L'antiquario [Parte II]

di Erc
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-E allora?-
-... allora cosa?-
-Dai lo sai benissimo!-
-No... davvero non ti capisco-
-Come si chiama?-
Sam impallidì ed abbassò la testa accelerando il lavoro -Non sono affari che ti riguardano-
-Come?... non mi riguardano!?-
-Esatto, non ti riguardano stronzetto-
-Ufff... e ti pareva che il vecchio non dovesse metterci bocca-
-Non iniziate di nuovo voi due-
-Sei troppo comprensivo con questo ragazzino-
-...-
-Ragazzino!?... perché non torni in stanza a fantasticare sul tuo pisello moscio!-
-Sai cosa sei maledet...-
-BASTA!-
-...scusami- L'uomo abbassò lo sguardo ed uscì dal laboratorio.
Sam afferrò un cacciavite e si diresse verso il più giovane -SAI QUANTO CI METTO A FARTI TORNARE ARIA?-
-Dai, dai amico- tremava -scherzavo... non puoi farmi questo... ci conosciamo da una vita- fece cadere il cacciavite ed il ragazzo sospirò per il sollievo.
 
I due grossi infermieri si chinarono su Sam. Mentre uno era pronto ad iniettargli un mix di sedativi che avrebbero abbattuto un toro l'altro gli infilava ed allacciava la camicia di forza.
-Andiamo in gita ragazzi?-
Nella cella entrò un uomo in giacca e cravatta.
-Salve dottore, come mai qui? Mi pare che i suoi precedenti tentativi siano serviti a ben poco con me...-
-Non sono qui per alimentare il suo ego Signor      . Ha una visita... prego si accomodi signora-
Una donna entrò e Sam sbarrò gli occhi arrossendo.




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