sentire ahaha)
-Giorgia.
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