Allora, mentre aspettate un nuovo
capitolo dell’ altra mia
fanfiction ‘una nuova amica’, vi ho scritto questa
qui. L’ho scritta in un
momento un po’ triste, quindi non mi vogliate male se non vi
piace. Fatemi
sapere cosa ne pensate. Alla prossima.
Camminava stentatamente sul terreno,
faticando a mettere un
piede dopo l’altro. Tenendo il suo ombrello rosso in mano,
continuava ad andare
sempre avanti faticosamente. Aveva voglia di rivedere il suo viso
candido, le
sue labbra rosee e i suoi occhi nocciola. La sua aria ingenua era
bellissima
per Ryoga. Cercava a stento di dimenticare ciò che era
successo quel giorno.
Akane era bellissima in quel vestito bianco all’occidentale e
il suo mazzolino
di fiori. La mente di Ryoga aveva faticato a credere che quello non
fosse altro
che un suo sogno piuttosto che realtà. Ma non poteva che
essere realtà poiché
la ragazza non si era vestita così per lui, ma per quello
stupido di Ranma.
Quanto lo odiava, oh se lo odiava. Da quando l’aveva
conosciuto la sua vita era
un inferno e inoltre aveva costretto Akane a sposarsi per quella
stupida acqua
delle fonti maledette, gli interessava più quella di Akane.
Ryoga fece un sospiro profondo. A
cosa serviva fingere
ancora? Solo a farlo stare ancora più male di come non stava
già. Ormai lui
l’aveva capito che quei due erano fatti l’uno per
l’altra, anche gli altri
pretendenti l’avevano capito. Eppure… eppure quel
giorno erano andati al dojo
Tendo lo stesso per rovinare il matrimonio. Kodachi e Kuno erano due
pazzi, era
normale che non capissero, Ukyo non era stata a Jusenkyo poteva ancora
stare un
po’ nella sua ingenuità e ignoranza, seppur anche
lei, sospettava Ryoga, aveva
capito da tempo l’affetto che legava i due ragazzi. Ma
Shampoo che era con lui
davanti alla scena di Ranma in lacrime per lei?? Come poteva ancora
solo
pensare di avere una possibilità?? Quei due si amavano e gli
unici a non
capirlo erano proprio loro.
Ecco che gli riprendeva quel groppo
allo stomaco. Pensare ad
Akane ormai gli faceva quell’effetto. Lui avrebbe solo voluto
tornare da Akari
oppure viaggiare per mete infinite pur di dimenticarsi di quei due e
lasciarli
in pace, almeno dalla sua presenza, finchè non gli fosse
passata, invece il
giorno del matrimonio si era ancora una volta ritrovato sotto il dojo
Tendo proprio
mentre si scatenava il caos più totale. Proprio come ora.
Eccola di nuovo davanti a lui, peggio
della maledizione che
portava, era come una condanna. La sigla diceva “Tendo,
scuola di arti marziali
indiscriminate”.
Non voleva ritornarci, ma
più cercava di allontanarsi, più
l’insegna della palestra Tendo lo tormentava apparendogli
davanti agli occhi.
“Ryoga!
Che bello
rivederti.”
Akane. Sempre così bella e
perfetta. Così… innamorata del
suo acerrimo rivale… e amico. Si! Ranma Saotome, erede della
scuola di lotta di
arti marziali indiscriminate Saotome, era suo amico. Oramai lo vedeva
più come
una sorta di amico che come un rivale. Ryoga sapeva di non poterlo
battere ne
in lotta, ne tantomeno in amore. Ci aveva rinunciato. Ma gli piaceva
come
suonava quella parola… amico… amico… amico.
Incredibile come dopo un matrimonio fallito cambino tante
cose.
“Hei Ryoga! Sei venuto qui
per sfidarmi?”
Eccolo. Il codinato. Bello, fiero e
orgoglioso come sempre.
Ma anche sensibile e, anche se non lo ammetteva, premuroso nei
confronti di
Akane. Già, Ranma avrebbe dato la vita per salvare quella di
Akane. Forse
proprio per questo lui pensava che Ranma era la persona perfetta a cui
lasciare
Akane. D'altronde anche lei lo amava.
Ryoga non potè fare a meno
di sorridere per qualche istante
per poi andare contro Ranma, intento a cominciare un combattimento.
Sferrò un pugno che Ranma
scanso abilmente. Una serie di
calci, ma Ranma scansava stutti i suoi colpi senza attaccare.
Un pugno di Ryoga si fermò
a due millimetri dalla faccia di
Ranma.
“Prenditi sempre cura di
Akane e non farla soffrire, senno
te la vedrai con me.” Sussurrò Ryoga
all’amico. Aveva deciso di dirglielo senza
tanti giri di parole, senza l’interferenza di altri, solo
loro due. Ryoga lesse
sorpresa negli occhi di Ranma, belli come il mare in tempesta. Si,
ormai aveva
deciso tutto, l’avrebbe lasciata per sempre a lui. Ma questo
non voleva dire
che non poteva prendersi una piccola rivincita su Ranma.
Negli attimi della sua confusione ne
approfittò per
sferragli un pugno che andò a segno.
Mentre lui si rialzava, Ryoga si
girò per andare verso
Akane.
“Forse un giorno ci
rivedremo, Akane.”
Akane era stupita, ma non
potè rispondere perché il ragazzo
già si stava allontanando verso l’uscita di casa
Tendo.
Ranma si avvicinò piano ad
Akane e, con una mossa che
sorprese anche lui, le circondò il fianco con una mano
diventando rosso come un
peperone maturo. Anache Akane appena si sentì afferrare
divenne rossa.
E così Ryoga si
allontanava dall’abitazione, lasciando
dietro di se due ragazzi innamorati che si abbracciavano imbarazzati e
lo
salutavano, mentre lui intraprendeva un altro viaggio. Verso una meta
sconosciuta. Verso una nuova VITA.
Fine.
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